sabato 13 marzo 2021

WONDER WOMAN 1984 - TRA FILM E FUMETTI

Saltando ahinoi a pié pari l'uscita nelle sale cinematografiche, è finalmente approdato per il mercato homevideo l'atteso sequel della principessa amazzone, sempre diretto da Patty Jenkins, "WONDER WOMAN 1984".



Il film, diciamolo subito, supera di gran lunga il primo capitolo, conferendo al personaggio di Wonder Woman quel prestigio, quell'animo compassionevole e quella forza guerriera che la contraddistinguono da 80 anni.
Non è solo un emblema della Donna, della lotta femminista, va oltre questi limiti, diventa speranza abbracciando l'umanità tanto del suo alter ego quanto in senso figurato.
Il film infatti, riesce a rendere affascinante il personaggio anche quando non lotta in costume, quando è semplicemente Diana.
Se nel primo film, come in "Batman Vs Superman" e "Justice League", l'identità di Diana Prince è una maschera per celare agli umani la sua vera identità di principessa delle Amazzoni e le sue straordinarie capacità combattive, in questo film avviene esattamente il contrario, Wonder Woman l'identità segreta da supereroina di Diana Prince, un alias supereroistico che per certi versi viene quasi relegato in secondo piano rispetto agli avvenimenti che ne coinvolgono l'alias umano.
Grazie a quanto fatto nelle precedenti pellicole, il film si scrolla di dosso il peso della continuity narrativa e delle spiegazioni sul perché e sul chi è, entrando sin da subito nel vivo dell'azione, nei coloratissimi Anni 80 la cui atmosfera permea l'intera pellicola.
La società, la cultura, la politica Anni 80 diventano elemento narrativo essenziale per lo svolgimento del film, i suoi colori tolgono l'aurea dark con cui questo universo cinematografico si era fuso ai suoi albori.
Proprio come avvenuto con "Shazam" ed "Aquaman", l'epicità assume toni colorati, a tratti anche scanzonati, senza però trasformare il film in una commediola o cercando di copiare lo stile dei Marvel Studios.
Anzi direi che negli ultimi anni, eccezion fatta per la deludente esperienza cinematografica di "Birds of Prey", la Warner e la DC Comics hanno trovato la giusta chiave di adattamento di queste storie.
"Wonder Woman 1984" presenta personaggi interessanti, persino i metaumani, inclusa la principessa amazzone, sono molto umani, tormentati, sempre in cerca di una propria definizione.
I due villains, Maxwell Lord e Cheetah, sono stati adattati con passione e incastonati perfettamente nel contesto sociostorico in cui si trovano.
Maxwell Lord è un magnate del petrolio colpito da sfortunati investimenti e in cerca di un riscatto, un padre che non ha tempo o voglia di dedicarsi alla famiglia, sempre alla costante ricerca di un deus ex machina che ribalti le sue sorti, incapace di fare un mea culpa delle proprie azioni.
Pedro Pascal lo rende davvero bene, tanto odioso quanto lo è nei fumetti e così vivo ed intenso da bucare a tratti il confine dello schermo.
Barbara Minerva, prima di abbracciare l'identità di Cheetah (per la cronaca il nome non viene mai menzionato) è una donna psicologicamente vittima delle proprie insicurezze e del sovrapotere maschilista aziendale, in un certo senso la sua figura è molto debitrice alla Catwoman di Michelle Pfeiffer anche se raggiunta la consapevolezza di sé decide di abbracciare rabbia, vendetta ed egoismo, mentre per Selina Kyle c'è stata redenzione.
Kristen Wiig mi ha davvero stupito, un'attrice trasformista che non solo rende reale e concreto un personaggio dei fumetti, ma con una dote attoriale davvero sublime, in grado di competere con lo charme di Gal Gadot!
E' molto interessante come le figure di Diana Prince e Barbara Minerva siano contemporaneamente così simili e distanti.
Diana, con tutta la sua forza e consapevolezza maturata con sacrificio nei secoli, è un'ambasciatrice della compassione e del meglio a cui l'umanità può aspirare, mentre Barbara, raggiunti potere e conoscenza con una scorciatoia, rinuncia alle proprie vestigia umane, concentrandosi sull'io più profondo, sulla propria rabbiosa brama di vendetta, perdendo di vista ciò a cui invece dovrebbe aspirare.
Il ritorno di Steve Trevor è funzionalissimo alla trama e serve al personaggio di Wonder Woman per comprendere una volta per tutte il proprio destino ed abbracciare in toto le proprie origini semidivine.
Un aspetto interessantissimo del film è la Magia.
La magia, dopo quanto visto in "Shazam" si riafferma in questo universo narrativo con una potenza senza pari, diventa uno dei perni narrativi della pellicola, ripescando quel Sense of Wonder andato perduto negli anni.
Qui la magia è inspiegabile, non è una scienza superiore che non si riesce a comprendere, ha sue regole precise, comporta un prezzo notevole e mette a dura prova protagonisti, antagonisti e personaggi secondari.
La magia nell'universo DC non si deve spiegare, è una forza potente quanto la Forza della Velocità.
Insomma un gran bel film che scorre intensamente per due ore e mezza senza che te ne accorgi e che ti restituisce la Wonder Woman dei fumetti che tanto abbiamo amato in decenni di lettura.
E, prima che stoppiate la visione, ricordatevi che c'è una scena a metà dei titoli di coda che farà saltare dal divano i fans più sfegatati del personaggio! 

