Domenica 09 Febbraio 2020, il film "JOKER" conquista ben due Oscar, per le categorie "Miglior Attore Protagonista" e "Miglior Colonna Sonora".
Vengono premiate l'interpretazione fisica, di mimica facciale e verbale di Joaquin Phoenix nei panni del sofferente reietto agente del caos (o di un suo possibile precursore) e la "disturbante" colonna sonora che ci ha trascinato nella spirale della sua psiche disturbata. In definitiva è Joker, nella sua essenza, ad aver vinto le statuette d'oro.
Illustrazione di Enrico Marini
Joaquin Phoenix poco dopo aver ritirato l'Oscar
E già ce ne aveva dato un assaggio nel 2009 dove la straordinaria interpretazione del compianto attore Heath Ledger gli valse l'Oscar postumo come "Miglior Attore Non Protagonista" per il film "Il Cavaliere Oscuro" di Christopher Nolan.
La consegna dell'Oscar per il Joker interpretato da Heath Ledger
Ma cosa rende il personaggio così affascinante e, per certi versi, vincente?
Facciamo un piccolo viaggio indietro nel tempo.
Joker esordisce nel 1940 sul primo numero di "Batman" come prima nemesi del Cavaliere Oscuro, descritto nei testi di Bob Kane e nei disegni di Bill Finger alla stregua di un criminale psicopatico, un terrorista vestito da clown.
La prima apparizione del Joker su Batman #1, con i disegni di Bill Finger
In continua oscillazione tra drammaticità ed umorismo sadico, non c'è alcun dubbio che il personaggio fumettistico debba la sua origine iconografica nel personaggio di Gwynplaine interperetato nel 1928 da Conrad Veidt nel film "The Man Who Laughts" ispirato al celebre romanzo di Victor Hugo.
L'Uomo che Ride di Conrad Veidt
Dopo una lunga serie di storie dove Joker sembrava aver detto tutto ciò che il suo personaggio poteva esprimere, con piani sempre più complicati ed armi sempre più elaborate, sfruttato pienamente anche nella serie televisiva del Batman di Adam West dove era interpretato da Cesare Romero, fu negli Anni 70 che si iniziò a scoprire un filone apparentemente nascosto del personaggio, grazie agli sforzi congiunti di Julius Schwartz (supervisore all'epoca per le storie di Batman e Robin), Steve Englehart (sceneggiatore) e Marshall Rogers (disegnatore).
Illustrazione di Mike Allred dedicata al Batman '66
George Romero, il Joker della leggendaria serie televisiva Batman
Fu però soltanto nel 1988 che Joker mostrò il suo potenziale inaspettato, grazie all'opera "Batman: The Killing Joke" scritta da Alan Moore e disegnata da Brian Bolland. Oltre a mostrarci quanto sia esile il confine tra la figura dell'Uomo Pipistrello e del Principe del Crimine, qui il personaggio del Joker "rompe un patto" tacito, da finalmente sfogo a tutta la sua malvagità, picchiando selvaggiamente il commissario Gordon e menomando sua figlia Barbara (già Batgirl). Per anni Barbara Gordon sarà costretta a rimanere sulla sedia a rotelle e sarà tormentata dal ricordo di quella notte. Tutt'oggi, dopo svariate riletture, permane un alone di mistero se Joker si sia fermato a ferirla brutalmente o abbia anche abusato della sua vittima.
Copertina di Batgirl annullata dall'editore in fase di prestampa che omaggia "Killing Joke"
Copertina del fumetto "Killing Joke" realizzata da Brian Bolland
La potenza della malvagità latente del personaggio, sprigionata in quest'opera, lo eleva a nemesi principale di Batman, candidandolo anche come villain unico nella pellicola "BATMAN" di Tim Burton uscita nel 1989. Qui il principe del crimine è interpretato da un magistrale Jack Nicholson, che nei personaggi folli o mentalmente disturbati, ha trovato la sua miniera d'oro cinematografica.
