Carissimi seguaci di Bergomix ed estimatissimi lettori di fumetti, benvenuti ad una nuova puntata della nostra rubrica di consigli alla lettura di fumetti.
Ancora una volta, grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo a proporvi un'imperdibile lettura della Nona Arte, in questo caso si tratta dell'ultimissima opera di un nostro carissimo amico nonché sostenitore dalla prima ora di Bergomix, Maurizio Rosenzweig!
"LA SINDROME DI LEONARDO"
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore - Feltrinelli Comics
Soggetto, sceneggiatura, disegni e copertina: Maurizio Rosenzweig
Brossurato, 224 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 22,00€
Maurizio Rosenzweig è stato uno dei primi autori che, da lettore ed appassionato, ho conosciuto e stimato.
Erano i tempi di "John Doe", degli incontri di presentazione in fumetteria, e il suo modo di fare, di raccontare, di rapportarsi con gli altri mi ha sempre affascinato.
Quando ho mosso i primi passi di Bergomix lui c'era ed è intervenuto più volte, nel corso degli anni, ai nostri eventi.
Nel frattempo ho letto praticamente tutto quello che Maurizio aveva realizzato in campo fumettistico, gli albi di "John Doe", la serie in volumi di "Davide Golia", il suo albo d'esordio sulle pagine di "Shanna Shock" (perdonami Maurizio se l'ho citato), i suoi disegni per le serie a fumetti "Vasco Comics" del Blasco nazionale nonché "Giada" e l'incredibile opera "Zigo Stella", ad oggi per me ancora l'opera magna dell'autore.
Maurizio negli anni è anche approdato sulle pagine della Bonelli, realizzando le tavole dell'indimenticabile "Astromostri" su "Le Storie" e ancora plasmando artisticamente alcuni albi della serie "Dampyr" che, diciamolo tranquillamente, senza la sua visione e il suo tratto non avrebbero avuto lo stesso impatto di lettura.
Con "La Sindrome di Leonardo" Maurizio Rosenzweig torna da protagonista sul palco della libreria e della fumetteria, con un'opera tanto intimista quanto necessaria per spiegare cosa significa fare fumetto.
Ora, non so quanto della propria vita Maurizio abbia riversato in questo volume, non sono la persona giusta per indagare, ma si evince, pagina dopo pagina, che in quanto narrato c'è qualcosa di molto personale.
Sicuramente l'aspetto dell'insegnamento sul fare fumetto rispecchia appieno il suo know-how, la sua lunga esperienza maturata dietro la cattedra della scuola di fumetto, lo vedi dalla cura e dai testi che quanto ivi narrato è qualcosa di concreto e quotidiano.
Maurizio, almeno dalla mia esperienza di osservatore esterno, ha sempre tenuto ad insegnare agli aspiranti fumettisti cosa significa fare fumetto.
Dalle sue classi sono usciti grandissimi professionisti dell'arte come Matteo Cremona, Moreno Dinisio, Vanessa Belardo, Filippo Curzi, Luca Rota Nodari e molti altri ancora, segno che il suo metodo d'insegnamento è sempre stato corretto ed improntato sulla grande passione nei confronti della Nona Arte.
Questo volume è una vera e propria lezione sul fare fumetto, un viaggio offerto alle menti e agli occhi di chi oggi vuole approcciarsi a questa meravigliosa arte, ma che sempre più erroneamente si fa sedurre dalla facilità e dalla non curanza che negli ultimi anni si è resa sempre più manifesta nelle produzioni fumettistiche.
Senza fare nomi, ma ogni vero amante del Fumetto che si rispetti lo può notare, soprattutto sugli scaffali delle librerie, troviamo molti nomi pubblicati più per motivi altri che per qualità d'immagine e contenuti di testo.
Ed è proprio contro questa tendenza che, secondo me, l'opera di Maurizio si staglia.
D'altro canto "La Sindrome di Leonardo" scende ancora più in profondità, offrendo un ulteriore livello di lettura, ovvero quello del "blocco dell'artista".