A proposito di letture a fumetti, non dimentichiamoci qualche consiglio alla lettura inerente la pellicola!

"WONDER WOMAN VS CHEETAH"


Sceneggiature di William Moulton Marston, Gerry Conway, George Perez & Len Wein, Geoff Johns, John Ostrander e Greg Rucka, disegni di Harry G.Peter, José Delbo, George Perez & Bruce D. Patterson, Tony S. Daniel, Victor Ibanez e Bilquis Evely, edito da Panini Comics.

Questo genere di volumi che raccoglie alcune storie salienti dello scontro tra un supereroe con una nemesi in particolare, negli anni si è fatto sempre più interessante sino ad arrivare a questa pubblicazione della linea editoriale Panini DC Italia che per contenuti ed impostazione ne rappresenta il modello perfetto.

Questo volume, originariamente pensato per accompagnare proprio l'uscita nelle sale cinematografiche di "WONDER WOMAN 1984", presenta i più importanti scontri tra Wonder Woman e Cheetah attraverso le diverse ere di pubblicazione.

Partiamo dalla prima apparizione della villain avvenuta su Wonder Woman #6 nell'ormai lontano 1943, qui scritta e disegnata dal team creatore della serie della Principessa Amazzone, dove le tematiche femminili e femministe nonché della rivoluzione sessuale (ai suoi inizi) la fanno da padrone.
Cheetah qui è il frutto di una deriva psicopatica di una giovane invidiosa di Wonder Woman, pericolosa quanto una donna infuriata sa esserlo, ma non per per la nostra Diana.
Facciamo poi un salto nel 1980 sulle pagine di Wonder Woman #274-275 dove si sentono ancora gli strascichi sociali e modaioli degli Anni 70 e dell'evoluzione della rivoluzione sessuale e femminista, nonché l'inizio dell'affermarsi di una presa di coscienza verso l'emergenza ecologica.
Se ci soffermassimo solo su quest'ultimo tema, la storia risulterebbe tra l'altro attualissima anche oggi.
Il tema dell'ecologia risulta una scusante narrativa per introdurre la seconda Cheetah, nipote della prima e vittima di una violenza psicologica da parte di un villain.
Questa nuova incarnazione della cattiva risulta essere ancor più letale della sua precedente e non si può non empatizzare per lei o per lo meno per la sua causa.
Facciamo poi un altro salto, stavolta breve, al 1987 sulle pagine di Wonder Woman #9, epoca editoriale post "Crisi sulle Terre Infinite" che ha visto il rilancio dei suoi titoli più famosi, con nuove origini.
Wonder Woman affidata a George Perez abbandona le tematiche della rivoluzione sessuale per abbracciare invece la mitologia greco-romana alla base del mito delle Amazzoni.
Anche i badguys della serie vengono rivisti e in particolare Cheetah diventa qualcos'altro, un terzo alias umano di partenza, per me molto più affascinante nella sua caduta verso il Male, che diventa una creatura mistica e definitivamente letale, pericolosissima persino per la stessa principessa delle Amazzoni.
A questo punto il volume compie un ulteriore grande balzo di un quarto di secolo, alle pagine di Justice League #13-14 del 2012, esattamente un anno dopo lo scossone editoriale dei New52 che ha visto l'universo DC Comics riavviarsi da capo dopo l'epilogo del maxi evento conosciuto col nome di "Flashpoint".

Qui vediamo Wonder Woman alle prese tanto con la sua nemesi (necessiterà dell'aiuto della League per mandarla in carcere) quanto con i sentimenti che stanno nascendo nei confronti di Superman.

