Ben ritrovati a tutti voi, accaniti lettori e formidabili followers di Bergomix, ad una nuova puntata della nostra rubrica dedicata ai consigli alla lettura fumettistica.
Attraverso la recensione del nostro Presidente, andremo oggi a proporvi un interessante fumetto che, con questa pubblicazione, giunge al suo gran finale.
"MIDDLEWEST VOL.3"
Una pubblicazione Bao Publishing.
Sceneggiatura di Skottie Young, disegni di Jorge Corona, colori di Jean-Francois Beaulieu.
Cartonato, 176 pagine a colori, prezzo di copertina 18 Euro.
La grande epopea di Abel, il suo viaggio, in parte di fuga dagli abusi del padre e in parte di crescita personale, giunge alla fine in questo terzo ed ultimo volume di "Middlewest", serie congegnata da Skottie Young e, rispetto alle opere da lui scritte in passato, molto più matura e profonda di quel che inizialmente ci si sarebbe potuti aspettare.
In questo vasto gran finale, Abel deve venire a patti tanto con la vita quanto con il suo turbolento e doloroso passato, conscio della pesante eredità che si trascina alle spalle, ma anche del proprio percorso di crescita.
Ci troviamo in una fase particolare del protagonista, ormai cresciuto rispetto agli inizi della serie, spinto su un percorso sicuramente indesiderato, ma che contribuisce a forgiarlo maggiormente nel carattere.
Abbandonata la possibilità, auspicata inizialmente, di ricongiungersi con la propria madre trovando così un lieto fine, Abel si trova assieme ad altri suoi giovani coetanei ai lavori forzati giovanili.
E' un momento molto particolare, un passaggio obbligato in questo mondo dalla fanciullezza all'età adolescenziale, dove il giovane protagonista comprende quanto certi ardori rabbiosi debbano essere accantonati per il bene dei propri compagni.
E' un racconto di confronto, di perdono, dove Abel deve dapprima rapportarsi con la figura di Raider, il capo fattoria nonché il suo "datore di lavoro" verso il quale riversa l'odio paterno ed infine con il proprio genitore paterno.
Ma non solo per Abel questo finale rappresenta una tappa di crescita obbligata.
Parallelamente a lui l'intero cast di comprimari, che di capitolo in capitolo ha dimostrato una continua evoluzione narrativa, deve venire a patti con ciò che è, con ciò che ha fatto e con una visione di un futuro prossimo quasi di redenzione.
Una storia quindi che va molto più in là di quanto ci si sarebbe potuti aspettare, la narrazione di un mondo per nulla idilliaco o favoleggiante, di possibilità di salvezza o dannazione, di saper voltare pagina una volta per tutte o di ricadere ciclicamente negli errori del passato.
Ai disegni ancora una volta il tratto di Jorge Corona, arricchito dagli spettacolari colori di Jean-Francois Beaulieu, che prende la visione cartoonesca caricaturale di Skottie Young, conferendole alcuni connotati più sporchi, più grotteschi, al pari della profondità dei temi trattati.
Corona non si risparmia in alcuna tavola, il suo tratto cura ogni minimo dettaglio, dai costumi alle scenografie, facendo sempre molta attenzione a porre l'accento sulla recitazione tanto anatomica quanto del volto dei personaggi.
Le smorfie emotive dei diversi protagonisti, il taglio ritmico e talvolta spettacolare delle vignette, determinano il successo artistico di questa serie.
Ma non solo per Abel questo finale rappresenta una tappa di crescita obbligata.
Parallelamente a lui l'intero cast di comprimari, che di capitolo in capitolo ha dimostrato una continua evoluzione narrativa, deve venire a patti con ciò che è, con ciò che ha fatto e con una visione di un futuro prossimo quasi di redenzione.
Una storia quindi che va molto più in là di quanto ci si sarebbe potuti aspettare, la narrazione di un mondo per nulla idilliaco o favoleggiante, di possibilità di salvezza o dannazione, di saper voltare pagina una volta per tutte o di ricadere ciclicamente negli errori del passato.
Ai disegni ancora una volta il tratto di Jorge Corona, arricchito dagli spettacolari colori di Jean-Francois Beaulieu, che prende la visione cartoonesca caricaturale di Skottie Young, conferendole alcuni connotati più sporchi, più grotteschi, al pari della profondità dei temi trattati.
Corona non si risparmia in alcuna tavola, il suo tratto cura ogni minimo dettaglio, dai costumi alle scenografie, facendo sempre molta attenzione a porre l'accento sulla recitazione tanto anatomica quanto del volto dei personaggi.
Le smorfie emotive dei diversi protagonisti, il taglio ritmico e talvolta spettacolare delle vignette, determinano il successo artistico di questa serie.
Corona riesce alla perfezione a dar vita visiva ai testi di Skottie Young.
Certo, anche la colorazione contribuisce al successo di quest'opera, ci sono momenti, soprattutto nel capitolo finale, dove i colori si fondono con il disegno, dando vita ad un unico elemento artistico.
Nel complesso un bel finale, non scontato, per certi versi inaspettato e che non lascia affatto l'amaro in bocca.
L'edizione italiana si conferma ancora una volta nella sua veste di serializzazione cartonata di pregio, con un volume di ottima consistenza e caratura.
Potete trovare il fumetto e recuperare i tre volumi della serie completa in libreria e in fumetteria.
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LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX
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