domenica 7 marzo 2021

FUMETTI: I CONSIGLI DELLA SETTIMANA 10

Cari followers di Bergomix ed amici amanti dei buoni fumetti, bentornati ad una nuova puntata della nostra rubrica a cadenza settimanale dedicata ai consigli alla lettura fumettistica.

Attraverso le recensioni del nostro Presidente andiamo a proporvi alcuni dei numerosi titoli fumettistici più interessanti o particolari apparsi in edicola, fumetteria e libreria.

Si tratta di letture curiose, caldamente consigliate, che siamo sicuri vi terranno compagnia e vi piaceranno!

"FLASH/ZAGOR" 

Contiene quattro storie, "La Scure e il Fulmine" soggetto e sceneggiatura Giovanni Masi e Mauro Uzzeo, disegni di Davide Gianfelice, "Flash dei due Mondi" soggetto-sceneggiatura di Gardner Fox, disegni di Carmine Infantino, "Zagor entra in scena" soggetto-sceneggiatura di Guido Nolitta, disegni di Gallieno Ferri e "Paura" soggetto-sceneggiatura di Francis Manapul & Brian Buccellato, disegni di Francis Manapul, copertina di Emiliano Mammucari, edito da Sergio Bonelli Editore.

Il tanto chiacchierato crossover tra il velocista scarlatto (Flash) e lo spirito con la scure (Zagor), dopo l'acclamato successo riscontrato nel circuito delle fumetterie, approda in edicola con un albo speciale che trasuda passione, tanto per la Nona Arte che i due protagonisti.
Una pubblicazione che fa la gioia sia dei fans hardcore sia di chi si vuole avvicinare per la prima volta a queste due icone.
La copertina, realizzata da Emiliano Mammucari opta per una composizione iconica dei due protagonisti, con quell'aura di epicità che preannuncia un grande racconto d'avventura.
"La scure e il Fulmine", storia prologo al crossover che apre l'albo, rispetta il dictat classico dell'incontro tra personaggi di case editrici differenti, in particolare c'è una spettacolarizzazione tale e l'inserimento di un personaggio chiave da ricordare il famoso crossover Anni 90 "Marvel vs DC".
Flash e Zagor, i loro mondi, sono perfettamente equilibrati e presentati all'occhio del lettore, sia esso un fan di vecchia data o un neofita di questo genere di letture.
Se l'incipit dedicato a Zagor ricorda nell'impostazione alcune delle sue più recenti produzioni extraseriali, quello di Flash non può non rammentare invece la celebre serie tv di CW che ha riportato i riflettori della massa sul personaggio di Barry Allen.
È interessante l'idea di mostrare al lettore la carrellata dei nemici di entrambi gli eroi, da ambo le parti accomunati da bizzarria, colori e da una tenacia nel perseguire i loro obiettivi.
I disegni di Davide Gianfelice sono come sempre sensazionali e dinamici, come amo dire in questi casi, un bel compromesso tra la narrazione popolare italiana e quella supereroica americana.
La sua impostazione di tavola non solo è di facile fruibilità ma anche di ausilio nel dettare ritmi narrativi e tempi di lettura.
Encomiabile ed importantissimo l'apporto del colore con la mano di Luca Saponti supervisionata da Emiliano Mammucari.
La seconda storia, suddivisa in due tempi, come tradizione vuole per i grandi racconti epici ed emozionanti degli Anni 60, è il leggendario incontro tra il Flash/Barry Allen della Silver Age e il Flash/Jay Garrick della Golden Age.
