mercoledì 21 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 24: TOPOLINO E LA LEGGENDA DELLA SPADA DI GHIACCIO

Carissimi lettori di fumetti ed ineguagliabili amici di Bergomix, bentornati ad una nuova puntata della nostra rubrica di consigli alla lettura fumettistica.
Grazie alla recensione del nostro Presidente andremo a proporvi una delle più recenti ed apprezzate saghe disneyane.

"TOPOLINO E LA LEGGENDA DELLA SPADA DI GHIACCIO"






Editore: Panini Comics
Originariamente pubblicata su: Topolino 3497-3498-3499-3500
Soggetto e sceneggiatura: Marco Nucci
Disegni e chine: Cristian Canfailla
Colorazione: Maaw Illustration Art Team

Quando si tratta di mettere mano ad uno dei capisaldi fumettistici disneyani bisogna fare molta attenzione, soprattutto se è passato molto tempo dall'ultima pubblicazione ad essi correlata.
"La Spada di Ghiaccio" è una di quelle saghe che è passata alla storia per la sua capacità di innovare il racconto disneyano, di ribaltare il ruolo eroe/spalla tra Topolino e Pippo, di proporre un linguaggio e tematiche affrontati in altri media ma con una verve innovativa ed originale.
Oltretutto, sul piano del confronto, il punto di partenza è Massimo De Vita, maestro disneyano che ha fatto scuola.
Per poter ritornare nelle terre dell'Argaar bisognava avere un progetto innanzitutto saldo e rispettoso dell'opera originale, artisticamente valido per poter misurarsi con le tavole di De Vita che ancor oggi sono uno spettacolo per gli occhi e, ovviamente, trovare un meccanismo che potesse non solo accontentare la vecchia guardia di lettori di cui faccio parte, ma che riuscisse ad accompagnare tranquillamente la nuova generazione di lettori del settimanale, senza che si sentisse schiacciata da anni di continuity narrativa.
Lasciatemi dire che il team artistico Marco Nucci e Cristian Canfailla ha fatto centro.
Con una mossa intelligente Marco Nucci riesce ad introdurre al lettore neofita l'epopea della Spada di Ghiaccio, presentando in seguito uno scenario rivoluzionato, una terra che ha ancora una volta bisogno di eroi per contrastare le forze del Male che la opprimono.
Ed è qui che la magia ha inizio.
La saga de "La Spada di Ghiaccio" ha sempre avuto un particolare fascino stagionale, proponendo un'ambientazione invernale a ridosso del Natale, un momento chiaro, preciso ma soprattutto magico, motivo per il quale ha sempre avuto una particolare presa sull'immaginario del lettore.
Non è quindi forse un caso che ancora una volta l'approssimarsi della festività natalizia permetta ai due mondi di incrociarsi e dare il via ad un'avventura originale.
Mi ha sempre colpito come il ribaltamento dei ruoli tra eroe/spalla di Topolino e Pippo permetta a quest'ultimo di avvicinarsi, nella propria impostazione, alla controparte supereroica, vestendo però dei panni differenti e molto più affini al genere fantasy.
In sole quattro puntate Nucci e Canfailla danno una vera e propria lezione su come si struttura un racconto fantasy sfruttando appieno le caratteristiche di personaggi noti, su come la conoscenza e il rispetto di elementi fumettistici fondanti sia la chiave per poter realizzare storie interessanti ed inedite.
Un lettore della vecchia guardia come me riesce a ritrovare in questa nuova saga tutti quegli elementi, quegli scenari e quei comprimari che aveva tanto amato, rimanendo però estasiato dalla capacità di presentare un capitolo differente dal passato, arricchendo così l'esperienza di lettura.
Pur mantenendo di base i meccanismi narrativi dietro al viaggio dell'eroe, "Topolino e la Leggenda della Spada di Ghiaccio" riesce a slegarsi da quell'effetto puramente nostalgico e a proporre situazioni divertenti ed inaspettate in un continuo crescendo che porta a riabbracciare l'eredità contenutistica ed artistica di Massimo De Vita.
Dal punto di vista artistico la scelta di Cristian Canfailla è stata sicuramente saggia e giusta.
Canfailla dimostra non solo il rispetto delle forme e della plasticità dei personaggi Disney, ma anche un'attenta resa scenica e recitativa.
Notiamo infatti come la cura scenografica e dei costumi vada di pari passo allo sfruttamento recitativo peculiare dei personaggi disneyani, con quella loro mimica facciale, quell'impostazione anatomica che enfatizza il momento scenico.
Lo stile stesso di Canfailla si discosta dalla scuola genovese di Freccero, abbracciando molto di più la corrente artistico visiva marcata di Gervasio e De Vita stesso, motivo per cui la resa finale risulta ancora più accattivante e in sintonia con l'epopea passata della saga.
Grande contributo è stato dato anche dall'apporto del Maaw Illustration Art Team sul fronte della colorazione, contribuendo notevolmente all'effetto empatico ed emotivo del racconto.
Il colore diventa qui un vero arricchimento del disegno, conferendogli un ulteriore livello scenico, enfatizzando e premiando il lavoro artistico di Canfailla.
Nel complesso quindi una bellissima saga, non un semplice tributo/omaggio ma una pubblicazione che ha permesso alla saga di continuare a vivere, ne pieno rispetto di quanto fatto nel passato.
Potete recuperare i numeri di Topolino in cui è presente questa saga sia in fumetteria che attraverso il servizio arretrati.
Recupero e lettura caldamente consigliati.

