venerdì 25 dicembre 2020

Fumetti: i Consigli e le nostre letture dell'Autunno 2020

Cari followers, con il 2020 che si avvicina sempre più alla sua fine, ci teniamo a riassumere per voi , attraverso le recensioni del nostro Presidente, le letture più interessanti, originali e particolari che abbiamo fatto nel corso dell'autunno di quest'anno.

"BOBBY SOMBRERO"

Sceneggiatura di Giovanni Barbieri, disegni di Cristian Canfailla, copertina edizione variant di Lorenzo Pastrovicchio, edito da Panini Comics Italia.

In molti si lamentano che in Italia il fumetto umoristico non trovi il giusto spazio, eppure negli ultimi anni sono tantissime le proposte umoristiche extra disneyane che hanno trovato spazio sul mercato fumettistico italiano.
Ne son riprova tutti quei titoli candidati ai Bergamoscar 2020.
"Bobby Sombrero" è l'ultimo esempio di un fumetto umoristico ben fatto, edito tra l'altro da uno degli editori italiani più importanti.
Prende giustamente le distanze dalle produzioni disneyane, ma strizza l'occhio ai grandi classici umoristici, dalla vasta produzione bianconiana a Felix, da Spongebob ai leggendari titoli francobelga.
La copertina dell'edizione variant è stata realizzata da Lorenzo Pastrovicchio che ha firmato una illustrazione di quelle che spiccano ed attirano l'occhio del lettore, che ritrae alla perfezione tanto i personaggi quanto lo spirito stesso del fumetto.
La storia è un'avventura, un viaggio tra le stelle, una commedia talvolta degli equivoci talvolta la riproposta in chiave moderna di Don Chisciotte della Mancia con personaggi principali e secondari dalle sembianze animali.
Bobby Sombrero, un ipertrofico, goloso e tontolone bassotto e Al Pelo, amico e in un certo senso assistente dell'eroe, si trovano impelagati nel rapimento di una principessa ad opera di misteriosi gaglioffi salsiccia, inviati da un magnate galattico dei fast food.
La storia scorre via liscia, con un ritmo sensato ben preciso, chiara e senza intoppi, dove dinamici momenti d'azione si alternano a situazioni comiche.
Sceneggiatura e disegni si compenetrano grazie all'eccellente lavoro di Cainfailla, il cui tratto plastico e dinamico, umoristico e ben delineato, da corpo tanto ai personaggi quanto ai veicoli e alle scenografie.
L'ambientazione spaziale è ben delineata, così come la tecnologia, tra oggetti e veicoli usati, concepiti proprio a seconda di chi li usa.
I personaggi tondi, fluidi, con quelle espressioni così travolgenti e comiche, sia che si tratti di canidi, maiali, insettidi o salsicce!
Mamma mia cosa non sono questi minions eccezionali, che in parte ricordano i fascisti su Marte di Guzzanti, in parte Sheldon J. Plankton, in parte i Minions stessi, pur proponendo specifiche particolari.
Un lavoro visivo davvero egregio.
È un volume che consiglio caldamente, è intrattenimento puro che ti rilassa, un progetto a cui dar fiducia, che può ancora raccontare tanto e che può contribuire a mantenere alta la bandiera del fumetto umoristico italiano.
Il volume, un bellissimo cartonato, è stampato su carta pregiata con un eccellente rapporto qualità/prezzo considerando anche che si tratta di una produzione originale.
Potete trovarlo in libreria e in fumetteria.

"BEATO DIARIO"

Sceneggiatura di Andrea Elmetti, disegnato di Massimiliano Mentuccia, edito da Sbam Comics.

Sotto la bandiera di Sbam Comics il fumetto umoristico italiano non disneyano ha trovato una nuova e bella casa.
Da "Pinocchio" a "Orpolina", da "Flauer" a "Rapa & Nui", sia che si tratti di grandi classici o idee nuove e spettacolari, la passione e la cura per il filone umoristico della Nona Arte è forte nelle produzioni di questa realtà editoriale.
Non è da meno una delle loro ultimissime proposte "Beato Diario", un fumetto che gioca, senza mai risultare offensivo, sui racconti dell'Antico Testamento.
Negli ultimi anni sono state diverse le produzioni fumettistiche ispirate dalla religione cristiana, dall'italico ed irriverente "Jenus" di Don Alemanno all'epopea Millariana di "American Jesus", dall'incredibile e rumoreggiato "Second Coming" all'immortale "Preacher" di Ennis, dal divertente "Happy Jesus" di Stefania Marino Gambazza alla neostar televisiva "Lucifer" di Gaiman.
Cosa distingue quindi "Beato Diario" da tutte quelle opere che lo hanno preceduto nel filone narrativo a cui è legato?
Una cosa molto speciale, la tecnica con cui sfrutta le capacità comunicative ed educative del media per parlare al lettore.
La storia vede l'Altissimo prendere in mano alcuni capitoli dell'Antico Testamento e, come se fosse un diario, raccontarci come sono andate veramente le cose, togliendo tutte le parti riguardanti morti, depravazioni sessuali, iraconde vendette, sconvolgimenti catastrofici, prove al limite della fede, sostituendole con espedienti comici originali (per capirci Elmetti non copia la versione presente nel serial "La Famiglia Griffin").
C'è gentilezza, c'è innocenza, c'è l'ingenuità dei bambini nelle storie di "Beato Diario", elementi che mi spingono a dire che questo fumetto è destinato ad un target dalla forchetta amplia, tanto ai più piccoli quanto ai meno giovani.
Un fumetto per famiglie che fa ritrovare quelle atmosfere un po' alla "Tiramolla" e un po' alla "Prezzemolo" che mancavano da troppo tempo sugli scaffali.
Persino le interessanti e recenti proposte fumettistiche degli "Angry Birds" o dei "Minions", per quanto piacevoli, non erano comunque così incisive.
A rendere questo fumetto il bel prodotto che è, ci sono anche i disegni di Massimiliano Mentuccia che coniuga alcuni stilemi classici disneyani e bianconiani metabolizzandoli, facendoli propri, dandogli un'impronta autoriale personalizzata.
C'è rotondità, c'è morbidezza nel suo tratto cartoonesco, c'è un continuo senso di movimento nella sua narrazione artistica.
I personaggi recitano con espressioni plastiche creando empatia col lettore.
Ogni vignetta realizzata è ricca di minuziosi particolari, dimostrando la ricercatezza dell'artista.
Uno stile davvero interessante, non c'è che dire.
Nel complesso quindi una bella lettura, un bel volume brossurato e curato in ogni particolare, con un buon rapporto qualità/prezzo, 14€ spesi bene.
Potete trovare il fumetto in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://sbamcomics.it/prodotto/beato-diario/

"TOPOLINO #3380"



Copertina di Andrea Freccero, illustrazione introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale Alex Bertani, edito da Panini Comics Italia.
E' un numero speciale quello del nuovo
Topolino Magazine
appena uscito in edicola, con tanto di copertina metallizzata e una illustrazione firmata da
Andrea Freccero
, condivisa da
Topolino
e Paperino che rompono la quarta parete riversando il loro entusiasmo al lettore.
Apre le danze dell'albo una divertentissima illustrazione umoristica dell'artista Silvia Ziche, adatta se vogliamo all'attuale clima celebrativo del Festival del Cinema di Venezia.
La prima storia, soggetto di Marco Palazzi, sceneggiatura di Bruno Sarda e disegnata da
Giorgio Cavazzano
intitolata "Zio Paperone e il business itinerante" ha un gusto classico, uno scontro tra Paperone e Rockerduck all'ultimo affare da un capo all'altro del mondo, una grande avventura dove, ancora una volta, l'odierna e diffusa tecnologia degli smartphone e dei social network ha voce in capitolo nella narrazione.
Bella storia, con classici momenti divertenti, riflessivi e una bellissima rottura della quarta parete che diverte i fans!
I disegni poi sono del Maestro Cavazzano, come sempre una totale garanzia artistica!
Ogni tavola è un puro gioiello!
La seconda storia è "Il Lato Oscuro", la seconda puntata della nuova saga "Paperbridge", soggetto-sceneggiatura-disegni di
Marco Gervasio
, ambientata in un esclusivo college inglese agli inizi del Novecento, dove i giovanissimi Tom Ducket e Quacky si trovano coinvolti nella vita del college e con un piano della Confraternita dei Mascherati.
I miei sospetti trovano sempre più conferma che si tratti di un prequel alla saga di Fantomius!
La storia è proprio bella non c'è che dire, nulla viene dato per scontato e Gervasio sta tessendo una trama d'alta qualità!
Un'avventura per i lettori di tutte le età che, pur essendo ambientata ad un secolo di distanza, non annoia, anzi semmai intriga parecchio.
La terza storia "Pippospot - Non tutte le vacanze riescono col buco", soggetto-sceneggiatura-disegni di Alessio Coppola, un esilarante racconto con protagonista Pippo e la sua strampalata, ma non troppo, agenzia pubblicitaria.
Per una volta Pippo sarà del tutto involontariamente la spalla di Topolino, in una avventura a due livelli apparentemente paralleli e non tangibili.
Questa storia è un bellissimo esempio di come si possa sfruttare Pippo e le sue comiche/goffe abilità senza cadere nel banale.
La quarta storia "Paperino e il castello con tranello" soggetto-sceneggiatura di Paul Halas & Marco Rota, disegni di Marco Rota, è una storia dal sapore retro' che i lettori disneyani più scafati adoreranno (persino più delle precedenti),ma che, purtroppo, sa di narrazione fuori tempo, con uno stile narrativo ed artistico davvero troppo distante dalle altre storie del settimanale.
Uno splendido viaggio per Paperino e nipoti che si troverà arricchito da un mistero quasi vittoriano.
Vi invito comunque a soffermarvi ad osservare bene le singole vignette, in particolar modo i personaggi non paperi.
Ci sono delle rappresentazioni e soluzioni visive che omaggiano tantissimo l'arte classica disneyana cinematografica, un vero spettacolo!
La quinta storia è la puntata conclusiva di "Fast Track Mickey" soggetto-sceneggiatura-disegni di
Claudio Sciarrone
, un gran finale per questo progetto da autore unico di Claudio dove viene dato sfoggio al meglio di quanto visto nelle puntate precedenti sia dal punto di vista artistico, che narrativo e registico.
Ci sono delle vere chicche in questa storia, soluzioni cinematografiche perfettamente adattate alla Nona Arte... e l'ultima tavola ha il sapore della classica scena post titoli di coda che preannuncia un possibile sequel!
Dopo "Foglie Rosse" la riprova che Sciarrone anche da autore unico dimostra di essere una carta vincente per Topolino e una delle firme più interessanti della Nona Arte italiana.
Chiude l'albo una tavola autoconclusiva umoristica di Enrico Faccini che, come da tradizione, mi ha fatto scompisciare!
Insomma un albo davvero imperdibile questo nuovo numero, ricco anche di interessanti inserti speciali, tra cui una bella intervista a
Giorgio Salati
e
Christian Cornia
dedicata al loro nuovo lavoro fumettistico "Brina ogni amico un'avventura".
Lo potete trovare in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie, dove tra l'altro, troverete anche una variant cover dell'albo!

"TOPOLINO #3381" 


Copertina di 
Paolo Mottura
, illustrazione introduttiva di 
Silvia Ziche
, direzione editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Il secondo numero di Settembre di 
Topolino Magazine
 appena uscito in edicola, ha un sapore davvero particolare!
L'illustrazione di copertina è realizzata dal grande Paolo Mottura, riprende sia il clima della storia di apertura, sia il clima attuale di fine estate, trasmettendo (anche grazie ai colori di Andrea Cagol) quella sensazione di saudade che accompagna la fine dell'estate.
Apre le danze dell'albo una tavola dell'artista Silvia Ziche che promette di essere ben augurante per questo inizio di nuovo anno scolastico, quasi una dichiarazione d'amore dell'autrice e del settimanale verso i propri giovani lettori.
La prima storia, soggetto di 
Gabriele Panini
 e 
Giuseppe Zironi
, sceneggiatura di Gabriele Panini e disegnata da Giuseppe Zironi, intitolata "Topolino e il ritorno del Bluesman" strizza l'occhio ai disneyani doc.
Topolino, nelle vesti di giornalista si imbatte in una storia davvero interessante nell'assolato Stato della Louisiana, che lo spingerà in una insospettabile crime story tra le acque del bayou.
Un racconto degno della risma del suo protagonista, originale e affascinante, che ti tiene coinvolto dalla prima all'ultima tavola, accompagnato dal poetico timbro del blues.
Lo stile artistico autoriale di Zironi mi è sempre piaciuto e in questa storia sembra spiccare più del solito con un Topolino dalla mimica facciale e corporale grandiosa.
E come non emozionarsi nel vedere situazioni e luoghi simili a quelli visti nel classico d'animazione disneyana "La Principessa e il Ranocchio"!
Un gran primo piatto per questo numero!
La seconda storia è "La Festa d'Inverno", la terza puntata della saga "Paperbridge", soggetto-sceneggiatura-disegni di 
Marco Gervasio
, ormai chiaramente vero e proprio prologo dell'epopea di Fantomius!
Le vite di Tom Ducket e Quacky si trovano ad intersecarsi sempre più tra la vita e gli impegni del college, con la scoperta da parte di Quacky di un proprio lato eroico inatteso, mentre sullo sfondo la Confraternita dei Mascherati si prepara a svelare il suo vero obiettivo.
La storia si fa sempre più avvincente, il grande mosaico che Gervasio sta componendo prende piano piano una forma sempre più definita!
Un'avventura davvero eccellente, mai banale in grado di conquistare tanto il lettore scafato che quello neofita.
La terza storia "Vita da Rock Band - La Sala Prove", soggetto-sceneggiatura di 
Giorgio Salati
 e disegni di Emilio Urbano, è sia un racconto intrattenitivo che d'insegnamento dove viene spiegato al lettore come nascono le band musicali e quali sono i primi passi da intraprendere sulle vie della Musica.
Sebbene si scorga una nota autoreferenziale nella storia, mi colpisce parecchio come da "Foglie Rosse" le storie a sfondo musicale e giovanile si siano fatte sempre più strada sulle pagine del settimanale, quasi si sia scoperto un filone relativamente inesplorato.
I disegni di Urbano rispecchiano parecchio l'essenza dello stile artistico umoristico e coinvolgono col proprio divertimento l'occhio del lettore.
La quarta storia "Zio Paperone e i consigli proficui" soggetto-sceneggiatura di 
Carlo Panaro
, disegni di Ottavio Panaro, è una storia che mi è entrata dentro!
Come forse saprete grazie a 
Mattia Jack Chiarella
 ho un breve intenso trascorso nel campo della radiofonia e in questa storia, che vede Zio Paperone alla conduzione di un programma radiofonico, ho rivisto tutti gli elementi di quell'esperienza (che sappiatelo non è ancora finita).
Un bel racconto semplice ma ricco di contenuti e che evidenzia, semmai ce ne sia il bisogno, l'imbattibilità di Zio Paperone e del suo fiuto per gli affari.
La quinta storia è una nuova puntata della serie "Storia Papera" soggetto e sceneggiatura di Augusto Macchetto, disegni di Roberto Vian, dal titolo "L'Antica Roma".
È un dinamico duo narrativo e artistico quello dei due autori che ci propongono una di quelle storie dove il lettore più giovane impara divertendosi.
Una lezione di Paperoga, coadiuvato e battibeccato da Pico De Paperis, ci porta nell'antica Roma e ci svela una storia mai narrata (e forse mai esistita) del primo e infruttuoso sacco della Città Eterna!
Quante risate tra presente e passato!
Nell'albo sono presenti anche due tavole autoconclusive, una di Alessandro Sisti (sceneggiatura) e Alessandro Perina (disegni) dal sapore aureo parmense ed una umoristica di Enrico Faccini che regala tante risate!
Insomma un albo ancora una volta ricchissimo di proposte con un editoriale del Direttore Bertani volto al contatto e alla comunicazione con il lettore, dove la sua impronta stilistica è ben delineata e presentata.
Ci aspettano davvero interessanti novità!
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3382" 


Copertina di Giorgio Cavazzano, illustrazione introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Il terzo numero di Settembre di 
Topolino Magazine
 appena uscito in edicola, l'ho trovato davvero speciale!
L'illustrazione di copertina è realizzata dal Maestro 
Giorgio Cavazzano
, davvero d'impatto!
Non mi ricordo copertine recenti così ben fatte con coprotagonisti Minni e Topolino, anzi a memoria credo che si debba andare indietro di moltissimi numeri.
Entrambi perfettamente bilanciati, quasi a rappresentare in maniera equivalente tanto le lettrici che i lettori del settimanale.
Apre le danze dell'albo una tavola umoristica dell'artista 
Silvia Ziche
 che strappa subito la prima risata di questo numero.
La prima storia, soggetto e sceneggiatura di Valentina Camerini e disegnata da 
Giada Perissinotto
 (
Giada Perissinotto artist
) , intitolata "Minni prêt-a-porter - Questione di Stelle" rappresenta il primo capitolo di una nuova saga avente per protagoniste Minni, la sua ex compagna di studi Betty e la loro passione per la moda.
Un racconto moderno, giovane, coinvolgente che tocca alcuni temi particolari, neanche troppo da gentil sesso a dire il vero.
Personalmente non trovavo Minni così ben scritta e sfruttata da parecchio tempo, forse mai così bene!
Che storia originale, resa così affascinante anche grazie all'incredibile artista Giada Perissinotto, una disegnatrice con una regia portentosa (l'avevamo già visto nella storia "Paperino e la Regina Fuori Tempo del 2017) ed un segno giovane in grado di attirare l'occhio tanto del lettore giovanissimo che di quello disney addicted!
La seconda storia, come da tradizione da qualche numero a questa parte, è la quarta puntata della saga "Paperbridge", "La Regata", soggetto-sceneggiatura-disegni di 
Marco Gervasio
!
La storia si fa sempre più intrigante, è ormai chiaro che stiamo contemplando gli albori di Fantomius, il ladro gentiluomo!
Un'avventura sempre su grandi ritmi, che ti stupisce di tavola in tavola!
La terza storia fa parte della saga "Topolino le Origini" ed ha titolo "Una curatissima promozione ".
Avente soggetto-sceneggiatura di Giorgio Fontana e disegni di Ottavio Panaro, è un racconto di puro intrattenimento disneyano, con tantissime strizzate d'occhio ai fans hardcore come me.
I disegni di Panaro rispecchiano il giusto mix tra le correnti moderne e tradizionali disneyane e puntano tantissimo sull'espressività facciale dei personaggi.
L'ho davvero apprezzata moltissimo e il finale mi ha rimandato con la mente ad alcuni classici d'animazione disneyani.
La quarta storia "Paperoga e la Gallinocinèsi" soggetto-sceneggiatura-disegni di 
Enrico Faccini
, è una storia puramente comica!
Quanto adoro le storie realizzate da Faccini, semplici, lineari, con una carica umoristica grandiosa.
Un bel racconto surreale e assurdo, dove i personaggi sfruttando appieno le potenzialità del media arrivano addirittura a rompere la quarta parete!
La quinta storia è dedicata ad Archimede Pitagorico con soggetto e sceneggiatura di 
Pier Giuseppe Giunta
 (
Pier Giuseppe Giunta Art
), disegni di Valerio Held, dal titolo "Archimedi e la sovrapianificazione culinaria".
Un'atipica storia che ci presenta Archie in una veste diversa dal solito, uno sperimentatore fallibile più che un deus ex macchina.
Mi ha davvero colpito, per certi versi è più simile alla sua controparte americana animata del recente Ducktales.
Fa seguito la storia "Amelia e la malefica Obsol-essenza", soggetto-sceneggiatura-disegni di Marco Meloni.
Una storia dal sapore enormemente e piacevolmente classico e con il grandissimo pregio di riportare in scena un comprimario sparito da anni dalle pagine del settimanale, la strega tecnologica Roberta, collega della fattucchiera Amelia!
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva, ironica, comica e intelligente di Enrico Faccini dedicata a Ciccio e alla fame atavica!
Nel complesso un numero ancora una volta ricchissimo di proposte fumettistiche d'alto livello qualitativo!
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3383" 


Copertina di 
Andrea Freccero
, illustrazione introduttiva di 
Silvia Ziche
, direzione editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Il quarto numero di Settembre di 
Topolino Magazine
, fresco d'edicola, è un vero e proprio inno alla lettura!
L'illustrazione di copertina è realizzata dall'artista 
Andrea Freccero
 ed è dedicata alla storia dell'apertura del settimanale!
Apre le danze dell'albo una tavola umoristica dell'artista Silvia Ziche dedicata ad una delle icone disneyane protagoniste di questa uscita, che ci regala la prima risata di questo numero.
La prima storia, come preannunciato dalla copertina è la quinta ed ultima puntata della prima saga "Paperbridge", "Il Libro degli Errori", soggetto-sceneggiatura-disegni come sempre di 
Marco Gervasio
!
I nodi giungono al pettine in questa storia sempre più affascinante!
È stata una bella cavalcata con una costante alta qualità e cura tanto nei dettagli narrativo/visivi quanto nei personaggi.
E credetemi se vi dico che si tratta solo dell'inizio, come ben svela l'ultima tavola del racconto!
La seconda storia, soggetto e sceneggiatura di Valentina Camerini e disegnata da 
Marco Mazzarello
 , intitolata "Minni prêt-a-porter - In passerella ragazze!" presenta il primo capitolo di un'avventura in più parti della nuova saga avente per protagoniste Minni, la sua ex compagna di studi Betty e la loro passione per la moda.
Un racconto moderno e giovane come nello scorso numero, dove vedere Minni protagonista, in egual modo a cui abbiamo letto di Topolino negli anni, è davvero sorprendente!
La terza storia è la "rivisitazione" di un classico del settimanale, ha titolo "Archimede e l'Assistente talentuoso", un soggetto-sceneggiatura di 
Carlo Panaro
 e disegni di Francesco Guerrini.
Vi dirò, non ho mai particolarmente amato il tratto di Guerrini, l'ho sempre giudicato troppo underground per il settimanale, ma devo ammettere che per questo racconto mi sono dovuto ricredere.
Seppur la storia sia un classico intrattenimento disneyano, ci sono delle soluzioni visive spettacolari, come ad esempio gli assistenti elettronici di Archimede o, ancora, espedienti narrativi pazzeschi (quando arriva Paperoga è puro divertimento).
L'ho davvero apprezzata moltissimo!
La quarta storia "Vita da Rock Band - Registrare un Disco" soggetto-sceneggiatura di 
Giorgio Salati
 e disegni di Emilio Urbano, è una storia con il classico intento di sfruttare il media fumetto per insegnare qualcosa ai più giovani.
È il secondo capitolo sulla vita dei gruppi musicali di Salati, dove possiamo scorgere non solo nozioni in campo musicale ma anche insegnamenti di vita vissuta!
La quinta storia ha titolo "Paperino e l'effetto Ingordzilla" un soggetto/sceneggiatura di Riccardo Pesce e disegni di 
Federico Bertolucci
.
Una nuova avventura con protagonisti Paperino, Ciccio e Archimede che esagera, giocando, sulla fame gargatuesca di Ciccio.
C'è da divertirsi tantissimo e non si può fare a meno di notare, dal punto di vista artistico, un rimando al classico d'animazione disneyana "Alice nel Paese delle Meraviglie".
Fa seguito la storia "Zio Paperone e il Dedalo invisibile", soggetto-sceneggiatura di Roberto Moscato e disegni di Roberto Vian.
Ci troviamo di fronte ad una bellissima storia, erede delle classiche avventure di Paperone e nipotame, con il marcato intento d'insegnare ai giovani e, peccherò nel dirlo, meno giovani lettori tanto un linguaggio forbito quanto alcune particolarità.
Una bella storia, arricchita dagli splendidi disegni di Vian.
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva e comica di Giulio D'Antona e Alessio Coppola.
Nel complesso un numero ancora una volta ricco ed interessante, ad alto livello qualitativo!
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3384" 


Copertina di 
Andrea Freccero
, illustrazione introduttiva di 
Silvia Ziche
, direzione editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Il quinto numero di Settembre di 
Topolino Magazine
, fresco d'edicola, è una pubblicazione dedicata all'insegnamento!
L'illustrazione di copertina è realizzata dall'artista 
Andrea Freccero
 ed è dedicata, come spesso capita, alla storia d'apertura del settimanale!
Apre le danze dell'albo una tavola umoristica dell'artista Silvia Ziche dedicata al rapporto tra Paperino e Paperina.
La prima storia, come preannunciato dalla copertina, è il primo capitolo di una nuova saga disneyana che si pone come obiettivo di accompagnare il lettore più giovane alla scoperta di una parte della Storia Antica dell'Italia, "Gli Italici Paperi - Paperonoro & Soci", soggetto-sceneggiatura di 
Matteo Venerus
 e disegni di 
Emmanuele Baccinelli
!
È una storia dal sapore introduttivo che ci presenta i protagonisti paperi della serie e il loro villaggio.
È un omaggio ai racconti di Asterix&Obelix, ne mostra infatti il caratteristico schema, ma spicca per la sua originalità nell'approccio disneyano (e in particolare paperonesco) alla risoluzione della trama.
Per certi versi e per alcune caratteristiche visive, mi ricorda molto la storia antica di Bergamo all'arrivo dell'impero romano.
Entrambi gli autori sfruttano una delle caratteristiche peculiari del media per sfornare una vera e propria lezione di storia!
Visivamente parlando le tavole e i disegni di Baccinelli sono un vero spettacolo per gli occhi!
Non c'è pagina che non trasudi minuziosità e ricercatezza storica, per non parlare delle espressioni visive e anatomiche mostrate da numerosi personaggi, in grado di raccontarci senza seguire i baloons, la storia principale.
La seconda storia, soggetto e sceneggiatura di Valentina Camerini e disegnata da Marco Mazzarello, è la seconda parte di "Minni prêt-a-porter - In passerella ragazze!" la nuova saga fashion girl power avente per protagoniste Minni, la sua ex compagna di studi Betty e la loro passione per la moda.
Un racconto moderno e giovane come nei passati numeri, con Minni come sorprendente protagonista principale!
È davvero interessante questa seconda parte e in parte ci leggo anche una, spesso più che meritata, frecciata al mondo delle webstar, inadatti, come in questo caso, giudici/recensori.
Vi è un anche un piccolo omaggio al film "Il Diavolo veste Prada"!
La terza storia è un piccolo capolavoro che tributa un classico genere del settimanale, l'Avventura nello spazio.
Ha titolo "Zio Paperone e il Tesoro Extrasolare", un soggetto di 
Licia Troisi
 (
Licia Troisi
), sceneggiatura di 
Francesco Artibani
 e disegni di 
Mario Ferracina
.
È una storia speciale che vede unire l'inventiva e la maestria di due grandi firme narrative italiane in un racconto con protagonisti Archimede, Zio Paperone, Paperino e i nipotini.
Anche grazie al tratto di Ferracina, è stato realizzato un racconto che parla di scienza dello spazio, di economia e umanità, di invasori e invasi, di colonizzatori e colonizzati.
L'ho davvero apprezzata moltissimo!
La quarta storia è, ancora una volta, il nuovo capitolo di "Vita da Rock Band" dal titolo "Fare Promozione" soggetto-sceneggiatura di 
Giorgio Salati
 e disegni di Emilio Urbano, una storia che parla di musica, business plan, promozione e volontà.
È il terzo capitolo sulla vita dei gruppi musicali di Salati, dove possiamo scorgere non solo suggerimenti per le band musicali giovanili ma anche per chi si vuol promuovere in campo fumettistico!
Salati e Urbani stanno mettendo assieme nozioni preziosissime!
La quinta storia ha titolo "Cuochi da demolizione" un soggetto/sceneggiatura di 
Gabriele Panini
 e disegni di Maurizio Amendola.
Una nuova avventura con protagonisti i cugini Paperino e Paperoga a sfondo culinario, uno dei temi più gettonati negli ultimi periodi.
Sembrerebbe una classica storia breve comica, ma in realtà, se pensiamo soprattutto ai lettori più giovani, è piena di suggerimenti dedicati all'approccio in cucina.
La sesta storia del settimanale è un altro gioiello, "Topolino e il canto delle balene", soggetto-sceneggiatura di 
Giorgio Salati
 (che fa il bis in questo numero) e disegni di 
Luca Usai
.
Ci troviamo di fronte ad una bellissima storia dedicata all'ecosistema ambiente, alle balene, che pesca a piene mani da fatti di cronaca relativamente recente con il chiaro intento di sensibilizzare il lettore (giovane o vecchio che sia) al tema della salvaguardia delle specie animali e della natura in generale.
I disegni di Usai sono come sempre bellissimi, ha una sintesi e cura delle tavole che lo rende, ai miei occhi, uno degli autori più adatti alla narrazione per immagini alla nuova giovanissima generazione.
Tavole dinamiche, personaggi che si esprimono facilmente tanto con le movenze anatomiche quanto con plastiche espressioni facciali, un tratto davvero fenomenale.
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva e di Giulio D'Antona e Alessio Coppola, comica non tanto per gli avvenimenti narrati, quanto per il protagonista Orazio, reso qui un colmo vivente.
Nel complesso un numero che definire ricco ed interessante è dir poco, forse è una delle poche occasioni in cui tutte le storie dell'albo hanno dimostrato un livello qualitativo nettamente alto!
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3385" 


Copertina di Francesco D'Ippolito, illustrazione introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale Alex Bertani, edito da 
Panini Comics Italia
.
Primo numero di Ottobre per 
Topolino Magazine
, che sfodera l'artiglieria pesante, un numero pieno di storie stupende!
L'illustrazione di copertina è realizzata dall'artista 
Francesco D'Ippolito
 ed è dedicata alla storia d'apertura del settimanale.
È una bella copertina, un vero e proprio poster che ci propone il ritorno dei personaggi della parodia d'inizio anno della coppia Artibani/Pastrovicchio.
Resa magica dalla splendida tavolozza di colori di 
Andrea Cagol
, l'illustrazione presenta un'ottima composizione, come l'autore ci ha d'altronde abituati sul mensile "Il Manuale delle Giovani Marmotte".
Apre le danze dell'albo e ci regala la prima risata una tavola umoristica dell'artista 
Silvia Ziche
 che ricalca uno dei temi d'attualità e d'attenzione rivolti soprattutto ai più giovani, il monopattino.
La prima storia è al contempo un graditissimo ritorno ed un atteso seguito di un'opera letta ad inizio anno, ritorniamo nel mondo vittoriano di Jules Verne con una nuova parodia, in questo caso de "L'Isola Misteriosa".
La storia, ideata e sceneggiata dallo scrittore 
Francesco Artibani
, è all'insegna del girl power, con Minni e Paperina (che per l'occasione sfoggia il suo nome originale Daisy) alla mercé della natura e scaraventate da una sorte apparentemente contraria, su di un'isola deserta.
Due tipe toste, subito pronte a rimboccarsi le maniche per rispondere alle avversità, con una impostazione non molto differente da come i più giovani lettori sono abituate a vederle nei corti animati de "La Casa di Topolino".
Ad affiancare Artibani, troviamo ancora una volta l'artista 
Lorenzo Pastrovicchio
 che, come ci ha viziati negli anni, da sfoggio sin dalla prima tavola della sua maestria.
Diciamocelo, non sarebbe stato lo stesso senza l'intesa consolidata tra i due autori.
Una regia/composizione della tavola, quella di Pastrovicchio, più che notevole, personaggi costantemente morbidi e dinamici, influenze visive ampliate e riformulate da "La Vita di Pi", "Cast Away" (c'è una tavola che ci fa respirare l'atmosfera del film con protagonista Tom Hanks) e dai meravigliosi documentari del National Geographic.
Per non parlare della strizzatina d'occhio alla visione steampunk dei costumi delle due protagoniste!
Ci sono inoltre alcuni siparietti comici in secondo piano, rispetto alla narrazione principale, che sono una meravigliosa maestria.
Non c'è che dire, sicuramente si sarà divertito tantissimo nel realizzare le tavole.
A seguire, per non lasciarci troppo sulle spine, un bellissimo inserto speciale dedicato ai due autori e al fascino delle isole misteriose.
La seconda storia è il secondo capitolo della saga de "Gli Italici Paperi", "Paperopulum", sempre soggetto-sceneggiatura di 
Matteo Venerus
 e disegni di 
Emmanuele Baccinelli
.
Confermo le mie impressioni iniziali sull'opera, con il chiaro intento di sfruttare il medium per insegnare ai più giovani (e ricordare ai meno giovani) alcune caratteristiche importanti della storia italiana antica.
Sebbene questa storia possa sembrare un rimando al racconto di Asterix&Obelix "Asterix & Il Regno degli Dei", in realtà ne fa solo un più che vago accenno, parlando invece, in maniera non troppo velata, d'integrazione tra popoli con culture diverse, della difficoltà di gestire cambiamenti non troppo procrastinabili nel tempo, spesso con veri e propri colpi di genio narrativi.
Ci troviamo di fronte ad una vera e propria lezione di storia, ma soprattutto di vita!
Visivamente parlando le tavole e i disegni di Baccinelli sono sempre spettacolari!
Come per la storia di settimana scorsa, non c'è tavola che non trasudi minuziosità e ricercatezza storica, davvero encomiabile.
Per non parlare della capacità di far recitare il numeroso cast di personaggi sfruttando espressioni visive e anatomiche totalmente plastiche.
Diverse tavole mostrano uno stile di regia e di montaggio dinamico e coinvolgente, cosa non da poco se pensiamo ai grandi obiettivi che si pone il racconto.
A proposito di Storia, questo albo di Topolino presenta un interessante inserto d'approfondimento di una storia di qualche tempo fa scritta dall'autore 
Bruno Enna
 e pensata per omaggiare il cinquecentenario della scomparsa del pittore Raffaello Sanzio, "Zio Paperone e la pietra dell'Oltreblu".
È saltato fuori infatti che Enna abbia anticipato, grazie ad un intuito derivato da un'attenta ricerca sulla figura storica e sperimentale del pittore", una recente scoperta artistica sull'utilizzo da parte di Raffaello di un raro "Blu Egizio".
La realtà che eguaglia, in questo caso, la fantasia della Nona Arte.
La terza storia è un piccolo gioiello dedicato al trio Qui,Quo,Qua e Archimede, con al suo interno un messaggio molto importante.
Ha titolo "Qui,Quo,Qua e l'orologio della Sapienza", un soggetto-sceneggiatura di Gabriele Mazzoleni e disegni di 
Mario Ferracina
.
È una storia speciale, dedicata agli studenti, che spinge il lettore a riflettere sull'influenza negativa che può avere la tecnologia moderna sulle proprie capacità d'apprendimento e sull'importanza di sudarsi meritatamente i propri risultati.
Anche grazie al tratto di Ferracina, se vogliamo ancor più dinamico e fresco rispetto alla storia della scorsa settimana, è stato realizzato un racconto in grado di cogliere nel segno, in grado di entrare letteralmente nel modus vivendi dello studente di oggi.
L'ho davvero apprezzato moltissimo!
La quarta storia è un breve ma efficace racconto umoristico dal titolo "Rock Sassi, Manetta e l'inseguimento per sbaglio" soggetto-sceneggiatura di 
Gabriele Panini
 e disegni di 
Fabio Pochet
.
Una storia che ci riporta, seppur per poche pagine, ai tempi dell'atmosfera delle comiche indagini di polizia di Topolinia, con una comicità, se vogliamo, in parte debitrice alle storie surreali Pulp e al filone comico poliziesco di "Scuola di Polizia" e "Una Pallottola spuntata".
Per me è stato un bel leggere ed ho apprezzato moltissimo lo storytelling umoristico di Pochet, dinamico e con un ritmo serrato.
La quinta storia ha titolo "Manutenzione... con extra" un soggetto/sceneggiatura di Gabriele Panini (che questa settimana fa il bis di storie) e disegni di Maurizio Amendola.
Una nuova breve avventura con protagonisti i cugini Paperino e Paperoga alle prese con il mondo dei mestieri, in questo caso quello della meccanica automobilistica.
Come già avvenuto nel precedente numero, è un racconto pieno di suggerimenti dedicati all'approccio lavorativo.
La sesta storia del settimanale è un vero gioiello che noi lettori hardcore pensavamo perduto "Mickey 2.0 - Io sono Topolino", soggetto-sceneggiatura di Tito Faraci (che mancava dalle pagine di Topolino da troppo tempo) e disegni di 
Claudio Sciarrone
.
Ci troviamo di fronte ad una bellissima storia, in realtà alla prima parte di una trilogia, dedicata tanto al concetto di legacy quanto al viaggio di un giovane nella sua ricerca del proprio posto nel mondo.
Una storia con tanti momenti comici (la maestria di Faraci è superlativa), che buca spesso la quarta parete interagendo difatti con il lettore, coinvolgendolo maggiormente nel racconto.
È una storia che aspettavo di leggere da tantissimo tempo, è stata realizzata infatti ben 12 anni fa e non dimostra affatto la sofferenza del gap temporale tra creazione e pubblicazione.
Un'avventura con una premessa rivoluzionaria ma illuminante, ed un cliffanger finale sconvolgente che non voglio spoilerarvi.
I disegni e i colori di Sciarrone sono come sempre indescrivibilmente bellissimi.
Una sintesi di regia cinematografica e stile visivo che rielabora i cartoni animati in voga di metà Anni 10 (del Duemila si intende), anticipando sui tempi quello che abbiamo visto solo in questi ultimi due anni sul reboot animato di Ducktales.
Come sempre presenta una cura tanto della regia narrativa delle tavole (tanto per dirne una c'è una splashpage che omaggia "Ritorno al Futuro - Parte II") quanto dei personaggi, attori dinamici e modellabili nelle sue mani.
Come per la storia di apertura del settimanale, anche in questo caso la maestosità di questo primo capitolo è stata possibile solo grazie all'intesa dei due autori e al loro enorme know-how (non solo fumettistico).
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva comica di Giulio D'Antona e Alessio Coppola.
Nel complesso un altro grande numero, ancora una volta spettacolare, ricco di storie d'alta qualità!
Molto bello e veramente sentito l'editoriale introduttivo del Direttore 
Alex Bertani
 che tira le somme di due anni di direzione del settimanale.
Devo ammetterlo, la sua personalizzazione del Topo non è stata così traumatica come si pensava, anzi, il cambio di rotta ha portato a nuove ed interessanti visioni artistiche e soluzioni narrative che hanno offerto un pacchetto pensato sia al target di riferimento del settimanale che alla retroguardia storica a cui un lettore meno giovane come me appartiene.
I miei più vivi complimenti per la strada intrapresa e il mio ringraziamento, da lettore e amante della Nona, per quanto ci è stato regalato in questi primi due anni dell'Era Bertani.
Son davvero curioso di vedere cosa ci riserverà il futuro.
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3386" 