Si tratta, vado a memoria e potrei sbagliarmi, del primo esempio di sfruttamento narrativo del cosiddetto Multiverso DC, un elemento che, da quanto si evince dalle tavole, pare sarà fondamentale anche nel crossover introdotto dalla prima storia dell'albo.
Seppur figli del loro tempo, i disegni di Carmine Infantino mostrano tutt'oggi la loro bellezza, la cura al dettaglio e al rendere concreto e respirabile il Sense of Wonder di quel periodo.
Le tavole, semplici ed immediate nella loro leggibilità e comunicazione, scorrono sempre piacevolmente, sono Storia del Fumetto.
La terza storia è un grande classico del fumetto nostrano, le origini di Zagor, un racconto che mostra tutta la potenza del Fantastico, sia in narrazione che nel disegno.
I testi e il racconto di Guido Nolitta, alias autoriale del grande Sergio Bonelli, trasudano di meraviglia, di voglia d'avventura e sono resi reali ed avvincenti dalla maestria di Gallieno Ferri.
Sebbene realizzato neanche dieci anni più tardi rispetto alla seconda storia dell'albo, quindi senza troppo distacco nelle influenze sociopolitiche, notiamo fin da subito le diversità di stile narrativo ed artistico.
Se la storia di Fox e Infantino parla di mondi diversi dal nostro, con novelle mitologie moderne, sentiamo il peso della sospensione dell'incredulità rispetto alla storia di Nolitta e Ferri, molto più realistica se vogliamo.
Se la prima la viviamo da spettatori, la seconda ci avvolge in un intrigante abbraccio, facendoci sentire parte integrante della narrazione.
Se con Flash abbiamo la certezza di una risoluzione del nodo narrativo, con Zagor rimaniamo in dubbio sino alla fine.
Persino i tratti artistici di Infantino e Ferri, sebbene appartenenti alla medesima corrente pop, si diversificano parecchio nel ritrarre personaggi e scenografie.
Stesso decennio eppure così tante differenze!
La quarta ed ultima storia dell'albo è un racconto relativamente recente (2012), che vede Flash in contrapposizione con un suo affascinante avversario storico, Gorilla Grodd!
Un racconto di destini e di scelte, dove l'azione e il sentimento si fondono in un dinamismo quasi estremo se vogliamo.
C'è un netto distacco rispetto alla storia degli Anni 60 "Flash dei due Mondi", qui c'è ricercatezza di introspezione, di empatia sia con l'eroe della storia che con gli altri personaggi.
Lo stile di Manapul è plasticità e dinamicità fuse assieme, cerca il modo migliore di intrigare lo sguardo del lettore e condurlo in una corrente da cui non si può fuggire.
Detta ritmo, detta stile, è stupefacente la sua narrazione, non si può affatto negarlo!
Nel complesso quindi ci troviamo tra le mani un grandissimo e spettacolare albo di presentazione, forse addirittura più affascinante dell'equivalente dedicato al crossover tra Batman e Dylan Dog, seppur con gli stessi intenti cultural intrattenitivi.
Una domanda sorge ora spontanea, quando avremo modo di leggere questi crossover nella loro completezza? Perché questi anticipi sono a dir poco spettacolari ed incuriosiscono un vero amante del Fumetto come me!
Trovate il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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"SPIDER-MAN VS. MORBIUS" 

