Febbraio, settimana 8 dell'anno 2020, nel Nord Italia scoppia l'allerta contagi da Corona Virus, scusate il gioco di parole, virus influenzale particolarmente virulento che, nei casi delle categorie a rischio, presenta particolari rischi per la propria salute. Le Regioni coinvolte applicano un fermo piano per circoscrivere i focolai e impedirne la possibile diffusione fermando temporaneamente tutte le attività culturali-intrattenitive e sportive (insomma tutte le possibilità d'aggregazione sociale) che favorirebbero il diffondersi della malattia.
09 Marzo 2020, la Presidenza del Consiglio estende le misure cautelative a tutta la penisola e diffonde l'imperativo "restate a casa".
Si crea quindi del tempo libero, da poter piacevolmente trascorrere a casa con una bella lettura, per informarsi o per rilassarsi.
E cosa c'è di meglio che sfruttare l'occasione per sconfiggere la paura e leggere un buon fumetto?
Un fumetto direte voi? Ebbene sì, non ci stancheremo mai di dirlo, il Fumetto è un media culturale tanto d'intrattenimento quanto di approfondimento e in questo modesto reportage vogliamo offrirvi un assaggio di cosa la Nona Arte ha fatto per approfondire la tematica delle malattie virali anche nel contesto attuale.
IL SETTIMANALE TOPOLINO E COME AFFRONTARE UN ARGOMENTO
Iniziamo il nostro viaggio da uno dei primi fumetti che ognuno di noi, nel suo vissuto da lettore, ha avuto occasione di sfogliare, TOPOLINO, il settimanale a fumetti per ragazzi (e anche per i meno giovani). Il bello di "Topolino" è che ogni numero è contestualizzato nel periodo dell'anno in cui esce, ogni storia viene realizzata con mesi di anticipo, andandosi ad incastrare perfettamente nella stagione in cui il lettore si trova. Non è un caso quindi, che in alcuni periodi dell'anno, in concomitanza con l'avanzare del freddo o con lo sbocciare primaverile dei fiori e la conseguente esplosione di pollini, si possano leggere storie con i personaggi raffreddati o ammalati, proprio come può avvenire tra i giovani lettori della testata.
La forza della storia in questi casi sta nel risolvere il problema di salute con le giuste cure, di insegnare ai giovani divertendo. Quante volte viene ripreso Paperino perché starnutisce in maniera maleducata?
Sempre del settimanale "Topolino" ci preme sottolineare un tema che riprenderemo più avanti, ovvero la capacità del media fumetto di sdrammatizzare, con il potere della risata, alcune situazioni tra cui la malattia. Vogliamo ricordare ad esempio la saga parodica "Dr. Mouse", totalmente ispirata al serial televisivo "Dr. House", sceneggiata da Fausto Vitaliano e disegnata da Alessandro Perina. Al contrario del personaggio televisivo a cui si ispira, il Dr. Mouse non è un gran genio della medicina e si ritrova spesso a fare diagnosi inconcrete a cui devono porre goffamente rimedio i suoi colleghi.
Particolare di una tavola interna di "Dr. Mouse"
LO STRANO CASO DI OMONIMIA IN ASTERIX
Tutti noi certamente conosciamo le avventure di Asterix e Obelix, i due irriducibili protagonisti gallici di una lunga serie di avventure a fumetti (trasposti anche al cinema) creati da René Goscinny e Albert Uderzo. Forse non tutti sanno che in una recente pubblicazione del 2017 (in Italia edita da Panini Comics NdR), "Asterix e la Corsa D'Italia", scritta da Jean-Yves Ferri e disegnata da Didier Conrad, si parla di Coronavirus!
Com'è possibile direte voi? Semplice, premesso che la serie di Asterix rientra tra quelle la cui forza maggiore è raccontare con umorismo, Coronavirus altro non è che un personaggio della storia e non un morbo. Un vero e proprio caso di omonimia con l'attuale morbo che sta affliggendo il mondo intero! La trama del volume è abbastanza semplice, per difendersi da una serie di accuse di appropriazione indebita di denaro, a scapito dei lavori di manutenzione delle strade del futuro impero romano, il senatore Lactus Bifidus convince il Senato che la situazione è talmente sicura da organizzare persino una gara di bighe attraverso la penisola. Una gara aperta a tutte le popolazioni del mondo sino ad allora conosciuto! Giulio Cesare però pone una condizione: il vincitore dovrà essere un romano.