Copertina di Andrea Freccero, illustrazione introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Secondo numero di Ottobre per 
Topolino Magazine
, che continua a presentare storie di qualità e che ci fa già respirare aria di Halloween grazie ad un'illustrazione di copertina realizzata dall'artista 
Andrea Freccero
 (
Andrea Freccero
), dedicata come da tradizione alla storia d'apertura del settimanale.
È una bella copertina d'impatto, con una minaccia che incombe alle spalle dei nostri giovani eroi!
Apre le danze dell'albo, regalandoci la prima risata, una tavola umoristica dell'artista 
Silvia Ziche
 che ritrae uno degli incubi della mia generazione, l'anziano alle prese con la tecnologia dello smartphone!
La prima storia, sceneggiata da Marco Nucci e disegnata da Stefano Intini, dal titolo "Newton Pitagorico e gli Incubi dell'Incubatrice", è un bellissimo racconto a tema Halloween che stupisce il lettore ed omaggia il genere surreale di "Tales from the Crypt".
È una proposta unica ed originale che mi ha fatto rimanere a bocca aperta, resa spettralmente magica dal tratto umoristico di Intini.
La seconda storia, ideata e sceneggiata dallo scrittore 
Francesco Artibani
 e disegnata da 
Lorenzo Pastrovicchio
, è il secondo capitolo della saga parodistica de "L'Isola dei Misteri", avente titolo "Il Segreto dell'Isola".
Rispetto al primo capitolo, molto più incentrato sul duo Minni e Daisy, questa storia assume un aspetto molto più corale, riservando diverse sorprese, dal Capitano Nemo agli avversari, fino all'Isola stessa.
Nel leggerla ho voluto ritentare un esperimento che faccio poche volte, anche perché mi rallenta di molto la lettura, ho letto i baloons immaginando la voce dei doppiatori italiani dei personaggi e, devo ammettere, che non è stato affatto male sentirli parlare nella mia testa!
Una bella storia, avventura pura che rende omaggio al mito di Verne e all'amore per i grandi romanzi che hanno fatto la storia della letteratura mondiale.
I disegni di Pastrovicchio sono sempre un bel vedere, una eccellenza italiana della Nona Arte, in grado di imprimere dinamicità su un tratto elastico e morbido, trasmettendo una vivida sensazione di continuo movimento, senza tralasciare alcun minimo dettaglio.
È una meraviglia come riesce a gestire inquadrature, narrazione e recitazione dei personaggi trovando un perfetto equilibrio e soluzioni geniali.
La terza storia è il nuovo capitolo della saga de "Gli Italici Paperi", "Oltre i Confini", sempre soggetto-sceneggiatura di 
Matteo Venerus
 e disegni di 
Emmanuele Baccinelli
.
Gli autori, con una grande maestria, continuano a sfruttare il medium per dare importanti nozioni al lettore, tanto di storia quanto di economia!
Viene usato un linguaggio chiaro, preciso e la storia conduce letteralmente per mano il lettore di tavola in tavola, senza salti, senza buchi, lasciando il segno.
Visivamente parlando i disegni di Baccinelli, le sue inquadrature e le sue soluzioni grafiche sono davvero un gran bel vedere!
Come per le storie delle passate settimane, non c'è tavola che non trasudi minuziosità e ricercatezza nella rielaborazione storico visiva.
Apprezzo moltissimo quanto fatto per questa saga che meriterebbe di trovare spazio tra i banchi di scuola.
La quarta storia è il nuovo (ultimo?) capitolo della saga "Vita da Rock Band", l'ultimo tassello del puzzle creato dallo sceneggiatore 
Giorgio Salati
 e dal disegnatore Emilio Urbano.
Il racconto lascia spazio al tema dei primi tour, rispolverando anche alcune chicche dei precedenti capitoli.
Nella loro semplicità son davvero encomiabili i disegni di Urbani, dettagliati, con vignette ricche e personaggi elastici, dinamici ed una capacità recitativa eccezionale.
La quinta storia è un breve ma speciale racconto sceneggiato da Jens Hansegård e disegnato dal Maestro Marco Rota, una storia di Zio Paperone che strizza tantissimo l'occhio alla grande saga di Don Rosa.
Un'avventura dal sapore classico, molto curiosa e con alcune sfaccettature divertenti (c'è un giochino geografico nelle prime tavole eccezionale), che, sebbene dal punto di vista visivo, è totalmente atipica per il settimanale odierno, in questo caso ha un suo perché.
Resto convinto che questi racconti andrebbero valorizzati maggiormente in un titolo a sé stante, forse anche in un formato più grande.
La sesta storia del settimanale aggiunge ulteriore pepe a questo numero, si tratta infatti del secondo capitolo di "Mickey 2.0" avente titolo "Amici&Nemici", soggetto-sceneggiatura di Tito Faraci e disegni di 
Claudio Sciarrone
.
Una storia che alterna sapientemente i momenti comici all'avventura pura (uno dei marchi di fabbrica di Faraci), che da un vero senso al significato di 2.0.
Che avventura, un vero piacere per mente ed occhi, che omaggia per certi versi la versione animata Anni 90 di Gambadilegno.
I disegni e i colori di Sciarrone che cosa non sono!
Azione, inquadrature e regia, il livello di questa prestazione artistica è davvero altissimo!
Sto adorando questa saga!
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva comica di Giulio D'Antona e Alessio Coppola sempre ambientata nel Selvaggio West.
Nel complesso un altro grande numero, ancora una volta spettacolare, ricco di storie curiose, affascinanti e dai contenuti artistico letterari d'alta qualità!
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3387" 


Copertina di 
Francesco D'Ippolito
, illustrazione introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Terzo numero di Ottobre per 
Topolino Magazine
, che continua a presentare storie di di puro intrattenimento.
L'illustrazione di copertina realizzata dall'artista Francesco D'Ippolito è dedicata alla storia di chiusura del settimanale, la terza parte di Mickey 2.0.
È una bella copertina d'impatto, che rende onore alla storia futuristica del nipote di Topolino e conquista l'occhio del lettore avventore in edicola, cogliendo l'essenza stessa del fascino del protagonista.
Apre le danze dell'albo, regalandoci la prima risata, una tavola umoristica dell'artista Silvia Ziche che, strizzando anch'essa l'occhio a Mickey 2.0, gioca sul rapporto di coppia tra Minni e Topolino!
La prima storia, ideata e sceneggiata dallo scrittore 
Francesco Artibani
 e disegnata da 
Lorenzo Pastrovicchio
, è il terzo e conclusivo capitolo della saga parodistica de "L'Isola dei Misteri", avente titolo "Il Padrone del Tempo".
Siamo alla resa dei conti tra il Capitano Nemo, la sua ciurma, e agli avversari Ned Gamb e Faraboot, con il fatto dell'Isola stessa in bilico.
Giunti al gran finale si possono tirare le somme di questa nuova storia parodica, un'avventura dal grande respiro in grado di omaggiare e proporre il fascino del mito delle opere di Verne alle generazioni più giovani.
I disegni e le tavole di Pastrovicchio sono sempre magnifici.
Forse in questo numero, più che in altri recenti, si è riusciti a trovare un'amalgama di stile perfetta, tra tutte le storie, adatta al lettore di riferimento di oggi.
La dinamicità del tratto di Pastrovicchio va di pari passo ad uno stile di regia chiaro, limpido, degno se vogliamo dei più grandi cineasti di oggi.
Il tutto senza andare a ledere sulla minuziosità dei particolari e il morbido dictat visivo dei personaggi disneyani.
In particolare in questo capitolo ho amato la rottura della quarta parete durante le gag con protagonista O'Quack.
La seconda storia è il quarto capitolo della saga de "Gli Italici Paperi", "Cultura vs Cultura", sempre soggetto-sceneggiatura di 
Matteo Venerus
 e disegni di 
Emmanuele Baccinelli
.
Gli autori, come ci hanno viziati in questi numeri, continuano a sfruttare il medium per dare importanti nozioni di storia al lettore, sottolineando ancora una volta la difficoltà d'integrazione tra popoli con culture ed usanze diversi.
Difficoltà che però, come da tradizione, vengono superate attraverso osservazione, sopportazione e confronto, conducendo letteralmente per mano il lettore di tavola in tavola in una soluzione forse un pelo bucolica ma adatta all'economia del racconto (e di Paperonoro).
I disegni di Baccinelli, seguendo l'evoluzione della storia, si arricchiscono ulteriormente spingendo l'occhio del lettore ad analizzare attentamente ogni tavola, facendoci letteralmente respirare arte e storia.
Se c'è un elemento di cui mi sono innamorato di questa saga è la resa visiva di una complessa e minuziosa ricerca storica, è un lavoro davvero encomiabile!
La terza storia è un intelligente racconto di confronto tra generazioni, tra modernità tecnologica e profondità bibliografica, avente titolo "Il Manuale delle Giovani Marmotte vs Duckipedia" sceneggiata da 
Marco Nucci
 e disegnata da 
Luca Usai
.
Una breve, semplice ma assai divertente sfida tra Paperino e i nipotini che mette un po' di pepe nel rapporto di famiglia.
Come per il lavoro di Pastrovicchio e Baccinelli, anche le tavole di Usai sono davvero magnifiche, dinamiche e fresche, adatte alle esigenze visive dei lettori più giovani.
La quarta storia è un racconto di "strategia industriale" sceneggiato da Marco Bosco e disegnato da 
Massimo Fecchi
.
Un'avventura divertente dell'ormai immortale rivalità tra Paperone e Rockerduck, incentrata su Miss Paperett, uno dei personaggi secondari raramente sfruttati nelle storie del settimanale come invece avvenuto in questo caso.
Disegni anche qui dinamici e minuziosi che rispecchiano l'alta qualità dell'albo.
La quinta storia del settimanale è il capitolo conclusivo (ne siamo sicuri?) di "Mickey 2.0" avente titolo "Il Caso venuto dal Passato", soggetto-sceneggiatura di Alessandro Ferrari e disegni di 
Claudio Sciarrone
.
Un racconto che, come nelle precedenti parti, alterna sapientemente i momenti comici all'avventura pura, proponendo al lettore alcune soluzioni narrative rivoluzionarie.
Gli Zii Tip e Tap, come pure il nipote di Gambadilegno, hanno qui subito una bellissima reinvenzione stilistica in grado di aprire spazi sinora inimmaginabili.
I disegni e i colori di Sciarrone arricchiscono ed impreziosiscono questo numero, sono adatti al pubblico esigente di oggi, propongono tavole con una regia tanto adrenalinica quanto ad ampio respiro.
Azione, inquadrature e regia, il livello di questa prestazione artistica è davvero sublime e i personaggi ne risentono davvero positivamente!
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva comica di Giulio D'Antona e Alessio Coppola sempre ambientata nel Selvaggio West.
Nel complesso un altro grande numero, ancora una volta spettacolare per contenuti narrativi ed artistici!
Potete trovare l'albo in tutte le edicole del nostro Bel Paese e nelle migliori fumetterie!


"TOPOLINO #3390" 


Copertina di Paolo Mottura, Direttore editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Il numero di 
Topolino Magazine
 uscito questa settimana è una meravigliosa miscellanea di storie e stili artistici, adatto a lettori giovani e lettori della vecchia guardia.
Ad aprire le danze la canonica illustrazione umoristica dell'artista 
Silvia Ziche
, incentrata sul rapporto vincitore e vinto tra Zio Paperone e Rocker Duck, un duo che ritornerà sovente all'interno dell'albo.
La prima storia "Sir Topleton e la Sfida al Grande Bianco - Tra i Ghiacci", sceneggiatura di 
Sergio Cabella
, disegni di 
Paolo Mottura
, appartiene a quel filone autoriale che colpisce gli occhi del giovane lettore e il cuore del lettore hardcore.
Un bel racconto sulle esplorazioni, un racconto che insegna, un racconto che si rifà ad un filone del Fantastico tornato in auge negli ultimi anni.
Cabella ha ripescato per l'occasione due personaggi che si vedono raramente nelle storie moderne, il mitico Gancio e l'amabile Pluto.
Lo stile di Mottura torna in questa storia ai fasti visivi di "Metopolis", pur conservando una classica gabbia disneyana.
Encomiabile il lavoro di ricerca per l'ambientazione della storia, con tavole ricche di particolari scenografici storici.
La seconda storia, "Pianeta Paperone - La Panchina Ispiratrice", sceneggiatura di Vito Stabile e disegni di Marco Rota, è un racconto dal sapore classico, incentrato sul rapporto di sfida tra Zio Paperone e Rockerduck.
Il tratto di Marco Rota, per quanto fuoritempo, esprime classicità e cerca persino di trovare una soluzione che unisca ieri ad oggi.
Ci sono rimandi visivi a Don Rosa e alla prima serie di Ducktales.
La terza storia "X-Music - Emozioni e Impostazioni", sceneggiatura di 
Pietro B. Zemelo
 e disegni di 
Luca Usai
, è un racconto che segue il filone giovanile in voga di X-Factor.
Sono presenti infatti anche due figure simbolo del programma.
Per quanto duri poche pagine è divertente e mette in evidenza le principali caratteristiche di Zio Paperone e Paperoga.
Il tratto di Luca Usai è come sempre fresco, plastico e dinamico, adatto tanto al target del settimanale quanto a quello dei lettori più attempati come me.
La quarta storia "Topolino le Origini - Amici Miei", sceneggiatura di Giorgio Fontana e disegni di Carlo Limido, è un racconto di puro intrattenimento con due scopi ben precisi.
Il primo, perfettamente riuscito, è quello di coinvolgere il lettore più giovane di oggi con ambientazioni e situazioni in cui ci si ritrova alla perfezione.
Il secondo, che mi ha davvero colpito, è quello di riprendere elementi umoristici e vincenti delle famose "Merry Melodies", ed inserirli in un fumetto moderno.
Il tratto di Carlo Limido è fresco e dinamico, perfetto per il settimanale.
La quinta storia "Paperina e Amelia e l'incidente ascensionale", sceneggiatura di Giorgio Fontana e disegni di Umberto Fizialetti, è un atipica avventura breve che vede per protagoniste Paperina e Amelia.
Si può considerare come una scena post titoli di coda dopo l'ennesimo confronto tra la strega che ammalia e la vecchia tuba.
Lo stile di Fizialetti è umoristico ed iperdinamico, non c'è una sola vignetta dove i personaggi restino fermi.
La sesta storia "Storia Papera - L'Età di Mezzo", sceneggiatura di 
Augusto Macchetto
 e disegni di 
Valerio Held
, è un bellissimo esempio di perfetto sfruttamento del media Fumetto per trasmettere degli insegnamenti. Paperoga e Pico De Paperis, insegnano tanto ai partecipanti della convention quanto ai lettori, una caratteristica del Medioevo che molti ignorano.
Si parla spesso di periodo buio quando si affronta quel periodo storico, in realtà, come viene ribadito dalla storia, l'etichetta oscurantista è sbagliata perché fu un momento di grande invenzioni e di grandi momenti artistici.
Per farvi un esempio, nella storia citano persino Francesco Petrarca!
Bellissimo lavoro di Held, che mostra grande ricercatezza nella ricostruzione scenografica della storia.
Chiude l'albo una diverte tavola autoconclusiva di 
Giorgio Salati
 (sceneggiatura) e Giorgio di Vita (disegnatore), che sfruttando un elemento, o meglio una caratteristica, reale dei bambini più piccoli, crea un siparietto comico di Paperino Paperotto.
Un bell'albo che propone una miscellanea di racconti e stili diversi tra loro e con una bellissima copertina, ottimo biglietto da visita!
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

"TOPOLINO #3391" 


Copertina di 
Andrea Freccero
, Direttore editoriale 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Il nuovo numero di 
Topolino Magazine
, uscito proprio oggi, presenta una miscellanea di storie discrete e veri e propri gioielli.
C'è un insieme di stili artistici che si richiamano tra loro o che totalmente differiscono, narrazioni indirizzate tanto ai lettori giovani quanto ai lettori della vecchia guardia come me.
Ad aprire le danze l'ormai consolidata ed attesissima illustrazione umoristica dell'artista 
Silvia Ziche
, dedicata ai selfie!
La prima storia presenta una nuova e coinvolgente storia a puntate con protagonista Paperinik.
"Caccia a Paperinik" sceneggiata da 
Marco Gervasio
 e disegnata da Davide Cesarello, si pone come una storia particolare, una vera e propria indagine su un furto di un'opera d'arte apparentemente realizzata dal celebre vendicatore paperolese.
Il ritmo del giallo, almeno in questo primo capitolo, è fortemente spinto, arriviamo persino a dubitare che sia Paperinik il vero colpevole.
Il tratto di Cesarello, disneyanamente parlando è interessante.
Se sui personaggi classici tende a portare a casa il risultato, sui personaggi nuovi e secondari presenta un'impronta artistica umoristica sorprendente e graffiante.
Ricalca appieno i luoghi comuni su alcuni ruoli e arriva ad omaggiare persino i personaggi di Milano Criminale.
La seconda storia "Sir Topleton e la Sfida al Grande Bianco - Buio anche di giorno", sceneggiatura di 
Sergio Cabella
, disegni di 
Paolo Mottura
, continua a sbalordire.
Tanto il racconto quanto i disegni evidenziano un filone autoriale che colpisce gli occhi e la mente del lettore, sia che si tratti di uno hardcore come me sia che rientri nel target medio della testata.
Il racconto sulla missione esplorativa di Sir Topleton continua, approfondendo le dinamiche storiche degli esploratori dei ghiacci.
Le tavole di Mottura sono come sempre da bava alla bocca, con quel suo specifico stile tondeggiante e a tratti deformante.
Al di là dei tagli narrativi della sua regia, al di là di alcune visuali da urlo, reputo eccezionale la realizzazione artistica di personaggi secondari (vedi il cuoco Mac Pot) o di contorno (la ciurma) su stili che ricordano i classici dell'era d'oro disneyana.
Rispetto alle altre storie di questo numero, qui anche la colorazione gioca un ruolo importante.
Davvero notevole!
La terza storia "X-Music - Panico da Palcoscenico", sceneggiatura di Pietro B. Zemelo e disegni di 
Luca Usai
, è il nuovo racconto a scadenza settimanale che segue il filone di X-Factor.
Una storia breve, incentrata sull'improvvisazione, sulle occasioni e prime esperienze da palcoscenico con protagoniste alcune delle più famose ragazze di Paperopoli, Brigitta, Paperina, Miss Paperett e Chiquita.
Il tratto di Luca Usai è come sempre particolarmente adatto per queste storie filo show business, riesce a far recitare magnificamente tutto il cast di personaggi, sianobessi quelli classici che quelli parodistici.
Il senso di movimento è uno dei suoi punti forti, dalla dinamicità delle scene d'azione alle vignette dove si parla, non c'è mai un istante di noia.
La quarta storia "Pippo e il buon uso del sovrappiù elettrico", sceneggiatura di Giorgio Fontana e disegni di 
Gianfranco Florio
, è un racconto di sole sei tavole, ma colmo di intrattenimento targato "le stramberie di Pippo".
Il tratto di Florio, in particolare la rappresentazione dei personaggi, per quanto costruita sulle basi classiche, mostra un taglio umoristico moderno che strizza l'occhio, per intenderci, a serie come il reboot di Ducktales.
Le tavole sono al contempo animate e molto dettagliate, i personaggi sfruttano la recitazione del corpo e del viso per trascinare l'occhio del lettore.
Breve ma ben fatta, vent'anni fa non era così sulle pagine di Topolino.
La quinta storia è un gioiello ragazzi, "Paperino fotografo espressivista", sceneggiata da Paul Halas e disegnata dall'artista Maestro Marco Rota, rievoca tanto le avventure comiche dell'età dell'oro di Paperino, quanto alcuni dei racconti più squisiti.
Il tratto del Maestro Marco Rota è più delineato di tante altre recenti performance, è dettagliato, in una sola tavola riesce a proporre la stessa scena due volte facendoti comunque esplodere dal ridere.
Confermo l'impressione che storie come questa meriterebbe un'edizione a sé in formato più grande per godersi appieno la bellezza dei disegni.
La sesta storia l'ho amata!
Ambientata in Italia, in particolare a Brescia, "Topolino e l'avventura della Minni Alata", sceneggiata da 
Roberto Gagnor
 e disegnata da 
Valerio Held
, è un racconto di quelli che entrano nel cuore a chi, come me è appassionato del media.
Si tratta di un'avventura che si snoda attraverso i secoli, dove la statua della Minni Alata, controparte parodistica disneyana della più reale Vittoria Alata sita a Brescia, rimane il perno attorno al quale si sviluppa tutta la vicenda.
La scultura ai tempi di Greci e Romani si evolve in amore per l'archeologia nei secoli successivi.
Una storia che emoziona, una storia che insegna, la Storia che sfrutta la Nona Arte per tramandare.
Un lavoro brillante, reso ottimale anche dai morbidi e dinamici disegni di Valerio Held che ci fanno vivere, grazie a incredibili ricostruzioni, ambientazioni del passato e del presente.
La settima storia dell'albo, "Paperoga e il Sonnambulismo risolutore" sceneggiata da Giulio d'Antona e disegnata da Carlo Limido, è un racconto incentrato sulla bizzarria di Paperoga, combinaguai di giorno e sistemaguai di notte.
I disegni, la regia e il tratto di Carlo Limido sono di una plasticità eccezionale, solo in pochi (a memoria Faccini e Sciarrone) sono riusciti a rendere incarnata in Paperoga il suo essere strambo e Limido ne rientra appieno.
Mi è davvero piaciuto il suo lavoro sul personaggio e la storia.
Conclude l'albo una tavola autoconclusiva sceneggiata da 
Giorgio Salati
 e disegnata da Giorgio Di Vita, incentrata sulla fantasia del gioco nei bambini, in questo caso in Paperino Paperotto.
Nel complesso un bel numero con alcune punte qualitative notevoli.
Inoltre in tutte le storie continua la missione di arricchire il bagaglio verbale e culturale del lettore.
Potete trovare l'albo in tutte le edicole d'Italia!


"TOPOLINO #3392"


Copertina di Giorgio Cavazzano, illustrazione introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale di 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
È un numero particolare quello di 
Topolino Magazine
 che è uscito in edicola oggi, un numero di fine e di principio.
Cominciamo dalla copertina firmata dal Maestro 
Giorgio Cavazzano
 che ritrae il caro vecchio 
Topolino
 in una delle sue pose gioiose più note ed amate dal pubblici, circondato da innumerevoli numeri.
Ad aprire le danze dell'albo una magnifica illustrazione umoristica dell'artista 
Silvia Ziche
, dove la coppia Pippo e Topolino lancia un importante messaggio, quello di imparare a trovare sempre un lato positivo nelle cose che verranno.
La prima storia dell'albo, "Caccia a Paperinik", sceneggiata da 
Marco Gervasio
 e disegnata da 
Davide Cesarello
, è la seconda e conclusiva parte della nuova avventura del celebre papero mascherato di Paperopoli, incastrato in un indagine per furto da qualche misterioso malvivente.
E non è tutto, perché persino Paperino rischia grosso!
Parte così un'indagine come non se ne vedono spesso a Paperopoli, dove trovare la verità è opera assai ardua.
A livello narrativo, al di là dell'inserimento di una figura interessante nella polizia paperolese, ciò che mi colpisce di più è stato il riuscire a ripescare elementi del primo Paperinik, quando non era un supereroe ma un diabolico vendicatore.
I disegni di Cesarello sono dinamici e con un impostazione in grado di rispettare sia i dictat disneyani, sia di rispecchiare alcune soluzioni visive tipiche dei cartoni animati moderni.
La seconda storia, "Sir Topleton e la Sfida al Grande Bianco - Marinai e alpinisti", sceneggiata da 
Sergio Cabella
 e disegnata da 
Paolo Mottura
, è il terzo e ultimo episodio della saga tributo all'epopea dei viaggi esplorativi, in particolare di quello dell'esploratore Sir Ernest Shackleton.
C'è tantissima poesia in questa storia, un racconto che ti entra dentro al cuore, dove il vero significato della parola "umanità" è al centro della narrazione.
A rendere magica questa puntata sono ancora una volta gli sbalorditivi disegni di Mottura, dove luci e ombre, momenti di intimistica sospensione e barlumi di speranza prendono vita nelle plastiche pose dei personaggi e nei ricchissimi scenari in cui si muovono i nostri avventurieri.
E vi dirò, sarà il periodo in cui ci troviamo, ma ho sentito il freddo che attanaglia i nostri eroi e il terrore del fuoco (fisico e spirituale) che li ricarica.
Spero venga ristampata per intero in un bel volume cartonato che ne valorizzi l'importanza.
La terza storia, un racconto completo, dal titolo "Zio Paperone e la pungente verità", è qualcosa che mi mancava da un po' di tempo, una splendida storia comica scritta e illustrata dall'artista 
Enrico Faccini
.
Non lo nascondo, adoro i racconti dei paperi di Faccini, riesce sempre a prendere quei personaggi e a metterli in situazioni particolari, sfruttando tutta la loro comicità.
In questo caso compie un ulteriore passo, inserendo un elemento narrativo che crea una comicità metafumettistica creando avvenimenti che i personaggi non comprendono ma che il lettore comprende benissimo, sorridendo ad ogni pagina.
Davvero una bella storia, anche sentimentale se vogliamo.
La quarta storia, "Un giorno da Star", sceneggiata da 
Pietro B. Zemelo
 e disegnata dall'artista 
Luca Usai
, appartiene al filone di "X-Music", ormai celebre parodia disneyana di 
X-Factor
.
L'obiettivo della storia è alquanto singolare, prendere in giro la fortuna di Gastone, affiancando per un giorno ad uno dei giudici dello show televisivo, in questo caso la controparte papera di 
Emma Marrone
.
Grazie allo stile vivo e dinamico di Usai, la vita di una Star come quella di Emma, viene perfettamente resa e non vi nascondo che per una volta ho goduto nel veder Gastone patire fatica.
Al di là di questo, il racconto ha però una morale importante, mostra infatti come certi livelli si raggiungano solo con impegno, dedizione e fatica, non sedendosi mai sugli allori ma continuando invece a mettersi in gioco.
La quinta storia dell'albo s'intitola "Paperino Paperotto e i sentieri del bosco", sceneggiata da Valentina Camerini e disegnata da Luca Usai.
La storia, per come impostata, consente ai lettori più giovani di immedesimarsi nei giovani protagonisti di Quack Town intenti a porsi alcuni quesiti sul bosco.
È proprio attraverso questo tipo di narrazione che il Fumetto compie la sua missione fruendo da media attraverso cui imparare.
Un grosso ruolo lo svolgono anche disegni di Usai che ben si sposano alla storia di Camerini, trasmettendo quella dinamicità che da il ritmo alla storia.
Con più libertà rispetto alla storia precedente, qui il disegnatore è riuscito a sfruttare ancor più la vena del suo tratto umoristico, inserendo ad esempio personaggi sia di fantasia sia di natura animale veramente notevoli.
La sesta storia "Nuovi allievi, vecchi maestri", sceneggiata da Giorgio Fontana e disegnata dall'artista 
Donald Soffritti
, è la prima puntata di una nuova saga "Newton e Pico in viaggio nel sapere" dove generazioni si scontrano e confrontano, inserita in un contesto in cui tutti da giovani ci siamo passati ed adatto al target preadolescente del settimanale.
È una storia ben impostata, legata a quelle ambientazioni giovanili e che sfrutta l'occasione per esplorare due personaggi davvero interessanti.
I disegni di Soffritti sono manna per gli occhi, vivaci, dinamici e graffianti con tavole particolarmente ricche e curate.
Sicuramente una firma importante per il settimanale, con uno stile adatto ai gusti di più generazioni.
Chiude l'albo una tavola autoconclusiva sceneggiata da 
Giorgio Salati
 e disegnata da Giorgio Di Vita, dedicata all'amore di una nonna per i propri nipoti.
A chi come me i nonni non li ha più entra dritta nell'anima.
Un bel numero, con tante storie belle e particolari, davvero piacevole da leggere.
Trovate il fumetto in tutte le edicole d'Italia!


"ORGOGLIO E PREGIUDIZIO" 


Volume Disney De Luxe che ristampa in maniera completa le storie apparse su 
Topolino Magazine
, sceneggiatura di Teresa Radice, disegni di Stefano Turconi, edito da 
Panini Comics Italia
.
Le parodie Disney sono sempre un portento, hanno la caratteristica di proporre storie di grande qualità che introducono al pubblico capolavori della letteratura mondiale.
Sfruttano appieno la potenza del media fumetto indipendentemente che i destinatari della lettura siano bambini o adulti.
Ne è l'ennesima riprova questo adattamento, peraltro molto fedele, di "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen che appare oltretutto nella storia come Jane Ducksten, sfruttando un cliché narrativo che sarebbe entrato in voga da lì a poco nella cosiddetta età vittoriana.
Un colpo di maestria quello di Teresa Radice che riesce a far recitare i diversi personaggi Disney in questa parodia, rendendola di facile fruibilità anche a chi è solitamente restio ad appropinquarsi a letture simili.
Ai disegni troviamo Stefano Turconi che ormai, da molti anni, ha saputo coniugare uno stile artistico a metà strada tra l'umoristico e il realistico, adattando in questo caso (e come avvenuto già in altre sue recenti opere disneyane) gli stilemi della scuola disneyana al proprio tratto.
Tavole e vignette ricche di particolari, minuziosamente realizzate, dove c'è piena armonia tra scenografia e attori, dove una plasticità disneyana quasi verticale contribuisce al dinamismo narrativo visivo della storia.
Lo stile di regia, le inquadrature adottate, ricordano moltissimo quelle di capolavori cinematografici dedicati ai racconti d'epoca.
Insomma si tratta di una vera gioia per gli occhi oltre che per la mente!
Un'ottima lettura, veramente consigliata, con un rapporto qualità/prezzo eccezionale per il tipo di pubblicazione, un cartonato oversize di lusso che rende giustizia al lavoro degli autori.
Potete trovarlo in tutte le librerie e fumetterie.


"I CLASSICI DISNEY #9 - INDIANA PIPPS ALLA RICERCA DELLA CIVILTÀ PERDUTA" 


Come ho già avuto modo di dire nella recensione del numero precedente, questa formula editoriale de I Classici Disney è davvero vincente!
L'albo presenta una storia di 
Valentina Camerini
 (sceneggiatrice) e Lara Molinari (disegnatrice) che fa da collante a ben 6 storie del mitico Indiana Pipps, originariamente slegate tra loro e pubblicate su 
Topolino Magazine
, fornendo al lettore una sorta di stagione ad episodi, portandoci in un vero e proprio viaggio d'esplorazione attorno al globo.
Il primo episodio, "Indiana Pipps e il Sigillo Vallindo", è firmato da due leggende del fumetto disneyano, 
Gianfranco Goria
 (sceneggiatura) e Massimo De Vita (disegnatore).
Ci porta in Asia alla scoperta della misteriosa e scomparsa civiltà dei Vallindi.
È un viaggio meraviglioso in territori affascinanti.
Per Indiana non c'è ostacolo o impresa impossibile in questa vera e propria caccia al tesoro.
I disegni di De Vita sono avvincenti, dinamici, leggendari, non nascondo che ho sempre amato il suo modo di illustrare Topolino, Pippo e i loro compari.
Il secondo episodio avente titolo "Indiana Pipps e il Sigillo di Bagalor", firmato da altre due leggende disneyane Stefano Ambrosio e 
Roberto Vian
, ci porta in Sud America e vede Indiana in contrapposizione alla sua storica nemesi Kranz per ritrovare un tesoro considerato da molti pura leggenda.
Mentre la loro rivalità si fa sempre più accesa, viene rispolverato un altro duello mitologico, quello tra il mostro Temukan e il guerriero Bagalor.
Il terzo episodio ha titolo "Indiana Pipps e il Mistero degli Antartidei" e ci porta in Antartide alla scoperta di una ipotetica e dimenticata antica civiltà.
La storia è firmata da una coppia di autori più che rodata, 
Gabriele Panini
 (sceneggiatore) e 
Maurizio Amendola
 (disegnatore).
È un racconto che stupisce il lettore per un colpo di scena che avviene nel terzo atto e, sinceramente, del tutto inaspettato.
Il quarto episodio, "Indiana Pipps e i giardini di Asgard", è firmato sempre da Gabriele Panini (sceneggiatore) mentre vede ai disegni un altro grande artista, Sergio Asteriti (disegnatore), qui davvero a suo agio in una splendida ambientazione norvegese alla ricerca della vera ed originale Asgard, per difenderne i segreti dal perfido Kranz.
Un racconto questo, al pari del primo, la cui ambientazione ti rapisce totalmente.
Il quinto episodio si svolge a Sparta ed ha titolo "Indiana Pipps e l'enigmatica d'Italia lacedemonica".
Sceneggiato da 
Augusto Macchetto
 e disegnato da Marco Palazzi, vede Indiana Pipps in coppia con l'esperta di lingue antiche Martina Uber Setzen sulle tracce storiche dimenticate dell'unico re spartano dall'animo quieto.
A spingerli sulle tracce del sovrano il lavoro di ricerca compiuto dal pro-pro Oklahoma Pipps, conosciuto anche come il riscopritore.
Un elemento comico davvero particolare!
Il sesto e conclusivo episodio, "Indiana Pipps e il mistero di Thera", firmato da Augusto Macchetto (sceneggiatore) e Roberto Vian (disegnatore) si svolge sull'incantevole isola di Santorini dove la coppia non coppia di Indiana e Martina si alterna tra situazioni vacanziere e il mistero della fine dell'antica civiltà che prosperava sull'isola.
Nel complesso una bella lettura d'intrattenimento, con disegni strepitosi, dove l'avventura e l'archeologia la fanno da padrone.
Un viaggio, come già detto, che coinvolge in maniera attiva il lettore, dove le storie sono tutt'altro che prevedibili.
Non è il primo albo speciale a solo di Indiana Pipps, ma sicuramente fa felice un lettore disneyano come il sottoscritto.
Come sempre una pubblicazione dall'imbattibile rapporto qualità/prezzo (4,5€ su carta usomano per 188 pagine a colori)
Potete trovare l'albo in edicola e nelle migliori fumetterie.


