martedì 13 dicembre 2022

CONSIGLI ALLA LETTURA 20: IL ME CHE AMI NELLE TENEBRE

Carissimi lettori di fumetti ed ineguagliabili followers di Bergomix, ben ritrovati, ancora una volta, ad una nuova puntata della vostra e nostra rubrica di fumetti preferita!
Grazie alla recensione del nostro Presidente, andremo oggi a proporvi una bellissima miniserie pubblicata in volume unico che unisce il dark gothic ad un incredibile viaggio nella psiche umana.

"IL ME CHE AMI NELLE TENEBRE"





Editore: Bao Publishing
Sceneggiatura: Skottie Young
Disegni: Jorge Corona
Colori: Jean-Francois Beaulieu
Formato cartonato, 128 pagine a colori, prezzo di copertina 18€

Ritorna l'acclamato team di "Middlewest" con una nuova ed incredibile opera in grado di unire i mondi dell'Arte, del soprannaturale dark gothic e della psiche umana.
"Il Me che ami nelle Tenebre" è un'opera a più livelli di lettura, una vera e propria favola moderna che prende la figura della donna, in questo caso un'artista pittrice, e parla di passione, di ispirazione e di amore malato.
Protagonista della storia la giovanissima Rowena, fuggita dal caos della metropoli cittadina per poter ritrovare un'ispirazione che la faccia proseguire sul percorso della pittura e che possa spingere la sua carriera attraverso i sogni sinora coltivati.
E' chiaro sin dal principio che l'equilibrio mentale di Rowena è parecchio in sofferenza, fattore sul quale si sviluppa l'intero racconto.
Da questo incipit Skottie Young si pone come novello Tim Burton trascinandoci in un ambiente dove superstizione e sovrannaturale si compenetrano, dove realtà e fantasia si fondono a plasmare un unico mondo fatto di seducente oscurità.
Rowena viene a contatto con un "essere", se così lo vogliamo definire, che infesta la casa dove è andata a vivere, un mostro, un bau bau, un uomo nero, un fantasma, un demone, chiamatelo come volete, ma è chiaro sin dal principio che potrebbe, come non potrebbe essere reale.
Man a mano che il tempo passa, man a mano che Rowena esplora la propria oscurità, il rapporto tra la protagonista e questo essere si fa sempre più torbido, sempre meno definito.
Non è una favola alla "La Bella e la Bestia", qui non c'è un'eroina che salva qualcuno da una maledizione, qui c'è una terribile spirale oscura che porta la protagonista a perdere contatto con la realtà.
Ed è qui che Skottie Young gioca tantissimo sul racconto, spingendolo come già precedentemente anticipato, su più livelli di lettura.
Potrebbe essere una storia di una casa infestata da uno spirito, potrebbe essere un viaggio spirituale della protagonista all'interno della propria psiche, potrebbe essere il racconto di un rapporto di coppia complicato e malato, potrebbe essere una raffigurazione del peso della società patriarcale sulla figura della donna, potrebbe essere tutto questo o anche di più.
Skottie Young riesce in maniera furba ed intelligente a lavorare su questa cosa, facendo sì che il lettore possa scegliere un percorso piuttosto che un altro.
Sotto certi aspetti "Il Me che ami nelle Tenebre" è una sorta di livello successivo a "Middlewest" dove già tematiche profonde e psicologiche dominavano la scena ma sempre sul filo della favola.
Qui la favola c'è, ma un lettore attento capisce che è una semplice e flebile maschera che cela una storia più profonda ed attenta.
Ai disegni Jorge Corona che con Young ha sviluppato un incredibile sodalizio artistico, riuscendo a dar corpo all'esatta visione dello sceneggiatore con uno stile "onirico-favoleggiante" che però va decisamente a braccetto con un ambientazione realistica.
C'è un incredibile storytelling tra queste tavole, le parole sono "poche" ma dosate con cura e con l'accento giusto, sono i disegni a padroneggiare e a suggerire le atmosfere.
Jorge Corona gioca tanto sulla recitazione dei personaggi, sia essa quella delle espressioni del volto, quanto quella anatomica.
Questo fattore incide sensibilmente alla creazione del legame empatico col lettore, che si sente avvolto e trascinato in questa storia, che vive quasi in prima persona le emozioni e le sensazioni della protagonista.
Ad accentuare ancor di più il tutto, l'emotivo tocco dei colori di Jean-Francois Beaulieu che chiudono il cerchio, sancendo l'importante legame tra sceneggiatura-disegno-colore, tre elementi che qui divengono uno solo e decisivo per far si che quest'opera risulti tra le migliori produzioni fumettistiche di quest'anno.
Bao Publishing mette a segno un grande colpo proponendo, ai lettori italiani, la miniserie in un'unica soluzione, un volume molto bello ed autoconclusivo, con un rapporto qualità/prezzo in linea con le proposte di mercato.
Ve lo dico col cuore, è una lettura che deve essere fatta e un'ottima proposta di regalo per Natale.
Non ve ne pentirete.

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LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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