Contiene "Amazing Spider-Man 100-102" Sceneggiatura di Stan Lee & Roy Thomas, disegni di Gil Kane, "Spider-Man 13-14" sceneggiatura e disegni di Todd McFarlane, "Spectacular Spider-Man 14" sceneggiatura di Paul Jenkins e disegni di Paolo Rivera, copertina di Simone Bianchi, edito da Panini Comics.

Spesso quando è prevista un'uscita cinematografica dedicata ad un personaggio dei fumetti, l'editore che ne detiene i diritti prepara una serie di pubblicazioni per far conoscere maggiormente la storia editoriale.
È il caso anche di questa pubblicazione dedicata a Morbius, l'affascinante personaggio nato dalla mente di Stan Lee e Roy Thomas, una figura drammatica che lega scienza e superstizione.
Una creazione figlia del suo tempo, con i colori sfavillanti e il dinamismo vertiginoso degli Anni 70, dove una colorata apparenza cela timori e tormenti interiori.
Il vampirismo che affligge lo sventurato premio Nobel è quasi una velata allegoria delle paure e degli incubi che hanno afflitto quel decennio, più la sete di sangue si impadronisce del Dottor Michael Morbius più si fa concreta la paura di un'imminente fine mortale.
Il primo tris di storie di questo volume ci introduce Morbius e il suo legame con Spider-Man.
Ci troviamo di fronte non al classico villain dell'Uomo Ragno, non ad un supercriminale, ma una persona afflitta da un nefasto fato.
È interessante la scelta di Lee e Thomas di abbinarlo a Spider-Man e Lizard, forse per via della drammaticità di ambo i personaggi e per il legame che hanno con il mondo scientifico, di cui anche Morbius è esponente.
Il primo artista a disegnarlo è stato Gil Kane, un artista che in quegli anni faceva faville, ponendo la recitazione dei personaggi tanto sul viso, specchio dei tormenti dell'anima, quanto sulle pose plastiche e dinamicamente epiche.
Era il periodo dell'Uomo Ragno a sei braccia, tanto cagnesco quanto mostruoso.
A distanza di 50 anni è ancora uno spettacolo per gli occhi!
A seguire troviamo una storia ambientata un paio di decenni dopo, negli Anni 90 della Marvel, con lo Spider-Man scritto e disegnato da Todd McFarlane.
Mamma mia che cosa non è ancora oggi questa storia!
Sebbene visivamente e a livello di contenuti sia un ritratto di fine XX°Secolo, non possiamo non rimanere tuttora a bocca aperta per l'intuizione evolutiva di McFarlane che ha preso il ciclo di De Matteis e l'ha evoluto, trasportato verso il nuovo millennio.
Il matrimonio tra Peter Parker e Mary Jane Watson con i suoi alti e bassi, messo a ferro e fuoco dalle imprese di Spider-Man, una New York City più tetra ed assorbente, che trascina il lettore nell'universo Marvel, facendolo volteggiare tra vicoli e grattacieli, un Uomo Ragno mai così visivamente teatrale, epico.
E le tavole, con quello stile, quella composizione, quelle visioni che hanno fatto scuola portando alla nascita dell'Image Comics.
Arte e narrazione che si compenetrano, tra intimismo e scontri spettacolari, con Morbius in una spirale discendente di depressione, così consumato mentalmente e fisicamente, ma non ancora pronto ad arrendersi.
E vogliamo parlare dei reietti dalla società abbandonata nei sotterranei della Grande Mela, allegoria di una preannunciata decadenza del Capitalismo che si sarebbe cominciata a concretizzare una decina di anni dopo?
McFarlane ha fatto centro proponendoci uno spaccato allegorico della società americana di quel periodo.
Chiude il volume una storia che è pura poesia, come Paul Jenkins ci ha abituato sulle pagine del Ragno, dove Morbius è in questo caso solo un'ombra, un incubo che salta fuori da anfratti nascosti, in netta contrapposizione con Spider-Man, allegoria della speranza.
Protagonista della storia un ragazzo colpito da un pesante handicap, che ci racconta il mondo come lo percepisce, dove la lotta tra Eroi e Cattivi simboleggia la quotidiana lotta di chi affronta la sua stessa situazione.
Che poesia e che tocco alle corde dell'anima.
Ai disegni Paolo Rivera, pittorico neorealista contemporaneo, in grado di porre i racconti dell'universo Marvel in contesti reali, concreti, a tratti oserei dire persino al pelo del dinamismo, con tinte calde ed avvolgenti.
Nel complesso un bel volume, una cernita particolare degli scontri tra Spider-Man e Morbius, dai principi sino ad oggi, un viaggio emozionante attraverso le decadi che mostra la potenza del linguaggio del Fumetto.
L'illustrazione di copertina è una magnifica composizione dell'artista Simone Bianchi che ritrae uno scontro fisico tra Spidey e Morbius, entrambi equamente dominanti quasi a simboleggiare lo Yin e lo Yang, con quella linea tardo rinascimentale che da colore, luce, dinamicità e una potenza epica che colpisce l'occhio del lettore, rapendogli il cuore.
Sicuramente ci troviamo di fronte ad un volume che fa la gioia di molti, dei True Believers come amava definirci Stan Lee, dei lettori di vecchia e nuova data e di chi si avvicina per la prima volta ad un fumetto attratto dall'arrivo del film di prossima uscita.
La linea editoriale Panini Marvel Italia ha confezionato un bel prodotto, un cartonato di pregio, con una qualità di carta e stampa di un certo livello per un complessivo buon rapporto qualità/prezzo (19€ per 160 pagine).
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"TOPOLINO #3406" 

Copertina di Alessandro Perina e Valeria Turati, illustrazione umoristica introduttiva di Silvia Ziche, direzione editoriale di Alex Bertani, edito da Panini Comics.

