domenica 4 aprile 2021

FUMETTI: I CONSIGLI DELLA SETTIMANA 14

Cari divoratori di fumetti, fantasmagorici amanti della Nona Arte, bentornati al nostro settimanale appuntamento dedicato ai nostri consigli alla lettura fumettistica.

Pochi titoli questa settimana rispetto al solito, ma siamo convinti che vi conquisteranno attraverso le recensioni del nostro Presidente!

Buona lettura!

"MORBIUS IL VAMPIRO VIVENTE - FIGLIO DELLA MEZZANOTTE" 

Sceneggiature di Joe Keatinge e Dan Slott, disegni di Richard Elson, Valentine De Landro, Carlos Rodriguez, Felix Euiz e Marco Checchetto, copertina di Gabriele Dell'Otto, edito in Italia da Panini Comics.

È un volume cartonato corposo questo che raccoglie l'intera miniserie "Morbius: The Living Vampire" del 2013, un'opera diversa da quelle che siamo stati soliti leggere sul vampiresco Dr. Michael Morbius, che si toglie di dosso le vestigia degli Anni 70 per essere rimodellato e ricollocato nei nostri anni.
Si parte con una storia speciale che ripropone, svecchiandole, le origini del personaggio, conservandone però modalità, protagonisti, ampliandone forse il senso di tragedia e l'idea di un fato condannato.
C'è molta empatia in queste prime pagine, dove lettori giovanissimi e meno giovani, soprattutto se affetti da problemi di salute, riescono facilmente ad identificarsi nel protagonista.
Giocando sulla filosofia dell'emarginato tra gli emarginati, lontano da quel palcoscenico caciarone di Manhattan, la storia dell'antieroe, del non villain Morbius, trova giusta collocazione a Brownsville, una cittadina apparentemente tranquilla, in realtà dilaniata da una lotta intestina tra criminalità di medio-basso rango.
Morbius, come un animale selvatico, non trova da subito il proprio ruolo in questa realtà, gli avvenimenti lo spingono verso una situazione opposta da quella da lui auspicata.
È un vero e proprio spin-off di Spider-Man, per contenuti e schemi, questa miniserie di Morbius, forse non affascinante come il Venom di Donny Cates, ma con un appeal non indifferente che riesce a sposare emarginazione, background suburbano, horror, action e criminal.
Per i lettori dell'Uomo Ragno ci sarà pane per i loro denti grazie all'inserimento di tre personaggi della serie regolare del Ragnetto.
A livello artistico c'è un alternarsi di talenti, di disegnatori che offrono forse un catalogo visivo della varietà del panorama fumettistico americano.
Menzione d'onore per il nostrano Marco Checchetto le cui due tavole introduttive accendono la curiosità sul personaggio.
A parte ciò trovo molto interessante l'operato di Richard Elson che ci regala alcune tavole davvero notevoli, che celebrano epicamente il ritratto di Morbius, soprattutto nell'ultimo capitolo.
È un viaggio "from zero to hero" sebbene Morbius non assuma mai il ruolo di Eroe con la "E" maiuscola, preferendo fare il suo senza lodi ed intimorito dall'insaziabile sete di sangue che lo affligge dalla sua trasformazione.
Se amate il personaggio potrebbe essere una novità di vostro gusto.
Ultima cosa, ma non di poca rilevanza, la magnifica illustrazione di copertina firmata dal pittorico romano Gabriele Dell'Otto che, partendo da un fondale nero fa emergere in tutto il suo sfolgorante terrore Morbius, curando i colori come se si trattasse di un dipinto del periodo romantico, quasi adattando la stessa tecnica del pittore Johann Heinrich Fussli.
L'edizione, come dicevamo all'inizio, è quella di un cartonato di grande qualità tecnica, con un buon rapporto qualità/prezzo per le caratteristiche fisiche del prodotto (29€ di prezzo di copertina a fronte di ben 232 pagine a colori).
Potete trovare il fumetto in libreria, fumetteria o chiederlo in prestito alla vostra biblioteca civica di riferimento.

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"TOPOLINO #3410"

Edito da Panini Comics, copertina di Paolo Mottura, direzione editoriale di Alex Bertani.

