Ben ritrovati, carissimi amanti del fumetto, ad una nuova puntata della nostra rubrica dedicata ai consigli di lettura fumettistica.
Anche oggi, grazie alle parole della recensione del nostro Presidente, andremo a proporvi una lettura davvero sfiziosa, l'inizio di un nuovo ciclo narrativo dell'amichevole Uomo Ragno di quartiere.
"AMAZING SPIDER-MAN #79-81"
Una pubblicazione seriale di Panini Comics.
Sceneggiature di Zeb Wells e Kelly Thompson, disegni di Patrick Gleason, Travel Foreman, Ivan Fiorelli, Sara Pichelli, JimTowe e Eleonora Carlini, copertine di Arthur Adams.
Spillati, 48 pagine a colori ad albo, prezzo di copertina €5-6.
Inizia qui un nuovo sorprendente ciclo narrativo di Spider-Man, la ormai ribattezzata saga Beyond, dal nome di uno degli elementi narrativi essenziali e ricorrenti di questa avventura.
E' un nuovo punto d'inizio per Peter Parker, che ancora deve venire a patti con quanto accaduto nel ciclo precedente, una grave perdita, bilanciata in parte da una riacquisizione di uno status quo per anni andato perduto.
Sia Zeb Wells in primis sia Kelly Thompson successivamente, in un passaggio di testimone molto fluido, mostrano una profonda conoscenza di come debbano essere strutturate, in maniera interazionale, le avventure di Spider-Man, ponendo l'accento tanto sul cast di comprimari (conoscenti, alleati, nemici), quanto sul nucleo famigliare di Peter Parker.
Per uno come me che aveva adorato all'epoca il ciclo di Straczynski, qui si possono ritrovare certe sensazioni, certe atmosfere che erano state, prima del ciclo di Nick Spencer, accantonate.
Ecco allora il forte legame di Peter e Mary Jane che non viene meno in un momento di grave e forte difficoltà, e ancora l'entrata in scena del terzo elemento della famiglia Zia May, qui in perfetto equilibrio all'interno dell'equazione narrativa, una donna si anziana ma non così fragile, pronta a fare di tutto per aiutare il nipote.
E ancora, l'ingresso nell'equilibrio narrativo, di un quarto elemento, relativamente instabile ma senza dubbio intrigante, Ben Reilly, che in questo inizio avventura rincontra e si riconcilia con Peter dopo il suo shockante ritorno avvenuto nel ciclo narrativo di Dan Slott.
Quanto avviene è un pò il contrario della fine della Saga del Clone, con un Peter messo fuori gioco e un Ben Reilly che non vedeva l'ora di poter lottare fianco a fianco dello Spider-Man originale.
Eppure questo cambio di ruoli porta nel contesto narrativo dell'Arrampicamuri un mondo molto più grande, fatto di intrighi, con una multinazionale, la Beyond, vecchia conoscenza dei lettori Marvel, che pare avere grandi segreti da serbare.
Un nuovo e più amplio scenario che crea, capitolo dopo capitolo, un team interessante.
Da una parte vediamo Ben Reilly, lo Spider-Man della Beyond, lottare con l'ausilio delle "Figlie del Drago", dall'altra scopriamo come dietro a questo supporto logistico ci sia molto di più.
Quella che si dipana agli occhi del lettore è una partita a scacchi a più giocatori, dove ogni pedina risulta fondamentale.
A livello di avversari troviamo due classici, dapprima gli U-Foes, dall'altra Morbius, il vampiro vivente, la cui strada torna ad incrociare dopo diverso tempo quella del Tessiragnatele.
Entrambi gli avversari vengono descritti e mossi nella storia rispettando la loro caratterizzazione canonica, fattore questo molto importante, che sottolinea la profonda conoscenza degli sceneggiatori di questi personaggi.
Sono molto curioso di vedere come possa venir approfondito ciò che accade a Morbius in questa saga, evento decisamente pesante per un personaggio già di per sé drammatico.
Ai disegni troviamo un continuo e fluido, uniforme, passaggio di testimone, con grandi firme contemporanee del fumetto americano.
In particolare tre di esse sono legate al cosiddetto Marvel Made in Italy.
Ivan Fiorelli, Sara Pichelli e Eleonora Carlini, sono rappresentanti di quella verve artistica contemporanea richiesta dal lettore di comics odierno.
Pur presentando, ognuno di loro, delle notevoli differenze visive, partono tutti e tre da una base prettamente realistica, tendente ad una forte dinamicità d'impatto.
La cinetica, come pure una importante contestualizzazione scenica, risultano elementi importanti del loro modo di disegnare e rendere visivamente i testi delle sceneggiature.
Le loro tavole, equilibratamente ben composte, mostrano una grande attenzione a scenografie, costumi, recitazione anatomica e del volto, creando un forte legame d'attenzione, e talvolta empatico, col lettore.
Vedendo come le storie, di albo in albo, vengono settate, uno degli encomi di questi artisti italici è quello di poter rendere narrativamente e visivamente interessanti i personaggi di contorno.
Pensiamo a come Fiorelli rende intrigante e diabolicamente seducente la Dr.ssa Kafka, o come Pichelli prima e Carlini poi, rendano magicamente ammalianti le Figlie del Drago.
Un bell'omaggio visivo lo ritroviamo in una tavola della Pichelli, ed ha per protagonisti Morbius e Spider-Man.
Nel complesso una bella lettura, un inizio ciclo intrigante dove disegni e testi si compenetrano per dare vita ad una storia davvero coinvolgente.
E poi, personalmente, ho sempre amato i costumi ragneschi indossati da Ben Reilly, che rivisitano il classico, sposando però le tendenze modaiole delle diverse epoche.
Negli Anni 90 con il Ragno Rosso prima e Spider-Man poi, ora con un costume che risulta un buon compromesso tra il suo stile e quello classico/moderno di Peter Parker.
Un bel vedere, e ve lo dice uno che spider-Man lo adora e lo conosce molto bene!
Al momento queste storie sono godibili nella canonica serializzazione spillata del quindicinale, ben curate in consistenza e qualità di stampa.
Potete trovare le storie in edicola e recuperare gli arretrati nella vostra fumetteria di fiducia.
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