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"Bergamo-Brescia: Capitali Italiane della Cultura 2023" sta arrivando e il nostro calendario sarà pieno di eventi dedicati con passione a voi amanti del buon fumetto!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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lunedì 19 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 23: DRAGONERO - LE MITICHE AVVENTURE #01

Carissimi amici di Bergomix e voraci lettori di buoni fumetti, ben ritrovati ad una nuova puntata della nostra rubrica dedicata ai consigli alla lettura fumettistica.
Grazie alla recensione del nostro Presidente andremo a proporvi un fantastico fumetto italiano adatto particolarmente ad un pubblico di giovanissimi.

"DRAGONERO - LE MITICHE AVVENTURE #01"





Editore: Sergio Bonelli Editore
Soggetto e Sceneggiatura: Luca Enoch
Disegni prima storia: Simone Garizio
Disegni seconda storia: Riccardo Crosa
Colorazione: Paolo Francescutto
Copertina: Riccardo Crosa
Formato bonelliano brossurato, 96 pagine a colori, prezzo di copertina 4,90€

"Dragonero" è senza dubbio uno dei migliori brand fumettistici italiani, per qualità narrativa ed artistica, per progettazione e sviluppo tanto della serie a fumetti principale quanto degli speciali corollari.
A livello di fenomeno a fumetti non si può non pensare a "Dragonero" come al nuovo "Dylan Dog".
Di recente sugli scaffali delle edicole è approdato, in concomitanza con la presentazione della serie animata, un nuovo titolo, "Dragonero - Le Mitiche Avventure", una pubblicazione pensata principalmente ad un giovane pubblico di lettori e che presenta tre dei personaggi principali della saga.
Ian Aranill e sua sorella Myrva, accompagnati dall'amico Gmor, si presentano al lettore attraverso due storie, un primo breve prologo che strizza l'occhio ai meccanismi narrativi e al design della serie animata, e la riproposta di un racconto apparso qualche anno fa sulle pagine della miniserie "Dragonero Adventures".
Sebbene l'albo dia per scontato l'idea che il lettore conosca in qualche modo i protagonisti, è un ottimo starting point per coloro che, soprattutto di giovine età, vogliono approcciarsi alla lettura di un buon fumetto.
La narrazione favorisce per intuito l'apprendimento delle figure principali e lo sviluppo di un legame particolarmente empatico con esse.
Senza dubbio colpisce come l'albo sia adatto tantto ad un pubblico maschile quanto femminile, proponendo meccanismi narrativi tipici dei vincenti prodotti di fantasia che vanno oggi per la maggiore, soprattutto in ambito d'animazione.
Narrazione, disegno e colorazione vanno obbligatoriamente di pari passo in quest'opera, in questo titolo fumettistico, divenendo una sorta di unico elemento artistico che determina il successo del prodotto.
Sebbene gli stili artistici di Garizio (prologo) e Crosa (storia principale) siano differenti, riescono grazie alla sapiente colorazione di Francescutto a passarsi facilmente il testimone.
Garizio strizza maggiormente l'occhio all'imprinting artistico della serie animata, equilibrando cura dei dettagli scenici e di costume, proponendo un taglio dello storytelling al contempo chiaro e dal ritmo particolarmente sostenuto, ricalcando in tutto e per tutto gli stilemi del cartone.
I personaggi risultano molto espressivi, la recitazione è tanto impostata sui movimenti anatomici quanto sull'espressività del volto.
Crosa tende invece ad abbracciare lo stile narrativo/artistico tipico del fumetto popolare bonelliano, curando ogni singolo dettaglio ma usando un taglio espressivo più tipico della Nona Arte. 
Nella storia, improntata come un vero e proprio punto d'inizio di un lungo viaggio dell'eroe, possiamo notare come la scenografia divenga un elemento fortemente importante per le azioni dei protagonisti.
Il racconto è una vera e propria montagna russa che tiene incatenato il lettore dalla prima all'ultima pagina, senza mai annoiarsi e spingendo al limite la curiosità.
Crosa in questo è un artista eccellente, comprende bene come il disegno sia l'evoluzione necessaria e complementare alla sceneggiature, con la grande responsabilità che ne consegue.
C'è tantissima dinamicità, c'è un bellissimo storytelling, c'è la voglia di strutturare a livello visivo una bellissima gabbia che sappia proporre un buon compromesso tra la tradizione italiana e la rivoluzione americana supereroica.
Per questo motivo "Dragonero - Le Mitiche Avventure" si propone come una bellissima lettura, una valida alternativa per giovani lettori al sempre ottimo fumetto disneyano e al fascino delle storie dei supereroi.
Per certi versi è addirittura più efficace dell'espressività dei manga, grazie ad una maggiore comprensione e resa della tavola.
I colori di Paolo Francescutto, come già prima accennato, si rivelano fondamentali al confezionamento del prodotto, riuscendo non solo ad accompagnare il passaggio tra un disegnatore e l'altro, ma anche a dare un fumetto che visivamente sia accattivante per un pubblico giovane e, se vogliamo, non avvezzo alla lettura di un fumetto.
Un gran bel fumetto non c'è che dire, un albo che non solo presenta due storie accattivanti ma che propone anche un interessante dietro le quinte sulla lavorazione della serie.
Un albo a fumetti fortemente consigliato e che spicca sugli scaffali dell'edicola.
Potete trovarlo in tutte le edicole d'Italia o richiederlo in fumetteria.

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sabato 17 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 22: ROOSTER FIGHTER #01

Cari lettori di fumetti e formidabili amici di Bergomix bentornati ancora una volta ad una nuova puntata della vostra rubrica a fumetti preferita.
Grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo a proporvi un fumetto molto particolare.

"ROOSTER FIGHTER #01"





Editore: Panini Comics
Storia e Disegni: Shu Sakuratani
Formato brossurato con sovracopertina, 192 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 7€