È un numero che potremmo definire particolarmente artistico quello di TOPOLINO uscito questa settimana in edicola, che vede alternarsi nelle sue storie artisti dallo stile, tra loro, molto differente.
La copertina è firmata da Paolo Mottura e riprende la storia di apertura dell'albo ritraendone i protagonisti in posa epica.
Una composizione semplice eppure così iconica, tagliata nel mezzo da un inserimento artistico quasi atipico che, sommato ad altri elementi, trasmette il senso di movimento.
Apre l'albo l'immancabile illustrazione disneyana satirica di Silvia Ziche, che trasmette tutta la sua vis comica sfruttando la coppia composta da Paperino e Paperina.
È una situazione così reale e divertente quella ritratta, dove noi lettori più grandi possiamo facilmente identificarci.
C'è equilibrio nella composizione e contenuto, maschio e femmina sono contemporaneamente nel giusto e comici.
La prima storia dell'albo ha titolo "Topolino, Pippo e la Scalata del Secolo", suddivisa in due parti, soggetto-sceneggiatura di Fausto Vitaliano e disegni di Paolo Mottura.
È un bel racconto esotico ed esplorativo, di amicizia e rispetto, che trasporta il lettore su vette lontane, facendogli vivere una bella avventura montanara.
Sarà per come è scritta, sarà per i disegni, oppure sarà dovuto al bisogno di evadere, mi sono sentito totalmente avvolto e coinvolto dalla lettura, arrivando quasi a percepire la brezza gelida delle montagne e la fatica della scalata.
Paolo Mottura da nuovamente una grande prova d'autore con quella sua incisione curva, quella dinamica plasticità di movenze e postura, quel riuscire a tirar fuori sensazioni empatiche da un gioco di sguardi.
Non si può non elogiare la cura dei dettagli scenografici, dei costumi, la leggibilità di vignette e tavole.
Che spettacolo la morbidezza del suo tratto, la vena umoristica che palpita sotto la sua linea da disegno e la resa dei flashback.
Un bel primo piatto che apre le porte ad un palcoscenico artistico disneyano davvero variegato e che per certi versi mi ha riportato alla mente le sensazioni di un'altra storia montana scritta da Roberto Gagnor ed illustrata da Giorgio Cavazzano "Passaggio a Tor Korgat".
La seconda storia ha titolo "Paperino e l'ultima Voce della Lista", soggetto-sceneggiatura di Francesco Vacca e disegni di Francesco Guerrini.
Come si evince dal titolo, viene ripreso un elemento narrativo comico e sentimentale molto importante per Paperino, la lista dei debiti contratti con Zio Paperone.
Ad onor del vero, non è la prima storia a riprenderne la tematica, eppure forse mai come questa volta è legata ad un aspetto sentimentale così forte e commovente.
Altro elemento cardine della storia è l'ambientazione scenografica prevalente a Quack Town, che ci fa respirare aria di guai alla Paperino Paperotto.
Ai disegni troviamo un Francesco Guerrini, per me, totalmente rivoluzionato.
Il suo tratto, non lo nascondo, non rientra tra i miei preferiti, eppure in questa storia ho notato una trasformazione, una cura alla composizione e al dettaglio quasi atipica per lui, maniacale oserei dire.
Le sue tavole mi hanno positivamente sorpreso, così pure la forza recitativa e la dinamicità impressa nei personaggi.
La terza storia "Miao Cronache Feline - Abracadabra!", soggetto-sceneggiatura-disegni di Enrico Faccini.
È un racconto incentrato su Malachia, il gatto di Paperino, dal sapore sperimentale.
Se, narrativamente parlando, è un viaggio estremamente diverte e, come diciamo noi gattari, estremamente micioso, a livello artistico è uno spettacolo debitore a visioni in parte burtoniane e in parte daliniane.
È sorprendente, talvolta fuori dagli schemi nella composizione della tavola che rimane comunque di estrema leggibilità.
Io la comicità di Faccini l'adoro, le sue storie mute sono gioielli, ma qui l'ho visto sperimentare qualcosa di nuovo, ho visto osare senza strafare, sfruttando tanto la forza espressiva dei volti quanto, per la parte centrale della storia, l'agio di una scenografia sbalorditiva.
In alcuni momenti ho rivisto la potenza visiva de "Gli Aristogatti" ma anche di "Allegro ma non troppo" di Bozzetto.
La quarta storia "Tecnologia alla mano", soggetto-sceneggiatura-disegni di Alessio Coppola appartiene al filone comico "Pippospot", dove la bizzarria di un personaggio come Pippo viene sfruttata sino al midollo.
È fumetto umoristico all'ennesima potenza, ci sono tutti i dogmi del caso, corpi, espressioni gergali e situazioni in una buona alchimia.
Quinta storia "L'Età delle Invenzioni", è il nuovo capitolo della "Storia Papera", soggetto-sceneggiatura di Augusto Macchetto e disegni di Luca Usai.
Una storia istruttiva, una di quelle che ti fanno gridare con orgoglio "L'ho letto su Topolino!", che porta il lettore ad incontrare Tesla, Edison e Marconi e a carpire il significato del termine "invenzione".
I disegni di Usai sono al contempo morbidi e dinamici, giocano tanto su plasticità di movimenti e sguardi, senza tralasciare dettagli e cura di elementi scenografici.
Alcune tavole, vedi ad esempio quelle con l'aquilone, o con l'orso o ancora con la Wardenclyffe Tower, sono veramente belle.
Chiude l'albo una tavola autoconclusiva puramente umoristica di Nicola Tosolini del filone "Primi-tonti!.
Segnalo inoltre all'interno dell'albo un'interessante intervista alle tre generazioni della famiglia Piano, esatto del designer Renzo Piano.
Nel complesso un bel numero, variegato e davvero interessante, perfettamente indirizzato al target del lettore medio del settimanale, ma che strizza l'occhio anche ai fans hardcore più esigenti come il sottoscritto.
Potete trovare il fumetto, a soli 3€, in tutte le edicole d'Italia.