Il campione scelto da Roma si presenta come il misterioso Coronavirus, che, solamente alla fine, sconfitto a fine gara da Obelix, si dimostrerà essere una vecchia conoscenza dei Galli!
SIAMO FATTI COSI', OVVERO COME IMPARARE DIVERTENDOSI
Chi è cresciuto negli Anni 80 e 90 del XX Secolo, si ricorderà di una bellissima serie animata trasmessa sulle reti Mediaset, "Siamo fatti così" (disponibile oggi in cofanetto dvd grazie a Dynit col titolo "Esplorando in Corpo Umano" NdR). La serie, che fu ideata dal fumettista francese Albert Barillé, composta da 26 episodi, illustra la struttura e le funzioni del corpo umano, utilizzando figure antropomorfe, nelle quali i bambini possono identificarsi o con cui possono empatizzare facilmente, per rappresentarne i componenti microscopici. Dalla serie animata è nata poi l'opera "Esplorando il Corpo Umano" edita da De Agostini S.p.A., che con l'ausilio di brevi storie a fumetti (proposte oggi in volumetti) e di illustrazioni continua tutt'oggi la mission del suo creatore.
I PUFFI E IL MORBO NERO
Sempre restando in area franco belga non possiamo non citare un episodio particolare di una delle serie più conosciute al mondo, I PUFFI!
Stiamo ovviamente parlando della storia "I Puffi neri", il primo albo della loro serie a fumetti realizzato da Peyo e Yvan Delporte. Pubblicato per la prima volta nel 1963 (in Italia è stato ristampato qualche anno fa da RW/Lion NdR) vede un puffo, recatosi nella foresta, venir punto da un insetto, la mosca Nenè. Immediatamente il puffo diventa nero, folle, aggressivo e in grado di poter emettere solo un iconico verso "GNAP". Il contagio si trasmette facilmente di puffo in puffo con un semplice morso sulla coda, lasciando solo pochissimi puffi sani nel villaggio. Il Grande Puffo ricorda che in gioventù aveva assistito ad un episodio simile ma, essendosi dimenticato la ricetta del medicinale che aveva elaborato per debellare la malattia, intraprende subito una ricerca per un antidoto che non tarda ad arrivare, sanizzando alla fine tutto il villaggio e persino la mosca portatrice del morbo. Non dimenticandoci lo scopo educativo oltre che intrattenitivo del fumetto, si trasmette il messaggio che anche nei casi di malattia più disperata, se esiste un rimedio, una soluzione arriva.
DYLAN DOG E L'INCUBO DELLA MALATTIA
Quando abbiamo pensato di redarre questo articolo, un nome su tutti ci è balenato in testa: Dylan Dog!
Dylan Dog, serie a fumetti edita da Sergio Bonelli Editore ininterrottamente dall'Ottobre 1986, è forse il fumetto per eccellenza che, in questo caso, ci mostra il ruolo fondamentale del media nel poter prendere un tema, analizzarlo, inglobarlo e raccontarlo al lettore.
Creato da Tiziano Sclavi (scrittore), e che annovera tra i primi artisti ad averne delineato la figura Angelo Stano (disegnatore del primo numero e copertinista storico) e Claudio Villa (copertinista del primo numero), il fumetto racconta le vicende di Dylan Dog, un giovane ex poliziotto che vive a Craven Road, Londra, e per mestiere fa l'indagatore dell'incubo.
Indagare l'incubo significa analizzare la paura più recondita e tormentosa di una persona ed affrontarla per poter dare una risoluzione al problema.
E scusateci se pecchiamo di presunzione, ma secondo noi è il fumetto adatto per affrontare il grande incubo che sta tormentando il Nord Italia in questo periodo.