Il 2022 è stato un anno molto particolare sul fronte Manga, con un interesse che è andato sempre in crescendo, seguendo se vogliamo il trend degli ultimi anni, e che ha smosso non poco il mercato e la percezione del fumetto al di fuori del "ghetto" della fumetteria.
L'impatto sulle librerie di varia è stato alquanto notevole.
Anche i lettori hanno iniziato a migrare sensibilmente dalla fumetteria alla libreria, per gli spazi che quest'ultima ha saputo riservare all'offerta dei manga.
Tra i generi manga che hanno spopolato, quello dedicato ai mostri e ai kaiju senza dubbio ha avuto la meglio sugli altri.
Tra questi troviamo, come ultimo arrivato, "Rooster Fighter" un atipico Gore Seinen incentrato su un gallo combattente che affronta giganteschi mostri conosciuti come Besti-Oni.
Un manga particolarmente d'intrattenimento ma non adatto ai bambini per la propria crudezza, creato da Shu Sakuratani, che mostra al contempo un'impronta fortemente iper realistica e una vena surrealista, dove gli animali sono dotati di pensiero e, per certi versi, molto più colmi di passione e ragione rispetto agli esseri umani.
Alcuni di loro mostrano nel corso del racconto anche una particolare "superforza" che li aiuta ad affrontare i mostri.
"Rooster Fighter" è la storia di un pollo che, nel compiere il proprio viaggio di vendetta ed arricchimento personale, si ritrova ad essere non volente il salvatore delle umane sorti.
Un pollo che combatte mostri giganti, se togliamo dall'equazione narrativa questa vena surrealista, ci troviamo di fronte ad un racconto di personaggi non dissimili dalle persone che incontriamo tutti i giorni, ognuna con i propri pensieri e alle prese con la propria esistenza e i problemi della vita.
E' alquanto curioso ed interessante come i giganteschi mostri del manga, i Besti-Oni, siano in realtà degli esseri umani psicologicamente frustrati, la cui forte disperazione li porta ad assumere connotati mostruosi.
Una sorta di vera e propria allegoria.
Un manga davvero curioso che mi ha particolarmente colpito per l'attento e dettagliato tratto iper realistico, per essere una storia matura e surrealistica, tanto di avventura quanto di sopravvivenza dalle sfumature particolarmente crude.
I disegni sono pazzeschi, riescono a far coesistere espressioni particolarmente emotive a corpi perfettamente naturali.
Le tavole presentano un bel montaggio, uno storytelling fortemente saldo dove le linee cinetiche di movimento, tipiche dei manga di combattimento, riescono a trovare un equilibrio nella composizione visiva della vignetta senza divenire disturbanti.
Oltre al primo capitolo del tankobon, direi che il quarto è senza dubbio il mio preferito, presentando un bel comprimario interessante tanto quanto il protagonista della storia.
Una lettura consigliata per la propria particolarità e il sapersi distinguere da altre proposte di genere.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

Vi abbiamo incuriositi?
Prossimamente nuovi consigli alla lettura fumettistica.
Nel frattempo vi consigliamo di seguirci sui nostri canali social FACEBOOK e INSTAGRAM dove, a breve, inizieremo a svelare i primi progetti del 2023, l'anno di "Bergamo-Brescia: Capitali Italiane della Cultura".
Abbiamo in serbo delle belle sorprese per gli amanti della Nona Arte!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

Tags: #bergomix #manga #roosterfighter #planetmanga #paninicomics #fumetto #comics #nonaarte #kaiju #mostri #sentai #pollo #recensioni #lettureconsigliate

mercoledì 14 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 21: KALYA N.1-2

Carissimi voraci lettori dei fumetti e fedelissimi followers di Bergomix bentornati, ancora una volta, ad una nuova puntata della nostra rubrica dedicata ai consigli alla lettura fumettistica.
Grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo a proporvi uno tra i tantissimi titoli fumettistici disponibili sul mercato italiano.
In questo caso si tratta di una nuovissima serie da edicola...

"KALYA N.1-2"







Editore: Bugs Comics
Cura, soggetto e sceneggiatura: Luca Lamberti e Leonardo Cantone
Disegni: Luca Lamberti
Copertine regular: Elena Casagrande
Copertina variant n.1: Carmine Di Giandomenico
Formato bonelliano, 96 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 4,40€