"I CLASSICI DISNEY N.10 - TERRA CHIAMA ETA BETA"


Storia collante inedita sceneggiata da Valentina Camerini e disegnata da Roberto Marini, sceneggiature di Fabio Michelini, 
Marco Gervasio
, Marco Bosco, Massimiliano Valentini, Stefano Ambrosio e Maria Muzzolini, disegni di Alessandro Perina, Marco Gervasio, Marco Palazzi, Maria Luisa Uggetti e Paolo De Lorenzi, copertina di 
Andrea Freccero
, direzione editoriale di 
Alex Bertani
, edito da 
Panini Comics Italia
.
Con l'arrivo del Natale ecco far capolino in edicola un nuovo volume della collana "I Classici Disney" che ripropone in maniera integrale, in questo caso, alcune delle storie più interessanti con coprotagonista Eta Beta (già apparse su 
Topolino Magazine
), l'uomo del futuro, grazie ad una inedita storyline che fa da collante.
Ora, premesso che il personaggio di Eta Beta è di per sé strambamente geniale, le storie selezionate per questo volume sono forse, tra quelle d'epoca moderna, le più interessanti e divertenti.
Le prime due storie, scritte da Fabio Michelini e disegnate da Alessandro Perina, si concentrano molto sulle tematiche ambientaliste ed usano un linguaggio comico e stilistico figlio dell'epoca bianconiana, con tanti momenti comici, rottura della quarta parete, personaggi inediti particolari ma che colpiscono immediatamente l'occhio del lettore.
È strano vedere come storie create una decina di anni fa, possano essere ancora di forte attualità, soprattutto sul fronte della salvaguardia ambientale.
La terza storia, che vede Marco Gervasio come autore unico, propone una divertente commedia d'amore, dove Eta Beta è alle prese con situazioni sentimentali per lui inedite.
In un certo senso ci ho ritrovato elementi del mio quotidiano passato.
Avete presente quando un amico in difficoltà commette gaffe per le quali non sapete se ridere o sentirvi empaticamente in imbarazzo?
Ecco, è esattamente quello che ci ho rivisto.
La quarta storia, sceneggiata da Marco Bosco & Massimiliano Valentini e disegnata da Marco Palazzi, è una storia comica sul gonnellino di Eta Beta e la sua infinitamente capiente tasca.
La quinta storia, sceneggiata da Stefano Ambrosio e disegnata da Maria Luisa Uggetti, è un racconto secondo me molto interessante per i lettori più giovani, dedicata all'importanza e al valore del denaro.
La sesta storia, sceneggiata da Marco Bosco & Massimiliano Valentini e disegnata da Marco Bosco, è forse una delle poche occasioni in cui il protagonista non è l'eroe della storia ma il cattivo, in questo caso Gambadilegno.
Improntata come parodia sul SuperEnalotto, che proprio in quel periodo (2004) era uno dei giochi scommessa più in voga tra gli italiani, vede Eta Beta, assieme a Topolino, come inconsapevole scopritore di una truffa.
La settima storia, sceneggiata da Maria Muzzolini e disegnata da Paolo De Lorenzi, vede Eta Beta in missione nel nostro tempo per salvare il futuro dalla piaga delle tarme.
Ed ovviamente Topolino non può non appoggiarlo!
A memoria è uno dei rari racconti dove vediamo frangenti ed abitanti del futuro.
Nel complesso una lettura veloce e divertente, con un amalgama di stili artistici umoristici che, seppur differenti tra loro, mostrano rotondità e morbidezze in comune.
Tavole dinamiche, dove il dictat umoristico rende la lettura un'esperienza unica, entrando dentro l'animo del lettore.
La stessa copertina di Andrea Freccero, anche grazie ai colori di Mike Peraza, spicca all'occhio del lettore avventore in edicola, trasmette un senso di movimento e divertimento e ricalca alla perfezione il titolo dell'albo, senza spoilerarne i contenuti.
Un bell'albo disneyano con un eccellente rapporto qualità/prezzo, 4,50€ per 185 pagine a colori su carta usomano sono un buon spendere di questi tempi.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia e nelle migliori fumetterie.


"ORPOLINA!"


Storie scritte e disegnate da Pier Luigi Sangalli, edito da 
Sbam Comics
.
Se da un lato Sbam Comics sta proponendo nuovi titoli fumettistici filo umoristici, come ad esempio "Flauer" o "Beato Diario", dall'altra sta riproponendo titoli immortali che hanno fatto la storia del fumetto italiano, come ad esempio Felix, Pinocchio di Motta e Dossi e Pattumix di Colantuoni.
L'ultima riproposta in ordine di tempo è l'antologico "Orpolina!" che raccoglie alcune delle storie e dei personaggi realizzati dal leggendario Pier Luigi Sangalli che hanno fatto la storia delle fu Edizioni Bianconi.
Dagli iconici Merlotto e il Fantasma Eugenio, ai comici racconti di Adam e de il Professor Rotella, dal combinaguai Zurlino all'ingenuo Al Gallina, dall'eroico Superboy all'indecisa Piccola Dea, straordinari personaggi che hanno segnato l'immaginario di più generazioni e che ancora oggi, a decenni di distanza, hanno ancora molto da dare alla causa della Nona Arte.
Il mago Merlotto è un personaggio a cui ci si affeziona con una grande facilità, un vero buono, con una vita colma di avventure, in grado di portarti il lungo e in largo per il globo.
Il Fantasma Eugenio è una versione rivisitata e con risvolti originali di Grisù e Paperino.
Rifugge la sua natura (proprio come il draghetto aspirante pompiere) ed ha delle pesti come nipoti (esattamente come avviene nella visione originale di Qui,Quo,Qua).
Adam è un fumetto intelligente, figlio di tempi meno ostici, dove le storie non solo intrattengono ma insegnano anche alcuni passaggi dell'Antico Testamento, seppur con tono edulcorato e prettamente comico.
Il Professor Rotella riesce, con poche pagine per racconto, a inquadrare e descrivere con un linguaggio umoristico i luoghi comuni degli uber nerd di un tempo.
Zurlino, che se vogliamo già dal nome e dalla professione magica ricorda qualcuno, è una figura con la quale i ragazzini si identificano facilmente nel loro rapportarsi con gli adulti ed affrontare le prove quotidiane.
Al Gallina è l'antenato dell'operato disneyano di Faraci su Topolino, criminalità con potenti dosi di humor e ingenue incomprensioni.
Risate potenti assicurate!
Superboy è una via di mezzo tra Pisellino, il nipote di Braccio di Ferro, è un certo giovane supereroe della DC Comics, visto però dal punto di vista del fumetto umoristico italiano, quindi con avversari piu fantasiosi e aspetti fisici decisamente atipici per i racconti super eroici.
Piccola Dea è una rivisitazione, seppur con una deriva più pestifera, di Pollon.
Inoltre, se nella celebre opera di Azuma l'obiettivo della piccola era di divenire una dea dell'Olmo, qui la protagonista vive una lotta interiore tra le sue responsabilità divine e l'incertezza del proprio percorso.
Per chi ha un occhio allenato, è facile riconoscere le firme dietro alla storie Bianconi.
Nel caso di Sangalli il suo stile di disegno è particolareggiato, sfruttando gli elementi base di costruzione di un personaggio umoristico, tende a giocare molto sulla struttura e su delineazioni che io definisco a goccia, cioè uno stile dove la curva morbida si alterna a frammenti accuminati.
Uno stile che forse scema nelle storie più recenti ma che è nettamente visibile in tutti gli altri racconti dell'albo.
È meraviglioso pensare come, senza cercare chissà quali arricchimento, si potessero creare e illustrare personaggi così semplici ma empatici, con segni incisivi su carta eppure così dinamici.
Per fortuna che Sbam Comics ce li sta riproponendo, in volumi brossurati così ben curati in grafica, qualità, contenuti e inserti speciali.
Eh sì, perché questo volume contiene anche diversi dietro le quinte di realizzazione, vere chicche che fan la gioia di chi come me ama la Nona Arte.
Questa edizione è veramente bella, con un ottimo rapporto qualità/prezzo, ma soprattutto rende onore al lavoro di chi ha contribuito a fare la storia del fumetto italiano, ispirando tra l'altro tante nuove leve.
Infine una piccola nota.
Il titolo del volume è preso da una delle celebri esclamazioni del Mago Merlotto.
Trovate il fumetto in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://sbamcomics.it/prodotto/orpolina-merlotto-sangalli/


"ELETTRA LAMBORGHINI E LA DEA DEL RITMO"


Soggetto di Marco Tamagnini, sceneggiatura di Luca Vanzella, disegni di 
Salvatore Callerami
, copertina di 
Ilaria Catalani
, edito da 
BeccoGiallo Editore
.
Beccogiallo Editore mette a segno un altro interessante lancio fumettistico, inseribile tranquillamente sotto quelle opere a fumetti commercialmente etichettate come graphic novel.
Una inaspettata ma alquanto divertente lettura che rappresenta sia un bell'esempio di fumetto umoristico italiano moderno sia un esempio di incontro tra l'arte della Musica e l'arte del Fumetto.
Sarò sincero, conosco poco di Elettra Lamborghini, personaggio fuori dai miei radar d'interessamento, ma quel poco che ho visto l'ho ritrovato in quest'opera.
Provocante, graffiante, pronta a mettersi continuamente in gioco, padrona di uno slang giovanile ed emblema del twerking, tutto questo e molto altro del mondo di Elettra lo si trova in questa storia, una favola moderna che ricalca gli schemi narrativi di serie giovanili come quelle del fu Disney Channel, ma che crea una spettacolare finestra, tanto per i fans quanto per i neofiti come me, nello show business di Elettra Lamborghini.
A tutti coloro che hanno storto il naso all'annuncio dell'uscita di questo fumetto io dico "vi ricrederete".
Una storia dove l'intrattenimento la fa da padrone, firmata nella sceneggiatura da quell'incredibile astro di Vanzella, che contribuisce al rilancio del fumetto umoristico italiano mai così attivo e in forma dagli Anni 90 come in questi ultimi due anni editoriali.
Lo stile caricaturale ed iperdinamico, tanto della copertinista quanto del disegnatore, travolge l'occhio del lettore e ben si addice alle atmosfere della storia.
Disegni un po' chibi, un po' Teen Titans Go e un poco Cabezonas, con una morbidezza e plasticità che strizza l'occhio ai famosi fianchi della protagonista.
I colori sono firmati da Alessandra Medulla e Fassio Antonio mentre il lavoro di ricerca e il progetto grafico sono stati realizzati dallo Studio RAM.
Nel complesso un bel fumetto, in una confezione quasi "tascabile" e con un buon rapporto qualità/prezzo.
Trovate il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.


"IL CERCATORE" 


Il 2020 è forse l'anno che ha visto il maggior numero di uscite fumettistiche firmate da Leo Ortolani, tutte differenti tra loro nei toni, nei generi e tutte decisamente particolari.
Non fa eccezione "Il Cercatore", una storia qui raccolta in un volumetto brossurato, originariamente pubblicata a puntate su "Rat-Man Gigante" ma che in realtà ha avuto una prima forma fisica negli ormai lontani Anni 80, dove Ortolani iniziava la fase embrionale che lo avrebbe portato anni dopo a consacrarsi come uno dei più importanti autori italiani di fumetti.
L'opera, che è una via di mezzo tra diversi generi narrativi, dall'avventura alla "Indiana Jones" al post apocalittico alla "Conan il Ragazzo del Futuro", dal genere fantasy alla "Il Signore degli Anelli" a "Dungeons and Dragons", è ambientata in un futuro più o meno lontano, dove un gruppo atipico di personaggi si ritrova per il volere del fato ad intraprendere una missione per salvare il mondo, o almeno così credono.
Fortemente permeata del tipico umorismo di Ortolani, quello che all'improvviso ti colpisce forte e in maniera intelligente, la storia scorre via piacevolmente a ritmo sostenuto.
Dal punto di vista artistico c'è ormai poco da dire, tutte le sperimentazioni e derive artistiche che l'autore ha mostrato negli anni sono qui raccolte e rappresentate, dalla deriva kirbyana alla cura del dettaglio tipica del fumetto popolare italiano, passando anche per gli elementi talvolta grotteschi, talvolta deformed del fumetto umoristico.
Visivamente, oltre chd a livello narrativo, è un bel prodotto, un ottimo fumetto, con un eccellente rapporto qualità/prezzo.
Lo trovate in edicola e in fumetteria.


"MERCY VOL.2" 


Sceneggiatura, disegni e colori di 
Mirka Andolfo
 (
Mirkand - Mirka Andolfo
), edito da 
Panini Comics Italia
.
È finalmente uscito il secondo volume della nuova miniserie dell'autrice Mirka Andolfo, "Mercy", e devo dire che ne è valsa la pena attendere tutti questi mesi.
Le storie di Lady Hellaine, della piccola Rory, di Jonathan e della famiglia Swanson proseguono in maniera fluida e lineare in questo secondo tomo avente titolo "I cacciatori, i fiori e il sangue" e, credetemi, nulla deve esser dato per scontato, è talmente pieno di colpi di scena da lasciarti a bocca aperta sino all'ultima tavola.
È un gran bell'horror, splatter e "nasty" al punto giusto, ma senza mai scendere nel volgare o scadere nel b-movie.
C'è intrigo, mistero, è una storia che ha la potenza visiva dello Spider-Man di McFarlane e la solidità narrativa avvincente dei primi numeri di The Walking Dead.
E in più è decisamente originale sia dal punto di vista della trama che della scelta della location, con personaggi ben definiti coi quali empatizzare o ancora per cui simpatizzare o provare odio.
A premere sull'acceleratore della grandiosità è la spettacolare combo visiva artistica dell'autrice, i cui disegni e colori sono a dir poco fenomenali, le cui tavole trascinano il lettore grazie ad una sapiente regia che, secondo me, è il giusto compromesso fumettistico tra le atmosfere dell'IT di Andy Muschietti e del Crimson Peak di Del Toro.
Un grande spettacolo in un volume di pregio con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Davvero consigliata, è a pieno titolo con Zardo, K-11 e F***ing Sakura, tra le serie italiane da libreria più belle e meritevoli dell'ultimo anno.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../pub.../catalogsearch/result/...


"TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES #44" 


Contiene:
"Teenage Mutant Ninja Turtles Universe" sceneggiatura di Ian Flynn, Matthew K. Lanning, disegni di Dave Watcher, Andy Gorham;
"Teenage Mutant Ninja Turtles" storia-sceneggiatura di Kevin Eastman, Bobby Curnow, Tom Waltz, disegni di Cory Smith;
"Teenage Mutant Ninja Turtles: Dimension X" sceneggiatura di Paul Allor, disegni di Pablo Tunica;
edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Questo nuovo albo dedicato alle avventure a fumetti delle 
Teenage Mutant Ninja Turtles
 si rivela essere un ottimo starting point per coloro che vogliono iniziare la lettura di uno dei titoli più interessanti della 
IDW Publishing
.
La prima storia dell'albo "Animali di servizio" vede per protagonisti Raffaello e Alopex intenti a sventare un mercato illecito di animali destinati alla creazione di un esercito di mutanti.
È una storia dedicata al tema della scelta e alla crescita continua del personaggio di Raph.
Il tratto di Dave Watcher è realistico, con una tendenza a concentrarsi maggiormente sulla resa dei personaggi piuttosto che della scenografia.
La seconda storia dell'albo "Occhi Stanchi" è un racconto breve dedicato al rapporto tra fratelli e al percorso di crescita personale tanto di Raph, sempre meno solitario, quanto di Mikey.
Anche qui il tratto di Andy Gorham tende all'iper realistico, con una resa visiva delle tartarughe molto più vicina ai film degli Anni 90.
La terza, quarta e quinta storia sono la prima parte della nuova saga "Il processo di Krang" e vede le tartarughe a fianco dei Neutrini per far sì che Krang venga processato e condannato per i suoi crimini di guerra.
È stupefacente quanto il racconto strizzi l'occhio alle avventure dei Neutrini della serie animata degli Anni 80 e presenti un Krang per nulla sconfitto nonostante sia imprigionato.
Per certi versi viene reso come un boss del crimine non dissimile dal Kingpin della Marvel.
I disegni di Smith sono come sempre dinamici e spettacolari, mentre quelli di Pablo Tunica sono una via di mezzo tra l'underground e lo stile di Josè Ladronn, un mix comunque interessante.
Nel complesso una bella avventura con azione, emozione, crescita, che continua ad alimentare ed arricchire il mito delle TMNT, mai stanco.
Come già ribadito più volte in passato, alcune delle letture fumettistiche americane più belle non sono quelle dei principali supereroi e questa serie ne è l'ennesima dimostrazione.
Le Tartarughe Ninja di questo universo a fumetti, nonostante si ergano loro malgrado ad eroi difensori, non sono equiparabili ai più noti supereroi, semmai sono figlie del fato, costrette, nella loro ricerca continua tra una lotta e un'altra di un posto nel mondo, a fare la cosa giusta per gli altri.
La lettura è caldamente consigliata, potete recuperarlo in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../minja044isbn-it-ninja-minja...


"STAR WARS - GALAXY'S EDGE: AI MARGINI DELLA GALASSIA" 


Sceneggiatura di Ethan Sacks, disegni di Will Sliney, copertina di Rod Reis, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Fumetto nato per lanciare l'attrazione "Galaxy Edge" presente, per ora, nei parchi d'intrattenimento Disney americani, questa miniserie si rivela essere ben più di un mero veicolo pubblicitario.
Ambientato alla fine de "Gli Ultimi Jedi", nel corso della narrazione fa una serie di balzi temporali in diversi periodi della saga, tutti amatissimi dai fans dell'universo di 
Star Wars
.
Una trama avvincente, dove i veri protagonisti sono personaggi inediti e assai affascinanti, un vetusto mercante d'antiquariato ithoriano e una banda di mercenari tosti e capaci che ricordano un poco, nei modi di fare, il gruppo misto di Cad Bane nella serie Clone Wars.
Persino le teste di secchio del Primo Ordine non sono poi così scarse in questo fumetto.
L'inaspettato è sempre dietro l'angolo in questa corsa sulle montagne russe, eppure i numerosi e sbalorditivi rimandi alla saga e ai suoi protagonisti sono elementi che aiutano il lettore a stabilizzarsi ed ambientarsi facilmente, a rimanere a bocca aperta durante momenti epici, quasi si sentono le note di John Williams mentre si legge.
Dalle serie animate ai film di ultima generazione, passando per i fumetti, c'è tutta l'essenza della galassia lontana lontana di Lucas.
Ai disegni troviamo l'artista irlandese Will Sliney, che già i lettori Marvel come me conoscevano da un po' di tempo.
Eppure il suo tratto realistico sembra essersi evoluto ulteriormente, arrivando talvolta a toccare l'iper realismo strutturale di Sean Chen e i dictat anatomici di Deodato Jr.
Ad arricchire ulteriormente la resa visiva delle sue curate, dinamiche e dettagliate tavole, una superlativa colorazione di Dono Sánchez-Almara & Protobunker, con gradazioni che variano a seconda dell'atmosfera e delle situazioni.
La copertina scelta dall'editore italiano è una illustrazione dell'artista Rod Reis, pittorico con una vena di sfumature neoromantiche, splendida nel suo accogliere il lettore, presentandosi a lui con quel calore che la saga ha da sempre manifestato.
Nel complesso un ottimo lavoro che da vero fans di Star Wars ho amato durante e a fine lettura.
Tra l'altro tende a spiegare persino la scenografia dell'attrazione, che a ragion veduta ha un suo splendido perché.
Spero che a fine emergenza pandemica possano realizzarla anche a Disneyland Paris, sarebbe l'occasione giusta per recarsi al parco la prima volta.
L'edizione italiana di questa miniserie è curata da Panini Comics che ci propone un volume brossurato con una qualità di stampa decisamente buona, con un ottimo rapporto qualità/prezzo (13€ spese benissimo).
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.


"GODZILLA #1 VARIANT" 


Sceneggiatura di John Layman, disegni di 
Alberto Ponticelli
, cover variant realizzata da Geoff Darrow, edito in Italia da 
saldaPress
.
Non c'è che dire, dopo il corposo antipasto del volume "Godzilla- La Guerra dei Cinquant'anni", prende vita anche in Italia l'universo del più classico ed amato dai kaiju cinematografici, 
Godzilla
!
Questo primo numero da collezione, presenta i primi due episodi della serie "Giganti & Gangster", un racconto dove i giganteschi mostri, Godzilla incluso, sono solo di sfondo.
La linea narrativa principale è incentrata sulla guerra personale tra il detective Makoto Sano e il clan criminale Takahashi.
Sarà proprio l'elemento "sovrannaturale" dei kaiju a dare una svolta a quello che, altrimenti, sarebbe stato solo un classico, crudo e comunque ben fatto racconto di criminalità.
Ai disegni un grande artista italiano, figlio della wave underground, Alberto Ponticelli, il cui tratto sporco e graffiante, ma al contempo eccezionalmente ricco di dettagli, ben si addice a questa serie.
Non vi è tavola dove il segno sia tirato via, semmai ho come l'impressione che Alberto si sia divertito tantissimo, facendosi prendere la mano e riempiendo ogni singola vignetta.
I suoi kaiju sono potenti tanto quanto le scene di combattimento tra Makoto e i criminali.
Ambientazione cruda e urbana si alterna piacevolmente con quella fantastica dei mostri.
Un bel fumetto, sopra la media rispetto a tantissime altre pubblicazioni americane più popolari.
Rapporto qualità/prezzo nella norma dei prodotti spillati da collezione (6€) mentre la versione regolare è fantasticamente economica (3,90€).
L'edizione che ho acquistato è quella della copertina variant di Geoff Darrow, che come si può vedere è iper dettagliata, chiara, d'impatto e con un effetto sagomato piacevole al tatto.
Potete trovare il fumetto, nella sua serie regolare, in edicola e fumetteria, mentre la variant è reperibile solamente in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://www.saldapress.com/.../1189-godzilla-1-variant...


"UNDISCOVERED COUNTRY VOL.1"


Sceneggiatura di Scott Snyder e Charles Soule, disegni di Giuseppe Camuncoli, Daniele Orlandini e Leonardo Marcello Grassi, edito in Italia da 
saldaPress
.
"Undiscovered Country" è un titolo da tener d'occhio, su cui scommettere per i prossimi anni.
In un futuro distopico, che al lettore più attento ricorderà un mix tra le atmosfere di "DMZ", "Oblivion Song", "Manifest Destiny" e "Reborn", una brutale e violenta epidemia sta facendo strage tra la popolazione dell'Alleanza Euro-Africana.
L'unica speranza sembra essere un messaggio totalmente inaspettato proveniente dagli Stati Uniti d'America, da anni in completo isolamento dal mondo esterno.
Toccherà ad un team atipico, dove ogni membro oltre ad avere caratteristiche ben precise nasconde scheletri nell'armadio, intraprendere un viaggio diplomatico che si rivelerà ben altro.
Una lettura avvincente questo primo volume che raccoglie i primi 6 numeri della serie americana, da molti indicata come il nuovo "The Walking Dead".
È vero? Secondo me in parte, perché "Undiscovered Country" si spinge oltre.
Se l'opera di Kirkman prendeva la scusa dell'apocalisse zombie per analizzare l'animo umano e idealmente decostruire/ricostruire la società contemporanea, questo fumetto si spinge oltre creando un'atmosfera d'intrattenimento che al precedente campione d'incassi della Image Comics mancava.
Questo racconto di Snyder e Soule alterna sapientemente momenti "intimi" a momenti d'azione, mantenendo ritmi narrativi serrati che mai rallentano, persino durante i flashback di approfondimento, sfociando in inquadrature da blockbuster alla "Mad Max Fury Road" epiche da amplio respiro.
Nulla vien dato per scontato, i narratori spingono sull'acceleratore di capitolo in capitolo, quando c'è da fare gli sboroni lo fanno, quando c'è da sconvolgere non si trattengono, osano mantenendo un'ascesa qualitativa che raramente ho trovato nelle proposte americane sul mercato italiano di quest'anno.
Ai disegni troviamo un tris eccezionale, partendo dall'amabile asso di Cammo, di cui si riconoscono alcuni riconoscibilissimi stilemi, che getta le basi, lo spirito, attorno cui Orlandini e Grassi costruiscono le tavole e questo mondo incredibile.
Un tratto realistico, ma sempre in movimento, che lascia a bocca aperta tanto l'amante hardcore di fumetti come il sottoscritto, quanto il lettore occasionale.
Tavole dalla regia cinematografica degna del miglior blockbuster hollywoodiano, con inquadrature pazzesche e vignette iperdettagliate, che emozionano entrando in empatia col lettore.
E il bello è che siamo appena all'inizio del viaggio e ignoriamo completamente tanto il tragitto quanto l'arrivo.
L'edizione italiana che Saldapress ha pensato è davvero di lusso, un gran bel cartonato con una rilegatura da favola e una qualità di stampa davvero sopraffina, per un rapporto qualità/prezzo davvero ottimo.
Di questo primo volume esistono diverse edizioni, la mia è quella numerata con slipcase, copertina di Giuseppe Camuncoli e alcuni rivelatori artworks.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://www.saldapress.com/.../1186-undiscovered-country...


"ANGEL VOL.1"


Sceneggiatura di Bryan Edward Hill, disegni di Gleb Melnikov, copertina di Dan Panosian, edito in Italia da 
saldaPress
.
Dopo "
Buffy The Vampire Slayer
", anche la serie di "
Angel
" inizia a godere di uno sbalorditivo reboot fumettistico che va a comporre il Buffyverse dei 
BOOM! Studios
.
Il personaggio aveva già fatto una prima, fugace, apparizione mesi fa sulle pagine della serie della cacciatrice, ma solo qui lo possiamo finalmente contemplare in azione.
Scopriamo come è finito a Sunnydale e quale è la sua missione.
La serie, per lo meno in questo primo volume, mostra di conservare gli elementi vincenti della serie televisiva aggiustando però il tiro, modernizzando le minacce che Angel deve affrontare.
Al di là di un'impronta mista azione mista orrore che rende avvincente la lettura, in questo primo numero sono due gli elementi preponderanti, il tormento della tragedia personale del protagonista e la rivisitazione della tecnologia e dei social media come strumento demoniaco.
Una bella lettura a ritmo sostenuto che ci porta dritti al crossover con Buffy di prossima pubblicazione.
I disegni di Melnikov appartengono al filone artistico di autori del calibro di Dan Mora e Daniele Di Nicuolo, concentrando però, in questo caso, maggiormente l'attenzione sui personaggi, le loro espressioni e i loro movimenti, a discapito di una scenografia qui invece un poco snobbata.
Dinamismo e intimismo si alternano nella narrazione grazie alla recitazione dei personaggi, stregando l'occhio del lettore e incatenandolo alla lettura dalla prima all'ultima tavola.
L'edizione italiana proposta da Saldapress è un elegante e prestigioso cartonato con un buon rapporto qualità/prezzo per il genere di prodotto.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://www.saldapress.com/.../1200-angel-vol-1-essere...


"THE WALKING DEAD SPECIALE - NEGAN È VIVO!"


Sceneggiatura di Robert Kirkman, disegni di Charlie Adlard, colorazione di Cliff Rathburn, edito in Italia da 
saldaPress
.
Negan è vivo, o per lo meno lo è in questo albo speciale postumo alla fine della serie regolare di "The Walking Dead".
La storia è ambientata prima del capitolo conclusivo della saga e vede Negan in esilio sopravvivere alla giornata.
È un momento di grande tormento per il personaggio, qui colto di sorpresa da qualcosa che non si aspettava.
Il terzo atto ci restituisce il cattivo che tanto abbiamo imparato ad amare anche se qualcosa in lui è cambiato.
Negan si è redento? Sarebbe interessante scoprirlo, dopotutto questo capitolo è quasi l'incipit di una nuova storia.
Nulla è cambiato nello stile narrativo di Kirkman, i personaggi sono sempre ben approfonditi e i morti sono solo un deus ex machina utile per risolvere situazioni di impasse.
Bellissimo in travalicamento metafumettistico iniziale dove Negan sembra parlare ai lettori.
Il tratto artistico di Adlard è come sempre realistico, graffiante e talvolta crudo, illustra alla perfezione la situazione post apocalittica in cui è ambientata la serie.
Un breve ed interessante ritorno, un albo in formato popolare e con un rapporto qualità/prezzo davvero imbattibile.
Potete trovare l'albo in fumetteria, anche in versione variant.


"SECOND COMING - L'AVVENTO" 


Sceneggiatura di 
Mark Russell
, disegni di 
Richard Pace
, edito in Italia da 
Editoriale Cosmo
.
Diversamente da come può suggerire la copertina o dagli strilloni commerciali con cui era stata anticipata questa chiacchieratissima miniserie a fumetti, "Second Coming" non si pone come un'opera irriverente sulla fede cristiana e su un possibile ritorno di Gesù su una terra abitata da metaumani, è invece un'interessante spunto di riflessione per i dogmi della fede ai giorni nostri e una brillante chiave di lettura della figura del supereroe.
La storia vede per protagonisti il supereroe Sunstar (descritto con i più classici archetipi di genere) e Gesù rimandato sulla terra dall'Altopadre. Nel mezzo verranno sconvolte le vite di Satana (in cerca di un'apparente redenzione) e di Sheila, la giornalista eterno amore del supereroe.
Son rimasto realmente sbalordito, convinto di trovarmi tra le mani una possibile opera dissacrante come il Preacher di Ennis, in realtà questo fumetto, la cui lettura rimane comunque indicata ad un pubblico maturo e non adolescenziale, è per il lettore scafato di fumetti una sorta di capitolo biblico dove riuscire a conciliare tanto un improbabile credo quanto il sense of wonder dei più classici comicbooks americani.
Un fumetto interessante, la cui genesi come ben sappiamo non è stata affatto semplice.
I disegni di Richard Pace mutano notevolmente carattere ed atmosfera a seconda del chinatore che gli viene affiancato all'interno della storia, dando un ritmo e una visione scanzonati quando ci si concentra su Sunstar e fornendo uno stile più grezzo e serio quando ci si concentra su Gesù e Dio.
Una lettura che nel complesso vi consiglio di provare a leggere, forse un po' di nicchia e a tratti più intimista che commerciale, ma sicuramente un titolo di spicco nelle proposte fumettistiche americane del mercato italiano 2020.
Il volume è un classico brossurato formato comicbook da 176 pagine, con una carta di stampa comunque pregiata che però ne alza il prezzo di vendita (€19,90 lo ammetto è un poco caretto per questa edizione).
Trovate il volume nelle migliori fumetterie o sul sito dell'editore al link: https://www.editorialecosmo.it/product/product-9977/

"DOCTOR WHO - DODICESIMO DOTTORE: BOOM SONICO" 

Sceneggiatura di George Mann e Robbie Morrison, disegni di 
Mariano Laclaustra
 e Rachel Stott, edito in Italia da 
Editoriale Cosmo
.
Tornano in Italia, grazie ad Editoriale Cosmo, le avventure a fumetti del famoso eroe britannico conosciuto come il Dottore!
Storie filler ed avvincenti in piena continuity con la serie televisiva che ne conservano il dictat principale ovvero insegnare divertendo.
L'incarnazione del Dottore in questo caso è quella dell'attore Peter Capaldi, il dodicesimo Doctor Who, qui alle prese con diversi originalissimi companions e minacce aliene lungo il corso della storia.
Per quanto d'intrattenimento, ci sono un paio di storie davvero niente male, in particolare la seconda e la terza.
La seconda è ambientata nella Parigi del Re Sole ed ha una soluzione artistica per i flashback davvero affascinante, tratteggio di matite colorate su carta da frutto, semplice, lineare ma efficace per stabilire i ritmi narrativi della storia.
La terza è ambientata ai giorni nostri e per certi versi è metafumettistica, vedendo il Dottore (s)coinvolgere due autori di fumetti che hanno dato vita ad una serie basata sulla leggenda urbana del Signore del Tempo.
Ci sono espedienti narrativi simili a quelli sfruttati negli Anni 90 per la Green Lantern Kyle Rayner.
I tratti artistici di Laclaustra e Stott si alternano piacevolmente e sposano la linea filorealistica pur non rinunciando a ritmi d'azione sostenuti o ad incredibili vignette dettagliate.
Nel complesso quindi un'ottima lettura d'intrattenimento per un volume brossurato stampato su carta lussuosa (che spiega il costo un po' caro del prezzo di copertina).
Potete trovare il fumetto in libreria e fumetteria.


"DIABOLIK- IL GIOVANE DIABOLIK" 

Soggetto di Mario Gomboli e Tito Faraci, sceneggiatura di Tito Faraci, disegni di Giuseppe Palumbo e 
Giuseppe Di Bernardo
, edito da 
Oscar Mondadori Vault
.
Quello che ho appena letto è un corposo volume che ristampa uno dei cicli più recenti e importanti di 
Diabolik - Il Re del Terrore
, una delle più note icone non solo della Nona Arte ma anche della pop culture italiana.
Le storie presenti contribuiscono a togliere il pluriennale velo di mistero sulle origini e il percorso formativo del leggendario ladro di Clerville, in una ambientazione totalmente differente da quella a cui siamo abituati nella serie regolare mensile.
Dimentichiamoci della fidata Eva o dell'implacabile Ginko, qui i personaggi principali sono tutt'altri e l'atmosfera è quella di una perenne spada di Damocle che pende sulla testa di tutti gli abitanti dell'isola di King.
Le due storie principali del volume sono illustrate dalla straordinaria firma di Giuseppe Palumbo, che si scrolla di dosso gli stilemi classici della serie e propone uno stile più moderno, tipico della sperimentazione grammaticale fumettistica italiana.
Al di là dei minuziosi dettagli delle vignette e dello spettacolare uso di un bianco e nero più morbido e dinamico, ciò che più mi affascina di Palumbo è la capacità di sfruttare appieno in modo accattivante il viso dei personaggi, conferendogli una espressività talmente potente da empatizzare subito col lettore.
Ad introdurre e concludere la prima storia, due frammezzi ambientati nel presente, troviamo un'altra grande firma di Diabolik, Giuseppe Di Bernardo il cui lavoro differisce parecchio da quello di Palumbo.
La sua impostazione di tavola rispecchia la classica gabbia bonelliana, il suo tratto amplifica la luce delle scene e particolareggia tantissimo scenografie e personaggi, contribuendo a far rallentare e respirare la storia.
Nel complesso una bella ed avvincente lettura che sa coinvolgere tanto il lettore più fan hardcore quanto quello più occasionale e neofita.
Il volume presenta un'eccezionale rapporto qualità/prezzo per il tipo di confezione, formato e cura di stampa.
Lo potete trovare in libreria e nelle migliori fumetterie.


"DIABOLIK N.11 ANNO LIX" 

Soggetto e sceneggiatura di Mario Gomboli e Tito Faraci, disegni di Enzo Facciolo, copertina di 
Matteo Buffagni
, edito da Astorina.
L'albo inedito di 
Diabolik - Il Re del Terrore
 di Novembre è un bel leggere, senza dubbio.
Intitolato "Ginko senza più regole" si presenta in edicola con una copertina enigmatica e affascinante dove un trasandato Ginko minaccia alle spalle Eva Kant con la pistola.
È un'immagine ben curata che rispecchia l'anima della storia.
La storia... non c'è che dire, quando un albo a fumetti è scritto da Tito Faraci, riesce a rapirti e trascinarti nella storia.
Ginko qui è più protagonista di Diabolik, un arma stessa del narratore nei confronti del lettore.
Può Ginko travalicare i limiti della Legge? Il dubbio rimane legittimo sino alla fine dell'albo, in un racconto in cui sarà la figura di Eva a giocare il carico da novanta.
Veramente ben scritta!
Ai disegni troviamo un veterano della serie Enzo Facciolo il cui tratto vecchia scuola rimane sempre saldo, risvegliando sensazioni di un'epoca fumettistica purtroppo persa.
Il disegnatore giusto per una storia sporca come quella di quest'albo.
Nel complesso un fumetto in grado di colpire e trainare il lettore, sia occasionale che hardcore.
Il rapporto qualità/prezzo è come sempre eccezionale, spendere 2,8€ per una storia inedita di 120 pagine significa mettersi in tasca un vero tesoro.
Lettura consigliata!
Trovate l'albo in tutte le edicole d'Italia e nelle migliori fumetterie.