Il protagonista, Leonardo (che splendido nome), si trova ad un punto della propria vita in cui, guardandosi intorno e alle spalle, fatica a trovare un riferimento ed uno slancio per evolvere da quanto fatto in precedenza.
Le sue idee paiono buone ma non sufficienti a dar corpo ad un'opera, facendo precipitare lo spirito dell'autore in un'oscurità da cui fatica ad uscire.
Leonardo rappresenta a tutti gli effetti quegli autori che una ventina, o poco meno, d'anni fa erano sulla breccia e che oggi faticano a rimanere al passo coi tempi, ad evolvere anticipando gusti e mode o che, purtroppo, si sono arresi.
E' senza dubbio un racconto profondo che si offre ad un pubblico maturo in grado di cogliere sottigliezze, di vedere al di là del semplice "è bello" o "mi piace".
Un vero e proprio fumetto autoriale, come d'altronde Maurizio ci ha ben abituati a leggere, che spicca tra moltissime opere contemporanee.
Dal punto di vista artistico c'è ben poco da aggiungere a quanto negli anni si è detto sul tratto di Rosenzweig, sul suo plasmare una base realistica in una visione sufficientemente sporcata dal tratteggio ma sempre rispettosa della leggibilità, dello storytelling.
Il suo modo di muovere e far recitare naturalmente i personaggi è ben mirabile, lo trovo anzi tra le migliori soluzioni per creare empatia già al primo sguardo.
Che si tratti del protagonista o delle sue creature immaginarie, l'autore imprime un forte senso di dinamicità, di costante ritmo, di espressività anatomica e del volto, accentuando emozioni ed atmosfere.
Che si tratti del protagonista o delle sue creature immaginarie, l'autore imprime un forte senso di dinamicità, di costante ritmo, di espressività anatomica e del volto, accentuando emozioni ed atmosfere.
Ci terrei tanto a far notare come in quest'opera la cura di Maurizio sia peculiare, partendo dalla strutturazione della gabbia.
Un occhio ben attento nota come in questo volume l'autore abbia voluto omaggiare le differenti gabbie e stili di fumetto, sia italiani che stranieri, sfruttando il tutto appieno in parallelo ai contenuti e alla narrazione.
E ancora, come non notare l'idea di offrire una visione concreta di cosa significa fare un bozzetto o una serie di storyboard, disegnare a matita con amore e dedizione e ancora riuscire a modulare i bianchi sul nero della china.
Maurizio mostra tutto il know-how accumulato in decenni d'esperienza e lo mette palesemente a disposizione del lettore.
Ogni tavola tira l'altra, quando inizi a leggere questo fumetto non puoi fare a meno di continuare sino alla fine, comprendendo, capitolo dopo capitolo, il pieno significato dell'opera.
C'è un sotto testo meta fumettistico in "La sindrome di Leonardo", un "lascito testamentario" che pone l'opera sul podio delle migliori produzioni dell'autore.
Chi come me ha avuto modo di conoscere Maurizio trova tra le pagine tutti gli elementi e i rimandi ai suoi gusti, alle sue passioni, trova tanto l'autore quanto l'uomo che tutti noi abbiamo sempre amato.
Nel complesso quindi una bellissima lettura, caldamente consigliata, una pubblicazione che Feltrinelli Comics ha proposto nel suo ormai canonico formato da graphic novel di libreria, con un rapporto qualità/prezzo in linea con le proposte di genere.
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.
Se amate la Nona Arte, fatevi un regalo e compratelo, non ve ne pentirete.
Vi abbiamo incuriositi? Prossimamente nuovi consigli di lettura!
Nel frattempo vi invitiamo a seguirci sui nostri canali social Facebook e Instagram per rimanere aggiornati sui nostri eventi imperdibili dal vivo dedicati alla Nona Arte e ai suoi indiscussi protagonisti!
LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX
Tags: #bergomix #feltrinelli #feltrinellicomics #graphicnovel #mauriziorosenzweig #lasindromedileonardo #leonardo #fumetto #comics #nonaarte #scuoladifumetto #farefumetto #cerchiodellavita #lezionidivita #lezionidifumetto #consigliallalettura #recensioni #fumettoitaliano