Ho aspettato a dare un'opinione a questo nuovo progetto proposto dalla Bugs Comics di Gianmarco Fumasoli, ho volutamente aspettato per diversi motivi.
Il primo perchè si tratta di una nuovissima serie che si affaccia sul difficile terreno dell'edicola, un mercato verso il quale l'editore crede fermamente e che necessita di tutta la fiducia possibile.
Per questo ha meritato più di una rilettura.
Il secondo motivo perché, quando si tratta di fantasy, bisogna soffermarsi bene ad analizzare la storia che si ha di fronte, allenandosi a distaccarsi dalle proposte che ultimamente stanno dominando questo filone narrativo e che potrebbero influenzare il giudizio del lettore.
Se ciò che ci viene proposto appare fuori dagli schemi canonici non significa che sia male.
Il terzo motivo è perché ho capito sin da subito che il primo albo, da solo, non sarebbe bastato a capire al meglio il grande progetto editoriale che vi è dietro a questo fumetto.
Difatti, la fine della lettura del secondo albo, ha dato ragione alle mie sensazioni.
Inizio a dire che il progetto dietro a "Kalya" è qualcosa di veramente grande, ben elaborato, fatto di meccanismi molteplici ma saggiamente incastrati tra di loro.
Si intuisce un piano a lunga gittata, non è una semplice miniserie o un semplice esperimento editoriale.
Questi albi che ho letto fanno presagire che si tratti di qualcosa di diverso da quanto serie come "Dragonero", "La Stirpe di Elan" e "Nemrod" ci hanno ben abituati.
"Kalya" sembrerebbe affermarsi con uno stile proprio ed orientarsi verso strade sinora poco esplorate dall'editoria seriale a fumetti italiana.
Vedo un influenza reciproca tra Oriente ed Occidente, tra il modo di concepire fumetto nei paesi occidentali e la verve narrativa dei prodotti orientali.
E' un connubio tra fumetto popolare italiano, fumetto commerciale americano e manga giapponese, il tutto immerso in un contesto fantasy che, sin dalle prime pagine, vuole essere il più chiaro possibile.
L'incipit, visivamente parlando, si rifà alla narrazione cinematografica jacksoniana de "Il Signore degli Anelli" o a quella di Del Toro de "Hellboy II: The Golden Army", dettando difatti regole, geografia, contesto e limite del sovrannaturale ed il ruolo degli esseri umani in un mondo totalmente diverso dal nostro.
Una volta fatto ciò la storia inizia a prendere piede presentandoci dapprima un evento scatenante che rompe lo status quo, i personaggi secondari che dettano la direzione verso la quale la narrazione vuole andare e solo in ultimo la protagonista Kalya e il suo fido aiutante/amico goblin Tagh.
Kalya e Tagh possono sembrare dei mercenari ma si intuisce che sono molto di più, sono personaggi che mostrano di sapersi arrabattare in un mondo così vasto e, per certi versi, tremendamente pesante per chi non fa della furbizia una delle doti più importanti da padroneggiare.
Accettata una missione la storia inizia a prendere un ritmo narrativo sempre più serrato, che fa intuire al lettore come alcuni elementi possano legarsi concretamente al misterioso passato della protagonista.
I personaggi sono scritti con caratteristiche e comportamenti facili da comprendere al primo sguardo, mostrano tutti un incredibile fascino, ti spingono a volerli capire e conoscere ancora di più.
Quelli che potrebbero essere visti come gli antagonisti della vicenda, vengono dipinti come personaggi con una propria visione del mondo, che si muovono in una vasta scala di grigi dove Bene e Male potrebbero non essere così ben definiti.