"DIABOLIK N.12 ANNO LIX" 

Soggetto di A.Pasini e A.Palmas, sceneggiatura di R.Finocchiaro e A.Pasini, disegni di 
Giuseppe Di Bernardo
, retini di L.Castagna, copertina di Matteo Buffagni, edito da Astorina.
L'albo inedito di 
Diabolik - Il Re del Terrore
 di Dicembre contiene un episodio davvero speciale.
Intitolato "Vite al Margine" si presenta in edicola con una copertina iconica che ritrae l'inafferrabile duo in una situazione davvero problematica che suggerisce il tipo di atmosfera contenuta nell'albo.
Tra le copertine di quest'anno è forse la meno sperimentale, Buffagni ha fatto dei veri capolavori in questo 2020, ma non si può certo dire che non trasudi l'essenza stessa della serie.
La storia presenta diversi livelli narrativi, alcuni con temi molto attuali, che vedono un perfetto incastrarsi delle trame.
Protagonista del racconto è Eva, col suo legame per Diabolik, ed una sfida che spinge letteralmente la sua vita al margine.
Un cameo cinematografico speciale crea la giusta occasione per dare il via alla storia e ai suoi colpi di scena.
Un primo livello di lettura riguarda Eva come bandiera della donna moderna, audace, sicura di sé, in grado di prendere le redini della sua vita e contrastare la violenza e l'ignoranza maschile.
Un secondo livello di lettura è il costante aumento della povertà e della frustrazione di una routine quotidiana in un mondo che priva della libertà necessaria per assaporare la vita.
Un terzo livello di lettura è il legame tra due persone che si amano davvero, come Diabolik e Eva.
Per non parlare del rapporto di complicità che si crea tra due amiche legate dal caso, unite nella sfortuna della povertà e nella resilienza.
I disegni di Di Bernardo sono come sempre potenti, dinamici, impattano con lo sguardo del lettore con una incisività forse senza pari sulla serie.
I volti dei personaggi creano empatia e trasmettono emozioni dettando, assieme allo scorrere degli eventi, ritmo ed atmosfere della storia.
Nel complesso un fumetto in grado di colpire e sbalordire il lettore, sia occasionale che hardcore, in grado di sfruttare la piena potenzialità del media.
Il rapporto qualità/prezzo è come sempre eccezionale, spendere 2,8€ per una storia inedita di 120 pagine significa mettersi in tasca un vero tesoro.
Lettura davvero consigliata!
Trovate l'albo in tutte le edicole d'Italia e nelle migliori fumetterie.


"DON CAMILLO A FUMETTI POCKET N.3" 

Sceneggiatura di 
Davide Barzi
, disegni di 
Lucia Gabbi
 e 
Adriano Fruch
, copertina di 
Alberto Locatelli
, edito da 
Cartoon Club
.
Terzo albo in formato diaboliko per la serie 
Don Camillo a fumetti
, una delle serie fumettistiche italiane più belle degli ultimi italiani sia per struttura narrativa che per visioni artistiche.
Partiamo dalla magnifica copertina realizzata da Alberto Locatelli, grandioso artista bergamasco molto apprezzato dai lettori di tutta Italia.
Ancora una volta l'illustrazione di copertina, dove la magia dell'acquarello sposa un tratto prettamente realistico e vivo, coglie appieno l'atmosfera dell'albo con il chiaro accenno dominante dell'atmosfera diabolika sul mondo piccolo del Guareschi.
Tonalità violacee e scure predominanti, dove l'effetto della pioggia incanta l'occhio dell'osservatore conferendo una forte spinta al senso di movimento dell'intera inquadratura.
L'albo è forse quello meno d'ispirazione diabolika per quanto il settaggio della tavola sia quello tipico del fumetto giallo-thriller italiano.
Troviamo due storie nell'albo.
La prima, paradossalmente di forte attualità, legata all'improvvisa apparizione di simboli e frasi nazi fasciste nel paesello di Peppone e Don Camillo.
Il tratto realistico della disegnatrice Lucia Gabbi rende appieno lo stampo artistico diaboliko del racconto, con luci bianche ed ombre scure che si bilanciano alla perfezione e rendono appieno il senso di movimento dei personaggi.
Particolare e ben sviluppata la recitazione dei personaggi sfruttando appieno il linguaggio delle espressioni facciali.
La seconda storia è un breve ma poetico focus on sul giovane Giovannino Guareschi e sulle sue vacanze estive.
A strappare dalle precedenti atmosfere diabolike, conferendo un tono più bucolico, sono i disegni di Adriano Fruch, il cui tratto, arricchito da una favoleggiante scala di grigi, è il connubio perfetto tra la via del realistico e dell'umoristico.
Personalmente mi ha ricordato moltissimo lo stile di autori come il compianto Mike Wieringo o l'italiano Federico Bertolucci.
Ad arricchire l'albo una serie di interessanti inserti speciali dedicati tanto ai contenuti quanto agli artisti coinvolti.
Una bellissima lettura, un acquisto caldamente consigliato, con un eccellente rapporto qualità/prezzo (5,9€ son soldi ben spesi).
Potete trovare l'albo nelle migliori fumetterie!


"IL GRANDE RATOLIK" 

Soggetto, sceneggiatura e disegni di 
Leo Ortolani Official and Gentleman
, copertina disegni di Leo Ortolani colori di Lorenzo Ortolani, edito da 
Panini Comics Italia
.
"Il Grande Ratolik" è un albo che ha tanti significati.
Innanzitutto è una ristampa davvero attesa sia dai fans di 
Rat-man
 che dai fans di 
Diabolik - Il Re del Terrore
.
Grazie al formato, lo stesso de "Il Grande Diabolik", l'edizione esalta e rende onore alle tavole realizzate da Ortolani facendo trasparire non tanto l'intento di realizzare una bella parodia, quanto di omaggiare una delle più grandi icone cult del Fantastico italiano.
Che cosa leghi uno dei più straordinari autori di fumetti di tutti i tempi al Re del Terrore, lo scopriamo poi in un corposo ed assai interessante dietro le quinte in appendice all'albo.
Un altro elemento molto importante è proposto dal personaggio di Ada, la parodia di Eva interpretata magistralmente da Cinzia.
Dico interpretata perché, come avviene di solito sulle pagine di "Topolino" con i personaggi disneyani, qui sono i personaggi stessi creati da Ortolani ad indossare degli abiti diversi e a recitare come veri attori nel corso della storia.
Brakko diventa Biloba, controparte dell'ispettore Ginko in tutti i sensi, scritto in maniera davvero intelligente e brillante, una sorta di Tenente Frank Drebin.
Rat-Man diventa Ratolik e, assumendo una identità più oscura e sicura di sé, abbandona in parte le caratteristiche che lo rendono "sfigato" per assumerne altre che lo rendono più graffiante, ma sempre permeato da una verve comica in grado di strapparti una serie di risate.
L'umorismo di Ortolani tocca qui difatti un terreno non di facile appoggio, far ridere sfruttando anche una comicità macabra non è facile, eppure ci riesce con quella maestria a cui ci ha abituati in questi decenni.
Non c'è risata che si possa trattenere o soffocare, con un tempo comico che colpisce duro ogni due, massimo quattro, vignette.
E poi c'è Ada, che non è Cinzia e non è Eva.
Per certi versi forse non è neanche l'esatto mix dei due personaggi, per quanto così rappresentata fisicamente.
Ada rappresenta le difficoltà della Donna e della comunità LGBT ad emergere e lottare in una società dove il maschilismo e tratti di soffocante mascolinità tendono a primeggiare.
Ada è la donna che non si sente valorizzata dal proprio uomo, Ada è quella persona che cerca di trovare una propria identità indipendente in un mondo che non pare essere il suo.
Ed è forse questo elemento narrativo a dare a questo fumetto quel guizzo che lo rende non una semplice parodia, non solo un maestoso omaggio all'opera delle Sorelle Giussani, ma qualcosa di più, per certi versi originale.
Dal punto di vista prettamente artistico, per quanto buona parte delle tavole ci presenti il tratto tipico dell'autore, troviamo anche in questo caso alcune sperimentazioni di Ortolani che, vuoi per l'uso dei retini, vuoi per il tipo di regia, vuoi per l'utilizzo dei neri nella rappresentazione di situazioni e personaggi, esalta l'omaggio alla diabolika opera originale.
La copertina è forse la ciliegina sulla torta di questo omaggio.
Dalla composizione al bellissimo uso delle tinte piatte color pastello di Lorenzo Ortolani, passando per il font grafico del titolo, preso in prestito da un certo film di Mario Bava del 1968, c'è tutta l'intenzione di accattivarsi l'occhio del lettore e conquistarsi uno spazio importante in quella stretta vetrina dell'edicola.
La lettura poi è trascinante, è pura magia che ti tiene legato dalla prima all'ultima tavola e che fa passare dei piacevoli momenti, aiutando il lettore a staccare la spina dalle fatiche e dai pensieri quotidiani.
L'edizione qui proposta da Panini Comics rispecchia in tutto e per tutto la qualità e la forma dell'analoga produzione di Astorina, per quanto il costo sia più pesante.
Detto ciò, vale la pena spendere 9,90€ per questo fumetto?
Se guardiamo alla qualità del prodotto mi vien da suggerire di sì.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia e nelle fumetterie.

"SAMUEL STERN EXTRA 2020" 


Copertina di Elena Casagrande, sceneggiature di 
Massimiliano Filadoro
Gianmarco Fumasoli
Marco Savegnago
, disegni di 
Maurizio Di Vincenzo
Adriana Farina
Alessio Maruccia
Antonio Mlinaric
 e Valerio Piccioni, edito da 
Bugs Comics
.
È il primo e tanto atteso albo speciale di 
Samuel Stern
 quello che tengo stretto in mano, una serie che ha saputo, nell'ultimo anno, conquistarsi uno spazio tanto in edicola quanto nel cuore dei lettori seriali italiani, uno di quei progetti fumettistici Made in Italy che realmente ha lasciato un segno non indifferente in questo nefasto 2020.
Partiamo dalla copertina, firmata da quel grande talento che risponde al nome di 
Elena Casagrande
, autrice tra l'altro per la stessa serie della ricercatissima variant del primo numero.
La scelta di Elena è stata davvero oculata, rappresentando diversi concetti espressi nell'albo "Come nasce un Eroe".
Troviamo quindi Samuel e i suoi comprimari principali in piena fase di realizzazione, cosa questa che vedremo anche nella storia filoconduttiva dell'albo e negli inserti speciali.
L'albo presenta ben 4 storie, una che, sfruttando uno degli espedienti più belli e divertenti della metanarrativa, ha lo scopo di fare da collante per le altre tre, di cui due totalmente inedite ed una che è la riproposta (questa volta su carta stampata) della prima storia del personaggio che noi lettori abbiamo letto.
Ora, dato che non voglio spoilerarvi il contenuto e lasciare che sia per i vostri occhi e le vostre menti una vera sorpresa, mi soffermerò brevemente sulle caratteristiche compositive dell'albo.
Innanzitutto, è una pubblicazione fruibile non solo al lettore hardcore della serie ma, a mio modo di vedere, indirizzata soprattutto al potenziale nuovo lettore, alleggerendo la narrazione dal peso della continuity, offrendo un vero e proprio viaggio, tanto narrativo che analitico, nel mondo di Samuel Stern.
Sono presenti infatti numerosi e perfettamente corredati inserti speciali, un vero e proprio completo dietro le quinte di raro concepimento, che mostra il grande lavoro eseguito dal team artistico della serie.
Da amante della Nona Arte questa pubblicazione è una delle più belle che l'offerta italiana del mercato fumetto abbia proposto quest'anno nel panorama dell'edicola.
Nel complesso un'ottima lettura, sorprendente sotto tutti i punti di vista, con un eccellente rapporto qualità/prezzo.
Acquisto caldamente consigliato, potete trovare il fumetto in ogni edicola d'Italia, male che vada il vostro edicolante può sempre contattare il distributore o l'editore per richiederne copia... oppure cercate nel reparto quotidiani/fumetti/riviste dei supermercati (dove solitamente è presente in abbondanza).

"SAMUEL STERN #12 EDIZIONE VARIANT"


Sceneggiatura M.Filadoro, 
Gianmarco Fumasoli
, Marco Savenago, disegni di Salvo Coniglione, copertina di 
Elena Casagrande
, edito da 
Bugs Comics
.
Samuel Stern
 ha da poco compiuto il primo anno di vita editoriale e, per festeggiarlo, l'editore ha deciso non solo di far uscire uno speciale da edicola di cui vi ho già parlato, ma anche il numero 12 con una celebrativa copertina variant realizzata da Elena Casagrande.
L'illustrazione realizzata da Elena è leggibile su più livelli.
Innanzitutto il Rosso non solo è intento a soffiare su 12 candeline di "compleanno", ma ognuna di esse rappresenta un personaggio chiave di questi primi 12 numeri.
In una splendida contrapposizione tra luce ed ombra, dove il colore rende realisticamente animata la situazione, alle sue spalle celate nell'ombra, scorgiamo le minacce demoniache che sono pronte a cogliere il nostro in fallo.
Un segnale importante questo, che indica non solo che la sua missione è tutt'altro che finita, ma anche che la serie prevede di continuare ancora il suo viaggio in edicola.
Sicuramente ciò non può che rendere felice i suoi lettori e rappresentare un elemento significativo per il Fumetto italiano.
La storia, pur aprendosi e chiudendosi su un elemento della vita privata di Samuel, volge la sua attenzione su un tema molto importante, quello dei bambini maltrattati.
Sfruttando la splendida chiave di lettura del linguaggio horror il racconto si concentra sulla tremenda malvagità adoperata nei confronti dei bambini, in questo caso orfani, vittime innocenti di vere e proprie brutali sevizie.
Da rabbrividire, talmente pungente ed empatico diviene questo racconto dalla prima e l'ultima pagina.
Persino lo stesso Samuel accantona la sua scanzonatezza per quasi tutto l'albo talmente viene toccato dall'argomento.
A rendere ancor più efficace e vivo il fumetto, il tratto realistico e lo stupendo lavoro di chiaro scuri di Salvo Coniglione.
Dotato di un'impronta stilistica realistica davvero notevole, il suo stile di regia è dinamico, le sue tavole ricche di dettagli, il chiaroscuro delle vignette in talune situazioni si sostituisce ai baloon nel linguaggio di comunicazione, l'utilizzo degli sguardi dei personaggi diviene elemento narrativo importante, un lavoro artistico nel suo complesso davvero encomiabile!
Una bella lettura, più profonda di quel che pensavo di trovare, Samuel Stern continua a stupire!
Potete trovare il nuovo numero della serie a fumetti tutti i mesi in libreria e gli arretrati sul sito dell'editore al link: https://www.bugscomics.com/bugs-comics/negozio/


"DYLAN DOG OLDBOY #3"


Copertina di 
Gianluca Cestaro
 e 
Raul Cestaro
, prima storia sceneggiata e disegnata da 
Gigi Simeoni
, seconda storia sceneggiata da 
Giancarlo Marzano
 e disegnata da Giulio Camagni, edito da Sergio Bonelli Editore.
Un bell'albo, con due storie che, per certi versi, ricordano l'imprinting di "Tales from the Crypt" e "The Twilight Zone", ben scritte e illustrate con sopraffino talento, un ottimo 
Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore
 che non lascia a bocca asciutta anche il più accanito estimatore della serie.
La copertina dei Fratelli Cestaro è quanto più amo del Dylan autunnale, con riferimenti visivi all'atmosfera di Halloween come mi aveva abituato ed incantato l'attuale copertinista della serie regolare, Gigi Cavenago.
Un'illustrazione davvero d'impatto che attira l'attenzione dell'occhio tanto del lettore occasionale quanto di quello specifico e che preannuncia, non tanto il contenuto dell'albo, semmai la sensazione del tipo di storie che vi troviamo.
Insomma, se non si è capito, questa copertina mi è piaciuta tantissimo!
La prima storia, avente titolo "L'Isola del Male", è un bel racconto ideato da Gigi Simeoni, con atmosfere che, almeno inizialmente, ricordano atmosfere che siamo soliti leggere sul mensile di Dampyr, per poi esplodere nella tematica dell'incubo, in particolare quello che riguarda l'imperfezione del nostro tendere ad essere perfetti, quella macchia, seppur piccola, dei nostri peccati che vogliamo nascondere e che temiamo prenda spazio non dovuto, il classico demone interiore.
I disegni di Simeoni son sempre un piacere per gli occhi di un estimatore della Nona Arte, un connubio tra lo stile realistico e l'accezione umoristica come lo straordinario stile del compianto Mike Wieringo o di Claudio Sciarrone sulle pagine de L'Insonne.
La regia e il ritmo narrativo delle tavole di Simeoni ricorda molto, in questo caso, quelli delle serie tv odierne, in grado di tenere il naso del lettore incollato dalla prima all'ultima tavola.
La seconda storia è firmata dal duo Marzano e Camagni e ricorda davvero una puntata de "Ai confini della realtà".
Sarà per il clima che si respira nella storia, sarà per l'iper realismo, a tratti esasperante, del tratto artistico del disegnatore, ci sono stati momenti in cui la piega degli eventi l'ho sentita forte come, figurativamente parlando, un pugno nello stomaco.
È una storia che prende il lettore, lo sorprende, lo ribalta, come una corsa sull'ottovolante e che riporta in scena non solo un personaggio dell'albo "Dylan Dog #264" ma anche due classici comprimari della serie pre Ciclo della Meteora.
Il tema trattato è quello dell'incubo di cosa potremmo realmente fare se lasciassimo andare i freni che ci tengono ancorati alla normalità e talvolta alla nostra remessività.
Come già scritto, i disegni di Camagni sono sorprendenti per un tratto realistico atipico, ma che ti riesce ad entrare dentro e a dar realmente corpo al carattere della storia.
Nel complesso due racconti sorprendenti e affascinanti per essere presenti su uno speciale e non sul mensile regolare.
Acquisto e lettura consigliati, trovate l'albo in tutte le edicole d'Italia, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link: https://www.sergiobonelli.it/.../dylan-dog-oldboy-3.../...


LA STIRPE DI ELÄN 1 (MAXI MARTIN MYSTÈRE N.14)


Sceneggiatura di
Federico Memola
, disegni di Esposito Bros. (Episodio 1),
Rossano Rossi
(Episodio 2),
Beniamino Delvecchio
(Episodio 3), copertina di Rosario Raho, edito da Sergio Bonelli Editore.
Da qualche mese la Bonelli ha messo in atto una bella ristampa delle storie della mai dimenticata "serie non serie" ZONA X, una pubblicazione antologica degli Anni 90 che presentava alcune miniserie inizialmente legate a
Martin Mystère - Sergio Bonelli Editore
e poi più indipendenti.
Dopo "Magic Patrol" è il turno di una saga a fumetti tuttora rimasta nel cuore a tantissimi lettori ed autori, "La Stirpe di Elän"!
La saga, sceneggiata dal caro e compianto Federico Memola, è un mix tra fantasy moderno, avventura alla Jules Verne ed un pizzico di thriller, in grado di tenere il lettore ancorato dalla prima all'ultima pagina di ogni capitolo.
Facciamo la conoscenza della giovane Elphin e del suo collega Brent, due operai di un cantiere edile in una apparente anonima cittadina irlandese, ancora fortemente ancorata ai miti della tradizione popolare.
Le loro vite vengono totalmente travolte dai piani del misterioso Roman e dell'imprenditrice Miss Hammond, ritrovandosi tra le mani un mistero che li porterà addirittura sul pianeta alieno di Elän, dove la scienza si mischia alla magia, dove la tecnologia va a braccetto con i miti e le leggende.
I tre capitoli presenti in questo primo albo sono eccezionali sia per contenuti narrativi che artistici.
Il primo capitolo "Delitti e Sortilegi" funge da ottima introduzione ai personaggi, ai luoghi e alle regole di base di questo universo.
Il Mistero, con la M maiuscola, permea tutta la prima parte del capitolo, per poi sconvolgere, in tutti i sensi, tanto i protagonisti quanto i lettori con le meraviglie della Fantasia.
I disegni firmati da Esposito Bros. sono una sintesi artistica dell'influenza visiva dei fumetti Image Comics che in quel periodo stavano sconvolgendo i lettori di tutto il mondo.
È meraviglioso, dal mio incuriosito punto di vista, osservare come il fumetto popolare italiano abbia in quegli anni iniziato a far proprie alcune caratteristiche del fumetto americano, metabolizzandolo e adattandolo al proprio fabbisogno.
I disegni realizzati da Esposito Bros. sono fenomenali proprio per questo motivo e, credo, rappresentino un primo piatto artistico in grado di affascinare anche il lettore odierno.
Il secondo capitolo, "I Signori del Male", l'ho amato moltissimo, è totalmente incentrato su quelli che, almeno per ora, potremmo definire i villains della serie, personaggi totalmente affascinanti e intriganti, con un passato e caratteristiche ben delineate.
Non so voi ma, per quanto mi riguarda, questo capitolo rappresenta uno dei migliori racconti, in gergo tecnico background story, degli ultimi decenni dedicato a dei cattivi di una serie e non vi nascondo che in parte mi viene da tifare per Miss Hammond.
I disegni di questa storia sono stati realizzati da Rossano Rossi e, dal mio punto di vista, sono uno splendido esempio di fumetto popolare bonelliano, con uno stile realistico ma dinamico, e tavole ricchissime di dettagli.
Gli sguardi e il linguaggio del corpo dei personaggi si muovono sinuosamente con le atmosfere tenebrose della storia, affascinando l'occhio del lettore tenendolo con il naso tra le pagine del fumetto.
Io personalmente vi ho visto anche diversi rimandi a Watchmen di Moore e Gibson e Satanik di Bunker e Magnus.
Il terzo episodio, "L'Ombra del Drago", si propone come ulteriore approfondimento dei luoghi e degli abitanti di Elän, con atmosfere, se vogliamo non troppo distanti dalle opere di Alex Raymond e Hal Foster.
Un'introduzione che ci catapulta nel cuore dell'azione, un po' (se mi permettete) come nel primo ed immortale "Guerre Stellari" e il cui ritmo ci permette di riallacciare immediatamente i rapporti con i due protagonisti umani.
I disegni di questa storia sono firmati da Beniamino Delvecchio, un'altra grande firma di Casa Bonelli, che apre il racconto con una potentissima e spettacolare splash page.
Dall'azione ai momenti più intimi, dagli alterco alle scene epiche e "mostruose", che sia giorno o notte, la regia di Delvecchio è eccezionale sotto ogni punto di vista.
Ogni personaggio diviene un attore sublime!
Una visione artistica eccezionale, che anticipa di parecchio i tempi (siamo nel 1995 nella sua uscita originale).
Non possiamo non pensare, ad esempio, alla Ann Darrow di Naomi Watts nel King Kong di Jackson quando Elphin viene fatta prigioniera.
O ancora l'imponenza del drago stesso, una vera e propria forza della natura, fa pensare alla rappresentazione dei kaiju della recente saga cinematografica di Godzilla.
Profeticamente e visivamente fantastico!
La copertina di Rosario Raho è epica, non c'è altro modo di descriverla, un po' Burroughsiana nei toni se vogliamo, in grado non solo di esprimere le caratteristiche della serie ma anche (e soprattutto aggiungerei io) di catturare l'occhio del lettore abitudinario e neofita dell'edicola.
Nel complesso una gran bella lettura che, nonostante i 25 anni d'età, rimane fresca e godibilissima per i lettori di oggi.
Un paio di anni fa ho avuto modo di chiacchierare in più occasioni con Federico e non vi nascondo che un revival di queste storie, in occasione del quarto di secolo d'anniversario, era tra le sue speranze.
Son davvero felice che la Sergio Bonelli Editore abbia concretizzato questo suo desiderio con una siffatta edizione, che omaggia la sua forma originale ma che al contempo la rende un prodotto appetibile tanto ai fans di vecchia data che ai possibili nuovi lettori.
Se vi sono piaciuti Dragonero, Greystorm, Xenozoic, Flash Gordon o Adam Strange, sicuramente amerete anche questo titolo!
Lo trovate in tutte le edicole d'Italia, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link: https://shop.sergiobonelli.it/.../la-stirpe-di-elan.../...

"AVVENTURA MAGAZINE - I GRANDI EROI DI G.L.BONELLI 2" 


Sceneggiature di Gian Luigi Bonelli, disegni di Mario Uggeri e Jorge Moliterni, copertina di Claudio Villa, edito da Sergio Bonelli Editore.
Le due vite editoriali di Yuma Kid, due storie simili ma anche diverse, che rispecchiano gli stilemi dei due decenni in cui sono stati pubblicati, in un unico albo ricco di inserti di approfondimento culturali e fumettistici, con una inedita copertina del grande 
Claudio Villa
 che riprende una vignetta del fumetto rendendola un vero e proprio manifesto pubblicitario.
Yuma Kid, che si lancia in parallelo alla leggenda del fumetto italiano Tex - Sergio Bonelli Editore, più sporco e crudo nella sua prima incarnazione editoriale (1953), figlio del cinema Anni 40-50 e di quell'immaginario spaghetti western che prepotentemente si è fatto largo in Italia.
Yuma Kid, che si ripropone al pubblico nella sua seconda incarnazione editoriale (1976) in veste più politically correct e sulla falsariga del successo di tre decenni di pubblicazione di Tex.
Yuma Kid, che non è Tex, è altro, una leggenda che tale è rimasta, un racconto che ci porta, oggi come ieri, in quelle assolate e crude atmosfere del Selvaggio West, dove i venti di guerra tra popoli non cessavano di soffiare, dove la poca ricchezza era calamita per criminali.
Due racconti, per quanto simili, coinvolgenti ed adatti ai lettori di oggi come a quelli di ieri.
La versione del 1953 di Uggeri, qui rimontata dal formato a strisce al formato bonellide odierno, trae forte ispirazione visiva dalle grandi pellicole cinematografiche del periodo, dove i personaggi maschili e femminili sono ritratti come gli standard hollywoodiani ci avevano abituato.
Ogni vignetta, ogni scenario, ogni personaggio, è disegnato con un realismo e una ricchezza dei dettagli incredibile, eppure non perde ritmo in regia e narrazione.
La versione del 1976 di Moliterni, seppur debitrice nella grammatica alla gabbia bonelliana dimostra segni di rivoluzione visiva del comic book americano, è figlia, artisticamente parlando, delle storie di Tex Willer.
Ne sono dimostrazione le inquadrature, i volti e gli abiti dei personaggi.
Una linea del tratto anche qui realistica ma al contempo eccezionalmente dinamica, trainante per l'occhio del lettore.
Nel complesso una bella lettura tanto per i lettori hardcore di genere, quanto per i veri amanti della Nona Arte.
Potete trovarne ancora copia in qualche edicola, nelle migliori fumetterie o sul sito dell'editore al link: https://shop.sergiobonelli.it/.../avventura-magazine.../


"SPECIALE TEX WILLER - UN UOMO TRANQUILLO"


Sceneggiatura di 
Roberto Recchioni
, disegni di 
Stefano Andreucci
, copertina di 
Maurizio Dotti
, edito da Sergio Bonelli Editore.
Un grande spettacolo, come essere appena usciti da una strepitosa esperienza cinematografica, è questa la sensazione che ho avuto a conclusione della lettura di questo speciale annuale della serie a fumetti "Tex Willer".
Un film su carta, dove sceneggiatura, regia, recitazione, scenografia, costumi, luci e persino il sonoro se vogliamo, si sono uniti per confezionare una sbalorditiva storia inedita su Sam Willer, fratello del grande 
Tex - Sergio Bonelli Editore
, personaggio poco conosciuto se non sei un lettore sfegatato di Aquila della Notte.
E che fosse così me lo suggeriva già la copertina di Maurizio Dotti che, diversamente dalle dinamiche cover della serie regolare, ha realizzato un vero e proprio poster cinematografico sulla falsariga di quelli che accompagnavano le uscite dei film Spaghetti Western negli Anni 60 e 70 del XX°Secolo.
In primo piano troviamo il protagonista Sam Willer e la donna di cui è invaghito, Susan Harris, mentre nella bluastra luce in secondo piano c'è una minaccia con la quale i due avranno a che fare.
Nella rappresentazione realistica in copertina di Sam e Susan ritroviamo in particolare quelle pose, quegli abiti e quelle sensazioni che possiamo trovare nelle rare foto d'epoca degli abitanti della Frontiera.
Il lavoro di Dotti è come sempre egregio.
La storia, seppur presenti un brevissimo cameo del giovane Tex, è come soprascritto dedicata totalmente a suo fratello Sam, un uomo tranquillo, come suggerisce il titolo, ma non per questo un codardo, anzi semmai è coraggioso e giusto, in grado di soppesare attentamente le decisioni da prendere.
Buon sangue non mente!
Il passato torna alla sua porta mentre da solo, faticosamente, prova a portare avanti il ranch della famiglia Willer.
Un passato che, per quanto lui si sforzi, non vuole acquietarsi e che fino alla fine dell'albo tormenta il nostro protagonista.
La Frontiera mette a dura prova gli uomini e le donne che la abitano, chi nasce canaglia diviene fuorilegge, chi nasce brav'uomo si sforza sino all'ultimo per poterlo rimanere, e se di cognome fai Willer sai cosa devi fare per far la cosa giusta.
Il lavoro di sceneggiatura fatto da Recchioni in questa storia è davvero grandioso.
L'autore dimostra di conoscere e rispettare l'ambientazione e il genere western.
Chi come me ha visto almeno una decina di film di genere, rivedrà in questa storia alcuni classici omaggi.
Ad esempio la cura del trasferimento di una mandria fa pensare ad alcune scene del moderno "Scappo dalla Città", la donna che non ha paura di imbracciare le armi fa pensare a "Un milione di modi per morire nel West" o "Bandidas", la potenza dei paesaggi come importante elemento narrativo ricorda "Sentieri Selvaggi", per non parlare della strizzatina d'occhio a "I Magnifici Sette".
Recchioni riesce a metabolizzare questa mitologia e a rielaborarla secondo i paletti narrativi delle storie western di Tex, scrivendo una storia a fumetti che per me rientra tra le migliori in assoluto tra le produzioni 2020 bonelliane.
Quali siano le altre lo avrete capito leggendo le mie recensioni in questi mesi.
Certo, la storia non sarebbe stata qualitativamente così alta senza gli stupefacenti disegni di Stefano Andreucci che, di tavola in tavola, mi ha fatto totalmente immergere nel racconto.
Non vi è vignetta che non sia minuziosamente curata nei dettagli, dai primi piani alle panoramiche.
La sua regia dinamica, che certamente si è ben sposata alla visione d'azione ed hollywoodiana di Recchioni, ha trascinato letteralmente i miei occhi, mi ha fatto vivere un'esperienza visiva come poche quest'anno.
Non sono riuscito e non ho sentito il bisogno di staccare lo sguardo dalle pagine, son rimasto incollato dalla prima all'ultima tavola!
I personaggi recitano tanto con i movimenti del corpo quanto con le espressioni facciali, facendo chiaramente capire e vivere le varie atmosfere della narrazione.
Una grandissima cura ai dettagli la si nota tanto negli oggetti (non solo indumenti) quanto nelle scenografie e negli animali.
Il tratto realistico ma dinamico dell'artista mai mi fa pensare ad un fermo immagine, semmai l'esatto contrario dove lo scorrimento del tempo detta il ritmo narrativo.
Quasi una corsa senza sosta per tirare il fiato!
Andreucci è senza dubbio uno dei migliori disegnatori realistici non solo bonelliani (in buona compagnia con Bocci, Olivares, i Fratelli Cestaro e moltissimi altri) ma forse addirittura a livello internazionale.
Ci sono alcune soluzioni visive che mi riportano alla mente, ad esempio, firme americane del calibro della Famiglia Kubert e di Gary Frank.
Insomma, una lettura più che piacevole, davvero eccezionale tanto nei testi quanto nei disegni, talmente bella secondo il mio punto di vista che meriterebbe una versione cartonata di grandi dimensioni per viverla completamente al meglio.
È la seconda volta in un mese che la Sergio Bonelli Editore mi regala, metaforicamente parlando, un gioiello di siffatta qualità.
Come sempre l'edizione attualmente in edicola è il classico brossurato bonelliano con un rapporto qualità/prezzo ottimo (125 pagine di storia inedita a 5,90€ è oro puro).
Trovate il fumetto in tutte le edicole d'Italia!


"ZAGOR N.714-715" 


Sceneggiatura di Samuel Marolla, disegni di 
Paolo Bisi
, copertine di 
Alessandro Piccinelli
, edito da Sergio Bonelli Editore.
Gli ultimi due numeri di 
Zagor - Sergio Bonelli Editore
 sono stati una lettura coinvolgente, mozzafiato, spettacolare, non c'è altro modo per definire questo piccolo blockbuster a fumetti che ha visto l'eroe di Darkwood alle prese con una delle mostruosità più note del filone dell'orrore, gli Zombi!
La storia, perfettamente dipanata su due albi, vede un'epidemia zombi, che pesca a piene mani dal passato della serie, diffondersi e sopraffare gli abitanti di Red Hook Valley.
Come nel più classico dei cliché di genere (i dictat di Romero e Kirkam permeano l'intera storia) la speranza si fa flebile, disperazione, sacrificio, volontà, eroismo, altruismo, malvagità, c'è tutto in questo racconto dello Spirito con la Scure, adatto tanto ai lettori più hardcore quanto a quelli occasionali.
È incredibile come nei decenni il fumetto di Zagor sia stato, tra i vari titoli popolari, quello che ha affrontato tutti i generi narrativi della Nona Arte.
Dietro a lui forse solo Brad Barron e John Doe.
Le copertine di Alessandro Piccinelli sono d'impatto ed eccezionali, attirano tantissimo l'occhio del lettore avventore dell'edicola e pongono sempre l'eroe nel cuore dell'azione e del pericolo.
Illustrazioni con uno stile realistico e dinamico che ricordano moltissimo l'imprinting dei comic book americani Anni 80.
Le tavole e disegni dei due albi sono firmati da Paolo Bisi il cui tratto realistico e visione classica bonelliana ci regalano inquadrature stupefacenti, momenti di pura azione che si alternano a momenti in cui il ritmo rallenta, dove i personaggi recitano tanto col corpo quanto con il proprio viso.
Gli attacchi zombi, il sogno premonitore di Cico e le drammatiche pagine finali della saga sono veri gioielli tanto d'arte quanto di regia.
Insomma, una minisaga su due albi che mi ha veramente preso bene, intrattenuto e lasciato spesso senza fiato.
Come sempre la proposta della formula editoriale bonelliana è tra le più imbattibili del mercato fumettistico popolare italiano.
Potete trovare gli albi in edicola, nella fumetterie più oculate oppure richiederli al servizio clienti del sito dell'editore al link: https://shop.sergiobonelli.it/.../zombi-a-darkwood-1008616/


"DAMPYR N.248" 


Sceneggiatura di 
Giorgio Giusfredi
, disegni dell'artista 
Alessio Fortunato
, copertina di Enea Riboldi, edito da Sergio Bonelli Editore.
Tra tutti i personaggi della scuderia Bonelli, 
Dampyr - Sergio Bonelli Editore
 ha conquistato negli anni un pezzo del mio cuore, ancora più i racconti ambientati in Italia, in grado di trascinare il lettore nei luoghi in cui viene ambientata la storia.
La magia si ripete con questo nuovo numero intitolato "Il Licantropo di Matera" la cui narrazione si svolge su due livelli temporali, uno all'inizio del XX°secolo e uno nel presente, incentrato, tra le altre cose, su una leggenda locale, qui ben spiegata attraverso le regole narrative dell'universo di Dampyr.
Mi fa sorridere e mi colpisce come, nel giro di poco tempo, risalta fuori l'elemento del freakshow.
Mentre Harlan, Tesla e Kurjak si muovono a Matera e nelle zone limitrofe, il magico tratto di Alessio Fortunato ci trascina in quei luoghi rendendo il lettore un personaggio che vive in prima persona, assieme ai protagonisti, la storia.
Seguo i lavori di Fortunato dai tempi in cui era all'opera su John Doe, serie dove già allora, magistralmente, realizzava disegni e vignette curate, dove il suo stile realistico proponeva un guizzo artistico che, ai miei occhi, ha subito affiancato il suo tratto alle straordinarie visioni di artisti italiani come Alessandro Poli, Sergio Toppi e Vittorio Giardino.
In questo numero, come nei suoi precedenti lavori dampyriani, Fortunato abbina l'accuratezza del dettaglio della visione realistica ad una regia d'azione che, seppur "costretta" nel classico dictat della gabbia bonelliana, colpisce prepotentemente lo sguardo del lettore.
C'è ritmo, dinamicità, fascino ed epicità in ogni singola tavola.
La qualità del suo lavoro ha raggiunto, con la serie di Dampyr, un livello altissimo che riesce a rimanere sempre su toni alti.
Nel complesso un ottimo albo di Dampyr, fresco e che non annoia, adatto sia ai fans hardcore che al potenziale lettore occasionale, con una chiara linea narrativa, sicuramente una bella proposta nella vetrina dell'edicola, anche grazie ad una copertina che, con pochi semplici elementi, racconta il contenuto e colpisce l'occhio dell'avventore in cerca di un fumetto che possa intrattenerlo.
Lettura altamente consigliata, un rapporto qualità/prezzo eccezionale e popolare!
Trovate l'albo in tutte le edicole d'Italia e nelle migliori fumetterie!