Poster del film "BATMAN" del 1989
Illustrazione di Claudio Sciarrone che omaggia il Joker del film di Tim Burton
Jack Nicholson nei panni di Joker
Sempre nello stesso anno, sulla serie regolare di Batman, prende vita la saga "A Death in the Family" sceneggiata da Jim Starlin e disegnata da Jim Aparo, dove Joker conduce in una trappola mortale il secondo Robin , Jason Todd, privando così definitivamente Batman del suo sidekick. A onor del vero furono i lettori, tramite sondaggio, a decretarne la fine, ma questo denota quanto potessero credere nella malvagità del criminale (certo, anche Jason Todd non è mai stato simpatico ai lettori e questo ha influito sulla scelta).
Copertina del volume che ristampa la saga di Death in the Family
(illustrazione di Andy Kubert)
Se ciò non bastasse, a consacrare definitivamente Joker, sempre nel 1989 esce alle stampe la graphic novel "Arkham Asylum: A Serious House on Serious Earth" scritta da Grant Morrison e letteralmente dipinta da Dave McKean. La storia parla di una ribellione all'interno dell'Arkham Asylum capeggiata da Joker e che spingerà Batman (e il lettore) in un viaggio periglioso nei meandri della mentalità contorta degli occupanti del manicomio di Gotham City. Questa storia ispirerà poi negli Anni Duemila anche il primo capitolo della saga videoludica di "Batman Arkham".
Copertina e estratto interno di Batman: Arkham Asylum
Grazie al successo del film di Tim Burton, parte poi nel 1992 una saga cartoon scritta da Paul Dini e animata nei disegni da Bruce Timm che avrà lunga vita, ben due serie animate, "Batman The Animated Series" e "The New Batman Adventures" quest'ultima con conclusione nel 1998. Qui Joker trova vita nella voce di Mark Hamill, noto ai più per aver interpretato il personaggio di Luke Skywalker nella saga cinematografica di Star Wars, ma che pochi sanno essere un attore da villain eccezionale, come nella serie tv di Flash negli Anni 90 (e negli ultimi anni nel serial The Flash) dove ha dato vita al personaggio di Trickster. Joker diverrà un villain amatissimo nelle due serie animate TV, tanto da creargli anche una partner, Harley Quinn.
Tra il 1996 e il 2000 escono tre miniserie a fumetti molto importanti per la mitologia di Batman, "The Long Halloween", "Haunted Knight" e "Dark Victory", scritte da Jeph Loeb e disegnate da Tim Sale, dove il Joker assume il ruolo di scheggia impazzita, un agente del caos, cosa che ispirerà molto il regista Christopher Nolan per il pezzo centrale della sua trilogia cinematografica dedicata al Cavaliere Oscuro. Ancora oggi "The Dark Knight" è considerato a tutti gli effetti il miglior film mai girato sui fumetti di Batman.
Joker disegnato da Tim Sale
Tra la fine degli Anni 90 e i primi Anni 2000, sulle serie regolari a fumetti di Batman e alleati, il personaggio di Joker gode di rendita grazie a quanto fatto con le opere e le serie animate sopra elencate, diventando in un paio di occasioni villain ufficiale di due crossover di casa DC Comics, "Joker Emperor" e "Joker The Last Laught". Tra questi il secondo vede il Joker vincere sulla politica di Batman di "non uccidere", spingendo Nightwing (al secolo Dick Grayson, il primo Robin) ad ucciderlo. Sarà Batman a rianimare la sua nemesi, consapevole però che presto le cose tra i due sarebbero cambiate.
Cosa che avviene durante la gestione della serie regolare di Batman ad opera dell'autore Grant Morrison, dove nel 2006 con la saga "Batman and Son" inizia a muovere i personaggi di Gotham City su una scacchiera di eventi che porteranno alla prima fase degli scontri definitivi tra il Cavaliere Oscuro e il Principe del Crimine, in particolare nell'arco di "Batman R.I.P." e "Batman e Robin devono morire" dove la psiche di Joker crollerà definitivamente.
Tavola interna di Batman R.I.P.
In attesa di essere ripescato da un altro grande scrittore, nel 2008 esce una miniserie a lui dedicata, "JOKER"scritta da Brian Azzarello, osannato autore per la linea DC/Vertigo, e disegnata da Lee Bermejo il cui stile realistico e interpretazione artistica di Joker ha senz'altro influenzato la resa finale del Joker di Heath Ledger. Rispetto ad altre storie, dove si viaggiava nella psiche del personaggio, questa miniserie ci narra le vicende di un candidato scagnozzo di Mister J alle prese con il racket criminale del principe del crimine.