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"CONAN IL BARBARO - LA SETTA DI KOGA THUN" 

Sceneggiatura di Gerry Duggan, disegni di Ron Garney, edito in Italia da Panini Comics.

È una deliziosa "miniserie" maschia con protagonista "Conan Il Barbaro" quella scritta da Gerry Duggan che riprende l'eroe di Robert E. Howard, ponendolo in uno scenario originale e seguendo una formula narrativa avventurosa decisamente classica.
Nei primi cinque capitoli di "Savage Sword of Conan", il futuro re di Cimmeria si ritrova in una situazione complicata da cui riscattarsi.
Sul suo percorso si ritrova suo malgrado ad unire le forze ad altri personaggi per fronteggiare una minaccia insidiosa, già vista sulle pagine di Kull il Conquistatore, che affronterà con tutto sé stesso.
È un racconto intrigante, dove ogni passo è un brivido, dove non c'è certezza sino al finale, dove Conan proclama ciò che è e ciò che è destinato a divenire.
Donne sexy o abili guerriere, soldati o demoni, nulla può frenare il passo e la spada di Conan!
L'intera minisaga trasuda di passione verso il personaggio, sia nella sua origine letteraria sia nei confronti delle sue derive narrative.
Ai disegni un Ron Garney in un nuovo stato di grazia, che sfoggia uno stile ancor più curato rispetto al passato, con un tratteggio più sporco e affascinante che per certi versi ricorda l'impronta di Joe Kubert.
Le tavole mostrano un equilibrio di leggibilità e composizione spettacolare, dove corpi in azione e primi piani espressivi si alternano ad un ritmo coinvolgente.
C'è una forza comunicativa sbalordente, l'atmosfera delle pagine travalica il confine della carta ed avvolge il lettore, portandolo letteralmente in un mondo fantastico.
Nel complesso una bella lettura di puro intrattenimento che consiglio per staccare la spina, rilassandosi con un po' di sana ed idilliaca avventura d'altri tempi.
L'editore Panini Comics ha optato per proporre questi primi cinque capitoli in un unico volume cartonato, sulla falsariga della formula Marvel Collection.
Un'edizione di alta qualità, con un discreto rapporto qualità/prezzo (18€ di prezzo di copertina per 128 pagine a colori).
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria oppure richiederlo in prestito alla vostra biblioteca civica di riferimento.