Ed è proprio in quest'ottica che alcuni dei personaggi come Dakan il gjaldest, l'Elfo comandante Calon e il Signore degli Elfi Varnon si muovono, creando un grande ammalio nei confronti del lettore.
Altri due personaggi che, sicuramente, riserveranno delle sorprese sono l'alchimista Leena e la sua fida guardia Aridan, un duo molto particolare che, sin dalla sua prima apparizione promette di riservare diverse sorprese.
Se, da una parte, l'affresco narrativo alla fine del secondo numero inizia a prendere una piega parecchio intrigante, dal punto di vista artistico questi primi due albi sono a dir poco spettacolari.
Luca Lamberti è un disegnatore davvero affascinante, il cui tratto riesce a conciliare la bellezza di un'impronta realistica ad una dinamicità eccelsa dei movimenti. 
Il suo modo di concepire la tavola mostra il perfetto connubio tra Giappone e America, con una gabbia precisa ma modellata al fabbisogno narrativo, che rompe il classico schema europeo e bonelliano.
Ogni vignetta si sussegue all'altra in maniera precisa e chiara, dettando uno storytelling non solo perfettamente comprensibile ma anche parecchio serrato nel ritmo.
Non vi è una sola tavola che non lasci il lettore a bocca aperta.
Ogni dettaglio è scrupolosamente reso, le scenografie, così come i costumi, sono perfettamente curati.
I personaggi recitano tramite volti ed impostazioni anatomiche.
Vedo veramente una proposta artistica che prova a spingersi oltre, a dare un'offerta diversa dal solito e che può avvicinare anche un pubblico non avvezzo alla quotidiana lettura dei fumetti.
Un occhio attento coglie nel tratto di Lamberti quella corrente visiva artistica già sposata da diversi suoi colleghi italici e che strizza l'occhio all'animazione contemporanea del Sol Levante, ponendo particolare accento sulla dinamicità.
Il continuo senso di movimento, quel essere sempre a cavallo sulla cresta dell'onda, rende davvero peculiare ed attrattivo questo fumetto.
E poi, diciamocelo, non vi è tavola che non spicchi per epicità e spettacolarità.
I disegni di Lamberti spalancano lo sguardo del lettore su di un mondo totalmente estraneo e dove il fattore wow risulta pulsante.
Se questi primi due albi sono soltanto una premessa, non vedo l'ora di vedere e godermi tutto ciò che verrà poi.
Le copertine regolari sono realizzate da Elena Casagrande, un grande nome della Nona Arte, un'eccellenza italiana.
Con occhio attento possiamo dire che anche dal punto di vista delle copertine c'è qualcosa di totalmente inedito e mai provato, quell'imprimere attenzione sui personaggi e lasciare freddo ed immobile uno sfondo che fa da riferimento ad un elemento importante dell'albo.
Lo sguardo dei personaggi è potente, fortemente emotivo, trascende il limite cartaceo della copertina stessa.
E poi, come per gli interni dell'albo, c'è una forte impronta dinamica, elemento che spicca particolarmente sugli scaffali dell'edicola.
Chissà che "Kalya" non risulti, col tempo, una bella scommessa vinta in grado di aprire la strada ad un nuovo modo di intendere e fare fumetto in Italia.
Sarò ripetitivo, ma un fumetto con tali caratteristiche è davvero difficile da trovare, neppure Samuel Stern dello stesso editore, per me, risulta così sperimentale.
Potete trovare un nuovo numero di "Kalya" tutti i mesi in edicola, mentre gli arretrati li potete recuperare sul sito dell'editore.

