venerdì 29 aprile 2011

LE INTERVISTE DI BERGOMIX presenta: CORRADO MASTANTUONO

E’ qui con noi una leggenda del fumetto Made in Italy, Corrado Mastantuono. Grazie per esser qua a condividere i tuoi pensieri sul mondo del fumetto.

1)Molti di noi ti conoscono per le copertine di Magico Vento e per alcune indimenticabili storie disneyane, ma come è nato il Mastantuono fumettista? Cosa ti ha spinto ad entrare in contatto col fumetto e a farne una professione?

Ho sempre disegnato e il mio amore era talmente grande che decisi di frequentare una scuola che forniva gli strumenti per disegnare cartoni animati. Anche in quel periodo mi divertivo a imbrattare tavole per il solo gusto personale, il Cine TV. Nell’89 la ComicArt mi offrì l’opportunità di esordire nei fumetti, occasione che non mi lasciai sfuggire.

2)Oggi critici e non critici fanno un gran parlare di fumetto. Visto dal tuo punto di vista, cos’è il fumetto?

E’ un linguaggio e come tutti i linguaggi ha delle regole e delle caratteristiche. Certo, il momento non è dei più rosei per la deriva economica che il paese sta attraversando e per la miriade di distrazioni, play-station, DVD, VHS, giochi di ruolo e quant'altro, che un ragazzino può avere ai nostri giorni. Ritengo però il fumetto un media che nella sua unicità manterrà delle posizioni di privilegio nelle attenzioni del giovane pubblico. L'uscita di una moltitudine di lungometraggi di successo legati al fumetto super-eroistico americano, X-men, Spiderman, Devil, Hulk, Hellboy...non è che un piccolo aspetto dell'enorme potenzialità ancora inespressa. Non nego che ci sia una stasi preoccupante nel panorama italiano che ripete clichè produttivi sulla scia di albi di successo, ma fenomeni come quello francese o la rinascita di quello statunitense confermano che, di fronte a prodotti di qualità, i ragazzi sono ancora molto attenti. Anche Disney o Bonelli si danno da fare e ogni tanto scoprono la vena aurifera di qualche fenomeno straordinario, come è stato per Dylan Dog o Witch.

3)Il tema di Bergomix 2011 è “Miti&Meraviglie del XXI°Secolo: I Supereroi”. Cosa ne pensi dei supereroi?

Non posso che pensarne bene. Era il 1972 quando mi avvicinai per la prima volta al personaggio che avrebbe cambiato per sempre la mia maniera di fruire fumetto, L’Uomo Ragno (lo Spiderman dell’Editoriale Corno). Una febbre totale e coinvolgente che mi portò per la prima volta (e anche l’ultima) a collezionare una testata per ben 250 numeri. In età più matura mi sono appassionato alle opere di straordinari artisti del calibro di Ross, Zaffino, Buscema, Romita. Recentemente mi è anche capitato di realizzare una breve storia per quelli della Dargaud con protagonista proprio una sorta di super-eroe, il Signore delle mosche. In verità si tratterebbe di dio ma esteticamente appare come un vero super-eroe dotato di muscoli e calzamaglia aderente. E’ stata una delle cose più divertenti.

4)In questi anni hai avuto modo di lavorare a numerose storie disney anche su albi molto importanti quali PKNA (Paperinik New Adventures) e Mickey Mouse Mistery Magazine. Cosa ci puoi dire di questa esperienza? Come ti sei trovato a lavorare su queste storie?

Era un periodo pieno di fermenti creativi. La testata PK nacque quasi in clandestinità. Proporre il progetto agli americani avrebbe potuto dire farci passare per folli, così rosicchiando risorse alla testata madre, Topolino, si varò la testata con grande entusiasmo ma forti dubbi riguardo alla riuscita del progetto. L’enorme popolarità e le vendite dirompenti fugarono gli ultimi dubbi e PK rimase per anni ben saldo in cima alle classifiche di vendita. Sulla scia nacquero MM e X-Mickey. Personalmente ebbi l’onore di partecipare fin da subito alla parte creativa dove si cercò di osare sull’impaginazione e la regia con formule fino ad allora inesplorate in casa Disney.

5)Per la Disney hai anche elaborato copertine per i volumi Disney Big, che reinterpretano alcune famose saghe del passato. Come è stato mettersi a lavoro per omaggiare tali storie?

Cerco sempre di mettermi al servizio delle storie che mi vengono fornite dalla redazione con devozione e umiltà. Il mio apporto creativo e compositivo non deve mai soffocare la fonte originale.

6)Per la Sergio Bonelli hai avuto modo di lavorare prima su Nick Raider e in seguito su due colonne portanti come Magico Vento e Tex. Com’è stato lavorare su personaggi molto più realistici come questi?

In realtà il mio esordio nei fumetti è stato proprio col genere realistico. Quando ho ereditato le copertine di Nick Raider da Bruno Ramella con il n.100, per un discorso di continuazione mi sono sentito in dovere di riprendere la sua tecnica. Si trattava di un grosso vignettone in bianco e nero. Si allegava una fotocopia con le indicazioni per i colori che poi sarebbero stati riprodotti al computer. Il risultato era spesso deludente e poco a poco convinsi la redazione che realizzare a tempera delle vere illustrazioni a colori sarebbe stato un salto di qualità per la testata. C'è stato un certo cambiamento tra le cover di Nick Raider rispetto a quelle di Magico Vento. La colorazione è sempre mia ma la tecnica è completamente diversa. Per Nick Raider, come dicevo, si è optato per una illustrazione a tempera, materica, con un gioco di pennellate per far risaltare le atmosfere. Con Magico Vento, anche per non confondere i lettori, era necessario un taglio completamente diverso. Mi è stato chiesto di mantenere il contorno nero, scomparso invece su Nick Raider, e una grande cura del particolare. Quello che ho proposto è una tecnica che prevede il disegno realizzato a mezzatinta a matita e colorato al computer. Il risultato finale mi ha fruttato un premio Fumo di China e ha incontrato il favore dei lettori esigenti della serie e di questo non posso che esserne orgoglioso.

Grazie per esser stato con noi!

Un caro saluto a tutti

Intervista realizzata da Leonardo Monzio Compagnoni


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