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"TESTONE" 

Un'opera autoprodotta di David Bacter

E' una pubblicazione che strizza l'occhio ai Marvel Fans di vecchia data, riportandoci nostalgicamente all'era dell'Editoriale Corno.
La storia è suddivisa in brevi capitoli impregnati del medesimo Sense of Wonder e della medesima ingenuità dei comics degli Anni 60, filtrati da una lente di puro spirito underground.
L'artista dimostra un grande amore e una straordinaria rielaborazione dell'imprinting di Jack Kirby, non dissimilente da autori del calibro di Ortolani, Ponchione, Rude, Larsen e tanti altri.
Ogni tavola è puro dinamismo Pop Art con una deriva cubista, il ritmo narrativo/visivo è ben serrato, le pagina di facile lettura con composizione e gabbia non diversi dai classici fumetti americani.
Vi dirò, ho speso volentieri del tempo extra lettura per ammirare i disegni, valorizzati da una tavolozza di colore dal sapore vintage.
Persino la grafica ha un che di affascinante.
Mi ha ricordato la forza narrativa di Hurrican Ivan, l'esplosione sensazionalistica del tratto di Sergio Ponchione e l'ingenua semplicità dello spirito della Marvel di Martin Goodman.
Quest'opera è una lettera d'amore ai supereroi che furono e ai veri amanti della Nona Arte.
Per la verità non è la prima volta che l'autore si cimenta con i supereroi delle Edizioni Corno, c'è un precedente, il volume "I SUPEREROI ESISTONO?" realizzato con Massimo Caccia per Edizioni BD.
Al momento dell'acquisto ho optato per l'edizione de luxe dell'opera, contenente un poster, il catalogo delle opere "Testone fruga nell'armadio della Marvel" ed una delle 100 opere originali.
Il rapporto qualità/prezzo per questa confezione è più che soddisfacente, 20 euro per un'opera, in spillato, autoprodotta a colori di 36 pagine più un originale è un boccone ghiotto per gli amanti della Nona Arte come me.
Potete richiedere il fumetto direttamente all'autore sulla sua pagina Facebook "DAVID BACTER".

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"SUPERMAN: RINATO" 

Sceneggiature di Dan Jurgens, Peter J.Tomasi, Patrick Gleason e Paul Dini, disegni di Patrick Zircher, Stephen Segovia, Patrick Gleason, Doug Mahnke e Ian Churchill, edito in Italia da Panini Comics.

Questo volume raccoglie e ristampa il crossover tra le testate dell'azzurrone legate al progetto DC Universe: Rinascita, quello che per intenderci ha portato alla miniserie evento Doomsday Clock.
Ne rappresenta un antefatto davvero gustoso, sapientemente scritto e splendidamente illustrato.
Dopo la morte di Kal-El dell'Universo New 52, rimane un mistero da svelare legato alle identità di Superman (che si è rivelato essere quello pre Flashpoint) e di Clark Kent.
Una storia ben congegnata, lontana temporalmente dalla rivelazione dello scorso anno scritta da Bendis, che ruota molto sui concetti di identità e di famiglia e sul loro legame biunivoco.
A livello narrativo uno degli elementi che più colpisce il lettore è il perfetto equilibrio famigliare narrativo tra Supes, Lois e Jon, la dimostrazione questa che l'ultimo figlio di Krypton può evolvere, può crescere coi lettori di ieri e rappresentare qualcosa di nuovo a quelli di oggi.
Superman è padre, se l'avessero detto a qualcuno in DC vent'anni fa, se la sarebbero fatta sotto.
Per anni critica e una parte di autori hanno dichiarato che il matrimonio tra Clark e Lois avesse rappresentato, editorialmente parlando, un passo falso, ma diversi cicli di storie hanno dimostrato il contrario.
Un personaggio come Superman non è facile da scrivere, per via della sua potenza e del significato profondo che rappresenta, non è da tutti conoscerlo a fondo e ricamargli per bene delle storie attorno.
Cosa che invece accade in questo volume, dove persino il villain del racconto, un classico avversario di Supes rimasto nel dimenticatoio per qualche anno, trova spazio e un percorso ben stilato.
Senza spoilerarne l'identità, dato che è un bel colpo di scena, questo avversario è ben differente da Lex Luthor e da Brainiac, in un confronto fisico diretto non potrebbe mai reggere contro un colpo sferrato da Kal-El, ma ha delle specifiche che se ben sfruttate, come in questo volume, possono mettere in seria difficoltà il nostro eroe.
Il cattivone in questione fa un ritorno sbalorditivo, mette in seria difficoltà la Famiglia Kent, mette in dubbio il valore del loro legame e, in alcuni momenti, ruba platealmente la scena anche al protagonista.
A tal proposito c'è una tavola di Patrick Gleason che adoro, dove omaggia l'espressività di personaggi come Yosemite Sam e il Grinch.
Il racconto rispolvera poi un elemento bicromatico degli Anni 90, l'energia blu e l'energia rossa.
Vi ricordate quando Superman si divise in due entità, una rossa e una blu?
Quelle energie vengono qui riprese, rispiegate e sfruttate per spiegare alcuni accadimenti recenti.
Bellissima poi la chiusa finale che anticipa "Doomsday Clock"!
Artisticamente parlando direi che non si può non rimanere accontentati, gli artisti che hanno dato vita alle tavole, di facile lettura e con un ritmo ben serrato, sono tutti eccezionali a modo loro.
Si va da uno stile "classico", realistico e dinamico di Patrick Zircher e Ian Churchill, ad uno più particolareggiato e sporco alla Stephen Segovia e Doug Mahnke, fino a quello più sperimentale e visivamente esplosivo di Patrick Gleason, un artista che mi ha davvero colpito per come riesce a declinare la plasticità dell'umoristico con un timbro realistico, arrivando a rompere la gabbia della tavola per fini narrativi.
Nel complesso quindi una bella lettura, di intrattenimento e di riflessione, che piace sia ai fans di Superman che ad un pubblico neofita.
Sicuramente una tappa consigliata per chi vuole avere un mosaico completo del moderno universo (multiverso) DC.
L'edizione di questa ristampa, proposta da Panini Comics, è quella di un robusto cartonato che brilla in qualità visiva e tattile, con un buon rapporto qualità/prezzo (19€ per 160 pagine a colori).
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria, oppure richiederlo in prestito alla vostra biblioteca civica di riferimento.