Vi abbiamo incuriositi?
Prossimamente un nuovo consiglio alla lettura di fumetti!
Nel frattempo rinnoviamo l'invito a seguirci sui nostri canali social di Facebook e Instagram per rimanere aggiornati sulle novità e le Meraviglie della Nona Arte, ma anche per essere aggiornati sui nostri incredibili eventi dal vivo!
Il 2023 sarà l'anno di "Bergamo-Brescia: Capitali italiane della Cultura" ed abbiamo in serbo per voi delle belle sorprese!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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martedì 13 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 20: IL ME CHE AMI NELLE TENEBRE

Carissimi lettori di fumetti ed ineguagliabili followers di Bergomix, ben ritrovati, ancora una volta, ad una nuova puntata della vostra e nostra rubrica di fumetti preferita!
Grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo oggi a proporvi una bellissima miniserie pubblicata in volume unico che unisce il dark gothic ad un incredibile viaggio nella psiche umana.

"IL ME CHE AMI NELLE TENEBRE"





Editore: Bao Publishing
Sceneggiatura: Skottie Young
Disegni: Jorge Corona
Colori: Jean-Francois Beaulieu
Formato cartonato, 128 pagine a colori, prezzo di copertina 18€

Ritorna l'acclamato team di "Middlewest" con una nuova ed incredibile opera in grado di unire i mondi dell'Arte, del soprannaturale dark gothic e della psiche umana.
"Il Me che ami nelle Tenebre" è un'opera a più livelli di lettura, una vera e propria favola moderna che prende la figura della donna, in questo caso un'artista pittrice, e parla di passione, di ispirazione e di amore malato.
Protagonista della storia la giovanissima Rowena, fuggita dal caos della metropoli cittadina per poter ritrovare un'ispirazione che la faccia proseguire sul percorso della pittura e che possa spingere la sua carriera attraverso i sogni sinora coltivati.
E' chiaro sin dal principio che l'equilibrio mentale di Rowena è parecchio in sofferenza, fattore sul quale si sviluppa l'intero racconto.
Da questo incipit Skottie Young si pone come novello Tim Burton trascinandoci in un ambiente dove superstizione e sovrannaturale si compenetrano, dove realtà e fantasia si fondono a plasmare un unico mondo fatto di seducente oscurità.
Rowena viene a contatto con un "essere", se così lo vogliamo definire, che infesta la casa dove è andata a vivere, un mostro, un bau bau, un uomo nero, un fantasma, un demone, chiamatelo come volete, ma è chiaro sin dal principio che potrebbe, come non potrebbe essere reale.
Man a mano che il tempo passa, man a mano che Rowena esplora la propria oscurità, il rapporto tra la protagonista e questo essere si fa sempre più torbido, sempre meno definito.
Non è una favola alla "La Bella e la Bestia", qui non c'è un'eroina che salva qualcuno da una maledizione, qui c'è una terribile spirale oscura che porta la protagonista a perdere contatto con la realtà.
Ed è qui che Skottie Young gioca tantissimo sul racconto, spingendolo come già precedentemente anticipato, su più livelli di lettura.