Il fumetto di Dylan Dog ha già affrontato questo argomento più volte, come non pensare, ad esempio, a storie come "L'Ultimo uomo sulla Terra", "Il pianeta dei Morti", "Mater Morbi", "Mater Dolorosa" o ancora "Morbo M".
Tavole interne dell'albo "L'Ultimo uomo sulla Terra"
In "L'Ultimo Uomo sulla Terra", storia scritta da Tiziano Sclavi e illustrata da Corrado Roi, Dylan Dog si risveglia da solo in una Londra deserta, come se fosse abbandonata da anni. Muovendosi a ritroso nella memoria ritrova sia il ricordo di Anna Never, suo interesse amoroso, sia un'apocalisse che ha spazzato via l'intera umanità a causa di una malattia, un "semplice" ma banale raffreddore.
Copertine edizione cartonata di Mater Morbi
Vignette tratte dall'albo "Mater Morbi"
In "Mater Morbi" il fumetto di Dylan Dog affronta l'incubo della malattia. Dylan, colto da un improvviso malore viene trasportato d'urgenza in ospedale dove inizia un vero e proprio calvario degli orrori. Un male oscuro, la Malattia "Mater Morbi" si è impadronito di lui, lo consuma ogni giorno di più e pare quasi non esserci possibilità di salvezza. O forse sì, forse solo affrontandola a viso aperto Dylan può sperare di cavarsela. L'albo, ristampato anche in edizione lussuosa cartonata dall'editore Bao Publishing, è diventato quasi immediatamente un vero e proprio classico della serie, sceneggiato da Roberto Recchioni e illustrato da Massimo Carnevale.
Copertina dell'edizione cartonata di "Mater Dolorosa"
Tavole interne dell'albo "Mater Dolorosa"
"Mater Dolorosa" è da considerarsi a tutti gli effetti il seguito di "Mater Morbi" ed affronta un altro incubo sempre legato alla malattia, la recidiva". A distanza di tempo Dylan avverte nuovamente gli stessi sintomi che lo avevano afflitto tempo addietro. Pian piano prende conoscenza che dovrà nuovamente confrontarsi con il mare di dolore che Mater Morbi può riservargli. Oltre all'aspetto adulto del problema, l'albo affronta anche quello fanciullesco, collegando la storia al passato di Dylan e alle sue figure genitoriali. Vediamo quindi anche la sofferenza della malattia da parte del bambino e della madre, la cui sofferenza unita all'amore diventa una vera arma per affrontare l'incubo. L'albo, ristampato anch'esso in edizione lussuosa cartonata dall'editore Bao Publishing, sceneggiato sempre da Roberto Recchioni ma illustrato da Gigi Cavenago (altro grande autore italiano), rientra a pieno titolo nei classici moderni della serie.
Nell'ultimo anno di uscite, la serie Dylan Dog ha ripreso ancora una volta la tematica della paura delle malattie e dell'epidemia, dapprima nella storia "Morbo M" del cosidetto ciclo della meteora e successivamente nella duplice storia d'origini di Dylan Dog 666, "L'Alba Nera" e "Tramonto Rosso".
In "Morbo M", scritto da Paola Barbato e disegnato da Corrado Roi, l'arrivo di una meteora che minaccia di distruggere la Terra, sta innescando in alcuni individui alcune mutazioni corporee, escrescenze e deformità. Si tratta di una malattia misteriosa, non si capisce da dove si origini o come si propaghi, che porta il contagiato a diventare apparentemente un mostro senza senno. O almeno così si pensa, la realtà dei fatti è ben altra e solo Dylan può scoprirla.
