1)E' ospite a Bergomix Matteo Freddi, in arte Zorflick, ti ringraziamo per essere qui con noi. Matteo, iniziamo subito con una domanda semplice, cos'è il Fumetto per te?
Ahahah ok proprio semplice. Il fumetto per me è narrazione, è un mezzo per raccontare qualcosa, una storia o magari solo un sentimento. E’ anche un modo di esprimersi, esattamente come l’arte, la musica, il cinema o la letteratura, sono tutti mezzi con cui un autore si esprime e racconta. Il problema è che a volte si nobilita una forma di espressione a discapito di un'altra, si tende infatti a relegare il fumetto ad una sfera infantile, cosa che porta molta gente a sottovalutare il fumetto, mentre io sono convinto che il fumetto è molto più dirompente e suggestivo di tante altre forme di comunicazione, ma questa rischia di diventare una polemica, quindi direi che tagliare qui.
In sintesi il fumetto è una stupenda forma di espressione.
2)Come è avvenuto il tuo primo contatto col mondo del fumetto e cosa ti ha spinto a diventarne parte?
Direi Topolino da piccolo, però forse prima ancora era il Corriere dei Piccoli, non ho dei ricordi precisi su come sia iniziata la cosa, è come cercare di ricordare quando ho iniziato a guardare la televisione. Da che rammenti c'è sempre stata, e così anche i fumetti. Poi penso che sia altrettanto naturale quando ami così tanto una cosa che inizi a volerne saper di più, inizi a voler capire come nasce un fumetto, la curiosità cede il passo alla sperimentazione ed è un attimo prendere la matita in mano che cercare di cavarne qualcosa. E' un processo molto naturale, e molto intimista. Quindi inizialmente la spinta è un grande amore, sucessivamente è il coraggio di mostrarsi agli altri. Ti parlo di disegno e non di scrittura, unicamente perchè per me è stato il disegno il primo passo, disegnavo prima di pensare a cosa scrivere, cosa che, purtroppo, faccio anche adesso. Poi invece ragioni sulla storia, ma come sempre sono delle immagini le prime cose a cui penso.
3)Il tema di Bergomix 2011 è "Miti & Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi". Cosa sono e rappresentano per te i supereroi?
I Supereroi sono il lato brillante ed il lato oscuro dell'uomo, rappresentano, nel bene e nel male, la pulsione dell'uomo a voler superare i limiti fisici della sua stessa natura, sono una precisa allegoria della vita.
Alcune delle migliori storie che abbia mai letto avevano supereroi come protagonisti, soprattuto dopo la rivoluzione iniziata con l’Uomo Ragno di Lee ed estremizzata con il Batman di Miller, ovvero quella dei supereroi con problemi umani. E’ questo quello che mi affascina di più, vedere questi miti moderni alle prese con la loro natura umana e leggere del modo in cui affrontano e superano (a volte) le stesse paure ed i problemi che un uomo deve affrontare nella sua vita.
L’altro lato della medaglia è che molto facile sbagliare una storia di Supereroi e raccontare di aria fritta, cosa che molte delle produzioni degli Anni 90 hanno fatto. Negli ultimi anni, contrariamente, direi che s’è ripreso a raccontare buone storie e ci sono ottimi cicli in giro. E’ una nuova primavera per il genere, speriamo che non buttino il tutto alle ortiche. I timori ci sono sempre.
4)Buona parte del pubblico ti conosce per le tue strip online. Vuoi raccontarci come è nata quest'idea delle strip sul blog?
Questa è facile, la strip ed il blog omonimo sono nati per prendere in giro i miei amici.
Non c'era nessun progetto o altro alle spalle, solo un semplice e naturale sfottò.
Poi la cosa m'ha preso la mano ed è diventata quello che è ora: un fumetto in tutti i sensi.
A differenza di quella che era la scena, in quel periodo il mio intento era di dare vita ad una strip dichiaratamente comica, poche scene intimiste e riflessive, ero più interessato a far sorridere che a far sospirare. Adesso invece sto sperimentando altri generi, o comunque sto provando a mischiare dei generi tra loro, come in tutte le relazioni di lunga data, a volte ho nostalgia del primo periodo di Zorflick, a volte invece no.
5)Che riscontro hai avuto col pubblico una volta che le tue strip sono state pubblicate? E' cambiato qualcosa rispetto a quanto percepivi tramite il contatto online?
Mmmm, onestamente con il pubblico non saprei, data la sua natura duale, web e carta, faccio fatica ad immaginarmi un potenziale lettore che non sia anche un lettore del fumetto on-line, cosa che rappresenta un mio grosso limite.
Quindi temo di non riuscire a risponderti.
6)Su cosa sei al lavoro in questo momento?
Allora, sto cercando di concludere questo spin-off di Zorflick che è Payback, e visto che al momento mi ha portato via due anni di realizzazione, non vedo l’ora che avvenga.
Poi si vedrà, di sicuro avrò la necessità di riordinare le idee e di mettere dei paletti a quello che faccio, in modo da differenziare quanto faccio sul web da altri progetti cartacei.
Progetti che sono in corso con un gruppo di amici, di cui sentirete presto parlare, ma che per il momento non posso divulgare. E' fico che abbia un progetto top secret, mi fa sentire così professionale.
Poi vorrei dedicarmi un po' alla pittura e finire quella dozzina di quadri che ho in cantiere.
Ah e vorrei anche dedicare più tempo ai videogiochi, mi mancano.
E ancora di più alla mia donna che, comprensibilmente, uno di questi giorni farà un grande falò di giochi, quadri e fumetti se non la smetto di trascurarla. ( Si capisce che quest’ultima frase è stata scritta sotto coercizione?)
Grazie Matteo per aver condiviso con noi i tuoi pensieri! In bocca al lupo per i nuovi progetti!
Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni
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