Potrebbe essere una storia di una casa infestata da uno spirito, potrebbe essere un viaggio spirituale della protagonista all'interno della propria psiche, potrebbe essere il racconto di un rapporto di coppia complicato e malato, potrebbe essere una raffigurazione del peso della società patriarcale sulla figura della donna, potrebbe essere tutto questo o anche di più.
Skottie Young riesce in maniera furba ed intelligente a lavorare su questa cosa, facendo sì che il lettore possa scegliere un percorso piuttosto che un altro.
Sotto certi aspetti "Il Me che ami nelle Tenebre" è una sorta di livello successivo a "Middlewest" dove già tematiche profonde e psicologiche dominavano la scena ma sempre sul filo della favola.
Qui la favola c'è, ma un lettore attento capisce che è una semplice e flebile maschera che cela una storia più profonda ed attenta.
Ai disegni Jorge Corona che con Young ha sviluppato un incredibile sodalizio artistico, riuscendo a dar corpo all'esatta visione dello sceneggiatore con uno stile "onirico-favoleggiante" che però va decisamente a braccetto con un ambientazione realistica.
C'è un incredibile storytelling tra queste tavole, le parole sono "poche" ma dosate con cura e con l'accento giusto, sono i disegni a padroneggiare e a suggerire le atmosfere.
Jorge Corona gioca tanto sulla recitazione dei personaggi, sia essa quella delle espressioni del volto, quanto quella anatomica.
Questo fattore incide sensibilmente alla creazione del legame empatico col lettore, che si sente avvolto e trascinato in questa storia, che vive quasi in prima persona le emozioni e le sensazioni della protagonista.
Ad accentuare ancor di più il tutto, l'emotivo tocco dei colori di Jean-Francois Beaulieu che chiudono il cerchio, sancendo l'importante legame tra sceneggiatura-disegno-colore, tre elementi che qui divengono uno solo e decisivo per far si che quest'opera risulti tra le migliori produzioni fumettistiche di quest'anno.
Bao Publishing mette a segno un grande colpo proponendo, ai lettori italiani, la miniserie in un'unica soluzione, un volume molto bello ed autoconclusivo, con un rapporto qualità/prezzo in linea con le proposte di mercato.
Ve lo dico col cuore, è una lettura che deve essere fatta e un'ottima proposta di regalo per Natale.
Non ve ne pentirete.

Abbiamo stuzzicato la vostra curiosità?
Prossimamente nuovi consigli alla lettura fumettistica!
Nel frattempo ricordatevi di seguirci anche sui nostri canali social "FACEBOOK" ed "INSTAGRAM", per rimanere aggiornati non solo sulle Meraviglie della Nona Arte, ma anche sui nostri eventi.
"BERGAMO-BRESCIA: CAPITALI ITALIANE DELLA CULTURA 2023" sta arrivando ed abbiamo in serbo per voi delle bellissime ed imperdibili novità!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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lunedì 12 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 19: COSPLAY

Carissimi lettori di fumetti ed appassionati followers di Bergomix, eccoci ad una nuova puntata della nostra rubrica di consigli alla lettura fumettistica.
Dopo una breve latitanza per via dei nostri innumerevoli impegni ed eventi, a cui tra la'ltro avete partecipato numerosi ed entusiasti, riprendiamo con le recensioni proposte dal nostro Presidente, in merito ad alcune tra le tantissime pubblicazioni a fumetti che potete trovare nei circuiti delle edicole, delle librerie e delle fumetterie.