Le sceneggiature di Geoff Johns sono tra le mie preferite degli ultimi quindici anni, descrivono alla perfezione l'anima dei personaggi e ti trascinano nella lettura con una passione quasi senza pari.
Le ultime due tavole della storia sono tra le mie preferite degli ultimi anni, con Batman che osserva con preoccupazione la nascita di un amore tra due degli esseri metaumani più potenti della Terra.
Le ultime due storie del volume sono invece un focus on su Cheetah, le sue origini riviste probabilmente in modo definitivo e ciò che la spinge ad agire.
Tratte da Wonder Woman #23.1 del 2013 e Wonder Woman #8 del 2016, sono storie dal carattere fortemente e giustamente femminista che fanno empatizzare parecchio col personaggio.
Nel complesso è un volume spettacolare, ci presenta la serie di Wonder Woman dalle sue origini sino ad oggi in un viaggio rivoluzionario narrativo e artistico attraverso le decadi più importanti per l'eroina e la sua nemesi Cheetah.
E vi svelerò che adoro tutti i differenti tratti artistici dei diversi disegnatori presenti nel volume, sebbene siano agli antipodi tra loro.
Un ottimo esempio di ristampa, con diverse schede d'approfondimento introduttive, credetemi se vi dico che è un volume che merita spazio sulla vostra libreria.
Se non avete mai letto dello scontro tra Wonder Woman e Cheetah, questo è il perfetto volume a fumetti per voi, soprattutto in attesa di vedere al cinema "Wonder Woman 1984"!
Potete recuperare il volume in libreria, in fumetteria o ovviamente chiedendolo in prestito alla vostra biblioteca cittadina.

"WONDER WOMAN - TERRA MORTA" 




Sceneggiatura e disegni di Daniel Warren Johnson, edito in Italia da Panini Comics.

Che bomba questa miniserie targata "DC Black Label", in grande formato, di "Wonder Woman-Terra Morta", una delle migliori letture dell'ultimo bienno dedicata alla Principessa Amazzone.

È a tutti gli effetti un vero e proprio elseworlds, con un approccio autoriale dalle caratteristiche post apocalittiche, dove assistiamo al risveglio di Diana in una terra devastata da un grande disastro e alla riscoperta del proprio ruolo in questo nuovo mondo.
C'è spazio anche per presentare l'essenza amazzone del personaggio e per tingere con tinte profetiche le parole della Regina Hyppolita, lette e ascoltate in numerose incarnazioni del personaggio.
L'approccio visivo dell'autore, che già avevamo parecchio apprezzato nella sua altra opera "Murder Falcon", presenta un taglio di regia, di ritmo narrativo e di dirty style non dissimile da numerose opere del Sol Levante, con una particolare strizzata d'occhio tanto ad "Akira" di Katsuhiro Ōtomo quanto a "Hokuto no Ken" di Tetsuo Hara o, addirittura, all'opera di Hayao Miyazaki "Conan Ragazzo del Futuro".
Alla prima apparizione di Diana, in questo desolato futuro, non possiamo non andare con la mente ad "Alita l'Angelo della Battaglia" di Yukito Kishiro.
Il tratto un po' sporco e graffiante dell'artista, che ben si sposa con il genere di racconto, unito ai colori di Mike Spicer, pone nelle mani del lettore un progetto ben confezionato che promette di divenire una nuova pietra miliare del fumetto di Wonder Woman.

A ben pensarci, insieme a Batman e a Flash, è forse il personaggio DC Comics che negli ultimi anni ha presentato un continuo crescendo ed arricchimento del proprio mito, con il tributo di numerosi e grandiosi artisti.

Nel complesso una bella lettura, una serie in albi brossurati con un buon rapporto qualità/prezzo, che potete trovare o recuperare in fumetteria.

"WONDER WOMAN - WARBRINGER"


Romanzo originale di Leigh Bardugo, adattamento di Louise Simonson, illustrazioni di Kit Seaton, edito in Italia da Editrice Il Castoro.

Una sorprendente e bellissima graphic novel dedicata a Wonder Woman che ne celebra il mito proponendo un'originale rilettura "Young Adult" (noi diremmo adolescenziale) contemporanea dell'eroina creata da William Moulton Marston nel 1941.

Il lavoro di scrittura a quattro mani, dal romanzo originale di Bardugo alla versione a fumetti di Simonson, ha intessuto una trama avventurosa adatta alla celebre amazzone della DC Comics, dove un gesto, apparentemente eroico, della Principessa Diana rischia di mettere in serio pericolo Themyscira e le sue guerriere.