Tavole interne dell'albo "Morbo M"
Copertina dell'albo "Morbo M"
In "L'Alba Nera" e "Tramonto Rosso", duplice storia d'origini di quella che è stata definita "una miniserie nella serie regolare" sceneggiata da Roberto Recchioni e disegnata da Corrado Roi, Francesco Dossena e Nicola Mari, un altro morbo fa la sua comparsa. Ora premettiamo una cosa, si tratta di un remake in chiave moderna del grande classico "L'Alba dei Morti Viventi", ma ambientato nei giorni odierni, con visioni non dissimili da quanto accaduto nella realtà in Cina durante la fase iniziale della pandemia del Coronavirus. Una misteriosa malattia sta colpendo i londinesi e, volente o nolente, tocca a Dylan Dog, accompagnato dal suo fido assistente Gnaghi, risalire alla fonte del contagio che, guarda caso, è una vecchia conoscenza dei lettori.
CONTAGIATI: STORIE DEL FUMETTO POPOLARE ITALIANO
Non solo Dylan Dog, anche altri noti ed amati fumetti popolari italiani hanno trattato il tema della malattia e il loro incubo pandemico.
La prima storia che andiamo a rispolverare è "L'Ombra della Morte" pubblicata sul mensile Diabolik (per la precisione l'albo N.4 dell'anno XXXIII NdR) realizzata da Gomboli, Martinelli, Torchio e Paludetti. L'episodio ha un incipit atipico per la serie, anziché assistere ad un colpo del duo Diabolik ed Eva, vediamo quest'ultima consegnare il suo compagno all'ispettore Ginko. Ovviamente viene dissipato subito il dubbio del tradimento, semmai ciò che accade è proprio l'esatto opposto. Un terribile virus sta diffondendosi per le strade di Clerkville mietendo tantissime vittime e pure Diabolik risulta tra i contagiati! Soltanto un ricovero ospedaliero può salvarlo, e così per tutto l'episodio, mentre il Re del Terrore è fuorigioco, assistiamo ad un insolito sodalizio tra Eva Kant e l'Ispettore Ginko per venir a capo dell'intricata faccenda e mettere fine alla minaccia pandemica.
La seconda storia che rispolveriamo è in realtà un doppio episodio della serie bonelliana Dragonero, "Il contagio" e "L'agonia di Yastrad". La storia, scritta da Luca Enoch, Stefano Vietti e disegnata da Gianluigi Gregorini, si svolge nelle terre dell'estremo ovest dell'Impero, per l'esattezza nelle campagne del regno di Lehorian. Qui assistiamo allo scoppio di una terribile epidemia che arriva a penetrare anche le mura della città di Yastrad. Da qui basterebbe un nonnulla affinché il contagio si propagasse per tutte le terre dell'Impero. L'eroico Ian, accompagnato dal fido orco Gmor e dall'elfa Sera, viene chiamato in soccorso da una vecchia conoscente, una cerusica itinerante della comunità di Eleusi, incolpata di essere il capro espiatorio dell'epidemia. Purtroppo l'arrivo dei nostri eroi appare già tardivo, poiché la situazione in città è già degenerata, la civiltà pare aver lasciato posto alla disperazione. In questo caso però non è un virus ad essere l'agente della pandemia ma un fungo diffuso attraverso l'acqua. Come è nostra prassi lo spoiler è bandito e vi invitiamo pertanto a recuperare i due albi, il numero 30 e il numero 31 della serie Dragonero, per scoprire come finisce la vicenda. Sappiate solo che si tratta di un tassello importante dell'affresco che ha successivamente sconvolto l'intera serie!
Copertina e tavola interna di Dragonero N.30 "Il Contagio"
Copertina e tavola interna di Dragonero N.31 "L'Agonia di Yastrad"
GEREMIA E L'IPOCONDRIA
Restando in Italia e parlando del rapporto tra i personaggi dei fumetti e le malattie non possiamo non citare un grande classico della letteratura disegnata, direttamente dalle pubblicazioni di "Alan Ford" e "Il Gruppo TNT" di Magnus e Bunker, il personaggio Geremia Lettiga.
Il personaggio è il meno valido, dal punto di vista dell'azione, del Gruppo TNT, immigrato a New York dal Sud Italia. Affermatosi come venditore di limoni, viene contattato dal personaggio conosciuto come la Cariatide per entrare a far parte del suo gruppo di agenti segreti. Ha un grande difetto, che al contempo è ciò che lo distingue e lo rende un elemento comico, è ipocondriaco! Nessuno lo batte da questo punto di vista, è il tester delle varie compagnie di ipocondriaci professionisti e il vincitore del loro premio più ambito "Ohmioddiochemaleilginocchio!".