"COSPLAY"





Editore: Panini Comics
Sceneggiatura: Matias Istolainen
Disegni: Maribel Conejero
Colori: Alba Fernanda Ruiz & Alberto Sanchez Lòpez
Formato cartonato, 88 pagine a colori, prezzo di copertina 14€

"COSPLAY" di Conejero e Istolainen ripercorre in parte la via tracciata anni fa dalla celebre opera di Millar e Romita Jr. "Kick-Ass", non soffermandosi però sul concetto di real life superhero che, nell'ormai lontano 2008, stava prendendo piede in tutto l'Occidente, regalandoci di tanto in tanto alcune perle.
Questo fumetto è un racconto in cui il lettore, identificato a metà strada tra il concetto di classico nerd e il cosplayer per intenderci, riesce a rispecchiarsi.
Un viaggio tanto di riscossa, quanto di scoperta del proprio io interiore, non privo di dolore.
Pur proponendosi in maniera meno cruda rispetto a "Kick-Ass", "Cosplay" contiene tutti quegli elementi e riferimenti alla cultura pop fumettistica, cinematografica e videoludica che permea per la maggiore la comunità nerd occidentale.
In un certo senso la storia riesce a dar risalto anche alla figura del cosplayer, tanto amata e al contempo bistrattata dalla comunità fumettistica, riuscendo a dare un esatto quadro della situazione cosplay europea ed italiana.
Partendo dall'eviscerazione del concetto "Costume"+"Player", riesce a mostrare nell'incipit narrativo cosa significa essere un cosplayer e cosa spinge ragazzi e ragazze di ogni età a dar corpo alla propria passione lungo quella strada.
Riusciamo a vedere il dislivello e l'aspro clima nella comunità cosplay, tra chi lo fa con tutto se stesso magari con poche risorse a disposizione, e chi lo fa per apparire, quasi dimenticandosi cosa significa il personaggio che si incarna.
Da questo punto, sinora abbastanza inesplorato nelle opere a fumetti, prende corpo poi un action thriller ambientato all'interno di una fiera dei fumetti.
E' forte e ben dosato il contrasto tra realtà e fantasia, è labile e tagliente come una lama di rasoio il rapporto tra Bene e Male, in un continuo scambio di colpi di scena che porta alla risoluzione finale del racconto.
Un'idea ben scritta e ben sviluppata, a tratti originale e geniale, conscia di quanto fatto in precedenza da altri autori, riuscendo a non ripetersi e a trovare un proprio cammino.
I disegni e l'impostazione grammaticale delle tavole sono molto interessanti.
La tavola presenta una gabbia alla francese un poco rivoluzionata, tendendo ad alcuni scardinamenti all'americana. 
Questo fattore contribuisce sia alla leggibilità della storia sia al ritmo narrativo-visivo dello storytelling, dando, quando necessaria, quell'accelerazione che tiene attiva l'attenzione del lettore.
Il tratto di Conejero presenta un'impronta prettamente realistica che gioca moltissimo sui personaggi e la recitazione dei volti, lasciando in secondo piano, se non per poche tavole, la rilevanza della scenografia.
Grazie all'incredibile modo di trasmettere l'emotività dei personaggi e l'atmosfera del racconto, Conejero contribuisce moltissimo allo sviluppo del legame empatico tra lettore e protagonisti.
Con uno sguardo più approfondito e tecnico, il tratto di Conejero sembra riuscire a coniugare la plasticità e il realismo dei volti alla necessità di un indirizzo visivo molto dinamico, trovando quel compromesso ricercato soprattutto dai lettori più giovani.
Ultima nota a margine, il disegnatore se la gioca molto bene con i rimandi al mondo nerd.
Al lettore non può sfuggire la strizzatina d'occhio ai fans di Gary Oldman o del John Wick di Keanu Reeves o ancora alle migliaia di personaggi del Fantastico che popolano il racconto. 
Un bel fumetto che si propone anche come un ottimo consiglio di regalo per Natale.
Paragonato ad altre pubblicazioni simili il rapporto qualità/prezzo ci sta alla grande.
Potete trovare ed ordinare il volume in liberia e in fumetteria.

Vi abbiamo incuriositi?
Presto nuovi consigli alla lettura!
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Bergamo-Brescia Capitali della Cultura Italiana 2023 sta arrivando, ed abbiamo in serbo per voi delle belle sorprese!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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