E' qui con noi lo straordinario Carmine DiGiandomenico, uno degli autori più amati dai Marvel Fans italiani.
1) Grazie Carmine per essere qui a condividere i tuoi pensieri sul mondo del fumetto col pubblico di Bergomix. Buona parte dei tuoi estimatori ti ha conosciuto grazie ai tuoi recenti lavori in Marvel e alla, permettimi, strepitosa grafic novel di Oudeis edita da Saldapress. Ma come nasce veramente il Carmine Di Giandomenico fumettista? Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del fumetto e farne una professione?
Chi è veramente Carmine di Giandomenico..., bhò non lo sò neanch' io... :)
Quello che so di me, è che mi è sempre piaciuto raccontare attraverso immagini disegnate, e l'unico mezzo possibile per farlo è il fumetto. Cosa mi abbia spinto a seguire questa strada..., non saprei, forse l'istinto.
E' proprio quell' istinto che ognuno ha, che fa sì, che la strada di fronte a sè prenda una forma, che sia nel campo dell'ingegneria, dell' architettura, pittura, recitazione, spettacolo in genere, o lavori più manuali, dove anche il semplice mestiere del muratore, dove tutti pensano che sia solo sforzo fisico, include un' esperiense e consapevolezza della fisica per poter far reggere un muro. E' un istinto che ti porta a trovarti in situazioni alle quali si collega il destino, il fato.Insomma una strada già delineata. Con questo non vuol dire che bisogna lasciarsi trasportare e basta, perchè ogni situazione che ci si presenta va affrontata con decisione per poter arrivare alla passione che si vuole inseguire.
2) Dato che se ne fa un gran parlare, che cos'è per te il Fumetto? E' un mero giocattolo per bambini ed adulti che non vogliono crescere, oppure può essere considerato un valido media di comunicazione? O ancora, è altro?
Il fumetto è espressione, è una finestra aperta per chi vuole cercare Peter Pan, e volare con lui in mondi fantastici. Non è solo un oggetto feticistico per gli appassionati. E' uno strumento di comunicazione che viaggia assieme alle atmosfere del cinema, del teatro, con la differenza che è più "economico" e ha più possibilità di sviluppo scenografico attraverso il montaggio delle vignette narrative sul foglio. Quindi alla fine, sì, è un giocattolo, soprattutto per chi lo realizza, un giocatolo, con il quale si possono anche insegnare tante cose a chi lo legge. Insomma credo che il Fumetto sia un linguaggio, universale, diretto, e che spesso non viene preso con la giusta serietà.
3) Nonostante tu abbia potuto disegnare alcuni dei supereroi Marvel più amati coi loro sgargianti costumi,come in What If Wolverine Enemy of State, è possibile affermare che hai saputo conferir loro maggiore fascino nel raffigurarli umani? Mi riferisco principalmente alle miniserie Battlin Jack Murdock e Magneto Testament...
E' sempre stato il mio pallino in testa, cioè, cercare di rendere più umani possibile i grandi giganti.
Con Battlin' Jack Murdock, dove ho realizzato la trama e i testi, in collaborazione successiva di Zeb Wells, ho cercato di rappresentare un padre, e non un pugile e la sua sofferenza sul ring, ma la sofferenza che lui vive nel disagio che lo circonda. mentre su Magneto Testament, dove non ho realizzato i testi, ma inseguito le sensazioni descritte da Greg Pak.
Sono due opere molto simili. Il problema che ho riscontrato è che in molti pensano che disegnare questo tipo di storie, siano di serie b rispetto ad una serie regolare. Al contrario , credo che invece siano proprio queste le trame più interessanti da seguire,molto di più che una semplice scazzottata tra Spider-Man e Kingpin.
Danno la possibilità di conoscere più a fondo alcuni personaggi, che spesso di trascurano per inseguire una serialità satura.
4) Il tema di Bergomix 2011 è "Miti&Meraviglie del XXI°Secolo: i Supereroi". Secondo te, chi sono e cosa rappresentano per la società i supereroi?
I supereroi? Cosa rappresentano per la società? Tutte le debolezze umane di un Paese, e la voglia di riscatto per trovare del buono all'interno del Paese stesso. MA è solo effimero. Il Supereroe, nasce dall' influenza dell' epica greca, dove anche gli stessi Dei erano viziosi e non infallibili. Inoltre se parliamo dei supereroi americani, questi nascono appoggiandosi, sì, su questa influenza classica, ma soprattutto, e prima di tutto, nascono durante la Seconda Guerra Mondiale, per una propaganda guerrafondaia, appunto, nel voler dimostrare ai soldati di trovarsi dalla parte dei buoni. Oggi non viene più usato il fumetto, per chi si trova sul campo, è sostituito dai games per la console, o meglio simulatori, utilizzati per far perdere la percezione a chi lo utilizza, in modo questi giovani soldati, non abbiano più di fronte a sè delle persone, degli uomini, ma solo dei pixel. Ma tolta la leggera nota polemica. il mondo del supereroe, include anche un immaginario che sollecita molto la fantasia dei bambini, e soprattutto, hanno una caratterizzazione tale che i giovani possano identificarsi attraverso di loro.
