Carissimi voraci lettori dei fumetti e fedelissimi followers di Bergomix bentornati, ancora una volta, ad una nuova puntata della nostra rubrica dedicata ai consigli alla lettura fumettistica.
Grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo a proporvi uno tra i tantissimi titoli fumettistici disponibili sul mercato italiano.
In questo caso si tratta di una nuovissima serie da edicola...
"KALYA N.1-2"
Editore: Bugs Comics
Cura, soggetto e sceneggiatura: Luca Lamberti e Leonardo Cantone
Disegni: Luca Lamberti
Copertine regular: Elena Casagrande
Copertina variant n.1: Carmine Di Giandomenico
Formato bonelliano, 96 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 4,40€
Ho aspettato a dare un'opinione a questo nuovo progetto proposto dalla Bugs Comics di Gianmarco Fumasoli, ho volutamente aspettato per diversi motivi.
Il primo perchè si tratta di una nuovissima serie che si affaccia sul difficile terreno dell'edicola, un mercato verso il quale l'editore crede fermamente e che necessita di tutta la fiducia possibile.
Per questo ha meritato più di una rilettura.
Il secondo motivo perché, quando si tratta di fantasy, bisogna soffermarsi bene ad analizzare la storia che si ha di fronte, allenandosi a distaccarsi dalle proposte che ultimamente stanno dominando questo filone narrativo e che potrebbero influenzare il giudizio del lettore.
Se ciò che ci viene proposto appare fuori dagli schemi canonici non significa che sia male.
Il terzo motivo è perché ho capito sin da subito che il primo albo, da solo, non sarebbe bastato a capire al meglio il grande progetto editoriale che vi è dietro a questo fumetto.
Difatti, la fine della lettura del secondo albo, ha dato ragione alle mie sensazioni.
Inizio a dire che il progetto dietro a "Kalya" è qualcosa di veramente grande, ben elaborato, fatto di meccanismi molteplici ma saggiamente incastrati tra di loro.
Si intuisce un piano a lunga gittata, non è una semplice miniserie o un semplice esperimento editoriale.
Questi albi che ho letto fanno presagire che si tratti di qualcosa di diverso da quanto serie come "Dragonero", "La Stirpe di Elan" e "Nemrod" ci hanno ben abituati.
"Kalya" sembrerebbe affermarsi con uno stile proprio ed orientarsi verso strade sinora poco esplorate dall'editoria seriale a fumetti italiana.
Vedo un influenza reciproca tra Oriente ed Occidente, tra il modo di concepire fumetto nei paesi occidentali e la verve narrativa dei prodotti orientali.
E' un connubio tra fumetto popolare italiano, fumetto commerciale americano e manga giapponese, il tutto immerso in un contesto fantasy che, sin dalle prime pagine, vuole essere il più chiaro possibile.
L'incipit, visivamente parlando, si rifà alla narrazione cinematografica jacksoniana de "Il Signore degli Anelli" o a quella di Del Toro de "Hellboy II: The Golden Army", dettando difatti regole, geografia, contesto e limite del sovrannaturale ed il ruolo degli esseri umani in un mondo totalmente diverso dal nostro.
Una volta fatto ciò la storia inizia a prendere piede presentandoci dapprima un evento scatenante che rompe lo status quo, i personaggi secondari che dettano la direzione verso la quale la narrazione vuole andare e solo in ultimo la protagonista Kalya e il suo fido aiutante/amico goblin Tagh.
Kalya e Tagh possono sembrare dei mercenari ma si intuisce che sono molto di più, sono personaggi che mostrano di sapersi arrabattare in un mondo così vasto e, per certi versi, tremendamente pesante per chi non fa della furbizia una delle doti più importanti da padroneggiare.
Accettata una missione la storia inizia a prendere un ritmo narrativo sempre più serrato, che fa intuire al lettore come alcuni elementi possano legarsi concretamente al misterioso passato della protagonista.
I personaggi sono scritti con caratteristiche e comportamenti facili da comprendere al primo sguardo, mostrano tutti un incredibile fascino, ti spingono a volerli capire e conoscere ancora di più.