"DRAGONERO#89 - DRAGONERO IL RIBELLE #12" 


Sceneggiatura di 
Stefano Vietti
, disegni di 
Fabio Babich
 e 
Fabrizio Galliccia
, copertina di 
Gianluca Pagliarani
, edito da Sergio Bonelli Editore.
E' sempre un piacere tornare a leggere 
Dragonero - Sergio Bonelli Editore
, una delle migliori serie italiane a fumetti che possiamo trovare in edicola.
A colpirmi particolarmente in questo caso è stata la combinazione del titolo dell'albo "Dove muore la luce" con l'illustrazione di copertina di Gianluca Pagliarani che mi ha fatto venire in mente il particolare periodo stagionale in cui ci troviamo dove il freddo e il buio prendono sempre più spazio facendoci dimenticare i piacevoli torpori estivi.
La storia è un vero spettacolo, quando prendo in mano un albo sceneggiato da Stefano Vietti, uno dei miei sceneggiatori preferiti, so sempre di poter ritrovarmi tra le mani un albo di altissima qualità.
La trama, senza spoilerare, vede nuovamente Ian e il suo team ribelle alle prese con un'importante missione di recupero che si rivelerà, non solo più ardua del previsto, ma un'ennesima prova, un ennesimo limite da superare per Dragonero.
Un racconto che, grazie a spettacolari scenografie e a magistrali scene d'azione, nasconde agli occhi del lettore più disattento ben più di quel che appare.
Alcune delle caratteristiche dell'albo che più ho apprezzato:
-Nonostante sia inserito nella continuity narrativa della saga della ribellione, l'albo è ben fruibile al lettore saltuario;
-I personaggi sono scritti in maniera impeccabile ed è fantastico come Ian e Alben abbiano ancora così tanto da dire e da mostrare al lettore dopo 89 numeri, si coglie il grande lavoro che c'è alle spalle di questa serie;
-Le atmosfere descritte, rese d'impatto grazie al contributo artistico dei disegnatori coinvolti, ti entrano dentro e, dalla prima all'ultima pagina, non ti fanno staccare gli occhi dalla tavola.
Il lavoro di Babich e Galliccia è stato a dir poco spettacolare, artisticamente parlando, pur riconoscendo la diversità di tratto, si sono compenetrati a vicenda in un crescendo cinematografico come la serie ci ha abituato.
Passiamo da un'apparente candida calma spettrale iniziale ad una quasi irreale situazione loculliana, per poi veder aumentare l'oscurità nelle scene di lotta nella seconda parte dell'albo.
Per non parlare di una letterale discesa agli inferi di Ian che, ad un certo punto, quasi ci restituisce un Dragonero più simile ad una via di mezzo tra il Conan di Cary Nord e il Bastard!! di Hagiwara.
A ciò vanno sommate le scenografie imponenti e le scene di combattimento che sono, visivamente parlando, la ciliegina sulla torta, l'ennesima conferma della cura nella regia, nell'impostazione della tavola e, più in generale, della qualità dei disegni della serie.
Insomma un gran numero che ho veramente amato, un albo da un rapporto qualità/prezzo senza pari, popolare e competitivo.
La lettura è più che consigliata, trovate il fumetto in tutte le edicole d'Italia, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link: https://www.sergiobonelli.it/.../dove-muore-la-luce-1008620/


"DRAGONERO IL RIBELLE #13"


Sceneggiatura di 
Luca Enoch
, disegni di 
Lorenzo Nuti
, copertina di 
Gianluca Pagliarani
, edito da Sergio Bonelli Editore.
Ragazzi che bomba questo numero di 
Dragonero - Sergio Bonelli Editore
, uno spettacolo puro per i veri amanti della Nona Arte, forse una delle migliori pubblicazioni fumettistiche, in termini artistici e narrativi, che hanno visto la luce in edicola quest'anno!
Ad un anno dall'uscita del nuovo numero uno, ci troviamo di fronte ad un albo altrettanto, e forse ancor più, strepitoso.
La copertina di Pagliarani è, artisticamente parlando, una vera chicca.
Ci troviamo di fronte alla contrapposizione tra una scena bucolica, a tratti d'ispirazione mitologica, ed una scena di pericolo, con un'ombra minacciosa che si staglia sul nostro Ian Aranill.
Un'illustrazione che non solo riassume parte del contenuto dell'albo, ma che si presenta anche come un ottimo ed accattivante biglietto da visita per il lettore che si appropinqua in edicola.
Non c'è che dire, il cambio di copertinista un anno fa ha davvero giovato alla serie!
La storia vede Ian e Gmor, nel mentre di una missione di ricerca per la Resistenza, imbattersi in un tragico avvenimento che li porterà ad addentrarsi dove forse non dovrebbero arrischiarsela e confrontarsi con un pericolo che li metterà in seria difficoltà.
Chi, come, quando è perché non ve lo racconto, semmai vi invito a scoprirlo gustandovi il fumetto.
La storia, che si apre e si chiude in questo albo come tradizione bonelliana vuole, è uscita dalla penna di Luca Enoch e forse si rivela essere, almeno per me, uno tra i racconti più belli che negli anni ha realizzato.
Per quanto si apra con una doppia tragedia, che riassumerei in occhio per occhio, "Le Figlie di Karnon" rivela un fascino in grado di travolgere il lettore sin dalle prime pagine.
Le prime nove tavole iniziano come il classico sogno che pian piano si trasforma in un terribile incubo, dalle tinte quasi dylandogghiane, da cui non c'è via d'uscita.
Io personalmente ci ho visto un secondo livello di lettura riguardante il binomio natura e uomo, dove la prima, finché rimane nei suoi confini, è poesia e incanto, ma appena viene a contatto con gli umani il rischio di un tragico destino si fa via via più concreto.
I disegni di Nuti sono una vera Meraviglia, non vedevo un lavoro di tale fattura dai tempi del grande Sergio Toppi, un grandioso tratto autoriale realistico con uno stile che, talvolta, vuoi per la dinamicità, vuoi per l'uso dei chiaroscuri, rimanda la mente al "Vagabond" di Takehiko Inoue.
Tavole di questo calibro, con alcune splash page ad amplio e panoramico respiro, vignette dove ogni singolo particolare è scrupolosamente e minuziosamente curato, dove nulla a livello di composizione è lasciato al caso, credetemi, questa è pura Arte, pura Poesia, pura Magia.
Son rimasto letteralmente stregato dai disegni di questo albo.
Ci sono momenti dove la tavola si apre e permette al lettore di immergersi totalmente nel racconto.
Ci sono dei chiaroscuri, delle soluzioni di estrapolazione della luce che ho visto solo nelle opere dei grandi Maestri della Nona Arte.
Sarò ripetitivo ma questo numero è un lavoro fantastico, una lettura di quelle che ti entrano dentro e che celebrano il genere fantasy a cui Dragonero appartiene.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia e nelle migliori fumetterie.


"DRAGONERO MAGAZINE 2020" 


Sceneggiatura di 
Luca Enoch
, disegni di 
Luca Bonessi
Vincenzo Riccardi
 e 
Cristiano Cucina
, copertina di 
Gianluca Pagliarani
, edito da Sergio Bonelli Editore.
Spettacolo, questa è la parola che mi viene finito di leggere questo albo di 
Dragonero - Sergio Bonelli Editore
, una pubblicazione non solo interessante ed intrattenitiva dal punto della storia a fumetti contenuta, ma ricca ed incredibile dal punto di vista dei contenuti speciali.
La copertina di Pagliarani è come sempre d'impatto, un ottimo biglietto da visita che attira l'occhio del lettore, sebbene l'illustrazione non rispecchi esattamente la storia contenuta.
L'albo ci regala uno splendido racconto fuoriserie, lontano dai ritmi della continuity della serie regolare, dove l'attenzione è focalizzata sul nano Smerl dal verro villoso e sui nani membri del consiglio dei reggenti in missione per ridare scintilla ad un oggetto importante della loro tradizione.
Un avventura sui nani dove le loro immortali caratteristiche fantasy la fanno da padrone.
Un racconto di pericoli ma anche di momenti comici.
Devo dire che la storia di Enoch mi ha stupito, non mi aspettavo di leggere qualcosa così scanzonato ed intrattenitivo, non posso che applaudire per il lavoro fatto.
A rendere perfetta l'atmosfera sono stati i disegni di tre grandiosi artisti e i magici colori dei tre fantastici coloristi coinvolti.
Già, perché la storia è suddivisa in tre capitoli, che sebbene possano essere perfettamente sovrapponibili nello schema narrativo, si differiscono però per atmosfera.
Il primo capitolo è illustrato da Luca Bonessi e colorato da Andres Mossa.
Viaggiamo nei sotterranei dei monti dei nani, rimaniamo a bocca aperta ad ammirarne la colossale architettura e ci facciamo coinvolgere nella prima battaglia dei nostri nanici eroi.
L'effetto wow è assicurato con una regia visiva spettacolare, dinamica ed epica.
Non è da meno il secondo capitolo illustrato da Vincenzo Riccardi e colorato da Alessandra Baccaglini, dove il trio nanico vive alcune peripezie nel corso della loro traversata tra le ghiacciate terre oltreconfine.
Una cura particolare da parte di Riccardi nel ritrarre la popolazione e le scenografie di questo capitolo e un sorprendente nonché percepibile uso del colore per rendere quei luoghi freddi così affascinanti.
Chiude in bellezza il terzo capitolo illustrato da Cristiano Cucina e colorato da Martina Saviane.
Qui le atmosfere cambiano, la sofferenza, la stanchezza e l'essenza stessa dei nani traspaiono pienamente dal tratto di Cucina, forse tra i tre artisti quello con un'impostazione più americana della tavola e della narrazione visiva.
Particolare e decisamente significativa anche la resa del colore che giustamente cambia e crea un'atmosfera differente dalle precedenti.
Tre bei capitoli che compongono un ottimo affresco narrativo.
Nell'albo è contenuta anche una storia brevissima di due pagine firmata da Bacilieri & Giusfredi "Susy & Merz - Covid Fantasy", attuale nel clima, tragicomica, legato sul filo del Fantastico anche al fenomeno social di Instagram.
Nel complesso una pubblicazione con un buon rapporto qualità/prezzo, originale e che, non solo nutre la curiosità dell'appassionato del genere fantasy e di Dragonero, ma aiuta a staccare la spina dalla routine quotidiana.
Potete trovare l'albo in tutte le edicole d'Italia e nelle migliori fumetterie!


"SENZANIMA-REDENZIONE" 


Soggetto e sceneggiatura di 
Stefano Vietti
, disegni di 
Francesco Rizzato
, copertina di 
Mario Alberti
, edito da Sergio Bonelli Editore.
Quella di Senzanima è, senza dubbio, la miglior serie spin-off di 
Dragonero - Sergio Bonelli Editore
!
È avvincente, tanto d'intrattenimento quanto di riflessione, tratta temi maturi, scritta e illustrata con delle qualità eccelse, forse tra il meglio della produzione fumettistica italiana.
Questo nuovo numero, che come di consueto vanta una graffiante copertina di Mario Alberti ed è leggibile e comprensibile a sé stante, vede il giovane Ian vedersi rovinare i suoi giorni di permesso dall'arrivo di un'enigmatica scorta imperiale che rischierà di diventare una serie minaccia tanto per il nostro protagonista quanto per uno sparuto gruppo di monache di un monastero.
Il racconto è l'occasione sia per arricchire nuovamente il bagaglio di esperienza di Ian, quanto per parlare della donna, della sua forza e della sua fragilità, degli abusi che è costretta a subire.
Tratta quindi un tema di grande attualità, come solo la Nona Arte sa fare.
È una storia cruda e al contempo poeticamente profonda, resa tale anche grazie ai disegni iper realistici di Francesco Rizzato e dai colori di 
Paolo Gomets Francescutto
.
Le tavole di Rizzato sono potenti e spettacolari quanto il miglior film fantasy di Peter Jackson!
Mamma mia, un realismo dinamico e un settaggio della tavola che travalica il limite della carta stampata, scenografie grandiose e dettagliate, come da tradizione per questa serie.
E i colori di Francescutto sposano appieno il tratto del disegnatore, arricchendolo, trasmettendo sensazioni al lettore e conferendo la giusta gravità nei momenti particolarmente importanti della trama.
Le ultime tavole del volume sono veramente grandiose!
Nel complesso un'ottima lettura e un prodotto dal grande rapporto qualità/prezzo.
Potete trovarlo in libreria, in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://shop.sergiobonelli.it/.../senzanima-redenzione.../


"K-11 VOLUME TERZO" 


Sceneggiatura di Matteo Casali, disegni di Andrea Accardi, copertina di 
Emiliano Mammucari
, edito da 
Audace - Sergio Bonelli Editore
.
La lettura di "K-11" procede in questo terzo volume che conferma la qualità narrativa e visiva del progetto, a mio modesto vedere uno dei titoli italiani seriali più interessanti dell'ultimo anno.
Matteo Casali svolta la narrazione con questo terzo capitolo che assume tutti i connotati del punto di non ritorno per il cast dei personaggi di K-11.
È una vera e propria tragedia, ogni decisione qui presa si rivela una sorpresa e la cosa più bella è che, arrivati a questo punto, nulla vien dato per scontato.
Dopo Davide Gianfelice e Luca Genovese, tocca ad un'altra grande firma italiana della Nona Arte prendere il testimone dei disegni, Andrea Accardi.
Il lavoro svolto non si discosta dalla resa artistica dai precedenti disegnatori, allontanandosi forse in parte dal tratto personale filo sol levante che lo ha contraddistinto nelle produzioni degli ultimi anni, in particolar modo su Chanbara.
Ci sono però alcune soluzioni grafiche per me stupende, tipiche dell'autore, soprattutto quando l'atmosfera inizia a scaldarsi.
E vi dirò di più, probabilmente il senso di pesantezza della tragedia non sarebbe stato tale senza questi guizzi artistici in abbinamento ai colori di Stefania Aquaro.
La copertina di Emiliano Mammucari rende appieno il senso di rottura di questo volume, il punto di non ritorno dell'intera vicenda.
Personalmente non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Nel complesso una bella lettura, un prodotto elegantemente reso e confezionato alla francese che gli conferisce un ottimo rapporto qualità/prezzo!
Lo trovate in libreria, in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://shop.sergiobonelli.it/.../k-11-volume-terzo-1008502/

"FLARE ZERO #1" 


Soggetto, sceneggiatura, disegni di 
Salvatore Pascarella
, edito in Italia da 
Shockdom
.
Una sorprendente lettura, un bel numero uno di un fumetto, che commercialmente parlando etichetteremmo come manga, realizzato da un artista italiano.
Sì perché, come se non lo sapeste, anche gli artisti italiani creano e disegnano manga.
È un dato di fatto, un taboo che fortunatamente e serenamente ci siamo lasciati alle spalle, con buona pace dei detrattori di questa categoria di fumetti.
Perché se è vero che sulle centinaia di titoli manga proposti ogni mese nelle fumetterie italiane, pochi possono essere considerati interessanti e ancor meno capisaldi della Nona Arte, è anche equivalentemente vero che lo stesso ragionamento lo si deve applicare a tutto il parco pubblicazioni occidentale.
Ora, FLARE ZERO lo potremmo inquadrare nel cosiddetto genere Shonen/Shojo, un'avventura con sfondo fantasy che coinvolge sia in genere maschile che quello femminile, dove i sentimenti dei giovani personaggi della storia non sono soppressi, semmai diventano elemento integrante all'intera vicenda.
È il racconto di un viaggio, iniziato in maniera inaspettata ma che pian piano inizia ad acquisire un lineamento ben preciso, con colpi di scena talvolta notevoli.
Per un adolescente è una lettura strepitosa, risponde chiaramente alle domande esistenziali che ognuno di noi si pone a quell'età e le cui risposte lo traghettano all'età adulta.
Sebbene siano riconoscibili elementi comuni a questo genere di manga, l'opera intessuta da Pascarella meraviglia per la qualità narrativa e grafica.
Dal punto di vista della narrazione si denota un'influenza tipica occidentale di arricchimento del racconto, di voler ben spiegare personaggi e situazioni, senza necessariamente premere sull'acceleratore rischiando così di relegare certi elementi in un non detto ormai troppo comune anche nei manga più venduti.
Per intenderci, una qualità simile in Giappone l'ho vista in opere di Maestri del calibro di Jiro Taniguchi e Naoki Urasawa.
Dal punto di vista artistico Pascarella mostra la perfetta sintesi delle correnti fumettistiche occidentali ed orientali.
La gabbia è il ritmo registico son quelli manga ma la minuziosità scenografica e costumistica, per non parlare del perfetto settaggio anatomico, sono quelli del fumetto italiano.
Ogni tavola è perfettamente chiara e leggibile, azione, dinamicità e momenti di pura epicità son resi perfettamente non lasciando in confusione l'occhio del letture.
Per capirci, una cura al fumetto di siffatta qualità non la si trova in noti titoli campioni di vendite come "One Piece", "Demon Slayer" o "Dragonball Super".
Personalmente mi capita spesso di acquistare il numero uno di un manga molto chiacchierato, ma raramente diviene una serie da me regolarmente acquistata.
Nel caso di "Flare Zero" invece mi è montata una curiosità su come proseguirà la storia e certamente continuerò a seguirlo, convinto soprattutto dalla qualità dell'opera.
L'edizione italiana proposta dall'editore Shockdom è quella del classico tankobon con sovracoperta con carta usomano per un rapporto qualità/prezzo classico per i manga sul mercato italiano (7,95€).
Potete trovare il fumetto tranquillamente in libreria e in fumetteria, è ormai uscito da qualche tempo.


"UN SOGNO CHIAMATO GIFFONI" 


Sceneggiatura di Tito Faraci, disegni di 
Wallie
, edito da Feltrinelli Comics (
Giangiacomo Feltrinelli Editore
) in collaborazione con 
COMICON
, Doppiavù Studio, 
Giffoni Film Festival
.
E' un'idea originale che sigilla l'unione della Settima e Nona Arte, dove presente e passato su più livelli s'incontrano, confrontano e trovano modo di coesistere e cooperare dando alla luce un'opera unica che festeggia i 50 anni di uno dei più importanti festival cinematografici del mondo.
Come più volte citato nella graphic novel, François Roland Truffaut disse del Giffoni Film Festival "Di tutti i festival del cinema, quello di Giffoni è il più necessario" e sono parole vere, tangibili.
Non c'è altro festival che faccia incontrare le generazioni come Giffoni, non c'è altro festival che rappresenti il concetto professionale di legacy come Giffoni, non c'è altro festival cinematografico che non sia solo una vetrina vanagloriosa della Settima Arte come Giffoni.
E chi ha realizzato questo fumetto lo sa e lo trasmette bene!
Come avviene sempre, Tito Faraci ha compreso appieno la mission dell'opera e ha scritto l'ennesimo bel fumetto.
La storia vede tre giovani amici, Edo un'aspirante regista, Marta l'anima ironica del trio, Jaco giovane volenteroso ma un po' tonto, e i loro compagni, alle prese con un piccolo sogno, realizzare un corto da presentare al Giffoni Film Festival omaggiando una delle più classiche opere di William Shakespeare, "Romeo e Giulietta".
Ovviamente fin da subito le cose andranno diversamente da come immaginato e davanti ai nostri occhi si palesa un adattamento che rispecchia appieno l'anima del Festival, la nuova generazione che celebra il passato, lo omaggia ma lo fa anche proprio realizzando un lavoro coraggioso.
Faraci mette tutto il suo bagaglio di conoscenza e sapere in questo fumetto, tessendo una spettacolare commedia giovane sulle ceneri della classica tragedia shakespeariana.
E il risultato non sarebbe stato lo stesso senza l'apporto grafico e visivo di Walter Petrone, in arte Wallie, che rappresenta una nuova generazione di fumettisti, di narratori seguiti dai giovanissimi.
Il suo tratto è sintetico, semplice se vogliamo, non è un Jim Lee, un Marco Santucci, un Lorenzo Pastrovicchio, un Jiro Taniguchi per intenderci, ma non si può dire che le sue vignette e le sue tavole siano povere o non equilibrate.
Ogni personaggio è sapientemente mosso, la regia è giovane e ben fatta, ci sono delle trovate stilistiche geniali che fanno davvero accostare il suo lavoro ai cortometraggi amatoriali, realizzati da chi ha tanta passione ma pochissimo budget.
Inoltre è importante sottolineare come due anime del fumetto, lo stacanovista e leggendario Tito Faraci, e la giovane talentuosa social star Wallie, rappresentino l'incontro tra presente e passato, la legacy dell'Arte, lo sperimentare, il concetto stesso alla base del Giffoni.
Nel complesso un bel volume che centra appieno l'obiettivo e celebra più che degnamente l'importante anniversario del Festival.
Una lettura davvero interessante ed intelligente che vi consiglio caldamente!
Trovate il volume in libreria, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link: https://m.feltrinellieditore.it/.../un-sogno-chiamato.../


"SCOOP! REPORTAGE E INCHIESTE A FUMETTI DA TUTTO IL MONDO"


Illustrazione di copertina di Zerocalcare, edito da 
Internazionale
.
Questa pubblicazione è molto importante per la Nona Arte, è (l'ennesima) dimostrazione che il media fumetto è un importante mezzo comunicativo che va al di là dei più noti e amatissimi personaggi commerciali, è uno strumento che permette di sfruttare l'arte, in ogni sua concezione non solo quella pop, per trattare di argomenti importanti.
Forse non tutte le storie presenti all'interno di questa antologica pubblicazione sono proposte in chiave oggettiva e/o super partes, ma ciò non nega l'alta qualità del lavoro degli artisti coinvolti, provenienti tra l'altro da ogni parte del mondo.
Un antologico internazionale in tutti i sensi!
La prima storia è stata realizzata dall'artista taiwanese Liu Yi-chi, ha titolo "Isole nell'oceano" ed è uno splendido breve reportage che parte da un omicidio nei confronti di un capitano di un peschereccio taiwanese, per poi denunciare le condizioni in cui si ritrovano i pescatori stranieri ingaggiati da aziende di pesca di Taiwan.
Con un tratto crudo ma ben chiaro, a confine con una sfumatura onirica, l'artista riesce a far percepire l'atmosfera di oppressione e di sfruttamento che portano l'uomo a perdere la ragione, affamato da rabbia, frustrazione e fame stessa.
Pochi colori, con una predominanza bianca e nera ed un rosso che si accende sempre più.
Un rosso che tende ad allacciarsi ad un'altra denuncia, quella ambientale, quella dello sterminio del tonno, pesce non più cacciato per nutrimento ma per una fame di gola.
La seconda storia è stata realizzata dall'artista statunitense Seth Tobocman, ha titolo "Le Statue da buttare giù" ed è un approfondito reportage sul movimento anti monumenti dei confederati eretti a dispregio delle lotte razziali, in particolare sul monumento di Silent Sam.
L'artista, con un tratto tanto pop quanto semplice e lineare, dove il bianco e il nero si compenetrano dando voce ad ogni singola vignetta, quasi a rappresentare talvolta l'insensato contrapporsi tra i bianchi e i neri.
Per quanto sia scritto col cuore, la passione non travalica mai in questo fumetto la ragione e i fatti oggettivi, informando il lettore.
La terza storia è stata realizzata dall'artista londinese Olivier Kugler, ha titolo "La resistenza del fish and chips" ed è un brevissimo racconto a fumetti che indaga sulla trasformazione di un quartiere a Sud di Londra.
L'artista realistico ma essenzialista, rompe le gabbie della canonica tavola di narrazione, immergendo il lettore in spazi e situazioni minuziosamente descritti, seppur in modalità ad amplio respiro.
Con il suo stile riesce così a descrivere alla perfezione, attraverso diverse testimonianze le trasformazioni di un quartiere nelle ultime quattro decadi.
La quarta storia è stata realizzata dall'artista tedesca Barbara Yelin, ha titolo "In fuga" ed è un reportage sulla vita, la fuga, il viaggio, i sogni e la distruzione delle proprie speranze di un immigrato eritreo.
Tratto in maniera totalmente oggettiva e approfondita, la storia non può non toccare tanto la testa quanto l'animo del lettore.
Con uno stile pittorico, semplice, ma ben minuzioso, con splendide tinte acquarellate, non distanti dallo stile di Turconi visto in "La terra, il cielo, i corvi", riviviamo l'intera epopea del giovane eritreo attraverso la testimonianza di chi lo ha incontrato, educato e creduto in lui e nelle sue speranze.
La quinta storia è stata realizzata dall'artista statunitense di origine palestinese Leila Abdelrazaq, ha titolo "Un mondo di confini e frontiere" ed è un breve fumetto intimista sui pensieri dell'autrice e il proprio vissuto in merito alla concezione fisica e astratta sui confini, sui limiti che portano all'oblio della figura umana a favore di una concretizzazione dell'odio e della diffidenza.
Un tratto al confine tra realistico e caricaturale, dove lo stesso linguaggio della grammatica del fumetto viene improvvisamente, nel momento del ricordo, brutalmente rotto, facendo sì che il lettore possa empatizzare con l'autrice.
La sesta storia è stata realizzata dall'artista francese Edmond Baudoin, ha titolo "Un bacio contro la guerra" ed è un fumetto incentrato sul ciclico ripetersi vizioso di alcuni eventi.
Con una particolare ripetitiva composizione di tavola, sfruttando il passaggio da una linea semplice ad un'illustrazione pesante, grottesca e cubista, assistiamo attraverso lo scambio di battute tra due giovani al ripetersi di eventi nella Storia.
Talmente è pesante e a tratti disturbante tale presa di coscienza, che ciò che rimane ai due giovani innamorati è concentrarsi e godersi il giovane amore della loro età.
Un fumetto breve, filosofico e parecchio intimista.
La settima storia è stata realizzata dall'artista italiano Zerocalcare, ha titolo "Lontano dagli occhi" ed è un reportage che l'autore vuole condurre, attraverso diverse testimonianze, sulle origini, sugli avvenimenti delle rivolte nelle carceri italiane avvenute nella primavera 2020, in pieno primo lockdown.
L'autore che, vale la pena ricordarlo, è riuscito a riassumere con il proprio tratto tanto artistico quanto narrativo il disagio e il bagaglio di un'intera (e forse più d'una) generazione d'italiani, mette in chiaro, nel corso delle varie pagine, quanto la sua indagine voglia essere il più chiara e obiettiva possibile, dando voce (camuffandoli visivamente) a due ex detenuti presenti nel carcere di Rebibbia durante le sommosse.
All'interno del fumetto viene scoperchiato (o forse no) agli occhi del lettore un vaso di Pandora sulla situazione delle carceri italiane.
È la storia più lunga dell'antologico, ma senz'altro una delle più affascinanti.
L'ottava storia è stata realizzata dall'artista australiano Sam Wallman, ha titolo "Fiutate tutto, spiate tutto" ed è un fumetto satirico sulla base americana di Pine Gap sita nel cuore del continente australiano.
Tra dati storici e una verve satirica antiamericana, ci possiamo godere lo stile artistico caricaturale ed underground dell'autore, veramente ben curato grazie ad un sapiente uso del colore e di una rivoluzionaria rottura/trasformazione della gabbia fumettistica.
La nona storia è stata realizzata dall'artista francese Laurent Maffre, ha titolo "La macchina mangiadita" e ripropone al lettore una visione a tratti realistica e a tratti vecchio stampo filo Sinistra, dell'ambiente della fabbrica di automobili.
Al di là della politica, che non vado certo ad indagare in questo racconto, è sbalorditivo come in pochissime pagine l'autore riesca a far empatizzare il lettore con i personaggi del racconto.
Dal punto di vista artistico è interessante gustarsi la commistione di generi, dalla tipica narrazione visiva francobelga ad un essenziale tratto underground, passando per tavole di un realismo e di una minuziosa cura davvero eccellenti, enfatizzate da un gradiente in scala di grigi.
Conclude l'antologico una illustrazione di Zuzu dedicata a Dana Lauriola.
Una pubblicazione nel complesso interessante, forse (e purtroppo aggiungo io) di nicchia, che Internazionale ha saputo ben confezionare.
È un peccato che, a parte le opere di graphic journalism che possiamo trovare in libreria e nelle migliori fumetterie, questo tipo di pubblicazione rischi di fermarsi in questo angolo.
Come scritto all'inizio, questo è l'esatto esempio di cosa il Fumetto può fare e offrire in numerosi ambiti e ambienti.
Trovate questo antologico a fumetti in edicola al prezzo di 7€.
Occhio che sta andando a ruba!


"IMPRES(ID)ENTABILE" 


Scritto e illustrato dall'artista Kieron Dwyer, edito in Italia da 
Associazione Culturale DOUbLe SHOt
 e 
Arancia Studio
.
Una pubblicazione satirica interessante, per certi versi non dissimile da quella delle raccolte di Forattini che amavo tanto da ragazzo, anche se il formato è più tipico inglese che italiano.
Figurativamente parlando è un vero e proprio souvenir del momento politico americano di questi ultimi quattro anni, incentrato tanto sul Presidente Donald Trump quanto sul suo entourage.
C'è una vignetta, quella con moglie e figlia per intenderci, che mi ha ricordato la battuta, realmente pronunciata dal tycoon, "se non fosse mia figlia, me la porterei a letto".
Il tratto dell'illustratore, che abbandona per tipologia di prodotto quella minuziosità a cui ci ha abituato sulle pagine dei fumetti, è semplice e pungente, è una commistione tra testo e immagine, in grado di far ridere, piangere, arrabbiare nello stesso tempo.
La cosa bella è che quanto illustrato e riportato non è una esasperazione grottesca della realtà, bensì è la cruda realtà vera e propria, e più ci penso più ne rimango sbalordito.
Insomma nel complesso davvero una pubblicazione originale, ben comprensibile anche per chi, come noi italiani, vive forse con fare passivo la politica statunitense.
Il volume, un cartonato rilegato a filo, presenta una qualità di stampa davvero lussuosa per questa tipologia di prodotti editoriali, il che giustifica il prezzo di 19,90€.
Potete trovare il volume in libreria e nelle migliori fumetterie.


"IL QUINTO BEATLE - LA STORIA DI BRIAN EPSTEIN"


Sceneggiatura di Vivek J. Tiwari, disegni di Andrew C. Robinson e Kyle Baker, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Un volume più intimista di quello che si potesse pensare, un fumetto biografico sull'uomo dietro il fenomeno musicale mondiale dei Beatles, un'opera che rivela tanto a chi come me conosce solo l'aspetto pop rock commerciale della band, un racconto che tratta in maniera cruda la piaga dell'omofobia in un periodo in cui essere omosessuali in Inghilterra era da considerarsi alla stregua del peggiore dei crimini.
Si respira aria di concretezza tra le pagine di quest'opera che, per formato e rappresentazione artistica, è ascrivibile in quel filone commercialmente etichettato come graphic novel.
La storia di un uomo, la storia di una band e della loro musica, la Storia stessa procedono di pari passo su tre binari in un continuo intrecciarsi sino al finale.
C'è narrazione, sentimento e musica in queste pagine, c'è una metafora, quella del torero, che più leggi più prende corpo.
E poi... vogliamo parlare dell'aspetto visivo?
Le tavole di Robinson sposano quel realismo dipinto tipico dei sogni, si susseguono con un ritmo che ogni tanto esplode e trascende i limiti grammaticali del fumetto.
Quando si tratta di storia e realtà luci, colori e narrazione sono vividi e tangibili, quando si tratta di approfondimento interiore ed emozioni, tutto assume un aspetto diverso, talvolta addirittura deformato e fastidioso quanto un cazzotto allo stomaco.
Ci pensa poi l'intervento cartoonesco di Kyle Baker a narrare, con la forza dirompente tipica dei Beatles, un episodio caotico della tournée dei quattro ragazzi di Liverpool, dove forme, colori ed accadimenti arrivano a strizzare l'occhio a diverse rappresentazioni artistiche.
Un vero spettacolo!
Nel complesso una bella lettura, forse non adatta a chi preferisce il fumetto commerciale, ma che sa colpire chi come me ama la Nona Arte in ogni sua declinazione.
La confezione cartonata, l'eccezionale resa di stampa, ci danno un ottimo prodotto con un buon rapporto qualità/prezzo (18 euro può tranquillamente rientrare nella spesa media di questo genere di volumi).
Trovate il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.




Idea e soggetto di The Pozzolis Family e Nicolò Targhetta, sceneggiatura di 
Lorenzo La Neve
, disegni e copertina di 
AlbHey Longo
, edito da 
BeccoGiallo Editore
.
Un eccezionale fumetto in formato graphic novel, una favola moderna, una lettera d'amore dei genitori ai propri figli e viceversa, un viaggio nella psiche dei bambini, questo e molto altro è "The Pozzolis Family VOGLIO!".
La storia, incentrata sulla nota famiglia idolo dei social Pozzoli, racconta di due genitori già alle prese con due bambini straordinari, messi a dura prova nel momento in cui il loro pargolo acquisisce magicamente dei superpoteri.
Appena Giosuè decide di volere qualcosa, questa per magia si manifesta, catapultando papà Gianmarco e mamma Alice, in situazioni al confine tra il comico e l'impossibile.
Ed è proprio in quel momento che i due intraprendono un viaggio, più filosofico che fisico, per aiutare il proprio figlio a venire a patti con quanto sta accadendo.
Non è un percorso facile, tentazioni, imprevisti, incomprensioni sono sempre dietro l'angolo eppure sarà l'Amore la chiave che permetterà alla famiglia Pozzoli di uscirne intera.
È un racconto che, nonostante le leggere tinte da commedia, ti tocca il cuore.
C'è stato un momento, durante la lettura, in cui ho avuto delle epifanie della mia infanzia, frammenti di ricordi che parevano dimenticati, dove son entrato in perfetta sintonia con la visione di Giosuè.
Lo stress dell'essere genitori moderni viene qui affrontato e rielaborato, viene mostrato come essere padre o madre oggi sia forse ancora più importante e faticoso, posti di fronte a sfide che la contemporaneità e la nuova quotidianità ci pongono davanti ogni giorno.
È forse una delle rare volte in cui mi verrebbe da consigliare, a chi è genitore, di leggere un fumetto assieme ai propri figli alimentando quel legame che solo una vera famiglia sa darti.
A rendere incredibile la lettura anche il tratto umoristico di Albhey Longo, che non solo riesce a rendere appieno le atmosfere comiche, di suspense ed apprensione, ma riesce persino a dar forma all'immaginazione e alla visione dei bambini, rendendo incantato l'intero racconto.
Il tratto semplice, lineare ma al contempo graffiante dell'artista rende i personaggi ritratti riconoscibili dai loro e perfette marionette sapientemente mosse all'interno delle tavole.
Per certi versi ricorda lo stile artistico di diversi cartoni animati che vanno in voga oggigiorno.
Esilaranti le scene che ritraggono la piccola Olivia e/o papà Gianmarco, come fantasticamente rappresentati i personaggi di fantasia che appaiono nella storia.
Per i più scafati ci sono rimandi a film del calibro di "Toys", "Speed Racer", "Jumanji" così come numerosi sono i cameo di tantissimi idoli di fantasia dei bambini di oggi.
Insomma, un bel fumetto interessante che consiglio caldamente sia a chi ama la Nona Arte, sia a chi è genitore.
Questa pubblicazione sfrutta appieno le peculiarità tipiche del media fumetto, insegnando divertentendo, affrontando temi importanti con un linguaggio comprensibile a tutti.
L'edizione proposta da BeccoGiallo Editore è elegante, un bel cartonato ottimamente rilegato, con un formato che rende onore alla pubblicazione ed un buon rapporto qualità/prezzo, 18€ per 134 pagine di un progetto originale sono un buon compromesso.
Potete trovare il fumetto in libreria, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link: http://www.beccogiallo.it/.../voglio-quando-il.../


"PELLE DI MILLE BESTIE" 


Sceneggiatura, disegni e colori di Stéphane Fert, edito in Italia da 
Tunué
.
Un'originale favola ma dai contenuti moderni, una lettura sorprendente, questo è quel che penso di questa nuova graphic novel edita da Tunué.
Dopo averne assaggiato l'estro artistico su "Morgana", qui possiamo godere dell'opera a tutto tondo da autrice completa di Stéphane Fert, un letterale viaggio nel mondo delle fiabe e delle sue regole narrative e compositive, con diverse strizzate d'occhio tanto ai classici di genere quanto a temi contemporanei importanti legati alla figura della Donna e alla sessualità.
La storia è un adattamento della nota favola dei Fratelli Grimm "Dognipelo", che tra l'altro vengono citati come "Bibbia" di genere da seguire.
È un racconto sull'amore e sulle peripezie per trovare la propria strada e riscattarsi, un racconto di scelte, di amore puro e amore malato, di barriere che vanno talvolta erette e talvolta infrante.
Quattro figure che giocano e talvolta sono alla mercé degli eventi quelle del giovane principe Lou (con cui un giovane lettore adolescente si può immedesimare), della principessa Ronces (con cui una lettrice si può immedesimare), del re Lucanus e della stre...fata Margot (non è uno spoiler, è la sua presentazione).
Dal punto di vista visivo, le tavole sono una pura celebrazione dello stile francese BD, una visione artistica diversa rispetto a quella vista su "Morgana".
Pur mantenendo l'impronta precedente assistiamo ad un mix tra l'arte di Tony Sandoval e Mike Mignola con una fortissima influenza visiva post impressionista alla Paul Gauguin, talmente forte da citarlo in alcune vignette e da lasciare che le pennellate di colore talvolta creino dei veri e propri vortici funzionali alla narrazione.
Ma non è tutto, perché la donna è qui artisticamente rappresentata all'opposto rispetto alla concezione di artisti come il sensei Leiji Matsumoto o Eiichiro Oda, andando a ripescare una rappresentazione d'origine più ancestrale e giunonica, non troppo dissimile dalla Venere di Willendorf, col chiaro intento di demolire l'imprinting moderno della "donna perfetta" e totalmente lontano dalla realtà.
Nel complesso un'ottima lettura, forse una delle più interessanti dell'anno per quel che mi riguarda, una pubblicazione cartonata dall'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare questo fumetto in libreria, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link:


"NON SONO STATO IO! (QUASI) TUTTA LA VERITÀ SUL COVID 19!"


