E' ospite di Bergomix Andrea Mutti, brillante autore italiano. Caro Andrea è un onore averti qua.
Piacere mio!
1) Oggi giorno il fumetto pare aver riacquistato una certa importanza. Ma cos'è per te il fumetto?
Beh, gran parte della mia vita e di quello che sono, ma il sogno di un bambino che diventa realtà.
Cosa rappresenta?
Un mondo straordinario e sempre magico, dove le storie ti portano lontano. E il mondo che trovi al tuo ritorno dalla lettura, spero, è diverso.
2) Durante gli incontri di Bergomix son stati parecchi i giovani che, nel corso degli anni, hanno avvicinato i disegnatori professionisti perché affascinati dalla possibilità di lavorare nel campo dell'illustrazione. Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la carriera del fumettista?
Tantissimo lavoro, disegnare fino a che ti vengano i calli sulle dita! ;-) Approfondire gli argomenti ed essere curiosi...e MAI presuntuosi..è una materia che è sempre in evoluzione, anche per chi è già del mestiere.
3) Il tema di Bergomix 2011 è "Miti & Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi". Cosa rappresentano per te?
Beh, il mito e icona del superumano, di ciò che è al di sopra delle normali capacità. Non importa per quali ragioni, sono oltre l'essere umano comune, anche se ne fanno parte. Un simbolo forte e che ha subito variazioni e mutamenti negli anni..certo l'olimpo visivo di un fumettaro..
4) Hai avuto modo di lavorare sia in campo italiano, che europeo e americano. Che differenza hai trovato tra le diverse tipologie di fumetto da te affrontate?
Sono modi e culture differenti, approcci differenti. Se in Francia il rigore per il dettaglio e il decoro è assoluto, in USA è l'eroe che prevale,la figura è dominante. In Italia si ha una struttura che direi quasi a mezza via, il formato è più piccolo e la griglia un pò più rigida, ma ogni aspetto di ognuna ha un suo fascino. La personalità di ogni mercato permette sperimentazioni differenti...
5) Per le case editrici Americane hai potuto lavorare sia al fumetto supereroistico commerciale che a quello più mainstream. Che differenza c'è tra i due tipi? Dove ti sei trovato maggiormente a tuo agio?
Con gli USA mi trovo davvero a mio agio, è una dimensione che trovo molto affine al mio modo e alla mia voglia di esprimere graficamente qualcosa. In entrambi i casi si ha una libertà pressochè assoluta, si ha un costante feedback con gli editor che ti caricano sul lavoro che fai, sempre positivi e pronti a darti una mano in caso di necessità. Non si avverte una divisione per classi, senti che sei uno di loro. Con i supereroi puoi sperimentare movimenti e figure che da nessun'altra parte potresti trovare, puoi forzare un pò la tua visione della realtà. Idem per il resto, seppur rimanendo nella sfera realistica, puoi permetterti soluzioni grafiche anche estreme, ma sempre leggibili... qualcosa di sperimentale, qualcosa che ti esce dalla testa prima che dalle mani. Un'esperienza NON indifferente!
6) Il tuo nome è stato legato lo scorso anno all'universo narrativo di Iron Man. Cosa ci puoi dire di questa esperienza?
E' stata la mia prova del fuoco in MArvel, la mia "prima volta", e devo dire graaaaande emozione. Insomma, fico,no? E allo scrit c'era David Wellington, che conoscevo per i suoi romanzi, è stata una partenza bomba!
C'è qualche aneddoto particolare che vorresti raccontare?
Beh, le battute che ci si scambiava durante il lavoro relative agli zombi. Ci mandavamo facce zombi di continuo. A chi trovava la migliore spettava "l'applauso"... quasi nerd, insomma!
7) Per la serie L'Esecutore, pubblicata in Italia da Panini Comics, hai avuto a che fare con un vero e proprio thriller. Dimmi la verità, ti sei divertito a prestare le tue matite a questa storia?
Ahhh! Qui mi sono davvero lasciato andare!! L'oscurità, i boschi, l'atmosfera. La storia mi ha intrigato subito, grande empatia con scrittore-editor-script, è andata liscia come l'olio.
8) E della tua esperienza sulla serie Vertigo DMZ che ci puoi dire?
Anche qui ho trovato subito il mio ambiente: degrado, armi, gente disperata e sporca, esplosioni, c'era tutto. Poi ero su una serie di valore, e per parte italiana, visto che il disegnatore è nostrano, e un amico, quindi era come essere in famiglia.
9) Ti fosse concessa carta bianca, su quale serie attualmente pubblicata in America, vorresti lavorare?
Punisher MAX con AARON, WOLVERINE o SCALPED, sempre con AARON.
E perché?
Jason è uno scrittore grandioso, poliedrico e tra i migliori della sua generazione, ma ce ne sono davvero tanti che mi piacciono un sacco: Diggle, Remender, Nelson,Wood,Maberry....si farebbe sera!
10) A livello italiano, ti piacerebbe lavorare su un fumetto da te scritto e disegnato?
Mah, a me piace molto avere un referente, magari scriviamo insieme. Da solo solo, credo mi annoierei un pò. Un romanzo grafico italiano scritto a 4 mani, ecco!
Oppure su una serie già pubblicata?
Perchè no!?
Grazie per aver condiviso i tuoi pensieri con noi! In bocca al lupo per tutto quello che verrà!
Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni
Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni
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