Citando il personaggio del Conte dal fumetto "Non avevo mai incontrato un personaggio del suo calibro. Ne sa sempre una nuova; forte quella volta che ha detto di avere tutti e tre i polmoni infiammati! Che macchietta!".
Copertina del numero 50 di Alan Ford dove si può vedere tutto il Gruppo TNT
SUPEREROI CON SUPERMALATTIE
Molti lettori occasionali potrebbero domandarsi: ma i supereroi non si ammalano mai?
Un amante del genere vorrebbe poter dir di no, ma invece la risposta corretta è "Sì!".
Nel corso di ormai quasi un secolo di produzione supereroica, se si tiene per canonica l'apparizione del superoeroe con la pubblicazione di Action Comics N.1, la figura del supereroe è passata da quella mitologica di superesseri imbattibili, a personaggi fallibili, afflitti da grandi problemi e/o grandi tragedie private, spinti spesso al limite estremo fisico nel tentare di salvare il mondo da minacce cosmiche o supercriminali avidi di potere.
E' quindi concepibile, di tanto in tanto, vederli alle prese con il più umano dei problemi, l'influenza!
Spider-Man, il cui costume è sostanzialmente una calzamaglia, diverse volte ne è stato colpito, così pure come il cavaliere oscuro di Gotham City.
Qui di seguito alcuni esempi:
Estratti dalla serie The Amazing Spider-Man, dove l'Uomo Ragno è colpito da una pesante influenza
Estratti dalla serie Batman, dove l'Uomo Pipistrello è costretto a fronteggiare tanto la criminalità, quanto una brutta influenza
Estratto dalla serie di Weapon H, in un confronto tra il temibile mostro e il Golia Verde
Negli Anni 90 però qualcosa cambia e la maggiore conoscenza delle discipline scientifiche alza la posta in gioco.
Nel
1993 sui fumetti della
Marvel Comics, in particolare quelli della famiglia dei mutanti
X-Men, appare quella che è a tutti gli effetti una vera pandemia per gli homo superior, il
Virus Legacy. Stiamo parlando di un agente virale aereo rilasciato dal mutante Stryfe, terrorista e clone malvagio di Cable (per chi non mastica fumetti, vi ricordate il personaggio interpretato da Josh Brolin che appare in Deadpool 2?) che ha subito ben due mutazioni (proprio come accade per i virus normali). Le prime due forme (
Legacy-1 e
Legacy-2) sono state descritte come dei virus in cerca del cosiddetto Fattore X, la sequenza di geni mutanti, ma totalmente innocui per l'homo sapiens. Oltre ad impedire la rigenerazione di cellule sane, la fase terminale della malattia portava il mutante a far esplodere violentemente il proprio potere provocando la morte dell'infetto. Il terzo ceppo del virus, conosciuto come
Legacy-3 invece, a causa di una anomalia nella sua creazione, colpiva sia umani che mutanti. Una vittima illustre fu la Dottoressa Moira MacTaggart. Questa pandemia sconvolse anche l'atlante geopolitico dell'Universo Marvel, trasformando l'Isola stata di
Genosha in un vero e proprio lazzaretto per i portatori del virus.
Colosso, membro degli X-Men, fu particolarmente colpito da questa infezione virale, dapprima perché la malattia portò alla morte dell'amata sorella Illyana, Magik dei New Mutants, facendogli perdere la speranza nel sogno di Xavier ed unendosi temporaneamente agli Accoliti di Magneto, e in seguito lo privò della vita decidendo di sacrificarsi affinché la cura scoperta dal collega Bestia potesse propagarsi per il mondo.
