mercoledì 29 giugno 2022

I CONSIGLI ALLA LETTURA: SPECIALE ESTIVO - LE GRAPHIC NOVEL

Carissimi amanti dei fumetti, voraci lettori ed insuperabili amici di Bergomix bentornati ad un nuovo capitolo della nostra rubrica dedicata ai consigli di lettura fumettistica.
Attraverso la recensione del nostro Presidente andremo oggi a proporvi due titoli molto interessanti.

"SILICA VOID"



Edito da Bao Publishing, un'opera di Claudio Cicciarelli e AlbHey Longo.
Cartonato, 160 pagine a colori, prezzo di copertina 18€.

"Silica Void" è un fumetto intelligente e fortemente emotivo, una pubblicazione che, commercialmente parlando, è circoscrivibile al settore delle graphic novel.
Un racconto a fumetti immerso nel mondo nerd che, sfruttandone alcune peculiarità, offre al lettore l'occasione di vivere una storia fortemente intimista ed umana.
La caratterizzazione dei personaggi risulta importantissima in questo volume al fine della creazione del legame empatico con il lettore e l'immedesimazione dello stesso.
Si tratta essenzialmente di un viaggio di crescita attraverso le fasi del dolore, dove il protagonista tenta di aggrapparsi fortemente ai capisaldi della propria esistenza, elementi che lo accomunano con i suoi amici e il suo primo grande amore.
Ed è qui che il perno della narrazione prende piede, in un'atmosfera che al lettore adulto potrà suonare familiare.
Il fumetto strizza particolarmente l'occhio al mondo dei videogames, divenendo una delle poche ed interessanti pubblicazioni italiane di genere.
Per il lettore è impossibile non farsi investire dalla carica emotiva della storia, creando sin da subito un fortissimo legame con i suoi protagonisti.
I disegni risultano freschi ed estremamente morbidi, in una deriva umoristica unica che però non tralascia un'accuratezza nella definizione scenografica e di recitazione.
A tal proposito risulta notevole la mimica recitativa impressa nelle espressioni dei personaggi.
Lo storytelling è lineare e convincente, in alcuni punti incalzante quanto serve.
Nel complesso un bellissimo fumetto la cui lettura è caldamente consigliata.
L'edizione risulta nell'ormai medio alta qualità a cui l'editore Bao Publishing ci ha abituati, con un cartonato ben rilegato e di ottimo pregio ed un più che equilibrato rapporto qualità/prezzo visto il periodo in cui ci troviamo.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"TOTO' IN L'EREDE DI DON CHISCIOTTE - PRIMO TEMPO"



Una pubblicazione Panini Comics, un'opera di Fabio Celoni (testi, disegni, chine e colori).
Cartonato, 112 pagine a colori, prezzo di copertina 18€, se in cofanetto 23€.