Edito da 
Sbam Comics
, opera antologica che coinvolge ben 55 autori italiani, copertina di 
Giorgio Sommacal
.
Devo dire che non sapevo cosa aspettarmi da questa pubblicazione, se non che trattasse in qualche modo un tema di attualità, la pandemia da Covid19.
La copertina, realizzata da una delle firme italiane del fumetto comico Giorgio Sommacal, parodizza su quello che dovrebbe essere il principale colpevole di origine del virus, un pipistrello, qui ritratto alla stregua di uno sfigato gaglioffo già processato e incarcerato.
Non certo lo spietato nemico dell'umanità che ci si potrebbe immaginare.
Appena aperto il volume e lette le prime tavole mi sono accorto di trovarmi di fronte una pubblicazione atipica per Sbam Comics, un antologico, per certi versi molto filo underground, alla "Puck", dove diversi autori contribuiscono all'evolversi della storia.
Non si tratta dunque di un fumetto prettamente umoristico, nonostante lo humor sia presente in ogni sua tinta, ma di qualcos'altro.
Sebbene sia presente una sottotrama principale che vuole alleggerire, ridicolizzandola, l'origine del virus che sta mettendo a dura prova l'umanità, numerosi sono i momenti di respiro in cui la narrazione ferma il ritmo e, assumendo talvolta caratteristiche metanarrative con conseguente rottura della quarta parete, da voce a tutti quegli stili narrativi e artistici che faticosamente trovano spazio sul fumetto popolare e/o commerciale.
Difatti Sbam Comics, con questa pubblicazione, nonostante goda della presenza di nomi illustri come 
Lele Corvi
, Bruno Bozzetto e 
Adriano Carnevali
, osa laddove molti altri editori non riescono, dando una vetrina certa sugli scaffali a questo tipo di pubblicazione.
Nel complesso una buona lettura relativa a questo genere, probabilmente di nicchia ma che potrebbe far chiacchierare molto tra gli amanti di questi fumetti.
Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche del volume, segnalo un grandioso rapporto qualità/prezzo per un brossurato stampato su carta di pregio.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://sbamcomics.it/prodotto/non-sono-stato-io-covid/

#sbamcomics #comics #nonaarte #fumetto #underground #covid19 #wasntme #antologia #caniegatti #nonsonostatoio

"ALDOBRANDO"


Sceneggiatura di 
GIPI (Gian Alfonso Pacinotti)
, disegni di 
Luigi Critone
, edito da 
Coconino Press
.
Mi avevano già convinto la poetica copertina e un titolo che ti riempie la bocca, ma dopo averlo letto non ci sono più dubbi, "Aldobrando" rientra tra i fumetti italiani più belli che ho letto quest'anno.
La storia è il classico racconto di un viaggio, un viaggio dall'adolescenza all'età adulta, dal tranquillo torpore dell'uscio casalingo alle impreviste e burrascose situazioni del mondo esterno.
È una parabola dei giovani che devono affacciarsi alla realtà dei grandi.
Dopo un breve preludio, che getta mistero e le basi della storia (e forse di un proseguio), viaggiamo assieme ad Aldobrando per le terre del regno, ritrovandoci in situazioni aspre, a volte al limite col grottesco, dove il velo della vita pian piano si dissolve davanti agli occhi del protagonista.
Sembra quasi di trovarsi di fronte ad una novella del Boccaccio o a un film di Garrone!
Per il lettore è facile affezionarsi ai personaggi, empatizzare con loro e le loro storie.
Oggi come ieri ci si indigna di fronte al ruolo e alla considerazione della figura della donna, sia essa nobile o di umili origini, o ancora ci si arrabbia per i soprusi e le illogiche regole dell'alta società.
Non ho mai particolarmente amato i lavori di Gipi, ho provato più volte a farmeli piacere ma la loro lettura mi è sempre risultata più ostica che altro.
Eppure questo racconto, confezionato in un formato riconducibile all'etichetta commerciale delle graphic novel, me lo fa rivalutare, mi ha incantato, emozionato, mi ha tenuto ancorato alla storia dall'inizio alla fine.
Forse perché parla dei "freaks", di coloro che sono sempre stati degli emarginati ma non hanno mai smesso di crederci, di scoprire, di rivalutare le proprie idee e convinzioni.
Al di là della storia, un elogio particolare va fatto al disegnatore Luigi Critone e alla colorista Claudia Pescandolo che hanno realizzato delle tavole spettacolari.
Il tratto di Critone prende i dettami di base soliti di Gipi elevandoli però a una qualità sopraffina che strizza l'occhio al realismo di Enrico Marini e di Urasawa.
Che i personaggi siano ricchi o poveri non cambia, la deformità/difettosità anatomica viene resa perfettamente, come anche la bellezza femminile che assume sfumature angeliche.
Le tinte ad acquarello di Pescandolo conferiscono un'aurea di magia d'altri tempi, rendendo appieno tanto le atmosfere quanto le scenografie, arricchendo i dettagli, già minuziosi, delle illustrazioni.
Ci perdi volentieri del tempo nell'ammirarle.
Nel complesso una squisita lettura, caldamente consigliata soprattutto se si è degli estimatori della Nona Arte come il sottoscritto.
L'edizione proposta da Coconino è il giusto compromesso tra un prodotto d'alto profilo e una sana nonché robusta pubblicazione da libreria.
Un volume cartonato, resistente, con una bella qualità di stampa su carta opaca di pregio, con un rapporto qualità/prezzo davvero notevole.
I 24€ del prezzo di copertina li vale tutti!
Trovate il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie!


"MASK'D - THE DIVINE CHILDREN"


Sceneggiatura di 
Fiore Manni
 e 
Michele Monteleone
, disegni di 
Ilaria Catalani
, colori di Claudia Giuliani, edito da 
Edizioni Star Comics
.
Sono contento per diversi motivi, il primo perché la Star Comics non ha smesso di credere nei progetti italiani validi, il secondo perché questo formato simil graphic novel conferisce una qualità non da poco a questo interessante fumetto, il terzo perché anni fa avevo avuto una bella intuizione e questo racconto ne è la dimostrazione.
Ma procediamo con ordine.
Che cos'è Mask'D? È un titolo fumettistico interessante, brillante, confezionato bene e pensato per quel pubblico giovane che deve risollevare le sorti del fumetto.
È una storia di tre ragazzi adolescenti, con una miscellanea culturale e di differenziazione non da poco, contemporanea e non estraniante, visivamente figlia non tanto dei manga quanto dello stile grafico degli anime di oggi, di cui assorbe persino stilemi registici e ritmi narrativi.
È una storia che parte con un amplio respiro permettendo al lettore di orientarsi e sviluppare empatia coi tre protagonisti, per poi prendere una direzione e un'accelerazione verso un non così scontato climax finale.
È un racconto figlio del nostro tempo ma che cerca di coinvolgere un elemento artistico e per certi versi mistico non da poco, quello delle maschere della tradizione popolare del mondo.
Differentemente da quella che era stata la mia proposta, prettamente italica, nell'ormai lontano Bergomix Festival del 2012, qui le maschere sfruttate ai fini narrativi sono quelle della tradizione asiatica e africana, ma l'intuizione che siano speciali, ognuna con poteri singolari e appartengano ad una arcaica lotta tra Bene e Male c'è tutta.
Sono davvero contento che qualcun altro abbia avuto una intuizione simile e l'abbia sviluppata in questa storia che, almeno per me, si è rivelata essere una bella lettura.
Lo schema narrativo, per lo meno iniziale, è tra i più classici, ricorda un po' Monster Allergy, un po' Miracolous, ma ha una sua precisa identità senza tentare di emulare altro materiale esistente.
Ok, ci sono alcune strizzatine d'occhio a film come "The Mask" o "Spider-Man Homecoming" ma si risolvono in semplici omaggi di pochissimo spazio.
I disegni di Ilaria Catalani sono interessanti.
Innanzitutto vale la pena premettere che la disegnatrice è nell'entourage illustrativo dei libri degli youtubers "Me contro Te" ed ha chiarissima l'idea che il pubblico a cui è destinata quest'opera fumettistica non vi si discosti più di tanto.
Come già soprascritto, stile e soluzioni visive/registiche ricordano quelle degli anime contemporanei, eppure tendono in qualche modo ad incanalarsi in una precisa visione.
Gli sfondi non sono mai buttati lì ma ben costruiti, i personaggi sono vivi e recitano usando ogni parte del loro corpo, a volte persino solo muovendo un braccio.
A supporto poi troviamo un bellissimo lavoro di colore che va ad arricchire la narrazione, enfatizzando sensazioni, effetti, momenti.
Nel complesso, mi ripeterò, un bel prodotto fumettistico 100% Made in Italy, con un rapporto qualità/prezzo eccezionale (pagare 14 euro per un cartonato a colori con stampa su carta pregiata e 144 pagine di un fumetto inedito non importato fai fatica a trovare proposte simili).
Trovate il fumetto in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://www.starcomics.com/news/mask-d-the-divine-children


"IL MURO VOL.2 HOMO HOMINI DEUS" 


Dall'opera di 
Antoine Charreyron
, sceneggiatura-disegni-colori di 
Mario Alberti
, edito in Italia da 
Edizioni Star Comics
.
È un volume che spiazza, per bellezza e contenuti, il secondo capitolo de "Il Muro", storia post apocalittica, strumento di lettura e analisi della società europea contemporanea.
Sì, perché in questo numero, più ancora che nel precedente, Charreyron e Alberti sfruttano il media come strumento di denuncia a decadenza umanistica contemporanea.
Se da un lato c'è l'emergenza umanitaria del Mediterraneo da cui l'alta classe europea rifugge, dall'altro viene proposta in chiave allegorica, il contrappasso dell'apparente incerta sicurezza di chi promuove sovranismo.
Il volume alterna perfettamente flashback del passato a situazioni del presente, presentandoci 3 linee narrative che confluiscono in un cliffanger finale che lascia il lettore in fermente attesa per il proseguio.
Ad una seconda occhiata, già dalla copertina, arricchita da tinte tanto affascinanti quanto di richiamo al pericolo, si poteva intuire in che direzione sarebbe andata la narrazione.
Le tavole di Mario Alberti sono come sempre di una cura e di una potenza visiva stupefacente.
Non c'è tavola che non sia iper dettagliata, che accentui il distopismo futuristico in cui ci troviamo.
La regia e le inquadrature tipiche del widescreen hollywoodiano creano un ritmo di lettura serrato ma anche ad amplio respiro, creando pagine di facile leggibilità e comprensione.
Ci sono rimandi visivi a film come "Elysium" o "Tetsuo the Iron Man", o ancora ad opere d'arte come "La Zattera della Medusa" di Géricault e "La Creazione di Adamo" di Buonarroti.
Non c'è modo di annoiarsi, per come è realizzato questo fumetto il lettore rimane incatenato dalla prima all'ultima tavola.
Per quanto riguarda la colorazione, come era stato per il precedente volume, a seconda dell'ambientazione della storia, la luce e i toni virano, accendendosi o spegnendosi, sebbene la diversificazione sia, sulle linee narrative del presente, meno accentuata.
Nel complesso come sempre un'ottima lettura che consacra la serie tra le migliori da libreria e fumetteria per questo 2020.
La qualità della confezione è identica a quella del precedente volume, si tratta di un volume cartonato d'alto livello, su carta di lusso e una qualità di stampa eccezionale, forse tra le migliori in grado di risaltare il lavoro di Alberti.
Rapporto qualità/prezzo ineccepibile, 13,90€ per formato e caratteristiche è uno spender bene.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://www.starcomics.com/fumetto/il-muro-2


"BLUE NELLA TERRA DEI SOGNI VOL.1"


Sceneggiatura di 
Davide Tosello
 con la collaborazione di Ingrid Chabbert, disegni e colori sempre di Davide Tosello, edito in Italia da 
Edizioni Star Comics
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A volte per fuggire dalla realtà, non c'è niente di meglio che addentrarsi in un racconto fantastico, una favola moderna nel caso di questo fumetto.
Dedicato ad un target giovane, ma in grado di toccare le corde anche del lettore più maturo, questa storia inizia per la giovane Blue come un terribile incubo, per poi trasformarsi in una fuga, un viaggio periglioso verso una destinazione misteriosa.
Una via di mezzo tra "La Storia Infinita", "Il Meraviglioso Mago di OZ" e la poesia di Miyazaki, questo fumetto ha una potenza narrativa che ricorda le serie animate del fu Disney Channel come ad esempio "Amphybia", con una composizione delle tavole dinamica e una regia prettamente d'azione.
Sebbene possa essere ascrivibile nel filone artistico cartoonesco, il tratto e i colori di Tosello ci fanno sembrare la storia molto più realistica e meno spensierata.
Per essere chiari, ci troviamo di fronte ad una soluzione stilistica che sposa il dinamismo e il realismo di Wieringo con la minuziosa e spigolosa visione di Bachalo.
Non c'è tavola dove ci si annoi o che sia carente di dettagli dedicati ai personaggi o alle scenografie.
Il tratto di Tosello è davvero sorprendente, uno spettacolo puro per un vero amante della Nona Arte come me.
I colori, per quanto in alcuni punti tendano ad essere particolarmente accesi, presentano in ogni tavola un tono adombrato, quasi ad indicare il costante pericolo che incombe sulla giovane Blue e il suo neoamico, nonché spalla comica, MJ.
C'è spazio anche per lanciare un messaggio ambientalista molto sentito.
Una piacevole lettura insomma, di un primo capitolo che promette molto bene.
L'edizione italiana della Star Comics rende davvero onore alla caratura di questo fumetto, conferendogli una struttura cartonata ed una stampa su carta di pregio per un rapporto qualità/prezzo davvero buono.
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.


"LE INDAGINI A FUMETTI - ENOLA HOLMES E IL CASO DEL MARCHESE SCOMPARSO" 


Tratto dai romanzi di Nancy Springer, sceneggiatura e disegni di Serena Blasco edito da 
DeA Planeta Libri
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Premetto, di Enola Holmes non ho mai letto i romanzi o visto la serie tv/film su 
Netflix
, quindi il mio giudizio è totalmente sul fumetto recentemente approdato in libreria.
È un racconto avvincente, di intrattenimento, una sorta di spin-off del mondo creato da Sir Arthur Conan Doyle, incentrato su una ipotetica sorella minore di Sherlock Holmes, Enola.
Mi ricorda vagamente l'idea di base della serie animata degli Anni 90 "James Bond Junior" incentrata su un giovane parente del noto agente segreto alle prese però con vicende tipiche del personaggio originale.
Non è di meno Enola, le cui avventure presentano una tinta di girl power comune alle donne letterarie dell'Età Vittoriana, e propongono originali ed enigmatiche indagini che proseguono e si intersecano di pari passo con le vicende personali della giovane protagonista.
Il lavoro di Serena Blasco è davvero interessante, sfrutta una costruzione della tavola simile a quella francobelga.
Il suo tratto è delicato, una perfetta e bilanciata via di mezzo tra stile cartoon e realistico, con un tocco di autorialità conferito da un sapiente uso degli acquerelli.
Ogni vignetta è ricca di particolari e, sebbene non si tratti di un segno particolarmente ricercato, i personaggi trasmettono senso di movimento ed emozioni.
Nel complesso una lettura piacevole, un primo capitolo di una potenziale e lunga avventura.
Sicuramente è una pubblicazione dedicata ad un target dai 6 ai 18 anni, ma anche oltre se il genere giallo vi appassiona.
Potete trovare il fumetto in libreria e sul sito dell'editore al link: https://www.deaplanetalibri.it/.../enola-holmes-il-caso...


"SCHELETRI" 


Opera realizzata dall'artista 
(Z)ZeroCalcare
, edita da 
BAO Publishing
.
Con questa nuova opera di Zerocalcare, torniamo indietro nel tempo rispetto a quanto conosciamo e abbiamo letto in tutti questi anni.
Ancora una volta l'autore ci accompagna in un viaggio della sua vita personale, sempre in quell'angolo di Rebibbia che abbiamo imparato ad amare, proponendoci, assieme ad alcune situazioni tipiche a cui ci ha abituati, momenti davvero inaspettati e taglienti.
Passiamo da una forte comicità, spesso condita/rafforzata con tipici riferimenti pop culture, a momenti shockanti da lasciarti muto, presentati con una vera maestria della narrazione.
Devo dire che è stata, proprio per questo motivo, una lettura totalmente e piacevolmente sbalorditiva.
Zerocalcare, nonostante io ritenga al momento la sua pubblicazione "Kobane Calling" l'opera maxima raggiunta, tale da annoverarsi tra i migliori titoli di sempre della Nona Arte italiana, dimostra di avere ancora molto da dire come artista.
Fortunatamente non è una di quelle figure del panorama fumettistico italiano che si limita a crogiolarsi sugli allori, ha una capacità di reinventarsi come narratore davvero encomiabile.
Tra l'altro in "Scheletri" affronta un tema che ognuno di noi ha avuto ben chiaro nella propria vita, quello relativo a segreti di realtà velate che piano piano diviene apparentemente una gigantesca spada di Damocle con un equilibrio precario fatto di puntellamenti di piccole ed apparentemente innocue bugie.
Insomma un'ottima lettura, proposta come sempre in una formidabile confezione dall'editore Bao Publishing.
Potete trovare il volume in libreria, in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://baopublishing.it/prodotti/scheletri/



"A BABBO MORTO" 


Soggetto, sceneggiatura e disegni di 
(Z)ZeroCalcare
, colorazione di 
Alberto Madrigal
, edito da 
BAO Publishing
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Con questo volume cartonato, ben curato tanto nella confezione quanto nella qualità di stampa, entriamo con parecchio anticipo nel clima delle festività natalizie.
Vi dirò, per il tipo di atmosfere contenute, è molto filo Natale 2020, nonostante non vi sia traccia di contemporaneità pandemica.
Si tratta non di un vero e proprio classico fumetto alla Zerocalcare, bensì mostra una concezione più vicina alle graphic novel illustrate da Charles Vess, in particolare a titoli importanti del calibro di "Stardust" e "Ballate".
Pagine illustrate accompagnate da testi descrittivi e vignette umoristiche, si alternano qui a classiche tavole fumettistiche.
Il contenuto del volume è un racconto di pura fantasia su un'ipotetica fine del capitalismo natalizio, intessuto con un umorismo macabro che ironizza sulla lotta di classe passata e contemporanea.
Nonostante vi sia una predominanza di una visione politica tipica della Sinistra scomparsa di decenni fa, ci sono molti elementi che fanno riflettere.
Non si può difatti non andare col pensiero a figure imprenditoriali che hanno distrutto imperi industriali o a lavori necessari ma massacranti e mal retribuiti come i riders di note e reclamizzate startup nazionali.
Si tratta quindi di una lettura ambivalente, da un lato, a livello superficiale, un racconto che strapperà sorrisi, dall'altro lato, a livello più approfondito, una denuncia sociale.
La colorazione di Madrigal è perfetta, c'è poco da dire sul suo tocco magico!
Un volume dall'ottimo rapporto qualità/prezzo (solo 11€), direi per fattura decisamente economico se paragonato ad altre pubblicazioni simil fatte presenti sul mercato italiano.
Potete trovare il fumetto in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://baopublishing.it/prodotti/a-babbo-morto/


"LA TERRA, IL CIELO, I CORVI" 


Sceneggiatura di Teresa Radice, disegni di Stefano Turconi, edito da 
BAO Publishing
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Ci sono un russo, un tedesco e un italiano, potrebbe essere l'incipit di una delle più classiche barzellette, ma non c'è nulla da ridere in questa nuova meravigliosa opera del duo Radice e Turconi, un racconto di fuga, una storia di guerra, di speranze infrante e inaspettatamente ritrovate.
È la storia che accomuna il destino di Attilio,
Volpe e Vanja che, dalle fredde braccia dell'inverno russo, troveranno nel comune viaggio, da compagni improvvisati e costretti dalle circostanze, la propria meta.
E non è detto che sia quella inizialmente prefissata.
È un viaggio che dal più freddo degli inferi ti porta a ritrovare il calore nella natura umana e non solo.
È un racconto sull'umanità, i suoi pregi e i suoi difetti, della distruzione dei confini geografici e linguistici.
C'è tanta poesia in quest'opera intimista figlia della Storia, di chi, ben prima di noi, si è trovato costretto ad agire prima per un presunto Bene della Patria e solo in un secondo tempo, patiti i morsi della fame e della sofferenza bellica, di quello personale e dei propri cari.
Non si può non empatizzare per i tre protagonisti, anche grazie al magico tocco del disegno e degli acquarelli di Stefano Turconi che rapiscono il lettore e lo portano in quel mondo, che oggi ci pare tanto distante ma che invece era una triste realtà di cui le nuove generazioni non dovrebbero mai perdere memoria.
Ed è anche questa la magia del Fumetto, sfruttare l'essenza stessa del media per creare, seppur con i dovuti crismi, una testimonianza ad imperitura memoria.
Si tratta di una delle letture fumettistiche più delicate, profonde che mi abbiano toccato dentro quest'anno, oserei dire che mi sono commosso.
Lettura davvero consigliata, in una edizione eccezionale, dall'ottimo rapporto qualità/prezzo come solo Bao Publishing sa fare per dare il giusto valore ad un'opera di questo livello.
Potete trovare il fumetto in libreria, in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://baopublishing.it/prodotti/la-terra-il-cielo-i-corvi/


"VENERDÌ 12" 


Sceneggiatura e disegni di 
Leo Ortolani Official and Gentleman
, edito da 
BAO Publishing
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Quella di "Venerdì 12" è una storia che mi è entrata dentro, una delle opere a fumetti che più adoro di Leo Ortolani, forse addirittura più dell'acclamato e leggendario 
Rat-man
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Credo di possedere quasi ogni edizione dell'opera e questa nuova veste, un volume cartonato che ne comprende l'opera omnia nella sua anima originale in bianco e nero, è un bel gioiello, uno di quelli che vanti con onore nella tua libreria personale.
Con quest'opera, che sfrutta la maschera della parodia del celebre horror "Friday 13th", l'autore conduce il lettore in un viaggio nell'abisso dei cuori infranti.
È la storia della rapida caduta e della difficoltosa risalita dolceamara di un uomo, Aldo, il cui cuore è stato strappato, spappolato, triturato e calpestato dalla divina Bedelia.
Sconvolto da quanto accaduto, il protagonista si rinchiude in una prigione personale assumendo le sembianze di un "mostro" la cui unica compagnia è quella del fedele servitore Giuda, un companion che è molto più di quel che sembra.
Tra comicità grottesche e situazioni al confine tra la disperazione e l'assurdo, la vita di Aldo altro non è che una allegoria di quei momenti in cui ognuno di noi si è ritrovato, momenti in cui si pensava di essere soli senza nessuno in grado di amarti e capirti e, per un nerd, questa è sempre stata una cosa molto sofferta.
È una lettura potente questo volume, uno dei capolavori italiani della Nona Arte contemporanea, che deve essere letto almeno una volta nella vita.
Un'opera la cui prima vita editoriale è stata di ben 8 anni, dal 1995 al 2003, mostrandoci l'evoluzione del tratto artistico e dell'impostazione di tavola di Ortolani.
È interessante osservare come ciò che ha reso l'autore un degno erede della Silver Age americana, con una rielaborazione tipica dell'estro Made in Italy, fosse sempre stato lì in attesa di schiudersi tavola dopo tavola, storia dopo storia.
Insomma un acquisto più che consigliato, sia che vi stiate approcciando per la prima volta all'opera, sia che l'abbiate già avuta in una delle tante edizioni, esempio splendido del fumetto umoristico italiano, un volume cartonato con un eccellente rapporto qualità/prezzo!
Potete trovare il fumetto in libreria, in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://baopublishing.it/prodotti/venerdi-12/


"BEDELIA"


Soggetto, sceneggiatura, disegni di 
Leo Ortolani Official and Gentleman
, edito da 
BAO Publishing
.
"Bedelia", per quanto sia considerabile alla stregua di uno spin-off di "Venerdì 12", è curato e strutturato talmente bene da essere un'opera usufruibile a sé stante.
Inseribile, per il tipo di struttura, nell'etichetta di graphic novel, è il racconto della parte finale di un viaggio, di eredità e legami, della vacuità dell'irraggiungibile.
"Amerete una stronza" riporta lo strillone di quarta di copertina.
Non sono molto d'accordo, credo che il verbo più adatto sia compatire.
Ora, per chi ha conosciuto Bedelia sulle pagine di "Venerdì 12", Bedelia è semplicemente la classica stronza che pensa di avercela solo lei.
Per chi invece la incontra la prima volta in questo volume è una donna dal corpo perfetto, arrivata in cima al proprio obiettivo, trascurando e lasciandosi alle spalle tutto e tutti.
È sola ma con una sua dignità.
In questo volume capiamo esattamente perché Bedelia è ciò che è, cosa l'ha portata lì e dove è diretta.
La compatiamo quando comprende di non poter andare oltre, quando intuisce che nella sua vita poteva esserci qualcosa di più.
E' un'opera che ti prende alle spalle, un po' come il film "Tra le Nuvole" di Jason Reitman.
Pensi di intuire come va, per un attimo credi possa cambiare, quando annusi la direzione presa preghi che non sia così, per poi vederti spiazzare l'animo quando il finale assume un sapore amaro.
È un piccolo capolavoro.
A livello artistico in questo volume Ortolani tende a sperimentare parecchio.
Omaggia soluzioni visive di chiaro scuro de "Contratto con Dio" di Will Eisner, una splash page ispirata as una tavola di "The Amazing Spider-Man" realizzata da Romita Sr., alcune consecuzio visive tipiche del "Sin City" di Frank Miller... omaggia persino sé stesso, non tanto con i riferimenti a "Venerdì 12", bensì con diverse strizzatine d'occhio all'Ombra di Rat-Man nei momenti più bui della vicenda.
E ancora, ci sono momenti in cui omaggia opere d'arte come "Il viandante sul mare di nebbia" di Friedrich, "Annunciazione" di Beato Angelico e "Annunciazione" di Caravaggio.
Ortolani dimostra ancora una volta che non è solo il papà di Rat-Man, è un grande artista erede delle più grandi firme fumettistiche americane con un brillante estro narrativo/visivo tipico degli autori italiani.
Nel complesso una lettura davvero interessante, particolare, dedicata non solo ai suoi fans ma anche a chi vuol godersi un bel fumetto senza troppe preoccupazioni.
L'edizione cartonata, la confezione ben curata, un buon rapporto qualità/prezzo, l'impronta di Bao Publishing è sempre una garanzia per queste pubblicazioni.
Trovate il fumetto in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://baopublishing.it/prodotti/bedelia/


"BATMAN DAY 2020" 


Albi editi da 
Panini Comics Italia
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Oggi è il 19 Settembre e 
Panini DC Italia
 ha confezionato per l'occasione due albi celebrativi del 
Batman
 Day!
"GIÙ IL MANTELLO, SU LA MASCHERA" è un volume cartonato con un ottimo rapporto qualità/prezzo che presenta, attraverso una selezione di storie, un viaggio dedicato alla riscoperta della figura del Cavaliere Oscuro attraverso diverse decadi.
La prima storia "Non c'è speranza a Crime Alley", sceneggiata da Dennis O'Neill e disegnata da Dick Giordano, è una riproposizione in pieno stile Anni 70 del perché Batman è ciò che è e fa ciò che fa.
La seconda storia "Paura Vendesi", sceneggiata da Mike W. Barr e disegnata da Alan Davis, è un piccolo gioiello, una storia di Batman e Robin contro lo Spaventapasseri incentrata sul rapporto della seconda versione del dinamico duo e sulle loro paure.
Si tratta a tutti gli effetti di una storia presagio che anticipa ciò che accadrà poco tempo più avanti con la morte di Jason Todd.
La terza storia "Il Batman che nessuno conosce", sceneggiata da Frank Robbins e disegnata da Dick Giordano, è un racconto divertente dedicato al mito di Batman agli occhi dei giovani di Gotham City.
Una storia in pieno spirito Anni 70, scanzonata, che ha ispirato il film d'animazione "Batman Il Cavaliere di Gotham".
La quarta storia "Eran Mielmi i Bogorosci", sceneggiata da Brian K. Vaughan e disegnata da Rick Burchett, strizza l'occhio alla serie animata "The New Batman Adventures".
Un bello scontro tra Batman e il Cappellaio Matto, un criminale che poche volte, secondo me, è stato compreso e scritto bene
La quinta storia "La Muffa e il Mantello", sceneggiata da Tom King e disegnata da Mitch Gerads, è una classica storia di team up tra Batman e Swamp Thing.
"BATMAN DAY - ALBO GRATUITO" è un piccolo antologico di cinque storie dedicato ad alcuni dei più importanti criminali coi quali il Cavaliere Oscuro si è confrontato negli ultimi anni.
"Prova Costume" è un divertente racconto sceneggiato da Andy Kubert e disegnato da Amacay Nahuelpan dove Batman e Joker si confrontano.
"Lui ci sta aiutando", sceneggiata da Collin Kelly & Jackson Lanzing e disegnata da Carlos D'Anda, è una storia dedicata alla disperazione e che vede un breve scontro tra il crociato incappucciato e lo Psico Pirata, una delle figure più importanti legate alle cosiddette Crisis della DC Comics.
"Solo", sceneggiata da Mairghread Scott e disegnata da Giuseppe Camuncoli, è una bellissima storia breve dedicata all'Enigmista e alla sua sfida a Batman.
"Dottore in medicina-psichiatria", sceneggiata da Steve Orlando e disegnata da Eduardo Risso, è totalmente incentrata su Hugo Strange, uno dei villains più particolari dell'uomo pipistrello, reso ottimamente nella serie televisiva "Gotham".
"Verofobia", sceneggiata da Tim Seeley e disegnata da Patrick Gleason, è una storia incentrata su Bane che ne esplora in parte le origini, accantonando definitivamente l'idea che il villain sia esclusivamente un criminale dalla forza bruta (non che ce ne fosse bisogno ma vale la pena ricordarlo).
Nel complesso due belle pubblicazioni celebrative, imperdibili per i fans di Batman.
Potete trovarle entrambe nelle migliori fumetterie, mentre il volumetto cartonato è reperibile anche in edicola e libreria.
Potete trovare tutte le informazioni sulle pubblicazioni a fumetti italiane di Batman sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../pub.../catalogsearch/result/...


"BATMAN EGO E ALTRE STORIE" 


È un volume prestigioso quello che ho appena finito di leggere, una vera e propria artista edition delle migliori storie sceneggiate e disegnate dal grande leggendario artista Darwyn Cooke, scomparso nel 2016.
Ho sempre pensato a Cooke come ad uno degli eredi Jack Kirby, assieme a Steve Rude e Leo Ortolani, nel tratto e della capacità di storytelling.
Cooke ha fatto sua quella sintesi, arrivando però a sperimentare diverse soluzioni visive, da quella dinamica e cartoon di Bruce Timm, a quella più semplifica di Michael Oeming.
E anche nei casi in vestiva il "semplice" ruolo di sceneggiatura, dalle pagine traspare tutto il suo bagaglio di know-how.
Nel volume sono presenti ben 7 storie ed una strepitosa cover gallery finale.
La prima storia "Batman Ego", oltre a dare il titolo al tomo, è una sorta di graphic novel incentrata sulla dualità Bruce Wayne e Batman, con un incontro/scontro tra le due personalità che ricorda moltissimo il continuo confronto tra Hulk e Bruce Banner nelle storie di Peter David e che rimette in discussione la missione dell'Uomo Pipistrello .
Dal punto di vista narrativo e visivo è debitrice della serie animata "Batman the animated series" con una frenetica regia che spazia tra grottesco, epicità e momenti tipici della serie cartoon.
Alla luce dei recenti avvenimenti di Metal, potrebbe essere rivista ma è un qualcosa che lascio alla libera interpretazione.
La seconda storia "La Città dei Mostri", è un racconto breve tratto dalla serie "Batman: Gotham Knights", totalmente in scala di grigi, che abbraccia la mostruosità della criminalità di Gotham, mostrando uno stile, per quanto riconducibile alla linea cartoon, più autoriale e a tratti persino grottesco.
La terza storia "Il Monumento" è un racconto breve tratto dalla serie "Batman: Gotham Knights" anche qui in bianco e nero e con imprinting molto autoriale che vede ai disegni Bill Wray e che per atmosfere ricorda la visione di Frank Miller.
C'è tanto underground e voglia di rompere gli schemi in questa storia, dove Batman è una presenza fissa e pesante, persino per se stesso.
La quarta storia, dal titolo "Cavaliere per una Notte" e tratta dalla serie "Solo", è un racconto breve, idealmente traghettatore in questo volume, dedicato al rapporto tra Batman e Catwoman, una coppia strana, due calamite in grado di attrarsi e respingersi, dove il ruolo di cacciatore e preda si inverte a piacere.
È una storia di amore e corteggiamento tra una sexy ladra e un supereroe, brillantemente dipinta da quella stella di Tim Sale che noi lettori abbiamo già ammirato sul personaggio del Cavaliere Oscuro ne "Il Lungo Halloween", "Vittoria Oscura" e "Haunted Knight".
La quinta storia, "Dejà Vu", è visivamente debitrice a "Batman the animated series" e al Batman delle origini di Bob Kane e Bill Finger.
Ricalca le origini del Cavaliere di Gotham e presenta alcuni personaggi che vedremo nella storia successiva.
Al di là della regia e del ritmo visivo e dinamico di Cooke, qui anche il colore gioca un ruolo importantissimo nella narrazione.
La sesta storia è la miniserie "Catwoman: Selina's Big Score" un bellissimo racconto dove Cooke prende Selina Kyle, e fa esplodere il suo mondo agli occhi del lettore.
Una storia magnifica che si collega persino alla visione milleriana del personaggio e che inserisce una versione DC di un personaggio creato da Cooke stesso, Stark.
Qui assistiamo a vari retroscena della storia personale di Selina, persino un grande amore pre-Batman.
Ciò che più mi ha colpito, dal punto di vista narrativo, è la semplicità e il modo avvincente di raccontare le imprese dei criminali di Gotham.
A livello visivo invece Cooke ci propone tavole dalla gabbia atipica per il classico comic book commerciale e dal tratto più sporco e meno morbido, quasi fosse più una proposta autoriale.
Grande ruolo lo giocano anche qui i colori che contribuiscono tantissimo a trasmettere sensazioni ed atmosfere.
La settima storia, tratta da "Harley Quinn Holiday Special" dal titolo "Per Ammazzare il Tempo" è molto più morbida, leggera e scanzonata, un classico racconto festivo con protagonista quella pazza di Harley Quinn.
Grandi e grasse risate assicurate.
Nel complesso un magnifico volume d'autore della linea 
Panini DC Italia
, con un buon rapporto qualità/prezzo vista la sua veste cartonata e su carta di lusso.
Un gioiello della Nona Arte che non può mancare nella propria libreria!