Nel 2012 sarà poi la volta dello sceneggiatore Scott Snyder a delineare la fase centrale degli scontri finali tra Batman e Joker. In primis con la saga "Death of the Family" dove, tirando le somme di alcune sottotrame, si scopre che il Joker (ormai talmente impazzito e determinato da scuoiarsi il volto) rivela di sapere il segreto di Batman e l'esatta ubicazione della Batcaverna, sconvolgendo Bruce e i suoi alleati, consci di non essere più al sicuro.
In secondo luogo con la saga "Endgame", nel 2014 dove lo scontro tra il cavaliere di Gotham e il suo più terribile incubo, arriva ad un punto dove apparentemente entrambi sembrano perire. Per molti lettori questa storia è ad oggi il miglior epilogo delle vicende dei due.
Nel 2016 Joker riappare sul grande schermo all'interno della pellicola "Suicide Squad", interpretato da Jared Leto, con un aspetto palestrato e tatuato giudicato dai più troppo belloccio e non consono al personaggio. Il film permette di mostrare agli spettatori alcuni frangenti del rapporto tra lui e Harley Quinn, liberamente ispirati alla storia "Mad Love" di Paul Dini e Bruce Timm.
Il Joker di Jared Leto
Nel 2017 ci viene rivelato dall'autore Geoff Johns che in realtà, per tutto questo tempo, non c'è stato un unico Joker, bensì tre diversi individui ad averlo impersonato. Idea questa che viene ripresa dagli showrunner della serie tv "Gotham" dove il vero Joker appare soltanto nel corso dell'ultima stagione dopo aver influenzato, come un virus psichico, alcuni abitanti di Gotham, in particolare Jerome Valeska interpretato dall'attore Cameron Monaghan.
Nell'Ottobre dello stesso anno, Joker diventa il co-protagonista di un elseworld a fumetti, "Batman: White Knight", scritta e illustrata dal grande Sean Gordon Murphy. La storia vede Joker arrendersi a Batman, guarire dalla sua condizione di insania mentale e diventare alleato delle forze dell'ordine nella caccia... all'Uomo Pipistrello! Per buona parte della miniserie il ruolo di Batman e Joker si inverte riprendendo una tematica già vista in "Batman: Killing Joke".
Tra Settembre 2018 e Giugno 2019 la DC Comics da alle stampe sotto l'etichetta mature readers DC Black Label un altro elsewolrd, la miniserie "Batman: Damned" scritta e disegnata sempre da Brian Azzarello e Lee Bermejo. La storia è a tutti gli effetti la prima a vedere il personaggio di Joker sotto tinte soprannaturali (cosa che poi si rivelerà inesatta) e a mostrare una versione moderna di Harley Quinn nuovamente succube del Principe del Crimine.
Copertina del secondo numero di Batman Damned
Ed eccoci arrivare al 2019, dove il regista Todd Phillips e l'attore Joaquin Phoenix creano un film d'autore dalla trama linearmente semplice, ma con un'interpretazione attoriale pazzesca. "Joker" fa letteralmente andare in tilt i botteghini di tutto il mondo. Il resto, come si suol dire, è storia!
Illustrazione tributo a "JOKER" realizzata da Carmine Di Giandomenico
Illustrazione tributo a "JOKER" realizzata da Alberto Locatelli
Nel 2020, dopo la cerimonia degli Oscar, la DC Comics progetta di festeggiare gli 80 anni del personaggio con un albo speciale e con la saga "Joker War" sulle pagine della serie principale di Batman e con tie-in sulle testate dedicate ai suoi fidi alleati. Per l'occasione gli autori James Tynion IV e Jorge Jiménez creano un nuovo partner per il Joker, Punchline, personaggio femminile che si presenta sia come nuova fidanzata che socia del Principe del Crimine. La saga promette di aprire lo scontro finale contro Batman, ma come chi mastica fumetti da decenni sa bene, nulla è mai definitivo per un personaggio dei fumetti, ne la morte, ne l'oblio.
Se c'è una cosa chiara è che chiunque ama cimentarsi con Batman, dovrà sicuramente pescare dal mazzo la carta del Joker e saperla sfruttare al meglio per continuare a darci storie che rimarranno ad imperatura memoria nei lettori di ieri, oggi e domani.
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