mercoledì 21 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 24: TOPOLINO E LA LEGGENDA DELLA SPADA DI GHIACCIO

Carissimi lettori di fumetti ed ineguagliabili amici di Bergomix, bentornati ad una nuova puntata della nostra rubrica di consigli alla lettura fumettistica.
Grazie alla recensione del nostro Presidente andremo a proporvi una delle più recenti ed apprezzate saghe disneyane.

"TOPOLINO E LA LEGGENDA DELLA SPADA DI GHIACCIO"






Editore: Panini Comics
Originariamente pubblicata su: Topolino 3497-3498-3499-3500
Soggetto e sceneggiatura: Marco Nucci
Disegni e chine: Cristian Canfailla
Colorazione: Maaw Illustration Art Team

Quando si tratta di mettere mano ad uno dei capisaldi fumettistici disneyani bisogna fare molta attenzione, soprattutto se è passato molto tempo dall'ultima pubblicazione ad essi correlata.
"La Spada di Ghiaccio" è una di quelle saghe che è passata alla storia per la sua capacità di innovare il racconto disneyano, di ribaltare il ruolo eroe/spalla tra Topolino e Pippo, di proporre un linguaggio e tematiche affrontati in altri media ma con una verve innovativa ed originale.
Oltretutto, sul piano del confronto, il punto di partenza è Massimo De Vita, maestro disneyano che ha fatto scuola.
Per poter ritornare nelle terre dell'Argaar bisognava avere un progetto innanzitutto saldo e rispettoso dell'opera originale, artisticamente valido per poter misurarsi con le tavole di De Vita che ancor oggi sono uno spettacolo per gli occhi e, ovviamente, trovare un meccanismo che potesse non solo accontentare la vecchia guardia di lettori di cui faccio parte, ma che riuscisse ad accompagnare tranquillamente la nuova generazione di lettori del settimanale, senza che si sentisse schiacciata da anni di continuity narrativa.
Lasciatemi dire che il team artistico Marco Nucci e Cristian Canfailla ha fatto centro.
Con una mossa intelligente Marco Nucci riesce ad introdurre al lettore neofita l'epopea della Spada di Ghiaccio, presentando in seguito uno scenario rivoluzionato, una terra che ha ancora una volta bisogno di eroi per contrastare le forze del Male che la opprimono.
Ed è qui che la magia ha inizio.
La saga de "La Spada di Ghiaccio" ha sempre avuto un particolare fascino stagionale, proponendo un'ambientazione invernale a ridosso del Natale, un momento chiaro, preciso ma soprattutto magico, motivo per il quale ha sempre avuto una particolare presa sull'immaginario del lettore.
Non è quindi forse un caso che ancora una volta l'approssimarsi della festività natalizia permetta ai due mondi di incrociarsi e dare il via ad un'avventura originale.
Mi ha sempre colpito come il ribaltamento dei ruoli tra eroe/spalla di Topolino e Pippo permetta a quest'ultimo di avvicinarsi, nella propria impostazione, alla controparte supereroica, vestendo però dei panni differenti e molto più affini al genere fantasy.
In sole quattro puntate Nucci e Canfailla danno una vera e propria lezione su come si struttura un racconto fantasy sfruttando appieno le caratteristiche di personaggi noti, su come la conoscenza e il rispetto di elementi fumettistici fondanti sia la chiave per poter realizzare storie interessanti ed inedite.
Un lettore della vecchia guardia come me riesce a ritrovare in questa nuova saga tutti quegli elementi, quegli scenari e quei comprimari che aveva tanto amato, rimanendo però estasiato dalla capacità di presentare un capitolo differente dal passato, arricchendo così l'esperienza di lettura.
Pur mantenendo di base i meccanismi narrativi dietro al viaggio dell'eroe, "Topolino e la Leggenda della Spada di Ghiaccio" riesce a slegarsi da quell'effetto puramente nostalgico e a proporre situazioni divertenti ed inaspettate in un continuo crescendo che porta a riabbracciare l'eredità contenutistica ed artistica di Massimo De Vita.
Dal punto di vista artistico la scelta di Cristian Canfailla è stata sicuramente saggia e giusta.
Canfailla dimostra non solo il rispetto delle forme e della plasticità dei personaggi Disney, ma anche un'attenta resa scenica e recitativa.
Notiamo infatti come la cura scenografica e dei costumi vada di pari passo allo sfruttamento recitativo peculiare dei personaggi disneyani, con quella loro mimica facciale, quell'impostazione anatomica che enfatizza il momento scenico.
Lo stile stesso di Canfailla si discosta dalla scuola genovese di Freccero, abbracciando molto di più la corrente artistico visiva marcata di Gervasio e De Vita stesso, motivo per cui la resa finale risulta ancora più accattivante e in sintonia con l'epopea passata della saga.
Grande contributo è stato dato anche dall'apporto del Maaw Illustration Art Team sul fronte della colorazione, contribuendo notevolmente all'effetto empatico ed emotivo del racconto.
Il colore diventa qui un vero arricchimento del disegno, conferendogli un ulteriore livello scenico, enfatizzando e premiando il lavoro artistico di Canfailla.
Nel complesso quindi una bellissima saga, non un semplice tributo/omaggio ma una pubblicazione che ha permesso alla saga di continuare a vivere, ne pieno rispetto di quanto fatto nel passato.
Potete recuperare i numeri di Topolino in cui è presente questa saga sia in fumetteria che attraverso il servizio arretrati.
Recupero e lettura caldamente consigliati.

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Prossimamente nuovi consigli alla lettura!
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