"BATMAN LA MALEDIZIONE DEL CAVALIERE BIANCO" 


Sceneggiatura di Sean Murphy, disegni di Sean Murphy e Klaus Janson, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Fare un sequel che non solo sia all'altezza del primo capitolo ma, che addirittura lo superi in potenza non è un'operazione facile, eppure Sean Murphy ci è riuscito!
Questa seconda miniserie, ambientata in una linea temporale alternativa nel vasto Multiverso DC, pubblicata sotto l'etichetta DC Black Label della linea editoriale 
Panini DC Italia
, ci riporta in quella Gotham dove Joker si era temporaneamente redento e, con la complicità di una ravveduta Harley Quinn, era riuscito laddove Batman aveva fallito, rendendo la città un posto più sicuro.
Ruoli si erano invertiti più volte sino all'incredibile carambola finale.
Se non l'avete letto "Batman Il Cavaliere Bianco" è un recupero doveroso da fare.
Ora, per quanto l'Uomo Pipistrello corpulento e rabbioso di questa saga debba molto alla visione di Frank Miller del crociato incappucciato, non si può certo negare l'abilità di Murphy nell'infondere originalità e creatività alla storia, intrattenendo non solo il lettore ma anche se stesso nel ruolo di creatore in questo filone narrativo dove tutto può succedere, dove tragedia ed epicità vanno a braccetto, dove i personaggi non rimangono stagni ma evolvono il proprio carattere e il proprio ruolo.
Ci sono spunti presi, ma totalmente stravolti ed ampliati in funzione della trama, da una di quelle, fumettisticamente parlando, porcate degli Anni 90 conosciuta come "Knightfall".
Si indaga tanto nel passato di Gotham, della Famiglia Wayne e, inaspettatamente, di Joker.
Una corsa sulle montagne russe che riprende dalla prima tavola di questo volume portandoci a perdifiato sino all'ultima, accendendo la curiosità del lettore su ciò che è accaduto, accade ed accadrà in futuro.
Già, perché l'abilità di Murphy è anche quella di finire ogni singolo capitolo (leggasi albetto) della saga con un cliffanger che ingolosisce chi legge, alzando di volta in volta l'asticella qualitativa della narrazione.
Dal punto di vista visivo Sean Murphy, permettetemelo di dire, spacca di brutto, fondendo realismo, impressionismo e dinamismo, sposando il gusto moderno del lettore, dando il via ad una corrente artistica a cui appartengono eccezionali firme della Nona Arte tra cui gli italiani Matteo Scalera ed Alberto Locatelli.
Certo, se osserviamo attentamente la ricca gallery a fondo volume delle tavole in bianco e nero, tale livello non sarebbe stato raggiunto senza i colori di Matt Hollingsworth che riescono, cosa non facile, ad accendere i disegni di Murphy, compenetrandoli se non addirittura arricchendoli.
Insomma una splendida lettura, più che piacevole, che va ad arricchire ulteriormente il mito di Batman.
Chiude il volume un oneshot "Batman: White Knight Presents Von Freeze", sempre scritto da Murphy ma illustrato da un'altra leggenda dei comics americani, Klaus Janson.
Si tratta di un capitolo dedicato al passato del Mr. Freeze di questa saga, ambientato nella Germania nazista.
L'edizione italiana proposta da Panini Comics è senza dubbio di pregio, un prestigioso cartonato con stampa ad alta definizione su carta di lusso, con un buon compromesso di qualità/prezzo (28€ spese bene).
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.


"BATMAN DANNATO" 


Sceneggiatura di Brian Azzarello, disegni di 
Lee Bermejo Art
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Una lettura matura e superlativa, un gran bel titolo dell'etichetta "DC Black Label" di 
Panini DC Italia
 questa miniserie di 
Batman
, raccolta in un volume davvero prestigioso, ben curato e di una qualità di stampa rara.
Il Cavaliere Oscuro è alle prese con un caso legato al decesso della sua più leggendaria nemesi, il Joker, di cui forse è lui stesso la causa sebbene non riesca a ricordarlo.
In questo viaggio nei vicoli di 
Gotham
, l'uomo pipistrello si troverà a spingersi nei limiti del sovrannaturale, affiancato dalle più famose figure della magia in casa 
DC Comics
.
È un vero e proprio viaggio all'inferno, tra fede e misticismo, nell'animo più recondito di una città dannata dove si tiene l'indagine, forse definitiva, del più grande detective di tutti i tempi dopo Sherlock Holmes e Hercules Poirot.
Potrei definirla, sotto certi aspetti, una nuova visione delle origini di Batman e del suo esserne una leggenda urbana!
I toni non sono quelli scanzonati e commerciali delle serie mensili, è una lettura cruda, per adulti, intrisa di un realismo tangibile anche nei momenti di maggiore sovrannaturalità.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea di esplorare maggiormente il passato di Bruce Wayne pre omicidio dei genitori, descrivendo quest'ultimi come persone meno idilliache, come già suggerito in passato anche da Grant Morrison.
È una narrazione realistica, resa tale anche dalle incredibili immagini illustrate da Lee Bermejo, un artista che, sebbene si sia visto diverse volte all'opera su Gotham City e le sue figure chiave, ad ogni nuova opera amplia la potenza della propria resa artistica.
Sono diversi gli artisti iper realistici che hanno contribuito ad arricchire la leggenda di Batman, ma Lee Bermejo è uno di quelli che ti riesce sempre a lasciare a bocca aperta, facendoti toccare e vivere tanto i personaggi quanto le atmosfere delle vicende in cui si trovano.
Ad esempio, il suo Cavaliere Oscuro e il suo Joker sono visivamente reali, proposti quasi senza il filtro del sense of wonder delle tavole dei Comics americani.
In quest'opera, ancor più che in "Joker" o "Batman: Noël", Bermejo ci fa visitare la città di Gotham City, più reale che mai, proponendocela sulla scia di come si era vista nei film di Burton e Nolan, una metropoli con l'anima ferita, pronta a distrarti e pugnalarti alle spalle, nei freddi vicoli bui come sui tetti dei palazzi.
C'è una splash page di Gotham, ripresa anche sulla copertina del volume, che lascia contemporaneamente senza fiato e ti fa sentire il freddo abbraccio della notte.
Un'opera nel complesso davvero interessante, non mi trattengo nel definirla eccezionale nei modi e nella proposta, con un rapporto qualità/prezzo ottimo.
Datemi retta, vi piacerà e farà una bella figura nella vostra libreria.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../m1blla005isbn-it-black-label...


"DC LIBRARY - DARK NIGHTS METAL"


Sceneggiatura di Scott Snyder e James Tynion IV, disegni di Greg Capullo, Mikél Janin e Alvaro Martinez, edito da 
Panini Comics Italia
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Dopo diverso tempo ho finalmente potuto leggere per intero questa miniserie evento 
DC Comics
, in un eccezionale ed irresistibile edizione cartonata su stampa lussuosa targata 
Panini DC Italia
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Gli autori confezionano un evento che diventa una pietra miliare nella Storia del Multiverso DC, un racconto che pesca a piene mani dall'operato di Wolfman e Morrison.
È soprattutto dai lavori di Grant Morrison in realtà, in particolare Crisi Finale, Alla Ricerca di Bruce Wayne e Multiversity che prendono luogo gli eventi narrati in questo fumetto.
Batman, Superman e la Justice League sono messi a dura prova, ora come non mai, segreti vengono rivelati e vecchi personaggi apparentemente dimenticati riemergono nelle pagine del volume.
È un viaggio alla ricerca della luce nelle tenebre, un'avventura tanto cosmica quanto psicologica, lo Yin e lo Yang idealizzati in guisa di fumetto qui rappresentati da Batman e Superman.
Non mi sarei mai aspettato di leggere un evento simile, per lo meno non per mano di chi ha fatto di 
Batman
 la propria bandiera.
È un evento chiave che sblocca possibilità narrative enormi che non mancano di arrivare stando a quanto annunciato nelle previews dell'ultimo anno.
I disegni, tranne che nel numero finale, vedono come sempre un Greg Capullo in stato di grazia.
Davvero una buona lettura d'intrattenimento come la tradizione supereroica vuole.
Trovate il volume in libreria e in fumetteria!


"IL BATMAN CHE RIDE" 


Sceneggiatura di Scott Snyder & James Tynion IV, disegni di Jock e Eduardo Risso, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Uno splendido volume quello che ho appena terminato di leggere, una storia permeata dall'essenza stessa di 
Batman
, un racconto di padri e figli, un tassello davvero importante della mitologia dell'Uomo Pipistrello, ancor più rispetto alla saga evento che lo precede, la famigerata "Dark Nights Metal".
La storia, dai toni maturi e crudi, pensata da Snyder e Tynion IV pesca a piene mani, più che dall'evento Metal, da capolavori come "La Corte dei Gufi" e "The Killing Joke", omaggiando anche il "Batman Begins" di Christopher Nolan, "Batman Beyond" di Paul Dini ed, infine, anticipando il concetto di qualcosa che avverrà a breve "Joker War".
È un racconto dove la speranza risiede tanto in Batman quanto in James Gordon, dove un figlio (Bruce) deve confrontarsi col padre (Alfred), dove un padre (Jim) deve confrontarsi col figlio (James Jr), dove gli incubi e le paure degli uni e degli altri possono mettere a rischio il futuro stesso di Gotham.
Viene introdotto, a livello di regole strutturali, rispetto al ruolo laterale avuto in Metal, il villain conosciuto come "Il Batman che Ride" che per me non sarà un semplice fuoco di paglia, bensì una figura che rimarrà a lungo consentendo la realizzazione di storie dai toni maturi come questa.
Il volume, che oltre a contenere la miniserie "The Batman Who Laughs" presenta anche il tie-in "The Grim Knight", approfondisce ulteriormente il dualismo e il sottile confine tra Bats e Joker già presentato ed eviscerato nel famoso albo scritto da Alan Moore, "The Killing Joke".
È una vera e propria lotta per l'anima, tanto dei protagonisti del volume quanto della città di Gotham City, mai come ora centrica per l'universo DC.
Dal punto di vista artistico, l'opera è uno spettacolo per gli occhi.
Il tratto di Jock, qui secondo me più ricercato e ricco rispetto ad opere gioiello come "The Losers" e "Freccia Verde: Anno Uno", segue l'evoluzione della storia tendendo ad un astrattismo man a mano che l'infezione che affligge Batman aumenta sempre più.
Oserei dire che tende ad arrivare ai livelli rappresentativi del calibro di Bill Sienkiewicz.
Il tratto di Risso splende come sempre, ricco di dettagli e con una visione unica, in grado di sfruttare l'oscurità nel proprio stile di regia dinamico ed epico.
Nel complesso una magnifica lettura, dai toni molto simili alla fu linea Vertigo, che rientra a pieno titolo tra le opere più importanti di sempre del Cavaliere Oscuro.
Un volume, della linea editoriale 
Panini DC Italia
, cartonato con un buon rapporto qualità/prezzo, una vera edizione di lusso.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.


"BATMAN: TRE JOKER #1" 


Sceneggiatura di Geoff Johns, disegni di 
Jason Fabok
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Questa è una storia che noi lettori DC attendendevamo da ben 4 anni, ma che in realtà i fans di 
Batman
 attendono da tutta una vita!
Era infatti il 2016 quando, su "Justice League" #50 del periodo New52, Batman viene a conoscenza della vera identità di Joker... che si rivela essere tripla!
Come suggerisce il titolo infatti, sembrerebbero essere tre i Joker apparsi sulle scene del crimine in questi tre anni, uno che si rifà apparentemente alla prima versione, uno che è quello coinvolto nell'assassinio di Jason Todd e infine uno che parrebbe essere quello apparso in "The Killing Joke".
Batman, assieme a Batgirl e Red Hood, si trova tra le mani un mistero da risolvere e tre piste da seguire: sono tutti e tre degli impostori oppure sono tutti e tre Joker?
La storia ha toni maturi e violenti, non a caso è inserita nel piano pubblicazioni di "DC Black Label", con una impronta che ricorda molto le caratteristiche della ex linea Vertigo.
È un mistero che più che rivelarsi si fa sempre più fitto, man a mano che le tavole scorrono in tono tanto solenne quanto tragico.
È assai curiosa la scelta di optare per una gabbia molto simile a quella usata per Watchmen.
Johns si dimostra ancora una volta un grande demiurgo, uno dei più grandi conoscitori della storia editoriale della DC Comics.
Non poteva mancare l'opportunità di narrare ancora una volta le origini di Batman, anche se stavolta avviene sotto una chiave di lettura abbinata alle ferite del cavaliere di Gotham.
C'è spazio anche per citare il crossover "The Last Laught", il leggendario "The Killing Joke" e la serie originale da cui tutto ha avuto inizio, in particolare vediamo Johns fare un'operazione alla Morrison ripescando dal mazzo un vecchissimo personaggio classico di cui si erano perse le tracce.
I disegni di Fabok sono spettacolari, una via di mezzo tra i tratti di Brian Bolland e Jim Lee per interderci, intrisi di un realismo dinamico, talvolta plastico, che lo aveva fatto notare dal fandom su Justice League e che ti fa vivere una Gotham avvolta dal terrore nei confronti del Principe del Crimine.
Non c'è tavola che sia povera di dettagli.
I colori di Brad Anderson ne valorizzano ed enfatizzano la possanza, dettando talvolta il ritmo delle emozioni e dei colpi di scena.
Insomma, nonostante alcune imprecisioni superficiali, il primo atto colpisce duro, colpisce forte, colpisce per primo, rendendo spasmodica l'attesa per il nuovo numero.
L'edizione italiana, sotto la linea editoriale 
Panini DC Italia
, segue quella di una buona miniserie in brossurato in una qualità di stampa decisamente sopra le righe, sebbene il prezzo di copertina (5,90€) sia, come già più volte ripetuto in passato, caretto.
Da lettore pluridecennale di fumetti però, lasciatemi comunque dire si tratta di soldi ben spesi.
Lettura consigliata, trovate il fumetto in fumetteria!


"DC LIBRARY - DOOMSDAY CLOCK" 


Sceneggiatura di Geoff Johns, disegni di Gary Frank, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Una storia importante in un volume dalle qualità altrettanto importanti.
Una nuova prova d'autore per Geoff Johns, il nerd che ce l'ha fatta, che dopo aver rilanciato "Lanterna Verde" e "Flash", dopo aver scritto avvincenti ed epiche storie di "Batman", "Superman", "Aquaman", "Teen Titans" e "Justice League", dopo aver realizzato il suo personale ed idealizzato seguito di "Crisi sulle Terre Infinite" ("Crisi Infinita"), e dopo aver realizzato la sua personale versione di "The Killing Joke" ovvero "I Tre Joker", si cimenta qui con un altro grande classico del fumetto mondiale: "Watchmen"!
Eh sì, perché sebbene il titolo possa in primo luogo far pensare al terribile mostro che negli Anni 90 portò l'Uomo d'Acciaio alla morte, in realtà si riferisce al cosiddetto Orologio dell'Apocalisse, uno degli elementi cardine dell'epica maxiserie di Alan Moore e Dave Gibbons.
Un'opera non di facile lettura ne di facile realizzazione, proprio come "Watchmen", dove realismo e superomismo si intrecciano, dove indizi ed altrettanti falsi indizi ti portano su diverse piste da seguire, dove la figura del metaumano viene ancora una volta indagata.
Se nell'opera originale di Moore tutto aveva inizio dalla domanda del poeta Giovenale "Chi sorveglia i Guardiani?" per poi vedere l'evolversi la figura del supereroe dalla Seconda Guerra Mondiale alla Guerra Fredda nel duro confronto con la società e l'incubo del conflitto atomico, nell'opera di Johns tutto parte dalla domanda "Perché ancora oggi Superman?".
L'intento di Johns è infatti quello di un'indagine metafumettistica mascherata da due trame, una legata direttamente al seguito di quanto avvenuto sulla Terra di Watchmen e una invece che vede applicato lo schema di Watchmen alla Terra dei supereroi DC.
Ma non è tutto, perché viene analizzato anche il multiverso e il ruolo che l'universo DC, che noi tutti conosciamo, ha nelle sue trame.
Un'epopea fuori di testa, a tratti complessa, ma che si impone come uno dei tasselli fondamentali dei fumetti DC.
Dal punto di vista artistico invece troviamo alle matite la leggenda di Gary Frank, un autore dalla vena realistica e dinamica, forse a rigore di logica il giusto erede visivo di Dave Gibbons, il cui settaggio di tavola viene rispettato e riproposto per quasi tutta la saga di "Doomsday Clock".
Ci sono momenti dove Frank, grazie alla narrazione di Johns, cita Gibbons, in altri dove cita se stesso nei suoi lavori sul personaggio di Superman.
Insomma un vero gioiello dal punto di vista narrativo e visivo!
A me è davvero piaciuto molto, difficile nasconderlo.
Sono curioso di vedere se ad anni da oggi verrà ricordato come avviene per "Watchmen".
L'edizione in volume della linea 
Panini DC Italia
 è un prodotto pregiato, un cartonato con rilegazione e alta qualità di stampa per un buon rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.


"SHAZAM VOL.1 - I SETTE REGNI DELLA MAGIA"


Sceneggiatura di Geoff Johns, disegni di Dale Eaglesham, 
Marco Santucci
, Mayo Sen Naito, Scott Kolins, Max Raynor, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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È uno dei fumetti americani di supereroi più belli dell'anno lo "Shazam" di 
Panini DC Italia
, una produzione di alta qualità narrativa ed artistica, perfetta sia per coloro che amano i fumetti del campione della Roccia dell'Eternità, sia per coloro che si sono avvicinati al personaggio grazie alla pellicola 
Shazam Movie
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Geoff Johns ai testi è da anni un mostro sacro, quando mette le mani su un personaggio sa come scriverlo e fa trasparire tutta la passione che ha per il titolo.
In questo caso ha colto appieno lo spirito del fumetto, il motore della cosiddetta "Marvel Family".
Ma non si limita a ciò, come avvenuto per Flash, Lanterna Verde, Justice League, Superman, Watchmen e Cyborg omaggia ed espande il mondo narrativo in cui i protagonisti, i villains e tutti e i comprimari si muovono.
Ad affiancarlo dando forma tangibile attraverso i disegni, degli artisti pazzeschi, in particolar modo Dale Eaglesham, che io considero il Jack Kirby del Duemila, e l'italiano 
Marco Santucci Art
, una delle migliori firme italiane attualmente sul mercato americano.
Realismo e dinamicità, una regia visiva spettacolare che trasuda di epicità e sense of wonder, personaggi che ti parlano al cuore anche solo tramite le espressioni del viso, persino i villains diventano affascinanti!
Che roba, davvero una gran bella lettura non c'è che dire, un volume dall'eccellente rapporto qualità/prezzo, la cui storia ovviamente non finisce qui ma continua in un tomo di prossima pubblicazione.
E per i collezionisti più sfegatati, c'è anche una variant cover realizzata dall'artista 
Giovanni P. Timpano
 che mostra Shazam sorvolare Bologna (qui la copertina "City Edition" di Shazam batte a mani basse la copertina di Superman #1 di Dell'Otto).
Trovate l'albo nelle migliori fumetterie o sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../m1tpin009isbn-it-dc-comics...


"WONDER WOMAN - TERRA MORTA #1" 


Sceneggiatura e disegni di 
Daniel Warren Johnson
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Che bomba questo primo numero brossurato in grande formato di "Wonder Woman-Terra Morta", una delle migliori letture di quest'anno, non solo del parco testate di 
Panini DC Italia
 ma anche tra le proposte fumettistiche americane sul mercato italiano.
È a tutti gli effetti un vero e proprio elseworlds!
Con un approccio autoriale dalle caratteristiche post apocalittiche, assistiamo al risveglio di Diana in una terra devastata da un grande disastro e alla riscoperta del proprio ruolo in questo nuovo mondo.
C'è spazio anche per presentare l'essenza amazzone del personaggio e per tingere con tinte profetiche le parole della Regina Hyppolita, lette e ascoltate in numerose incarnazioni del personaggio.
L'approccio visivo dell'autore, che già avevo parecchio apprezzato nella sua altra opera "Murder Falcon", presenta un taglio di regia, di ritmo narrativo e di dirty style non dissimile da numerose opere del Sol Levante, con una particolare strizzata d'occhio tanto ad "Akira" di Katsuhiro Ōtomo quanto a "Hokuto no Ken" di Tetsuo Hara o, addirittura, all'opera di Hayao Miyazaki "Conan Ragazzo del Futuro".
Alla prima apparizione di Diana, in questo desolato futuro, non posso non andare con la mente ad "Alita l'Angelo della Battaglia" di Yukito Kishiro.
Il tratto un po' sporco e graffiante dell'artista, che ben si sposa con il genere di racconto, unito ai colori di Mike Spicer, pone nelle mani del lettore un progetto ben confezionato che, almeno in questo primo numero, promette di divenire una nuova pietra miliare del fumetto di 
Wonder Woman
.
A ben pensarci, insieme a Batman e a Flash, è forse il personaggio 
DC Comics
 che negli ultimi anni ha presentato un continuo crescendo ed arricchimento del proprio mito, con il tributo di numerosi e grandiosi artisti.
Nel complesso una bella lettura, un albo brossurato con un buon rapporto qualità/prezzo.
Potete trovarlo in fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../m1blin002isbn-it-black-label...


"WONDER WOMAN - TERRA MORTA #2" 


Sceneggiatura e disegni di 
Daniel Warren Johnson
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Continua su alti livelli questo secondo numero brossurato in grande formato di "Wonder Woman-Terra Morta", una delle migliori letture di quest'anno, non solo del parco testate di 
Panini DC Italia
 ma anche tra le proposte fumettistiche americane sul mercato italiano.
Un elseworlds, come si dice in gergo tecnico, con una forte accezione autoriale post apocalittica.
Dopo quanto avvenuto nel primo numero, ora Diana deve guidare l'esodo dei sopravvissuti con l'idea di portarli su Isola Paradiso, ignara di quanto la attende.
Come già visto precedentemente, si tratta di un racconto che trasuda dell'essenza amazzone del personaggio e che continua a descrivere la costante lotta tra il mondo dell'uomo e l'Isola delle Amazzoni e che rinnova la leggenda di ciò che ha portato alla nascita della Principessa Diana di Themyscira.
L'approccio visivo dell'autore si conferma con un taglio narrativo e di dirty style non dissimile da numerose opere giapponesi.
Il tratto sporco e graffiante dell'artista, che ben si sposa con questo tipo di ambientazione, unito ai colori di Mike Spicer, pone nelle mani del lettore un progetto ben confezionato, di facile lettura e notevole profondità intellettuale.
Nel complesso una bella lettura, un albo brossurato con un buon rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare l'albo in fumetteria.


"SUPERMAN SU NEL CIELO" 


Sceneggiatura di Tom King, disegni di Andy Kubert, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Si tratta di uno dei volumi da me più attesi della linea 
Panini DC Italia
 quello che stringo tra le mie mani, addirittura dedicato ad uno dei supereroi simbolo della 
DC Comics
Superman
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E dell'essenza dell'Uomo D'Acciaio è permeato questo tomo, leggibile a sé stante e in una situazione narrativa comoda di extra continuity.
Tom King elabora una storia originale che pone, di capitolo in capitolo, alcuni dei lati più importanti e spesso sottovalutati del primo supereroe dei fumetti, il tutto seguendo una sottotrama comune che culminerà nell'ultimo capitolo.
È forse la seconda volta in 15 anni che assistiamo ad una analisi intimista del personaggio così ben fatta.
Sebbene la storia nel suo complesso soffra di alcuni passaggi nascosti e sottintesi, dove lo sceneggiatore chiede forse troppo alla sospensione dell'incredulità da parte del lettore, ci troviamo di fronte ad una delle avventure più significative negli ultimi anni, una di quelle che un lettore fan hardcore del personaggio come me non può comunque non amare
C'è l'occasione di assistere a diversi classici di genere.
Tom King come avvenuto per Batman non perde l'occasione (o il vizio) di citare/omaggiare opere simili e già note dell'Azzurrone.
A rendere veramente spettacolare il volume sono le tavole firmate da Andy Kubert che, anni dopo quel bellissimo ciclo su Action Comics sceneggiato da Geoff Johns & Richard Donner e disegnato dal fratello Adam, mette finalmente il proprio sigillo sulle storie di Kal-El!
Lo stile di Andy è spettacolare, possiede una regia visiva cinematografica all'avanguardia, una capacità di sfruttamento e composizione della tavola che rende il ritmo di lettura dinamico, facendo immergere il lettore nella storia, dalla prima all'ultima pagina.
E vi dirò di più, in alcune tavole sembra omaggiare il Frank Miller de "Il Ritorno del Cavaliere Oscuro"!
Nel complesso davvero una piacevole lettura, da dedicare soprattutto ai detrattori di Superman che, ancor oggi, non comprendono l'anima e l'importanza del personaggio
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../m1hcin005isbn-it-dc-comics...


"SUPERMAN ANNO UNO" 


Sceneggiatura di Frank Miller, disegni di John Romita Jr., edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Superman
 è senza dubbio uno di quei personaggi dei fumetti che più volte nei decenni si è visto rinarrare le sue origini, fossero esse cartacee o sul grande/piccolo schermo.
Questo nuovo volume, uno dei titoli da me più attesi della collana DC Black Label di 
Panini DC Italia
, è una proposta davvero speciale, sia dal punto di vista del tipo di prodotto per forma e contenuti, sia per le firme che l'hanno realizzato.
Ai testi troviamo infatti Frank Miller, uno di quei nomi che il fandom annovera da sempre nell'Olimpo dei più grandi autori di comic book americani.
Il suo lavoro per le saghe narrative di Batman, Daredevil, Sin City o su titoli leggendari come 300, Ronin, Holy Terror e Robocop parlano da soli eppure tutti così lontani per accezione ed atmosfere da quel personaggio solare che dovrebbe essere l'Uomo d'Acciaio.
Ed era qui la sfida, secondo me, che attendeva
Miller, scrollarsi di dosso quell'etichetta sporca, dark, con cui si è fatto amare negli anni e dimostrare di poter essere ancora una volta rivoluzionario mostrando una verve creativa che, diciamocelo, si era un po' troppo assopita.
Una sfida che per me è stata stravinta.
"Superman Anno Uno" è una riproposizione delle origini del più grande supereroe della 
DC Comics
, analizzando contrariamente da come suggerisce il titolo, non il primo anno di operato ma tre fasi della gioventù di Kal-El:
1)Dall'esplosione di Krypton al diploma;
2)Dal suo allontanarsi dal nido della Fattoria Kent all'affacciarsi su un mondo più vasto;
3)Dalle sue prime apparizioni ufficiali come Superman alla consacrazione della sua leggenda.
La prima fase è molto interessante, in parte se vogliamo tributiva alla prima stagione del serial televisivo Smallville, dedicata tantissimo ai più giovani e che tratta a fondo tanto il tema del bullismo quanto quello delle responsabilità.
La seconda fase è materiale totalmente inedito e farina del sacco di Miller, proponendo un'esperienza militare e atlantidea per Clark Kent di cui nessuno, a memoria, ha mai accennato.
La terza fase sfocia nel classico e collega l'opera a quell'elseworlds narrativo che è l'universo del Dark Knight, citando esplicitamente persino un film che a Miller dev'essere piaciuto parecchio il "Batman v Superman" di Zack Snyder.
Ai disegni troviamo un John Romita Jr. in stato di grazia come non lo si vedeva da tempo, che sembra aver ritrovato grinta e motivazioni artistiche dopo diversi, e per me deludenti, recenti lavori in casa DC Comics.
Il suo tratto, per spiegarmi meglio, è qui molto simile a quel capolavoro che sono stati gli Eterni di Neil Gaiman.
Il lavoro svolto ed impreziosito dalle chine di Danny Miky e dai colori di Alex Sinclair conferisce alla miniserie quel giusto compromesso tra realismo e pop culture arricchito dal tipico sense of wonder dei fumetti di supereroi.
Nel complesso una splendida lettura che tende, forse, a scemare (nel suo intento poetico) nel finale ma che personalmente è da far rientrare tra i migliori dieci fumetti dedicati all'Azzurrone.
L'edizione italiana è un vero gioiello, un cartonato di oltre 200 pagine, extralusso con una elegante sovracoperta e grandi dimensioni che ti fanno vivere l'esperienza visiva come se ci si ritrovassimo davanti ad un grande schermo, per un rapporto qualità/prezzo eccezionale (26€ spesi benissimo).
Potete trovare il volume in libreria e in fumetteria!


"JOKER/HARLEY VOL.1 - LUCIDITÀ CRIMINALE" 


Sceneggiatura di Kami Garcia, disegni di Mico Suayan, Mike Mayhew e Jason Badower, copertina di 
Francesco Mattina
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Un trattato di psichiatria, una ennesima ma davvero affascinante rivisitazione del mito di Harley Quinn e Joker, questo è il volume che ho appena letto.
Tematiche forti quelle contenute in questo volume proposto dalla linea editoriale di 
Panini DC Italia
 sotto il bollo di DC Black Label, una vera e propria pubblicazione con temi forti e maturi.
Sarò sincero, abituato a seguire il martedì mattina la rubrica radiofonica "C.S.I. MILANO" all'interno del programma radiofonico 
105 Friends
, non ho potuto non ritrovare tematiche familiari e farmi coinvolgere in questa lettura che, con la scusa di parlare delle indagini nei confronti del Joker, presenta al lettore un excursus di casi e nozioni legati al mondo dei criminali psicotici e dei serial killer.
Partendo da quanto detto prima, ovvero che si tratta di un reboot su Harley e il principe del crimine di 
Gotham
, qui non ancora rispettivamente dottore e paziente, ci facciamo condurre per mano dalla consulente per il GCPD Dr.ssa Quinzel in una serie di omicidi bizzarri, visivamente riconducibili a celebri opere d'arte, che celano indizi e segreti.
Inutile dirvi che la presenza di 
Batman
 è, almeno in questo primo tomo, quasi nulla.
Se vogliamo quest'opera parla anche di altro, parla delle famiglie imperfette e di quelle violente, parla delle difficoltà della donna di trovare un proprio ruolo in una società prettamente maschilista come quella gothamita, parla di traumi giovanili e cosa ne deriva.
È veramente un fumetto intelligente, per potenza narrativa simile a quel capolavoro di "Arkham Asylum".
Dal punto di vista artistico ci troviamo di fronte ad un lavoro realizzato da artisti realistici e fotografici, dove lo storytelling cede il passo ad un realismo spinto, dove è il susseguirsi di tavole e vignette a creare il ritmo e non il contenuto.
Personaggi, talvolta come congelati nel tempo, che potrebbero essere nostri conoscenti o gente comune incrociata in strada, trasmettono emozioni con il realismo del loro volto.
Persino l'orrore della morte, sotto una luce fotografica come quella di questa serie, assume altri aspetti e non si può non iniziare ad intravedere la spirale in cui Harley sta iniziando a cadere e che la porterà ad invaghirsi della sua ossessione.
L'occhio del lettore più attento non potrà non notare un rimando alle tinte delle pellicole hard boiled di Hollywood.
Ora, visivamente parlando, questo Joker prende il trucco della versione di Ledger, il corpo di Leto e li mette nell'immagine di un giovane che per ora è parecchio lontano dall'agente del caos che ha stregato noi lettori.
Stiamo a vedere come evolverà la situazione.
La copertina (tutte le copertine della serie in realtà) è realizzata dall'artista Francesco Mattina, anch'egli pittorico ma con un timbro da sempre epico e dinamico.
In particolare la copertina di questo primo volume ritrae un avvincente taglio che unisce Harley Quinn e Joker in un passaggio netto da umano a mostro, meno epica dei suoi soliti lavori ma davvero affascinante e perfetta a descrivere atmosfere e contenuti.
Per non parlare poi della dominanza del colore rosso, sinonimo tanto di sangue quanto di pericolo.
Davvero un bel leggere, non c'è che dire, un primo volume dalla qualità cartacea, di stampa, definizione e cura d'altissimo livello (c'è persino una sovracoperta).
Rapporto qualità/prezzo in linea con prodotti dalle fattezze simili, in special modo i cartonati francesi.
Potete trovare il fumetto in libreria e fumetteria.


"TITANS-MASSIMA TENSIONE" 


Sceneggiatura di Dan Jurgens, disegni di Scot Eaton e Wayne Faucher, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Quello che ho tra le mani è uno dei volumi particolari della linea da libreria di 
Panini DC Italia
, una saga completa extra continuity firmata da grandi autori della 
DC Comics
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Dan Jurgens, che noi lettori abbiamo amato per le sue straordinarie gestioni di Superman e Thor, ci propone una storia inedita dei Giovani Titani con una formazione classica orfana, inspiegabilmente, di Cyborg e pregna delle atmosfere più tipiche delle versioni animate dei personaggi.
Ci son moltissimi riferimenti a battute di 
Teen Titans GO!
 mentre la storia conclusiva incentrata su Starfire ricorda cose già viste nella serie animata DC Superhero Girls.
C'è spazio per dare risalto alle caratteristiche principali di tutti i membri sebbene si noti la mancanza dell'introspezione tipica dei cicli di Wolfman e Johns.
I disegni del suo Eaton (matite) e Faucher (chine) sono di stampo realistico, ad amplio respiro, ma anche in grado di regalarci splash page d'impatto in questa corsa sulle montagne russe che è "Massima Tensione".
Ce ne è una di Robin sotto la pioggia che è epica!
Nel complesso un bel volume di intrattenimento, una lettura di qualità in linea con i volumi di questo tipo.
Ottimo rapporto qualità/prezzo per un tomo cartonato con una stampa cartacea di lusso, 23 euro ben spese!
Trovate il fumetto in libreria e in fumetteria!


"JOHN COSTANTINE: HELLBLAZER VOL.1"


Sceneggiatura di Simon Spurrier e Kat Howard, disegni di Aaron Campbell, Marcio Takara, Matías Bergara, Tom Flower e Craig Taillefer, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
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Si torna a respirare aria di Vertigo in questo volume della linea 
Panini DC Italia
 dedicato al letterale ritorno di John Constantine, l'arrogante e strafigo esperto di occultismo dell'universo DC Comics.
Un personaggio talmente interessante ed affascinante da averlo visto protagonista in un film dedicato (con sequel in programma a breve) e in ben due serie televisive, tutte citate in una tavola stessa del fumetto.
Ma torniamo al volume, una pubblicazione brossurata, con una qualità di stampa particolarmente curata e un rapporto qualità/prezzo invidiabile per il tipo di pubblicazione (solo 19 euro per 216 pagine formato comicbook è un lusso di questi tempi).
La storia vede John tornare dopo 5 anni in azione a Londra, con atmosfere non dissimili dai fastosi inizi che l'hanno reso uno dei personaggi più famosi per quel che riguarda il mondo della magia e dell'occultismo.
C'è tanto degli inizi in questa storia da farti sentire bentornato a casa.
Tra demoni ed esorcismi, la figura di Constantine dimostra ancora una volta di aver molto da dire se a scriverne le storie è qualcuno che conosce ed ama il personaggio, costruendogli attorno non solo avventure su misura ma un cast di comprimari (buoni e cattivi) in grado di mettere in luce tutte le sue peculiarità.
Ho adorato l'inserimento di un personaggio dissacrante alla Ennis come Barry il Trafficante, umoristicamente potente quanto il "Faccia di Culo" di Preacher.
Per quanto l'intero apporto artistico in questo volume sia decisamente degno di nota, spaziando dal più classico settaggio americano ad amplie ed espressionistiche rotture di gabbia, passando per tratteggiamenti oscuri ma estremamente realistici, devo dire che tra tutti gli artisti presenti quello che più mi ha lasciato il segno è senz'altro Aaron Campbell, con uno stile che tranquillamente si definirebbe realistico autoriale e che per certi versi mi ha ricordato lo stile di Alex Maleev.
Un bel leggere, non c'è che dire, anche se per buona parte del volume si tratta di materiale poco commerciale e più di nicchia, a cui forse una fetta dei lettori non è abituato o fatica ad abituarsi.
Son curioso di vedere come prosegue la storia!
Potete trovare il volume in libreria e in fumetteria.


"SUICIDE SQUAD - CATTIVO SANGUE" 


Sceneggiatura di Tom Taylor, disegni di Bruno Redondo e Daniel Sampere, copertina di Ivan Reis, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
"
Suicide Squad
" è sempre stato un titolo fumettistico strano, nulla di particolarmente eccezionale se vogliamo.
Un gruppo di supercriminali, sotto il controllo dell'agente governativo americano Amanda Waller, viene impiegato in missioni impossibili in zone calde del pianeta dove spesso i supereroi non possono spingersi.
I membri della squadra sono costretti ad obbedire agli ordini, pena la morte.
Nulla di brillante o sconvolgente quindi, se non fosse che a rotazione, a seconda dei team d'autori coinvolti, abbiamo visto tra le loro fila anche villains amatissimi dai lettori: da Harley Quinn a King Shark, da Black Manta a Deadshot, da Killer Croc a Capitan Boomerang personaggi non certo con la fedina penale pulita e che spesso hanno messo in seria difficoltà alcuni dei supereroi 
DC Comics
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Questo volume ripesca il classico canovaccio della serie, inserendo però elementi talvolta realmente crudi ed estremi.
Grazie alla visione e allo stile narrativo di Taylor, per la prima volta infatti, a causa di un cambio al vertice di comando, le teste di alcuni membri iniziano letteralmente a saltare, costringendo il team a rimpolpare le proprie fila e a serrare i ranghi.
Non c'è tempo per affezionarsi o tifare per i membri della Task Force X, non tutti infatti potrebbero sopravvivere dalla prima all'ultima tavola.
Ci sono diversi aspetti in questa nuova saga che richiamano la serie Vertigo "The Losers", anche se non in maniera così cruda, una via di mezzo se vogliamo tra fumetto commerciale supereroico e fumetto per lettori maturi.
A contribuire a rendere innovativo questo nuovo ciclo di storie, i disegni di Redondo e Sampere, i cui stili si compenetrano perfettamente fornendo al lettore delle tavole davvero accattivanti.
Dotati di un estro realistico ma al contempo molto chiaro e semplice, che non ricerca particolare incisività visiva, riescono a dar vita a personaggi e scenografie, rendendo i primi davvero espressivi e dinamici, sacrificando invece in parte i secondi.
Altro elemento artistico molto interessante è l'ammiccamento alla vena pop, con linee nere ben delineanti.
Certo, a cotanto risultato contribuisce anche la colorazione a tinte pastello calde di Adriano Lucas che trasformano totalmente il fumetto.
La copertina di Ivan Reis è un'illustrazione che spacca, un biglietto da visita che attira l'occhio, un'immagine d'impatto con una costruzione epica ma che cela al lettore il vero contenuto del volume.
Una lettura nel complesso senz'altro interessante, una nuova interpretazione della serie, differente da ciò che abbiamo letto negli ultimi anni, da ciò che abbiamo visto nel serial televisivo Arrow o ancora dalla versione cinematografica di David Ayer per quanto ne conservi in minima parte alcune trovate narrative.
Un fumetto piacevole quindi, pubblicato dalla linea editoriale 
Panini DC Italia
 in una elegante veste cartonata e stampato con una qualità sopraffina su carta di pregio, per un rapporto qualità/prezzo davvero ottimo (17€ è in piena linea con il tipo di prodotto).
Potete trovare il fumetto in libreria e fumetteria!


