Cari amici ed ineguagliabili sostenitori di Bergomix, ben ritrovati ad una nuova puntata della nostra squisita rubrica fumettistica dedicata ai consigli alla lettura.
Come nostro solito, grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo a suggerirvi un interessante fumetto.
Oggetto della nostra attenzione l'ultima fatica dell'artista DAW, al secolo Davide Berardi, fumettista di origini bergamasche che noi di Bergomix abbiamo seguito e sostenuto sin dagli esordi dedicandogli, tra l'altro, la primissima delle nostre mostre.
"DAW - GUIDA PER MALVAGI ALIENI SU COME FINGERSI UN ESSERE UMANO TUTTA LA VITA E FARLA FRANCA"
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore - Feltrinelli Comics
Storia, disegni e copertina: Daw
Formato brossurato, 144 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 18,00€
Daw è sempre stato un fumettista, uno che ha sentito la vocazione sin dall'inizio, facendo gavetta e maturando col tempo una grande esperienza, come recita il colophon citazionistico di Leo Ortolani, di cui forse lui stesso non ne è del tutto a conoscenza.
Mi ricordo i suoi esordi, tramite Proglo Edizioni, con i nuovi numeri di "A come Ignoranza" che esordivano a Lucca Comics ed andavano esauriti nel giro di due-tre giorni.
Mi ricordo le sue dediche irriverenti, ottenute dopo lunghe code, in grado ogni volta di cogliere le sfumature e i gusti del lettore anche avendoci scambiato solamente due chiacchiere.
Mi ricordo il suo stupore quando, illo tempore, organizzammo la prima mostra di Bergomix dedicandola proprio a lui, all'impegno che ci ha messo in prima persona e al tripudio di folla giunta per acclamarlo.
Poi, da quel momento, la sua carriera è esplosa, ha tenuto a battesimo tantissime pubblicazioni, alcune persino auto prodotte, creando e dando vita ad innumerevoli personaggi dalla natura piacevolmente comica e pungente, talvolta al confine con l'assurdo, sapendo così cogliere e restituire appieno il significato della parola umorismo.
Ne ha fatta di strada Daw in questi anni, sino a giungere a quest'ultima pubblicazione edita dall'etichetta editoriale Feltrinelli Comics.
Commercialmente parlando, quello che ho letto, rientra appieno nel concetto di graphic novel, un romanzo narrato con il linguaggio del media Fumetto, dove l'autore si mette personalmente in gioco, facendo sì che la sua verve fantastica e il suo vissuto reale riescano a convivere, confezionando un racconto in grado di coinvolgere ed incantare il lettore (e la sua risata) dalla prima all'ultima pagina.
"Guida per malvagi alieni su come fingersi un essere umano tutta la vita e farla franca" non è solo un'opera dal titolo molto lungo, come del resto sta andando di moda nel settore in questi tempi, ma rappresenta molto di più.
E' forse l'opera magna, sinora edita, di Daw, dove l'autore dimostra di aver appreso e ben maturato le nozioni grammaticali e narrative del media, presentandosi "umile" e al contempo totalmente vero.
E' un viaggio, per capitoli, quasi intimista, vestito però dei dogmi peculiari del linguaggio e del tempo comici, portando il protagonista in situazioni talmente irriverenti da sembrare talvolta al confine con l'assurdo e in cui, paradossalmente, il lettore ci si può facilmente rispecchiare.
E' un sunto del linguaggio umoristico in voga di questi tempi di cui Daw, consapevolmente, propone alcuni validi esempi, senza però copiare lo stile dei colleghi, bensì semplicemente omaggiandoli, traghettando poi la narrazione in lidi a lui più consoni.
E' impossibile non empatizzare con l'autore e la sua rappresentazione fumettistica, in un percorso fatto di sconfitte e trionfi, di momenti di apparente sconforto ma anche di esplosiva riscossa.
Non si può non gioire nel provare quella sensazione di déja vù quando, l'autore, recupera un personaggio del suo passato, apparentemente finito nel dimenticatoio.
Ed è lì in un momento, che poi si ripresenta ciclicamente nel fumetto in altri contesti, che Daw da il meglio di sé, padroneggiando quell'irriverenza no sense, quell'umorismo di cui lui è sia autore che vittima.
Quella che vive il lettore è una divertente avventura, unica nel suo genere, che fa ridere ma anche riflettere e che, sebbene possa sembrare apparentemente martoriante per la rappresentazione scenico fumettistica dell'artista, in realtà esula da un contesto di fittizio bullismo, prediligendo la risata e il surrealismo come strumenti chiave per vivere ed imparare.
Dal punto di vista dei disegni, qui Daw mostra di aver maturato appieno il proprio stile, facendo sì che il suo stile, di stampo prettamente umoristico, abbia le giuste proporzioni e la corretta dinamicità espressiva.
Le sue tavole, dalla composizione ben chiara ed ordinata, sono dotate di un efficace storytelling.
Come sempre l'autore focalizza l'attenzione, non sulla complessità di un disegno redatto nei minimi particolari, ma sulla semplicità di un disegno dove l'espressione dei personaggi e la loro recitazione anatomica la fanno da padrone, guidando così il ritmo di lettura.
Feltrinelli Comics ha fatto una scommessa, per me, vinta su tutti i fronti, proponendo un'opera totalmente inedita e matura di Daw, un fumetto in grado di diversificarsi dalle altre proposte di questa linea editoriale.
Pur restando sul solco tracciato da ottimi volumi come l'antologico "Identiche Diversità" o il favoleggiante dolce amaro de "Il Gatto, il Kaiju e il Cavaliere", la neo opera di Daw dimostra una propria e solida identità editoriale ed autoriale.
L'edizione proposta da Feltrinelli Comics si dimostra ben congegnata nel suo formato e di ottima fattura, con un rapporto qualità/prezzo che si conferma vincente e in linea con proposte simili.
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.
Che dite cari lettori, vi abbiamo incuriositi?
Ci auspichiamo di sì perché questa nuova opera di Daw merita di essere letta e goduta.
A presto per nuovi consigli di lettura!
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LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX
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