Sopra alcuni estratti dalla serie X-Men relative al Virus Legacy
Sotto alcuni estratti relativi alla risoluzione della piaga con il sacrificio di Colosso
Arriviamo al
2005. Sulla scia del successo della serie a fumetti "The Walking Dead" scritta da Robert Kirkman e pubblicata dalla Image Comics, anche alla luce del revival del genere horror zombie, la Marvel Comics da alle stampe la prima serie di
"MARVEL ZOMBIES", miniserie scritta sempre dallo stesso
Robert Kirkman e disegnata da
Sean Phillips che vede un universo Marvel alternativo colpito dalla piaga del contagio zombie. Come tradizione vuole, chiunque viene morso da uno zombie è contagiato e senza via di scampo! Nel giro di pochissimo tempo il 99% della popolazione metaumana viene contagiata e si nutre di tutti gli esseri viventi del pianeta. A quasi 15 anni di distanza, anche la DC Comics lancia la sua versione con la miniserie "
DCEASED", scritta da
Tom Taylor e illustrata da
Trevor Hairsine con le chine di
Stefano Gaudiano. In questo caso il contagio avviene non attraverso il classico morso ma usando dapprima il corpo dell'eroe Cyborg come
Cavallo di Troia per diffondere il virus tecnorganico dell'equazione anti-vita sfruttando l'abuso di tecnologia e social network da parte dell'uomo.
In ambo i casi, al di là dello scopo puramente intrattenitivo delle storie, il concetto di base è quello della pandemia: un paziente zero, più o meno inconsapevolmente, è colpito da una malattia virulenta e contagia altre persone, diffondendo così il morbo.
Copertina e due tavole della prima miniserie "Marvel Zombies"
Banner pubblicitario di "DCEASED" e una tavola
Nel 2019, quasi profeticamente in parallelo con lo scoppio in Cina del Coronavirus, la Marvel Comics prova nuovamente a rilanciare il tema del contagio pandemico con la miniserie "CONTAGION", scritta da Ed Brisson e disegnata dal team artistico composto dagli autori Roge Antonio, Stephen Segovia, Mack Chater, Damian Couciero, Adam Gorham. La trama vede un pericolo incredibile e inaspettato raggiungere la Terra, dove una sostanza sconosciuta priva gli eroi e i civili della loro forza vitale, trasformando i terrestri in mostri. E' una vera piaga a cui ne scienza ne magia possono porre rimedio. Tutti gli eroi di New York superstiti, la Cosa, Iron Fist, Luke Cage, Jessica Jones e Moonknight si devono unire per salvare l'umanità.
Sopra una dele copertine della miniserie "Contagion"
Sotto alcune tavole estratte dalla miniserie
PANDEMIE ZOMBI NEI FUMETTI
Cogliamo al balzo il concetto dell'epidemia zombie raccontata nei fumetti per parlarvi di tre casi editoriali, uno americano e due italiani.
Negli USA la serie a fumetti zombie per eccellenza è, ad oggi, "THE WALKING DEAD", creata da Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard, durata ben 16 anni. La serie, col pretesto di mostrare la deriva del genere umano a seguito di una malattia zombie virulenta, ci mostra il completo annichilimento e la lentissima rinascita della società moderna, indagando tanto i comportamenti delle persone quanto la loro psiche. Non è un caso se, per alcuni frangenti, la minaccia zombie pare affievolirsi per lasciare spazio alle diatribe umane. Per chiunque voglia recuperare la serie, altamente consigliata, può farlo scegliendo una delle varie edizioni dell'editore italiano Saldapress.
Le due splash page qui proposte segnano rispettivamente il punto di discesa e il punto di risalita della società umana afflitta dall'epidemia zombie nella serie The Walking Dead
In Italia sono due i casi particolari che ci teniamo a citare. Il primo è la miniserie "GARRETT-Ucciderò ancora Billy the Kid", scritta da Roberto Recchioni e disegnata da Riccardo Burchielli, Cristiano Cucina, Werther Dell'Edera e Davide Gianfelice. La serie, recentemente ristampata in volume da Editoriale Cosmo, vede lo sceriffo Pat Garrett sulle tracce di un redivivo Billy the Kid. In un'epoca western in cui la piaga zombie è dilagata e la divergenza d'opinione tra gli Stati dell'Unione su cosa fare dei morti viventi ne fa da padrone, Billy the Kid si erge alla testa di un branco di cosiddetti pelleossa per cambiare il futuro.