Solo spingendosi nel mondo degli uomini, in una missione ai confini dell'Impossibile, la futura Wonder Woman dovrà provare a salvare tanto il Mondo quanto la sua terra natia.
Al di là della storia, che pesca a piene mani nel mito greco, ci sono diversi livelli di lettura interessanti in quest'opera.
Innanzitutto la celebrazione della figura della Donna, che da vittima della tradizione orale e del caso deve riscattarsi al fine di diventare fautrice del proprio destino.
A ciò va legata l'importanza del senso di comunità femminile, dove il dolore, qui rappresentato come fisico, delle compagne diviene comune, condiviso, e supportato.
Interessante come venga sottolineato, anche grazie ai disegni di Seaton, che il dolore provato da una donna non sia parimente sopportabile per l'uomo.
Altro tema caldo, seppur in peso minore, è l'ombra minacciosa del razzismo ingiustificato e fuori tempo, uno spauracchio contemporaneo e grave per gli americani.
Terzo tema importante è quello del viaggio, tanto fisico quanto psicologico, da ragazza a donna, da ragazzo a uomo, dalle comodità del proprio uscio alle incertezze del mondo, dell'importanza delle proprie scelte per dettare il proprio percorso.
Sarò sincero, i colpi di scena finali sono stati, per un lettore scafato come me, prevedibili ma, se non siete soliti divorare grandi quantità di fumetti di supereroi rimarrete sicuramente a bocca aperta.
I disegni di Kit Seaton, dal tratto realistico, sono semplici ma efficaci, le tinte piatte o al pelo leggermente sfumate ben si sposano con le tavole e le situazioni emotive in cui si trovano i personaggi.
Nel complesso un interessante elseworlds ben congegnato, una delle produzioni fumettistiche supereroiche più interessanti del 2020, un bell'adattamento del romanzo originale.
Il rapporto qualità/prezzo del volume è ben bilanciato e conveniente.
Potete trovare o recuperare il volume in libreria, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link:

"WONDER WOMAN - TORNA DA ME" 


Sceneggiatura di Amanda Conner & Jimmy Palmiotti, disegni di Chad Hardin & Tom Derenick, copertina di Amanda Conner, edito in Italia da Panini Comics.

Il titolo in questione appartiene ad una serie di pubblicazioni della linea editoriale Panini DC Italia tra le più attese dello scorso anno.

Circa tre anni fa la DC Comics ha iniziato una partnership con la nota catena americana Walmart realizzando per essa esclusive, nonché splendide, serie extra continuity narrativa, realizzate da grandi autori tra cui questo volume di Wonder Woman.

Scritta in maniera impeccabile e con grande passione e rispetto per il personaggio, la storia ruota attorno a Wonder Woman e al suo ruolo di supereroina che coinvolge persino i propri affetti.
L'avventura si sviluppa in maniera del tutto inaspettata, ai confini dello sci-fi, coinvolgendo una storica nemesi della Principessa Amazzone e anche un eroe del passato.
C'è persino spazio per qualche riferimento alle tematiche femministe e, se vogliamo, velatamente sessuali, che avevano contraddistinto il personaggio ai suoi esordi editoriali.
Non c'è tempo per annoiarsi in questa vera e propria corsa, dove il finale rimane una vera incognita sino all'ultima pagina.
I disegni di Hardin, che avevamo già apprezzato sulla serie di Harley Quinn, e di Derenick, che rispetto agli esordi è davvero sbocciato al suo massimo artistico, impreziosiscono questa storia, rendendola meritevole di essere ricordata come una delle avventure moderne più interessanti e ben fatte di Wonder Woman.
Nel complesso un'ottima ed interessante lettura, oserei quasi dire un formato graphic novel viste le sue caratteristiche, dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare e recuperare il volume in libreria e in fumetteria o chiederlo in prestito alla vostra biblioteca cittadina.

E non dimentichiamoci che ogni mese potete trovare in edicola e in fumetteria, edito da Panini Comics, il nuovo albo della serie regolare ufficiale di "WONDER WOMAN", firmato da straordinari autori contemporanei, internazionali e talvolta italiani, del fumetto americano.

Le emozionanti avventure della principessa amazzone vi attendono! Che aspettate? Correte a leggere!

LEONARDO MONZIO COMPAGNONI
Presidente Associazione Culturale Bergomix

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