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"PUSSEY!" 

Testi, disegni e copertina di Daniel Clowes, edito in Italia da Oblomov Edizioni.

Una pubblicazione molto particolare quella che ho appena letto, uno di quei fumetti di nicchia in netto contrasto con pubblicazioni più commercial popolari ma, sinceramente, un bel leggere.
Con un'operazione alla Back in Time, e con una vena filo autoreferenziale, Daniel Clowes ci narra il viaggio artistico e lavorativo di Pussey, un autore di fumetti inventato ed ispirato dall'esperienza comune di moltissimi forgiatori di sogni della Nona Arte.
Pussey è un artista incompreso, il suo tratto rispecchia, ad inizio carriera, la totale insicurezza in sé stesso.
Impossibilitato a trovare uno spazio indipendente come avvenuto ad esempio con artisti del calibro di Pratt e Manara, finisce in un sistema parodistico della Marvel dell'epoca di Stan Lee e Martin Goodman, accettando un compromesso che lo porterà ad una discreta fama ma non alla concimazione di un riconoscimento artistico.
Clowes realizza un'opera totalmente diversa da "Ghost World", puntando tanto su un senso ed un tratto molto più caricaturale del solito e una costruzione narrativo visiva underground.
È una storia che trasuda di emotività e di fatica nei confronti del proprio mestiere e della propria passione, il Fumetto.
È una lettera aperta verso le nuove generazioni che vogliono intraprendere la via del fumettista.
È un manifesto artistico filosofico verso chi, come me, ama non solo il media Fumetto ma anche tutto ciò che ci sta attorno.
Sicuramente non una pubblicazione per tutti, indirizzata a palati più raffinati.
L'edizione proposta da Oblomov è quella di un bel cartonato, con una qualità cartacea molto ricercata e dimensioni notevoli che ne facilitano la lettura.
Commercialmente parlando, per la tipologia di contenuti e di confezionamento, possiamo tranquillamente etichettare l'opera come una graphic novel dal discreto rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare il fumetto in libreria, nelle migliori fumetterie o richiederla in prestito presso la vostra biblioteca civica di riferimento.

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E anche per questa volta è tutto cari manti dei fumetti! Ci auguriamo di aver stuzzicato la vostra curiosità e la vostra voglia di leggere!
Vi ricordiamo che potete seguire direttamente sulla nostra pagina Facebook "Associazione Culturale Bergomix" le nostre attività, visionare in anteprima le nostre recensioni e godervi il meglio che il mondo del Fantastico e della Nona Arte hanno da offrivi.
L'appuntamento si rinnova la prossima Domenica!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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