5) Attraverso le due miniserie targate Marvel Noir, dedicate a Spider-Man, hai potuto contribuire a dar vita ad un filone narrativo poco esplorato alla Casa delle Idee. Qual'è stata la genesi di questo lavoro? E quale futuro gli riserva? Oltretutto, il tuo Spider-Man Noir fa parte del recente videogioco Activion dedicato all'Uomo Ragno...
Le due miniserie sono andate molto bene, soprattutto in Italia. Effettivamente è un genere che la Marvel sta riscoprendo e sviluppando da poco, anche se il Noir è sempre stato sfruttato nelle testate marvel ( basti leggersi il Daredevil di Miller ad esempio). La genesi di questo lavoro è stata divertente, me lo hanno proposto e io ho accettato, come sempre, unica piccola nota negativa è che non mi hanno lasciato molta libertà riguardo alla tecnologia Steampunk, dove ad esempio la sedia del Doctor Octopus l'avevo immaginata in maniera completamente differente da quella finale utilizzata e richiesta.
Mi ha poi fatto molto piacere vedere che il personaggio di Spider-Man Noir sia stato collocato all' interno di videogioco. Anche se la piccola nota negativa c' è sempre..., dove l'Actvision ha fatto un errore grandissimo sui credit, dove il personaggio di Spider-Man Noir, è stato realizzato graficamente da Marko Djurdjevic e Joe Quesada, e non da Patrick Zircher.
6) Negli Stati Uniti è uscito da poco tempo Invincible Iron Man Annual 1 di cui hai realizzato le matite. Di che parla l'albo? E come ti sei trovato a lavorare su uno degli eroi attualmente più in vista dell'entertaiment marvelliano?
Nell'annual di Iron Man mi sono molto divertito. Ma non aspettatevi di vedere raggi laser, bombe, reattori cosmici ecc..., perchè la trama parlerà del MANDARINO! ( non quello che si mangia EHEHEHEHEH)
E' una trama molto ben strutturata, e il mio divertimento è stato quello di rendere il personaggio del Mandarino egocentrico, attraverso il suo cambio di pettinature e vestiti.
7) Oltre che ai supereroi, hai potuto, nel corso della tua carriera, mettere mano anche a due figure "leggendarie", Ulisse e Sandokan. La prima l'hai rivisitata nel tuo capolavoro Oudeis, mentre la seconda, l'hai immortalata realizzando le copertine della serie omonima attualmente pubblicata dalla Nicola Pesce Editore. Che cosa ci puoi raccontare di questi due lavori?
Oudeis, per me rappresenta emotivamente tanto, è come se rappresentasse il mio Born Again per alcuni aspetti, dove anche se è arrivato a pubblicazione dopo molto tempo, sono state proprio quelle pagine che mi hanno riportato al mondo delle pagine colorate. Proprio come Ulisse che voleva tornare ad Itaca, io ho cercato attraverso le sue pagine di ritornare al fumetto, e così che vedo Oudeis. E proprio grazie a lui se oggi lavoro per gli Stati Uniti, dove Quesada ha apprezzato moltissimo il lavoro svolto sul mito di Ulisse.
Per quanto riguarda invece Sandokan, per me è stato un piacere e nel momento che me lo hanno proposto ho accettato subito! E' un personaggio a cui sono legato sin dall'infanzia, e poterlo rappresentare anche in chiave rigiovanita è stato divertente.
8) Cosa vedi nel tuo futuro? Quali sono i prossimi progetti che ti terranno impegnato?
Cosa vedo per il mio futuro? Aspetta... hai due euro spicci, apettami qui che vado dalla cartomante e poi ti dico.... EEHEHEHEH scherzo :) :) :).
Per il futuro non sò, posso parlarti del presente, dove attualmente sto realizzando una miniserie Marvel di 8 numeri, scritta da Jenkins, e che mi trovo al giro di boa.
Per chi volesse seguire questa nuova avventura, gli consiglio di farlo in originale, dove prima della sua uscita in Italia, (sempre se sarà decisa), passeranno almeno 2 anni mezzo.
Inoltre, sarà una storia che farà parlare, e quindi credo che anche come valore di collezione è meglio avere gli albi originale di questo evento.
In più, non siate fessi, approfittate del fatto che l'euro è più forte del dollaro, e quindi se lo accompagnerete con altri ordini in originale, avrete anche il vostro risparmio economico.
Ok mi sono lasciato andare :).
Grazie ancora ed in bocca al lupo per tutto!
Grazie a voi e un abbraccio a tutti i lettori!
Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni
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