Copertina della ristampa di Editoriale Cosmo
Tavola interna del primo numero
Il secondo caso è la serie "Planet Dead" edita da Cronaca di Topolinia, le cui atmosfere si ispirano più ai classici film di George Romero che alla serie di successo di Kirkman sopracitata. La serie, ideata da Stefano Bonazzi e che vede ai disegni l'artista Luciano Costarelli è differente da quanto proposto dalle altre serie zombie di cui vi abbiamo parlato. La storia ci pone all'inizio della pandemia, in un contesto in cui il contagio è contenuto e in cui gli sforzi sono concentrati sia sulla ricerca di una cura sia sul bieco sfruttamento del Virus UD (causa dei Non Morti), di conseguenza le atmosfere sono più quelle di uno spy-horror story che di un puro horror splatter.
Copertina del primo numero di Planet Dead
Tavola interna della serie
IL FUMETTO UMORISTICO E IL POTERE DELLA RISATA
"L'Humor è l'antidoto per tutti i mali. Credo che il divertimento sia importante quanto l'amore. Alla fin fine, quando si chiede alla gente che cosa piaccia loro della vita, quello che conta è il divertimento che provano. La risata è la medicina migliore" Patch Adams - Il Film
E' con questa citazione che vogliamo riprendere il discorso del fumetto umoristico e del suo potere curativo. Facciamo però prima un balzo indietro di 670 anni.
Siamo nella Firenze del 1350, l'autore italiano Giovanni Boccaccio, in pieno periodo di peste nera, realizza il "Decameròn", una raccolta di 100 novelle, considerata da tutti gli studiosi di lingua italiana una delle opere più importanti della letteratura trecentesca europea, dove viene raffigurata l'intera società del tempo. L'opera ha lo scopo di intrattenere il lettore, divertendolo nelle avventure intraprendenti dei suoi protagonisti alle prese con il contrasto tra Natura e Fortuna, ma facendogli anche sconfiggere la paura del morbo che stava affliggendo la Toscana in quel periodo.
Vi sovviene qualcosa in mente? Ecco, allo stesso modo oggi il Fumetto fa lo stesso e lo può fare con la potente medicina dell'umorismo.
Vi facciamo vedere "qualche" esempio raccolto in questi giorni.
Vignette umoristiche di Massimo Cavezzali
Vignette umoristiche di Bruno Bozzetto
Vignette umoristiche di Daw
Vignette umoristiche di Leo Ortolani
Vignette umoristiche di Silver
Vignetta umoristica di Adriano Carnevali
Tavola umoristica di Hurricane Ivan che fa da preludio ad una striscia giornaliera
sulle pagine del quotidiano Il Manifesto
Vignette umoristiche di Stefano Tartarotti
Tavola umoristica di Gud
Vignette umoristiche di Paolo Moisello
Vignetta umoristica di Flacchio
Tavola umoristica tratta da "Lupo Alberto" pubblicata nel 2006
Tavole di Bonvi tratta dal fumetto "Sturmtruppen" pubblicata nel 1994
Vignette umoristiche di Silvia Ziche pubblicate durante le influenze stagionali passate
Tavola umoristica di Mirko's Scribbles
Tavole umoristiche di Lele Corvi
Tavole umoristiche di Daniel Cuello
Vignetta umoristica di Sio
Vignetta umoristica di Michele Carminati
Tavole umoristiche di Don Alemanno
Tavola umoristica di Ghisberto
Vignetta umoristica di Tauro
Tavola umoristica dei Peanuts di Schulz d'epoca a tema
Tavola umoristica di Walter Leoni
Allora, vi siete convinti del poter curativo del linguaggio della Nona Arte? E queste sono solo alcune delle innumerevoli vignette umoristiche, contestualizzate a ciò che sta avvenendo, che potete trovare tranquillamente online.