"WONDER WOMAN - WARBRINGER"


Romanzo di 
Leigh Bardugo
, adattamento di 
Louise Simonson
, illustrazioni di 
Kit Seaton Comics
, edito in Italia da 
Editrice Il Castoro
.
Una sorprendente e bellissima graphic novel dedicata a 
Wonder Woman
 che ne celebra il mito proponendo un'originale rilettura "Young Adult" (noi diremmo adolescenziale) contemporanea dell'eroina creata da William Moulton Marston nel 1941.
Il lavoro di scrittura a quattro mani, dal romanzo originale di Bardugo alla versione a fumetti di Simonson, ha intessuto una trama avventurosa adatta alla celebre amazzone della 
DC Comics
, dove un gesto, apparentemente eroico, della Principessa Diana rischia di mettere in serio pericolo Themyscira e le sue guerriere.
Solo spingendosi nel mondo degli uomini, in una missione ai confini dell'Impossibile, la futura Wonder Woman dovrà provare a salvare tanto il Mondo quanto la sua terra natia.
Al di là della storia, che pesca a piene mani nel mito greco, ci sono diversi livelli di lettura interessanti in quest'opera.
Innanzitutto la celebrazione della figura della Donna, che da vittima della tradizione orale e del caso deve riscattarsi al fine di diventare fautrice del proprio destino.
A ciò va legata l'importanza del senso di comunità femminile, dove il dolore, qui rappresentato come fisico, delle compagne diviene comune, condiviso, e supportato.
Interessante come venga sottolineato, anche grazie ai disegni di Seaton, che il dolore provato da una donna non sia parimente sopportabile per l'uomo.
Altro tema caldo, seppur in peso minore, è l'ombra minacciosa del razzismo ingiustificato e fuori tempo, uno spauracchio contemporaneo e grave per gli americani.
Terzo tema importante è quello del viaggio, tanto fisico quanto psicologico, da ragazza a donna, da ragazzo a uomo, dalle comodità del proprio uscio alle incertezze del mondo, dell'importanza delle proprie scelte per dettare il proprio percorso.
Sarò sincero, i colpi di scena finali sono stati, per un lettore scafato come me, prevedibili ma, se non siete soliti divorare grandi quantità di fumetti di supereroi rimarrete sicuramente a bocca aperta.
I disegni di Kit Seaton, dal tratto realistico, sono semplici ma efficaci, le tinte piatte o al pelo leggermente sfumate ben si sposano con le tavole e le situazioni emotive in cui si trovano i personaggi.
Nel complesso un interessante elseworlds ben congegnato, una delle produzioni fumettistiche supereroiche più interessanti del 2020, un bell'adattamento del romanzo originale.
Il rapporto qualità/prezzo del volume è ben bilanciato e conveniente.
Potete trovare il volume in libreria, nelle migliori fumetterie e sul sito dell'editore al link:


"TEEN TITANS: RAVEN"


Sceneggiatura di 
Kami Garcia
, disegni di 
Gabriel Picolo
, edito in Italia da 
Editrice Il Castoro
.
Dopo i due bellissimi volumi, da me già recensiti nel corso dell'anno, di "Harley Quinn Gotham Arrivo!" e "Wonder Woman Warbringer", Editrice Il Castoro porta sul mercato italiano un altro interessante fumetto della 
DC Comics
 dell'etichetta editoriale "Graphic Novels for Young Adults".
Ed è infatti soprattutto agli adolescenti che è indirizzata questa rivisitazione del celebre personaggio di Raven dei Teen Titans (o Corvina per chi è fan dell serie animata 
Teen Titans GO!
).
La storia prende 2-3 elementi del personaggio riadattandolo in una chiava adolescenziale realistica su sfondo del mistico mondo Voodoo di New Orleans.
Sebbene possa essere un racconto perfetto per giovani ragazze, in realtà la lettura si apre a diversi generi, persino a quello LGBTQ, spingendo, almeno da questo punto di vista, al crollo del taboo di genere.
C'è spazio per il tormento psicologico adolescenziale, dove Raven, come qualsiasi teenager, si pone le domande su chi è, dove sta andando, quale è la decisione giusta da prendere, cosa sono quei sentimenti ignoti che stanno montando dentro di lei.
Ovviamente, dato che pur sempre di un metaumano dei fumetti DC stiamo parlando, diverse tematiche sono legate all'ambito fantastico del personaggio.
La rivisitazione moderna di Garcia è senza dubbio interessante, permette di avvicinarsi al personaggio sforbiciando anni di continuity narrativa, ma senza tradire l'essenza, preservando l'integrità e le caratteristiche che hanno reso Raven uno dei teens characters più amati dai lettori DC.
Potrebbe essere perfetto come adattamento televisivo!
I disegni di Picolo si sposano alla perfezione con la narrazione di Garcia, rendono appieno i personaggi e le loro emozioni, le loro gioie ma anche i loro tormenti.
Per quel che ricordo della mia adolescenza, qui i tratti salienti sono davvero ben resi!
Pur presentando uno stile che è l'esatto connubio tra realistico e umoristico, una vena artistica che possiamo trovare facilmente oggi in tantissime produzioni fumettistiche americane, non ci sono limiti alla leggibilità e dinamicità della storia.
Stupisce inoltre come il disegnatore passi da vignette dove la scenografia è un elemento superfluo, a tavole intere dove la scenografia è i figuranti sono essenziali.
Non c'è tavola che non attiri l'occhio del lettore giovane, così come pure la copertina suggerisce esattamente il target a cui l'opera è indirizzata.
È molto interessante anche il tocco di colore di David Calderon.
In un mondo dove una scala di grigi (esattamente come in "The Walking Dead") la fa da padrone, il personaggio di Raven e personaggi, oggetti a lei legati in determinati momenti appaiono invece colorati con una tinta tenue, leggera, un aiuto all'occhio del lettore per focalizzare l'attenzione.
Nel complesso quindi una lettura piacevole per un progetto fumettistico che oggi etichetteremmo commercialmente come graphic novel, ma che presenta diversi semi per un disegno molto più amplio.
Non a caso il titolo non è semplicemente "Raven" ma "Teen Titans: Raven".
Arriveranno altre pubblicazioni sui Giovani Titani? Vedremo!
L'edizione italiana proposta da Editrice Il Castoro è, come per le precedenti pubblicazioni, un interessante variazione qualitativa, una via di mezzo tra cartonato e brossurato, con una definizione di stampa davvero buona.
Il rapporto qualità/prezzo per questo volume è davvero ottimo, 15,50€ per 168 pagine sono un buon spendere!
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.


"BASKETFUL OF HEADS"


Soggetto e sceneggiatura di Joe Hill, disegni di 
Massimiliano Leomacs Leonardo
, colori di Dave Stewart, copertina di Reiko Murakami, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Con questo volume ha inizio la distribuzione in italiana dell'etichetta editoriale "Hill House Comics" della 
DC Comics
, ovvero una nuova linea dalle tematiche horror/splatter curata dal creatore della serie di successo "Locke & Key" e "The Cape" nonché figlio del leggendario Stephen King.
"Basketful of heads" si pone quindi come apripista di questa nuova linea e, per quanto mi riguarda, lo fa con successo proponendo al lettore un racconto di alta qualità sia narrativa che visiva.
La storia, ambientata una idilliaca isoletta degli Stati Uniti, presenta inizialmente un settaggio sociostorico bucolico degli Anni 80.
Tutto sembra perfetto, il sogno americano incarnato, ma poi avviene qualcosa.
E da quel momento uno dei personaggi intraprende una spirale discendente dove, tra cospirazione e un pizzico di misticismo, solleverà, a spese della propria salute fisica e mentale, il velo sopra al marciume di quell'isola.
Se vogliamo è una allegorica analisi della società occidentale contemporanea, dove di innocenza ce ne è ben poca.
Tra situazioni comico grottesche e momenti di puro splatter, la lettura corre via molto piacevolmente e, soprattutto, non si ha mai la certezza di come possa finire la vicenda, lasciando in continua suspense il lettore.
Per uno scafato lettore italiano questo genere di racconto, con questo tipo di alta qualità, non è senz'altro una novità, basti pensare alle grandi pubblicazioni della fu rivista a fumetti "Splatter" o, in anni più recenti, alle pubblicazioni di Edizioni Arcadia ("I Quattro volti della Paura" e "Self-Service" su tutti) e delle Edizioni Inkiostro.
Un genere letterario intrattenitivo quindi ben conosciuto ed apprezzato nel nostro Bel Paese.
Non a caso a sigillarne la qualità visiva sono i disegni di Leomacs, grande artista italiano, che col suo tratto realistico popolare bonelliano, riesce in maniera simbiotica a dar corpo e forma al racconto di Joe Hill, proponendo dei personaggi coi quali entrare in empatia, sia che si tratti di vittime o carnefici.
La cura al dettaglio, alla recitazione tanto del corpo quanto del viso è veramente eccezionale, ho sempre amato il tratto di Leomacs.
A risaltarne le tavole i colori di Dave Stewart che con tinte piatte dal sapore retro conferiscono al fumetto quel tocco accattivante che, solo nello sfogliarlo, ti fa venire voglia di leggerlo.
Da sottolineare la saggia decisione dell'editore modenese di adottare per il volume italiano una copertina che non sveli da subito l'identità di chi impugna l'accetta.
Nel complesso quindi una bella pubblicazione d'alta qualità in un'edizione cartonata elegante, con un ottimo rapporto qualità/prezzo (22€ spese bene).
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.


"CONAN IL BARBARO - VITA E MORTE DI CONAN" 


Sceneggiatura di Jason Aaron, disegni di 
Mahmud Asrar
, Gerardo Zaffino, Garry Brown, edito da 
Panini Comics Italia
.
Per Crom, non avrei mai pensato, almeno fino ad un paio di anni fa, di rivedere Conan il Barbaro, quello della 
Marvel
 ovviamente, in avventure inedite e invece, incredibilmente, è successo.
L'ultima volta che mi sono apprestato a leggere un fumetto del cimmero, è stato durante la saga di Kurt Busiek e Cary Nord dei primi Anni Duemila, ad opera della Dark Horse, che riadattava i racconti di Robert E. Howard.
Ho ancora un ottimo ricordo di quel ciclo di storie ed è proprio con quello spirito che mi sono apprestato a leggere questo nuovo volume.
Il lavoro di Jason Aaron è stato sopraffino, ricercato ed intelligente.
Da un lato ha preservato i dictat classici dell'opera originaria di Howard, non ha cercato di rivoluzionarli o di darli per scontati, segno del grande rispetto che lo scrittore e l'editore hanno per il materiale originale.
Dall'altro lato ha proseguito nella narrazione del grande classico Marvel, dandoci una serie da un aspetto inedito, settandola come una serie tv, dove ogni episodio seppur leggibile a sé, è legato da una maxi trama.
Abbiamo un Conan il Barbaro per tutte le stagioni, da giovane e da età matura, reso godibilissimo dall'apporto artistico delle grandi firme della Nona Arte che hanno siglato questa nuova maxi saga.
I disegni di Asrar sono l'erede moderno di Buscema, Kane e Windsor Smith, dinamici figli dell'azione, ma mai a scapito dell'epicità, un ricco spettacolo visivo che trasuda amore e passione per questo personaggio e la sua tradizione fumettistica.
Gli scontri del cimmero sono orgasmo puro!
È una rappresentazione talmente potente da aver colpito anche l'occhio del caro vecchio Arnold Schwarzenegger, unico e vero Conan cinematografico.
Anche i disegni di Zaffino e Brown sono davvero particolari, nettamente diversi dalla tradizione, più autoriali se vogliamo, un grottesco sporco per narrazioni più mature ma che non possono non stregare un fan dell'Arte del Fumetto.
Insomma nel complesso un bel volume, che ristampa l'omonima serie di spillati, una bella lettura di un ciclo completo, che ti fa staccare la spina dalla quotidianità trasportando il lettore in un meraviglioso mondo fantastico.
Un bel tomo cartonato, con un rapporto qualità/prezzo buono e robusto, come diversi prodotti della linea da libreria di 
Panini Marvel Italia
.
Acquisto consigliato, 29 euro ben spesi, trovate il volume in libreria e fumetteria.


"MARVEL DELUXE: I FANTASTICI QUATTRO- IL RITORNO DEGLI EROI" 


Sceneggiature di Scott Lobdell, Chris Claremont, disegni di Alan Davis e Salvador Larroca (oltre a Sean Chen, José Ladrönn, Stuart Immonen e Ron Lim) edito da 
Panini Comics Italia
.
Una ristampa da me molto attesa questo ciclo di storie, peraltro non completo dato che manca ancora tutta la vicenda legata all'affascinante ritorno del Dottor Destino, a cui sono molto legato.
Approdai come lettore sui Fantastici Quattro ai tempi del crossover di Onslaught e successivamente, complice anche l'eccezionale ciclo del Rinasciverso di Jim Lee, Jeph Loeb e Brett Booth, fu amore a prima vista con i Fab Four!
Oserei dire che rimangono tutt'oggi il mio gruppo di supereroi preferito!
Mi ricordo che c'era molta attesa per il Ritorno degli Eroi, speranze che divennero realtà alla lettura del primo numero sceneggiato da Scott Lobdell.
Il brevissimo ciclo di Lobdell e Davis (le prime tre storie del volume) è per me, qualitativamente e visivamente parlando, alla pari della classica ed immortale gestione di Stan Lee e Jack Kirby, con il quartetto spronato all'esplorazione e a contatto con minacce tanto fantascientifiche quanto affascinanti.
Subito dopo sono saliti a bordo Chris Claremont e Salvador Larroca e mi ricordo che per me non fu facile, i ritmi erano diversi, i primi albi disegnati da Larroca, soprattutto quando ritraeva la Cosa, erano parecchio acerbi e distanti rispetto a come iniziarono ad apparire alcuni mesi più tardi, ben prima ovviamente di rivoluzionare il proprio tratto esasperandolo in un realismo fotografico come visto sul progetto "New Universal".
Le prime saghe di Claremont avevano un chiaro compito, portare il quartetto nel cuore dell'Universo Marvel, facendolo muovere su lidi mai toccati (come Genosha o la dimora del Captain Bretagna Corps), facendogli incontrare personaggi talvolta classici (vedi Spider-Man e gli Avengers), talvolta inediti (vedi il bel villain Crucible).
Sono storie all'insegna sia dell'importanza della famiglia sia dell'avventura, in poche parole sono l'emblema stesso dei Fantastici Quattro!
È stato un piacere rileggere queste storie e spero vivamente che 
Panini Marvel Italia
 continui con questa ristampa riproponendo anche la meritevolissima saga successiva, dedicata tanto a Victor Von Doom quanto alla sua lotta contro Reed Richards.
Nel complesso un ottimo volume con un grande rapporto qualità/prezzo, un lavoro fumettistico sublime che, se non avete mai letto, DOVETE (notare l'imperativo) leggerlo!
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../madev013isbn-it-marvel...


"ANNIHILATION - IL FLAGELLO" 


Sceneggiature di Matthew Rosenberg, Chris Gage, Dan Abnett, Michael Moreci, disegni di Juanan Ramírez, Cian Tormey, Diego Olortegui, Ibraim Roberson, Alberto Alburquerque, Paul Davidson, Manuel Garcia, edito da 
Panini Comics Italia
.
Sono passati 14 anni da quella rivoluzione fumettistica cosmica, targata 
Panini Marvel Italia
, chiamata "Annihilation" e la Casa delle Idee ha deciso di riproporre, omaggiare, tale pubblicazione con questa nuova saga, "Annihilation-Il Flagello", raccolta dall'editore modenese in un unico volume della linea 
Marvel
 Collection.
Come avvenuto per la saga originale, questo nuovo evento cosmico si dirama su due albi (di apertura e chiusura) e su una serie di one-shot dedicati ai personaggi principali: Fantastici Quattro, Nova&Annihilus, Silver Surfer e Beta Ray Bill, riuniti per fermare l'onda di annichilimento del Cancroverso, un universo di pura malvagità con versioni distorte dei nostri amati personaggi.
A guidare quest'invasione un personaggio "misterioso" che non intendo spoilerare, anche perché sono rimasto a bocca aperta nello scoprire che questo evento si pone come nuovo tassello della sua vita editoriale.
Che dire, è stata una lettura davvero interessante, in alcuni momenti, complice la qualità di alcuni scrittori, mi è sembrato di tornare ai fasti della miniserie originale, vuoi per i personaggi la cui continuity e le cui peculiarità vengono precisamente descritte e rispettate, vuoi per lo sviluppo della storia.
Nel caso dei Fantastici Quattro che, assieme ad Annihilus, tendono leggermente a primeggiare su tutto il cast, è stato fatto un lavoro eccelso, forse addirittura migliore di quello realizzato da Dan Slott sulla loro serie regolare.
Le vicende di Silver Surfer riprendono direttamente dalla miniserie "Silver Surfer Black" (di cui vi avevo parlato ad inizio anno) e contribuiscono ad esplorare maggiormente il nuovo lato dell'ex araldo di Galactus.
Nova invece subisce un continuo sali e scendi, con il personaggio che non smette mai di brillare per la sua umanità, accezione da intendersi sia in modo positivo che negativo.
A livello artistico quasi tutti i disegnatori coinvolti sono su pari livello e stile, una miscellanea visiva del classico fumetto supereroico moderno, anche se non particolarmente ricercato (eccezion fatta forse per le prime due storie).
Ad essere sinceri, la storia finale sembra un poco soffrire di "fine precoce", sia dal punto di vista artistico che narrativo, con parecchio caos in taluni momenti di battaglia.
Forse con uno o due albi in più avrebbe reso meglio.
Nel complesso comunque una buona lettura cosmica Marvel, lontana dallo stile di Starlin o dalle ambientazioni cosmiche di Bendis e Cates, molto più vicina invece allo stile dettato per diverso tempo da Abnett e Lanning.
A livello di qualità Panini Comics ha come sempre confezionato un ottimo prodotto cartonato su carta pregiata, forse ad un prezzo leggermente sopra le righe.
Potete trovare il volume in libreria, fumetteria e sul sito dell'editore al link: https://comics.panini.it/.../mnowi130isbn-it-marvel-now...


"SPIDER-MAN - LA GATTA NERA COLPISCE ANCORA" 


Sceneggiatura di 
Dennis Hallum
, disegni di 
Luca Maresca
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Si tratta di un bel volume a fumetti della linea 
Panini Marvel Italia
, che raccoglie l'intera miniserie, spin-off dell'acclamato videogioco 
Marvel's Spider-Man
, "The Black Cat Strikes".
È una storia leggibilissima a sé senza aver mai fatto alcuna partita al videogioco, che ritrae alla perfezione le dinamiche sia del triangolo amoroso Mary Jane - Spider-Man - Gatta Nera, che di coppia tra Peter e MJ.
C'è spazio tanto per l'azione, con certi schemi narrativi che strizzano l'occhio all'era d'oro di Spidey, ma anche per l'introspezione e l'intimismo dei singoli personaggi principali.
Come non identificarsi con Peter e i suoi dubbi o come non struggersi nel veder soffrire MJ, come non emozionarsi con i colpi di scena o tifare per l'eroe alle prese col villain di turno, questo racconto mi ricorda ancora una volta perché adoro i fumetti dell'Uomo Ragno.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità ma, come ci conferma questa storia, anche grandi tormenti interiori che sono il sale di quella soap opera delle avventure dell'Arrampicamuri.
Ai disegni troviamo l'artista italiano Luca Maresca, qui nuovamente all'opera sui fumetti del Tessiragnatele dopo l'ottima performance dell'adattamento di "Spider-Man Homecoming".
Il tratto di Maresca è la sintesi di quello che un lettore moderno del Ragno vorrebbe, c'è una matrice di base che si rifà alle leggende di Romita Sr e Ross Andru, impreziosita da una dinamicità e una estetica tanto semplice quanto d'impatto come quella di Stuart Immonen o di Dan Mora.
Le sue tavole, di chiara lettura, presentano una ricca regia d'azione in grado di dosare alla perfezione funzionalità narrativa ed epicità, senza tralasciare la cura al dettaglio quanto della vignetta che delle finiture dei costumi.
In particolare il suo modo di ritrarre e far recitare i personaggi di Felicia e MJ, o di porre in azione Spidey, è qualcosa che mi ha lasciato a bocca aperta e pienamente soddisfatto.
Nel complesso un'ottima lettura che da 
Marvel
 Fan ho davvero amato.
Il volume presenta un ottimo rapporto qualità/prezzo, con una qualità di stampa più che notevole (112 pagine a colori formato comicbook su carta di lusso a 13 euro sono un bel spendere oggi giorno).
Potete trovare il volume in libreria e in fumetteria.


"GHOST RIDER COSMICO- LA VENDETTA DEL GHOST RIDER COSMICO" 


Sceneggiatura di Dennis Hopeless e Donny Cates, disegni di Scott Hepburn e Geoff Shaw, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Devo essere sincero, tra tutti i Ghost Rider, quello cosmico rimane per me il più strambo.
Parliamoci chiaro, è una serie che non vuol prendersi sul serio, buttandosi a capofitto nel lato del puro d'intrattenimento a scapito di una profondità psicologica che solitamente caratterizza questa tipologia di fumetto.
La resa visiva del Ghost Rider Cosmico strizza un poco l'occhio alla sua antesignana del brand 
Marvel
 2099, assumendo connotati tipici delle serie cosmiche più avvincenti di oggi, citando talvolta cliché di genere.
Ad esempio c'è tutta una sequenza ispirata a Alien (ma non solo) che sfrutta il classico di genere per costruire una scena tutt'altro che d'orrore.
È proprio questa forse la carta vincente di Hopeless e Cates, rendere il personaggio un campione del cosmo, muovendolo in contesti ben conosciuti da chi legge testate come quelle di Thanos o dei Guardiani della Galassia, ma sfruttandone anche una naturale verve comica dettata dalla surrealità stessa del protagonista, metà Spirito della Vendetta e metà ex Araldo di Galactus.
Oh, sinceramente lo preferisco alla versione Frankencastle!
I disegni di Hepburn e Shaw sono un chiaro esempio del tratto pop commerciale che va di moda ora negli USA.
Sono fluidi, dinamici, con vignette ricchissime di dettagli, che spingono l'occhio del lettore a rallentare talvolta la lettura per "perdersi" nelle tavole.
C'è un non so che di Anni 90 in queste pagine e devo dire che questa cosa mi ha messo moltissimo a mio agio.
Nel complesso una lettura piacevole, divertente, che scorre bene e non annoia, non certo un caposaldo del fumetto americano, intendiamoci, ma è quel genere che a volte serve per rilassarsi e staccare la spina, soprattutto in periodi come questo.
Dimenticavo, una confezione dall'ottimo rapporto qualità/prezzo questo volume 
Panini Marvel Italia
!
Trovate il fumetto in libreria e in fumetteria.


"FALCON & WINTER SOLDIER"


Un volumetto davvero interessante, adatto soprattutto a chi poco sa dei fumetti 
Marvel
, un prodotto adatto a chi si vuole avvicinare a questo incredibile universo narrativo dopo essere stato stregato dai film dei 
Marvel Studios
.
Lo devo ammettere, 
Panini Marvel Italia
 ha confezionato un ottimo volume contenente ben 6 storie che introducono e descrivono perfettamente i personaggi.
La prima storia "Ed ecco... Falcon!" tratta da Captain America #117, sceneggiata da Stan Lee e disegnata da Gene Colan e Joe Sinnott è un racconto di fine Anni 60 che introduce per la prima volta il personaggio di Falcon, molto più che una semplice spalla per il nostro Cap in piena difficoltà e alle prese con un contorto piano del Teschio Rosso.
Per quanto a livello di contenuti le tavole trasudino le atmosfere del periodo, sono una lettura davvero piacevole anche per il lettore moderno.
La seconda storia "Il Soldato d'Inverno Parte 3" tratta da Captain America #11, sceneggiata da Ed Brubaker e disegnata da Steve Epting e Mike Perkins è la storia rivelatrice della travagliata vita di Bucky come Winter Soldier, un racconto per interposta persona che ci mostra cosa è accaduto allo storico sidekick di Cap dalla sua caduta in guerra sino al suo ritorno ai giorni nostri.
Un vero e proprio viaggio nella dannazione che stringe il cuore di Steve Rogers.
La terza storia, senza titolo, tratta da Captain America #25 è sceneggiata da Rick Remender e disegnata da 
Carlos Pacheco
, la storia in cui Steve Rogers cede il manto di Captain America a Falcon, un momento importante nella storia editoriale di Cap, che segue di pari passo quella della rivoluzione di genere ed etnia che ha scosso la casa delle idee otto anni fa, aprendo la porta al Thor donna di Jane Foster, allo Spider-Man di Miles Morales e alla Ms. Marvel di Kamala Khan.
La quarta storia facente parte del crossover "Avengers Standoff" è tratta da Captain America- Sam Wilson #7, sceneggiata da Nick Spencer e disegnata da Angel Unzueta.
Vede per la prima volta il Cap Falcon e Winter Soldier collaborare fianco a fianco in un'indagine particolare.
La quinta storia, tratta da Marvel Comics Presents #7, sceneggiata da D.C.Pierson e disegnata da 
Alessandro Vitti
, è una classica storia di retrocontinuity dove ci viene mostrato un Winter Soldier in fuga pervaso dallo spirito della persona che era un tempo, Bucky Barns.
Una storia di redenzione, dalla caratteristiche realistiche anche grazie allo straordinario apporto artistico di Vitti che trascina l'occhio del lettore e la storia stessa nell'America di fine Anni 60.
La sesta storia è tratta da Falcon & Winter Soldier #1, sceneggiata da Derek Landy e disegnata da 
Federico Vicentini
.
Ambientata ai giorni nostri vede convergere le indagini di Bucky e Falcon facendoli alleare contro una minaccia comune legata in qualche modo al Barone Zemo.
Una storia realistica, intimista ma anche d'azione resa ottimamente grazie al tratto di Vicentini in grado di incantare l'occhio del lettore, che, come per la storia precedente, si vede proposto un fumetto moderno ed avvincente.
Nel complesso quindi un'ottima proposta introduttiva, un bel volume dal buon rapporto qualità/prezzo (una specie di micro 100%Marvel a meno di 10 euro) in grado di piacere anche ad un lettore hardcore come me.
Trovate il fumetto in libreria e in fumetteria!


"EMPYRE #1" 


Soggetto/sceneggiatura di Al Ewing e Dan Slott, disegni di 
Valerio Schiti
, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Prende il via il nuovo evento di 
Panini Marvel Italia
, un crossover dalle tinte cosmiche che si preannuncia, almeno sulla carta, rivoluzionario.
Dopo anni di guerra, gli imperi Kree e Skrull si sono uniti sotto la guida di Hulkling degli Young Avengers, conosciuto ora come l'imperatore Dorrek VIII.
Una grande armata di questo nuovo impero è diretta alla Zona Blu della Luna, lasciando totalmente esterrefatti sia gli 
Avengers
 che i 
Fantastic Four
, pronti ad intervenire.
Il lettore si immedesima facilmente con i noti supereroi 
Marvel
 e vive con loro questi accadimenti sorprendenti.
Quella che sembra una buona idea, ergersi a difesa dei Cotati, si rivela in realtà una cosa avventata e uno sconvolgente cliffanger finale dell'albo ci lascia spiazzati e a bocca aperta.
Non c'è che dire, sembra di essere tornati ai tempi di Busiek quando la qualità e la conoscenza dei personaggi e della storia Marvel la faceva da padrone.
Ai disegni troviamo il talento di Valerio Schiti, qui ancora più dinamico e passionale nei disegni rispetto alle precedenti prove eccellenti sui Guardiani della Galassia e Iron Man.
Inquadrature e tagli di regia tipiche dei più grandi blockbuster supereroici, che ti fanno vivere e respirare le atmosfere del racconto.
Epicità in pieno equilibrio con movimento e sense of wonder, personaggi che tramite la sua matita prendono vita, scenari spettacolari resi incredibili anche grazie all'apporto dei colori di Marte Gracia.
Insomma un ottimo primo albo, in veste spillata su carta lussuosa, nonostante il prezzo di 5€ non sia esattamente popolare.
Sono curioso di vedere come prosegue la storia!
Trovate l'albo in edicola e in fumetteria.


"MARVELS X #3-#4" 


Sceneggiatura di Alex Ross e Jim Krueger, disegni di Well-Bee, copertina di Alex Ross, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
La serie "MARVELS X" continua a confermarsi una delle migliori pubblicazioni 
Panini Marvel Italia
 dell'anno, un prequel all'altezza della drammaticità ed epicità della "Trilogia X".
In questi due numeri la vicenda assume un tono maggiormente supereroico, strizzando l'occhio a quel capolavoro che è stato "1985".
La storia, che vede per protagonista non solo il giovane David, ultimo homo sapiens rimasto, ma anche Spider-Man e Daredevil, assume tinte talvolta filo De Matteis (quando il focus è su Spidey), talvolta filo Waid (quando il focus è sul Cornetto).
Ho adorato il momento in cui, dopo che il villain di turno si dimostra apparentemente inarrestabile, la speranza si riaccende con l'arrivo di alcuni particolari ed amatissimi supereroi Marvel.
È davvero un fumetto che trasuda di passione per la tradizione Marvel, che analizza la figura del superuomo in una società dove i superpoteri spadroneggiano, dove bisogna reinserire dei paletti per riacquistare una parvenza di normalità.
L'artista Well-Bee, si conferma ancor di più degno erede dell'operato di John Paul Leon e Doug Braithwaite, rendendo appieno l'atmosfera realistica degli eventi.
Impossibile non rimanerne colpiti.
Nel complesso la qualità dell'albo prodotto si conferma davvero notevole e rende giustizia alla preziosità del fumetto.
In appendice è sempre presente un inserto sketchbook ad opera di Alex Ross, con gli studi dei personaggi.
Vi consiglio caldamente di recuperarla e leggerla.
Trovate l'albo in fumetteria


"AMAZING SPIDER-MAN #758" 


Sceneggiatura di Nick Spencer, disegni di Mark Bagley e Marcelo Ferreira, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Sono stupefatto, i primi due capitoli de "L'Ascesa del Mangiapeccatti" sono di una qualità narrativa fuoriscala, non leggevo una storia di Spidey così piena dell'essenza del personaggio da diverso tempo.
Soap, tragedia, sacrificio, eroismo, il peso delle proprie scelte, c'è tutto in questa pubblicazione che, grazie alle sue atmosfere, si pone come seguito ideale della saga del Mangiapeccati, facendo ripiombare Peter in un incubo che pensava di essersi lasciato alle spalle.
E mentre l'Uomo Ragno è alle prese con una vecchia nemesi, il cast di comprimari attorno a lui si muove, vecchie conoscenze, buone e cattive, fanno ritorno, in attesa che un apparentemente potente villain dietro le quinte muova contro tutti.
Per quanto riguarda i disegni, vedere Bagley all'opera su Spider-Man è sempre un piacere, il suo stile realistico iperdinamico consente alla storia di prende un ritmo narrativo che rallenta solo nei momenti in cui i personaggi possono permettersi il lusso di fermarsi a ragionare su quanto sta avvenendo.
Il secondo capitolo è invece disegnato da Marcelo Ferreira, anch'egli realistico ma per nulla statico, con un tratto che ricorda la luce di Immonen e la ricercatezza di Deodato Jr.
Insomma una gran bella lettura targata 
Panini Marvel Italia
, che da amante di Spider-Man da decenni vi consiglio, nonostante il prezzo proposto dall'editore (6€) sia relativamente proibitivo e non popolare per uno spillato commerciale come questo.
Trovate il fumetto in tutte le edicole e in tutte le fumetterie.


"X-MEN L'INTEGRALE N.24" 


Contiene "Dio ama, l'Uomo uccide" sceneggiatura di Chris Claremont e disegni di Brent Anderson, "Special Edition: X-Men" sceneggiatura di Chris Claremont e disegni di Dave Cockrum&Hilary Berta, "Marvel Fanfare N.24" sceneggiatura di Chris Claremont e disegni di David Ross&Bob Wiacek, edito in Italia da 
Panini Comics Italia
.
Un altro numero davvero speciale quello che ho letto, contiene infatti una delle graphic novel 
Marvel
 più belle ed intimiste dedicate agli X-Men, "Dio ama e l'Uomo uccide", un racconto che a quasi 40 anni dal suo debutto continua ad essere, nel corso dei decenni, di un'attualità disarmante, tanto da essere stata fonte d'ispirazione una ventina di anni fa per il regista Bryan Singer per "X-Men 2".
Perfettamente inquadrata, anche grazie all'apporto artistico (disegni e filtri colore) di Anderson, nel contesto degli Anni 80, la storia tratta della piaga del razzismo, del fenomeno dei predicatori televisivi, della rottura e sospensione di rivalità tra la corrente filisofica di Xavier e di Magneto (in effetti ha anticipato i tempi), della crudeltà umana che non si ferma neppure innanzi all'innocenza dei fanciulli.
Al di là dei poteri o dei costumi degli X-Men o ancora delle armi dei Purificatori, è proprio il crudo realismo delle tematiche di odio e tolleranza , di paura e fanatismo, di pace e guerra, ad essere in perno della narrazione, mai così intima, mai così complessa in un fumetto come in questo caso.
È inaspettatamente anche una storia di figli e genitori, di mentori e allievi, di decisioni che possono influenzare il futuro di diverse generazioni.
Quanto di attuale c'è nelle movenze e nelle parole populiste, apparentemente bigotte, del Revendo William Stryker?
Quanto c'è di vero nel discorso finale di Ciclope, un momento che forse, più della Saga di Fenice Nera, segna definitivamente il passaggio dall'adolescenza all'età adulta della squadra degli X-Men?
Forse l'espressione "Ho la pelle d'oca" è quanto di meglio descrive la sensazione a fine lettura.
A seguire troviamo due storie brevi, sempre scritte da Claremont, dedicate forse più ai fans hardcore che al lettore occasionale.
La prima è un vero e proprio tour allo Xavier's Institute, una esplorazione della dimora degli X-Men davvero approfondita e di riferimento anche negli anni a venire.
La seconda vede il ritorno di Carol Danvers e la sua reazione nell'apprendere della morte di Mar-Vell avvenuta mentre lei era in missione nello spazio.
Una storia questa che ci ricorda quanto importante e talvolta diverso sia il materiale di base da cui sono tratti i film, e del rispetto che i lettori, soprattutto quelli della prima ora, devono avere nei confronti dei fumetti che hanno forgiato l'infinito multiverso Marvel.
Quanta tangibile sofferenza nelle parole e nelle reazioni di Carol, che con Mar-Vell aveva avuto un legame speciale.
E c'è chi, pochi in realtà, ancor oggi li definisce giornaletti!
Una pubblicazione simile, che 
Panini Marvel Italia
 propone in questo caso in un formato economico e tascabile, andrebbe per me distribuita, presentata e dibattuta nelle scuole!
Si tratta di vero e proprio materiale formativo.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole e fumetterie d'Italia!




Ci auguriamo che queste recensioni abbiano alimentato la vostra sete di letture fumettistiche, incuriosendovi e spingendovi a recuperare alcuni titoli.
Sono stati quattro mesi ricchi di proposte, di cui questa lista rappresenta solo una minima parte.
Non vediamo l’ora di vedere cosa ci riserveranno i mesi a venire!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX


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