Fabio Celoni è da sempre considerato una delle grandi eccellenze del fumetto italiano.
La sua visione registica, il suo tratto umoristico caricaturale (ma anche realistico quando serve), la continua ricerca di contenuti e di stile, che dai suoi albori è in costante evoluzione, sigillano costantemente il successo e l'alta qualità dei progetti a cui da vita, sia come disegnatore, sia come autore completo.
"Totò in L'Erede di Don Chisciotte" potrebbe essere considerata l'opera summa (sinora) del know-how maturato dall'artista.
In questo fumetto, dove la Nona e la Settima Arte si intersecano in un continuo gioco di specchi e di richiami, Fabio Celoni riesce a dare vita ad un progetto a lungo maturato, dove ogni singola vignetta è frutto di anni di studio e di lavoro.
Non è un segreto, lo si denota da ogni singola tavola, che questo fumetto trasuda di passione.
C'è l'amore di Fabio verso il grande cinema umoristico italiano e, in particolare, l'icona di Totò.
C'è l'amore di Fabio verso il Fumetto inteso come media di comunicazione e propagatore culturale.
C'è l'amore di Fabio verso la propria arte, con una continua sfida nei confronti di se stesso nel confezionare un prodotto letterario/artistico di alto tenore qualitativo.
Diciamolo fuori dai denti, questo fumetto è una vera e propria dichiarazione di amore verso quelle passioni che hanno influenzato l'artista nel corso della sua carriera.
Fabio Celoni da sfogo alla sua maestria, riuscendo a trovare un compromesso laddove altri non riescono, unendo la complessità del realismo scenico cinematografico alla dinamicità e fluidità della deriva umoristica caricaturale, andando ad esaltare il protagonista, Totò e tutti i comprimari che, assieme a lui, dominano la scena.
Ad un occhio assai distratto la recitazione scenica del Totò di Celoni e degli altri personaggi può apparire come una semplice e ricalcante riproposta di quanto già visto nelle innumerevoli fatiche cinematografiche di Antonio De Curtis e Aldo Fabrizi , ma se applichiamo un occhio molto più critico ed analitico, l'opera di Fabio Celoni va oltre quanto visto nei film e, senza dubbio alcuno, si spinge oltre i confini sondati sino ad oggi nei lavori precedenti dell'autore.
L'opera "Totò in L'Erede di Don Chisciotte" va analizzata sotto quattro punti di vista fondamentali.
Il primo è il testo, un passaggio che può sembrare scontato ma che per Fabio è stata una vera prima sfida.
Come abbiamo appreso dalla stratosferica campagna di marketing (un plauso a Panini Comics per averci creduto sino in fondo), il fumetto nasce da un film perduto e mai realizzato di Totò.
Fabio Celoni, grande appassionato del cinema di Totò, è riuscito a recuperare la sceneggiatura e ad adattarla dal media cinematografico a quello fumettistico, un'operazione per nulla semplice se pensiamo ai paletti limite e ai tempi narrativi assai differenti dei due media.
Ulteriore elemento importante, sempre legato ai testi, era quello di creare un prodotto che fosse tanto un omaggio quanto un ulteriore evoluzione stilistica della narrativa di genere, cosa in cui Fabio è riuscito magistralmente, creando una storia interessante, divertente ed intrigante.
I suo personaggi sono scritti come fossero pezzi della sua stessa anima, ricordano molto quelli resi sul grande schermo da Fabrizi e De Curtis, arrivando però oltre quanto già visto, bucando talvolta, in un equilibrato svolgimento metafumettistico, i limiti del palco cartaceo.
Il secondo punto è la resa visiva del fumetto. 
Fabio Celoni si è trovato di fronte ad un vero cimento, trovare la giusta via di mezzo tra il realismo visivo narrativo, che traina in luogo altro lo sguardo del lettore, e la dinamicità e plasticità che solo un tratto umoristico ben esercitato sa offrire.
E' qui che Fabio ha forse faticato di più, trovando uno stile che ricordasse ai suoi fans duri e puri ambo le anime dell'autore.
Troviamo da un lato un tratto umoristico caricaturale, soprattutto nella recitazione anatomica e la mimica del volto dei personaggi, figli dell'esperienza maturata in ambito disneyano, mentre dall'altro troviamo un realismo, figlio degli innumerevoli lavori bonelliani e non, che indica subito ai nostri occhi luoghi geografici, situazioni storico sociali ben precise e costumi ben definiti.
Si ha talvolta la sensazione che il disegno stesso permetta ed evidenzi quel gioco metafumettistico di cui precedentemente narrato, con personaggi che paiono voler letteralmente uscire dai confini che la grammatica del fumetto vuol dettare.
Ed è così che Fabio Celoni riesce a sfruttare al meglio ogni singolo, vasto e minuzioso, spazio nella tavola, conferendo all'intera opera uno storytelling tanto d'impatto quanto di fluido scorrimento.
Si dice spesso che il miglior fumetto sia quello che riesce a raccontarti una storia senza l'uso di baloons e didascalie, ed è proprio ciò che accade con questo fumetto.
A fine lettura provate a rileggerlo solo dal punto di vista del disegno e vi renderete conto di quanto è altrettanto funzionale la sua narrazione per immagini.
Il terzo punto è il colore.
Il colore è un plus del fumetto che, ricordiamolo, ha l'anima in bianco e nero. 
Colorare un fumetto non è un'operazione così superficiale e semplice, il colore deve divenire uno strumento ulteriore che dia volume al racconto, sottolineando atmosfere, emozioni, situazioni fisiche.
Ecco quindi che Fabio Celoni coglie l'occasione per fare scuola, per sperimentare, per plasmare ulteriormente la resa del suo tratto, dando una carica eccezionale ai colori che divengono un elemento artistico fondamentale, nelle loro tonalità accese, nelle loro sfumature tra luci ed ombre.
E' il colore a contribuire alla resa dell'atmosfera e dell'emotività, ad arricchire gli spazi lasciati liberi dal solco nero della china, a dare spessore e tridimensionalità all'ambiente.
Il quarto punto è la coralità e crossmedialità dell'opera.
Sin dall'apertura del volume si ha la netta sensazione che Fabio Celoni sia stato guidato dallo spirito di Totò, invocato in qualità di vate virgiliano, alfine di avere un lavoro finale eccelso che rendesse onore tanto al celebre attore quanto all'amato autore. 
Come già detto, in "Totò in L'Erede di Don Chisciotte -Primo Tempo" assistiamo ad un incastro di regole narrativo visive provenienti in parte dal mondo del cinema, in parte dal mondo del teatro e in parte dal mondo del fumetto.
E' un lavoro certosino, davvero ben ragionato.
Per intenderci, a livello qualitativo fumettistico siamo sui livelli di "Sogno di una Notte di Mezza Estate" del Sandman di Gaiman e Vess o di "Sharaz-De: Le Mille e una Notte" di Toppi se vogliamo, mentre a livello qualitativo teatrale siamo sullo stesso timbro emotivo del Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Weber.
A livello qualitativo cinematografico ci troviamo innanzi ad un inedito e spettacolare film Totò centrico che lascia sbalordito lo spettatore.
E' un'opera che unisce, che fa incontrare i mondi, che non da nulla per scontato e che ti lascia il segno.
Eccellente poi il lavoro grafico ed editoriale in appendice che esalta il lavoro e la fatica di Fabio Celoni.
Panini Comics come editore ha confezionato un vero gioiello, un cartonato di alta qualità, di eccellente consistenza e con un'ottimo rapporto qualità/prezzo.
L'editore dimostra talmente tanto di crederci da realizzare per l'occasione anche un cofanetto che custodisca il primo e il secondo tempo di quest'opera.
Nel complesso quindi un fumetto bellissimo, forse il fumetto dell'anno!
Non fatevelo sfuggire!
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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