TRASMETTERE UN MESSAGGIO ATTRAVERSO IL FUMETTO
Come avete potuto leggere sinora, il Fumetto è un sapiente media, con una capacità di trasmissione più potente di qualsiasi malattia. E' un veicolo che ti riversa in testa innumerevoli nozioni, che segue il tuo umore, ma che riesce anche a darti il sollievo che tanto cerchi. Ti insegna, conducendoti per mano nelle sue storie, attraverso l'uso della parola conferita ai disegni dai baloons o ancora più semplicemente attraverso la semplice illustrazione.
Vi facciamo vedere altri esempi sempre legati all'attuale tematica dell'allerta sanitaria per il Coronavirus.
Illustrazione del famoso autore cinese Golo Zhao, il suo editore italiano le ha dato la seguente interpretazione "Nessuna mascherina deve impedirci di sorridere"
Illustrazione di Marco De Angelis
Illustrazione di Josef Lee, autore di Singapore, creatore del logo #prayforwuhan
Nel Regno Unito, per la campagna di prevenzione, è stato scomodato persino il personaggio di Judge Dredd, come si vede in questo posterino diffuso ufficialmente online
Campagna sociale promossa da Astorina con Diabolik
A PANDA PIACE - Testi e Disegni di Giacomo Bevilacqua
Storia originale pubblicata online per insegnare ai bambini la particolare cura igienica prevista ai tempi del Coronavirus
L'ASSASSINO INVISIBILE - Testi di E.Ventura, Disegni di Dino Battaglia
L'Incredibile storia del Dr. Ignàc Semmelweis
Pubblicazione originale su Corriere dei Ragazzi N.20 del 14 Maggio 1972
Fonte: corrierino-giornalino.blogspot.com
DR DUMO ET AL
Autore Dr Lucci Lugee Liyeung
Pubblicazione originale su boredpanda.com
Fonte: ilbosone.com - boredpanda.com
Ed eccoci alla fine del nostro piccolo reportage sul rapporto tra il media fumetto, le malattie e l'allerta sanitaria del Coronavirus. Come avete visto abbiamo spaziato in lungo e in largo, dal fumetto italiano a quello francobelga, dal manhwa al comicbook americano, un vero giro del mondo grazie al Fumetto. Crediamo talmente tanto nel media che ci sembrava duopo la realizzazione di quest'articolo. Speriamo vi sia piaciuto e che abbia stimolato molti di voi ad approfondire quanto letto, ad acquistare qualche fumetto che magari non conoscevate o che più semplicemente vi eravate persi.
Informazione e divulgazione, due prerogative del Fumetto, della prevenzione e della cura a tutti i mali.
I prossimi tempi non saranno facili, ma se ognuno di noi farà la nostra parte, ne usciremo il più velocemente possibile.
Ricordatevi:
1) State in casa tutto il tempo che potete, se dovete muovervi per urgenze lavorative, mediche o approvvigionamenti, procuratevi il certificato necessario;
2) Evitate i luoghi affollati;
3) State a distanti almeno due metri dalle altre persone;
4) Tossite e starnutite all'interno del gomito o su un fazzoletto usa e getta, disinfettatevi le mani dopo averlo fatto;
5) Lavatevi a lungo mani e faccia con il sapone;
6) Usate per la vostra igiene personale gel sanizzanti base alcool o anche l'alcool (non fate gli emuli della Torcia Umana però);
7) Usate per prevenzione e cura verso il prossimo mascherine protettive, preferibilmente con filtro FFP2 e FFP3, ricordatevi inoltre di igienizzarle dopo ogni uso;
8) Non lasciate in solitudine le persone care, anche una telefonata aiuterà loro a sopportare questa "detenzione domiciliare" forzata; Insegnate, se potete, alle persone anziane ad utilizzare i social networks per rimanere in costante contatto con voi;
9) Seguite tutte le indicazioni date dal Governo e dalla vostra Regione per affrontare questa temporanea emergenza;
10) Keep Calm and everything is gonna be allright;
Leonardo Monzio Compagnoni
Presidente Associazione Culturale Bergomix