giovedì 2 febbraio 2023

CONSIGLI ALLA LETTURA - PUNTATA 08/23: SPECIALE TOPOLINO

Carissimi amici di Bergomix e grandiosi amanti della Nona Arte benvenuti sulle pagine del nostro blog per una nuova puntata della nostra rubrica dedicata ai consigli alla lettura dei fumetti!
In questa nuova puntata andremo a proporvi un bello speciale su recenti storie disneyane apparse sul settimanale "Topolino" e che, per certi versi, rappresentano idealmente la bellezza e l'inventiva del fumetto italiano.


Cosa hanno in comune? Il nome dello sceneggiatore, Francesco Artibani, una delle più importanti e produttive firme italiane della Nona Arte!

"DISNEY ONCE UPON A MOUSE... IN THE FUTURE: FANTASMI DEL FUTURO"







Pubblicata originariamente su: Topolino #3.502
Editore: Panini Comics
Soggetto e sceneggiatura: Francesco Artibani
Disegni e colori: Giovanni Rigano
Racconto autoconclusivo, 30 pagine a colori

Il 2023 è un anno molto importante per il mondo disneyano, i suoi protagonisti e i suoi fans, ricorrono infatti i 100 anni di attività della Walt Disney Company, la grande fabbrica delle meraviglie, della fantasia e dei sogni fondata dai fratelli Walt e Roy Disney.
Un secolo d'incanto, di storie e personaggi, di brand e di continua ricerca.
A volte stupisce pensare che questo immortale impero abbia avuto origine con un topo (e grazie ad un coniglio fortunato ma questa è un'altra storia).
I festeggiamenti del centenario sono approdati anche sulle pagine del settimanale Disney per eccellenza, "Topolino", con una storia molto particolare che di base omaggia il grande classico "Lonesome Ghosts" e, se vogliamo, anche quel gioiellino d'Oltralpe che è "Horrifikland".
Francesco Artibani, coadiuvato dalla visione artistica di Giovanni Rigano, trasporta il lettore in un ipotetico futuro, con una Topolinia frenetica, slanciata in verticalismi e dinamicità, lontana dalla visione classica che noi lettori abbiamo, e dove un canovaccio come quello di "Lonesome Ghosts" potrebbe difficilmente mantenere il fattore wow.
Sorprendentemente e fortunatamente però accade il contrario.
Alimentando quella fucina conosciuta come "sospensione dell'incredulità" Artibani riesce a districare un racconto solido, avvincente ed imprevedibile, raggiungendo appena quella sensazione di déjà vu data dai punti in comune col grande classico d'animazione e con diverse storie a fumetti.
Ricordiamoci tutti infatti che "Lonesome Ghosts"  ha già avuto diverse vite fumettistiche, la prima nel grande classico di Floyd Gottfredson, un paio di racconti ad esso legati e il remake a fumetti del cartone animato ad opera di Stefano Ambrosio e Claudio Sciarrone.
Qui però Francesco Artibani riesce a porre un particolare accento comico cogliendo (come un grande professionista come lui sa fare) le peculiarità di ogni singolo personaggio, sfruttandone sino in fondo le caratteristiche a favore della trama.
Il lettore si concentra moltissimo sulle azioni e sulle emozioni dei personaggi, sulla loro dinamicità e la loro recitazione, tenendo quasi in secondo piano la curiosità sul sovrannaturale.
Realtà e finzione però devono trovare modo di coesistere e Artibani riesce a trovare un saggio ed efficace compromesso.
Ad accendere la storia i disegni e i colori di Giovanni Rigano, un grande talento italiano non nuovo in casa Disney, avendo lavorato per i fumetti e le illustrazioni de Gli Incredibili, Pirati dei Caraibi, Luca e PK.
Di Giovanni Rigano ho sempre apprezzato moltissimo anche Daffodil, un bel racconto portato in Italia la prima volta, se non erro, da Edizioni BD e stampato in seguito nella sua completezza dalla Planeta De Agostini.
In questa storia Giovanni Rigano si presenta ai lettori con un forte timbro autoriale, con una grande sperimentazione che si rivela essere la corretta bilanciatura tra la visione classica dei personaggi e quella dettata dal fumetto dinamico umoristico contemporaneo.
Che si tratti di scenografie, importantissime per inquadrare il racconto e il suo incidere temporale, o dei personaggi con le loro anatomie e i loro costumi, l'artista riesce ad intercettare l'esigenza visiva del target dei lettori, imprimendo un linguaggio visivo efficace nel suo tratteggio e nel suo storytelling.
Per certi versi l'artista riesce nella realizzazione di una storia a fumetti che visivamente ricorda tantissimo l'espressività poetica di quei gioielli d'animazione firmati dallo Studio Ghibli.
Le tavole di Giovanni Rigano sono un vero spettacolo!
La sua gabbia, che rispetta il dictat classico del settimanale ma che al contempo riesce a piegare al proprio volere registico, racchiude vignette curate in ogni dettaglio, con personaggi che sfruttano tantissimo la propria struttura morbida, plastica ed estremamente dinamica.
Il linguaggio del corpo va a braccetto con la mimica dei volti, enfatizzando atmosfere ed emozioni, legando empaticamente il lettore.
Lo stile di Rigano sottolinea moltissimo un aspetto peculiare della realtà, la diversità fisica dei singoli, rendendo di fatto ogni protagonista unico nel proprio essere.
Anche la colorazione incide moltissimo sul risultato finale, con quelle tonalità acide, quelle sfumature plasmate dal gioco di luci ed ombre e di chiaroscuri.
Testo, disegno e colore si mescolano tra loro, fondendosi in un unico elemento!
Nel complesso una gran bella storia a fumetti che, come moltissimi racconti del settimanale, meriterebbe una ristampa il grande formato per permettere al lettore di addentrarsi ulteriormente in questo meraviglioso mondo futuristico impregnato di pura essenza disneyana.