Quelli che potrebbero essere visti come gli antagonisti della vicenda, vengono dipinti come personaggi con una propria visione del mondo, che si muovono in una vasta scala di grigi dove Bene e Male potrebbero non essere così ben definiti.
Ed è proprio in quest'ottica che alcuni dei personaggi come Dakan il gjaldest, l'Elfo comandante Calon e il Signore degli Elfi Varnon si muovono, creando un grande ammalio nei confronti del lettore.
Altri due personaggi che, sicuramente, riserveranno delle sorprese sono l'alchimista Leena e la sua fida guardia Aridan, un duo molto particolare che, sin dalla sua prima apparizione promette di riservare diverse sorprese.
Se, da una parte, l'affresco narrativo alla fine del secondo numero inizia a prendere una piega parecchio intrigante, dal punto di vista artistico questi primi due albi sono a dir poco spettacolari.
Luca Lamberti è un disegnatore davvero affascinante, il cui tratto riesce a conciliare la bellezza di un'impronta realistica ad una dinamicità eccelsa dei movimenti.
Il suo modo di concepire la tavola mostra il perfetto connubio tra Giappone e America, con una gabbia precisa ma modellata al fabbisogno narrativo, che rompe il classico schema europeo e bonelliano.
Ogni vignetta si sussegue all'altra in maniera precisa e chiara, dettando uno storytelling non solo perfettamente comprensibile ma anche parecchio serrato nel ritmo.
Non vi è una sola tavola che non lasci il lettore a bocca aperta.
Ogni dettaglio è scrupolosamente reso, le scenografie, così come i costumi, sono perfettamente curati.
I personaggi recitano tramite volti ed impostazioni anatomiche.
Vedo veramente una proposta artistica che prova a spingersi oltre, a dare un'offerta diversa dal solito e che può avvicinare anche un pubblico non avvezzo alla quotidiana lettura dei fumetti.
Un occhio attento coglie nel tratto di Lamberti quella corrente visiva artistica già sposata da diversi suoi colleghi italici e che strizza l'occhio all'animazione contemporanea del Sol Levante, ponendo particolare accento sulla dinamicità.
Il continuo senso di movimento, quel essere sempre a cavallo sulla cresta dell'onda, rende davvero peculiare ed attrattivo questo fumetto.
E poi, diciamocelo, non vi è tavola che non spicchi per epicità e spettacolarità.
I disegni di Lamberti spalancano lo sguardo del lettore su di un mondo totalmente estraneo e dove il fattore wow risulta pulsante.
Se questi primi due albi sono soltanto una premessa, non vedo l'ora di vedere e godermi tutto ciò che verrà poi.
Le copertine regolari sono realizzate da Elena Casagrande, un grande nome della Nona Arte, un'eccellenza italiana.
Con occhio attento possiamo dire che anche dal punto di vista delle copertine c'è qualcosa di totalmente inedito e mai provato, quell'imprimere attenzione sui personaggi e lasciare freddo ed immobile uno sfondo che fa da riferimento ad un elemento importante dell'albo.
Lo sguardo dei personaggi è potente, fortemente emotivo, trascende il limite cartaceo della copertina stessa.
E poi, come per gli interni dell'albo, c'è una forte impronta dinamica, elemento che spicca particolarmente sugli scaffali dell'edicola.
Chissà che "Kalya" non risulti, col tempo, una bella scommessa vinta in grado di aprire la strada ad un nuovo modo di intendere e fare fumetto in Italia.
Sarò ripetitivo, ma un fumetto con tali caratteristiche è davvero difficile da trovare, neppure Samuel Stern dello stesso editore, per me, risulta così sperimentale.
Potete trovare un nuovo numero di "Kalya" tutti i mesi in edicola, mentre gli arretrati li potete recuperare sul sito dell'editore.
Vi abbiamo incuriositi?
Prossimamente un nuovo consiglio alla lettura di fumetti!
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Il 2023 sarà l'anno di "Bergamo-Brescia: Capitali italiane della Cultura" ed abbiamo in serbo per voi delle belle sorprese!
LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX
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1 commento:
Ottimi disegni anche la storia è interessante anche se in alcuni punti hanno dato una piega un po inaspettata nel secondo numero pero se mantiene questo ritmo rimane da leggere
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