"LE AVVENTURE DEL CAPITANO NEMO: IL REGNO DI CRISTALLO"






Pubblicata originariamente su: Topolino #3.504 - 3.505 - 3.506
Editore: Panini Comics
Soggetto e sceneggiatura: Francesco Artibani
Disegni: Lorenzo Pastrovicchio
Chine: Michela Frare
Colori: Irene Fornari
Racconto in tre capitoli, 90 pagine a colori

Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio, coadiuvati dalle chine di Michela Frare e dai colori di Irene Fornari, riportano i lettori nel mondo vittoriano di "19.999 Leghe sotto i Mari", andando a creare un racconto totalmente inedito ed originale, in grado di conservare la qualità narrativa ed artistica delle due precedenti parodie disneyane dei classici di Jules Verne.
La visione decisamente originale e, per certi versi, ancor più misteriosa di questo Capitano Nemo raggiunge l'apice in questa storia andandone a svelare inaspettatamente le origini, parecchio distanti dall'immortale opera romanzesca vittoriana.
Questa diversità, però, si dimostra essere la forza stessa del racconto, l'elemento fondante attorno a cui si sviluppa l'intera vicenda e che apre la via a strade mai finora battute.
Pur basandosi su quanto narrato nei precedenti capitoli, questa terza saga non diviene un epilogo, si comporta semmai al contrario, andando in direzioni imprevedibili, stravolgendo la possibile idea di una trilogia a favore di un indefinito numero di racconti.
Francesco Artibani tesse un racconto che trasporta immediatamente il lettore nel cuore dell'Età Vittoriana, in quell'esposizione universale di Parigi che tutt'oggi rappresenta simbolicamente un'epoca.
Il lettore occasionale riesce così a ritrovarsi in un preciso contesto e ad incontrare dei personaggi che, per quanto debiti di un precedente ed ampio background, non risultano affatto estranei. 
Dopotutto qui abbiamo sempre Topolino, Paperino, Minni, Paperina e Pippo che vestono ruoli ben precisi ed adatti alle proprie controparti classiche.
Anche i rapporti interpersonali del team dei personaggi subiscono un'ulteriore evoluzione, riuscendo non solo a ribadire quanto già narrato in precedenza, ma ponendosi persino in situazioni inedite.
E' forse la prima volta, infatti, in questa appassionante saga che vediamo il Capitano Nemo caratterialmente più simile alla propria parte romanzesca, tosto al punto giusto e talvolta in contrasto con la propria ciurma.
Artibani riesce sapientemente a districare questo aspetto, riuscendo però a non rendere antipatico un personaggio simbolo di questa epopea fumettistica.
Può essere che il segreto dietro a questa efficacia sia l'essere riuscito a creare un avversario inedito e distante, per certi versi, dai precedenti cattivi, presentandolo con un rancore personale e giustificabile nei confronti di Nemo.
Sarà per la sua caratterizzazione, così ostica al protagonista ed egocentrica, sarà per la sua definizione artistico visiva, Vultur tende a ricordare, e forse effettivamente a rifarsi, al celebre villain marvelliano Victor Von Doom, il Dottor Destino.
E' chiaro che un villain di questa portata non potesse esaurire il proprio arco narrativo in una sola vicenda ed è per questo che, da come il racconto è strutturato, sono sicuro che lo vedremo come cattivo fisso nel prossimo futuro.
Grande spazio del racconto viene dato anche alla scenografia, con una ambientazione segreta e abissale che diviene anch'essa co-protagonista dell'intera vicenda.
Un grande sforzo nel concretizzare questo racconto viene dato, come sempre, dall'instancabile ed accurato apporto artistico di Lorenzo Pastrovicchio che, dopo Pikappa, Darkenblot e Diary of a Wacky Knight, trova anche in questo fumetto linfa vitale per mettersi costantemente alla prova e regalare ai lettori un'esperienza immersiva totalmente unica.
Le sue tavole, così piacevoli e scorrevoli, mostrano tutto il know-how accumulato in anni di esperienza professionale, con una peculiare visione registica ed un'oculata strutturazione della gabbia.
Scenografie e costumi vengono curati nei minimi dettagli, oserei dire addirittura in maniera quasi ossessiva, andando ad enfatizzare il fattore wow nel corso della lettura.
Nulla viene lasciato al caso, la recitazione dei personaggi così plastica e naturale, così dinamica, sia essa legata all'impostazione anatomica dei corpi o all'accentuata espressività dei volti, risulta determinante e vincente nell'epicità del racconto.
Straordinarie le espressioni dei personaggi, emozionanti le scenografie, è davvero un fumetto spettacolare e coinvolgente.
La colorazione stessa con i suoi innumerevoli colori accessi e l'attenzione alle luci diviene essenziale nell'impatto visivo e nella scorrevolezza della lettura.
Nel complesso quindi un gran bel fumetto, non solo un'ottima parodia Disney ma anche una scommessa vinta su tutti i fronti, in grado di educare il lettore e di nutrire la sua fantasia.
Fossi un ragazzino non credo che sarei meno esaltato di quanto lo sono ora da lettore adulto.

Tutte le storie e gli albi in cui sono contenute sopra evidenziate sono ordinabili in fumetteria e attraverso il servizio arretrati di Prima Edicola.

Vi abbiamo incuriositi?
Prossimamente nuovi consigli di lettura!
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L'anno di "Bergamo-Brescia: Capitale Italiana della Cutlura 2023" è iniziato e noi di Bergomix abbiamo preparato per voi amanti dei Fumetti una serie di incredibili appuntamenti!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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