Puntuale come ogni mercoledì, è uscito in edicola il nuovo numero di TOPOLINO, il settimanale italiano a fumetti per eccellenza, all'insegna della musica.
La copertina di Alessandro Perina, resa magica dai colori di Valeria Turati, ritrae in tutta la sua contemporaneità il palcoscenico musicale del "Festival di Sanremo", qui divenuto il "Festival di Sanromolo".
I due conduttori, tra loro grandi amici, Amadeus e Fiorello, sono perfettamente caricaturizzati in guisa papera e dominano la composizione alla pari di Zio Paperone, restituendo quell'equilibrio presente anche nelle storie dell'albo e quel clima di festa che Sanremo, in quanto evento, rappresenta.
Apre l'albo l'immancabile e consueta illustrazione umoristica di Silvia Ziche, anch'essa dedicata alla musica, a chi la ama, la vive, nonostante le possibili note stonate.
L'espressione di Paperina dice tutto e innesca la comicità del disegno ed empatia.
La prima storia dell'albo ha titolo "Musicalisota - Mai più Rintronati", Soggetto-sceneggiatura di Giorgio Salati e disegni di Nico Picone, appartiene al filone narrativo musicale che ha colpito con una forza prorompente il settimanale nel corso degli ultimi due anni.
Giovani e musica, passione e talento percorrono di pari passo questa storia, ripescando personaggi già apparsi ed introducendone di nuovi.
È un bel preludio a qualcosa che verrà questa estate, senza risparmiarsi in qualità narrativa e visiva.
Giorgio Salati non è nuovo a parlare di musica nelle storie dei settimanale e qui continua a dispensare saggiamente il proprio know-how tecnico portandolo a portata tanto del lettore giovane che scafato.
I disegni di Nico Picone sono freschi, giovani e d'impatto proprio come desiderato dal giovane lettore medio.
La classica tavola viene riadattata, riplasmata dalle necessità narrative e ritmiche della storia, rimanendo comunque di facile comprensione.
La seconda storia è il secondo e conclusivo capitolo della poetica "Gastone e la Solitudine del Quadrifoglio", soggetto-sceneggiatura di Marco Nucci e disegni di Stefano Zanchi.
Si compie il viaggio di Gastone alla riscoperta di sé stesso, del suo equilibrio e del proprio posto al mondo.
Un eroe maledetto dalla migliore delle sorti, un papero che per una volta nella vita vuol costruire anziché seguire la corrente degli eventi.
Quanta poesia, quanta tristezza e che potenza del fato permeano queste pagine.
Non credevo che sarebbe mai giunto il giorno in cui qualcuno sarebbe riuscito a restituirmi un ritratto di Gastone di questa potenza e profondità.
I disegni di Stefano Zanchi si mantengono splendidamente sui livelli della prima parte, sposano il personaggio e la fase introspettiva che sta attraversando.
Plasticità e morbidezza, quella verve moderna ed emotiva già anticipata da opere come PK, Double Duck e la ricercatezza di altri artisti precursori permeano le sue spettacolari tavole.
C'è epicità equilibrata con drammaticità nelle pagine che ritraggono il ritorno di Gastone a Paperopoli.
Che potenza narrativa ed artistica questa storia, speriamo trovi i favori di un'edizione di pregio di grande formato!
La terza storia "Sanromolo 2021 - Buon Visi e Cattivo Gioco" soggetto-sceneggiatura di Pietro B. Zemelo, disegni di Luca Usai e la quarta storia "Sanromolo 2021 - La Ricetta della Felicità" soggetto-sceneggiatura di Pietro B. Zemelo, disegni di Alessandro Perina, sono i due racconti conclusivi della saga parodistica del Festival di Sanremo.
Come avvenuto per "X-Music" si tratta di episodi brevi incentrati soprattutto sul dietro le quinte di un evento come il festival musicale sanremese, gli equilibri e gli inconvenienti che si possono riscontrare in una siffatta kermesse.
A livello narrativo è encomiabile l'equo utilizzo di Zio Paperone e Paperino con quello della versione papera di Amadeus e Fiorello, quattro protagonisti le cui azioni determinano o meno la riuscita d Festival.
Riflettori accesi, come per la scorsa settimana, sull'amicizia dei due conduttori, perno centrale della loro alchimia.
I disegni di Usai e Perina sono così dinamici, le loro tavole curatissime ed immediate.
I due disegnatori hanno fatto un lavoro encomiabile, così potente da trascinare letteralmente il lettore nel panorama musicale di questo evento.
La quinta storia, avente titolo "Topolino e il caso della cosa nella casa", soggetto-sceneggiatura di Sisto Nigro e disegni di Andrea Malgeri ci ripropone un team ben collaudato, quello formato da Gancio, Pippo e Topolino, accompagnati in questa avventura ai confini della realtà da un parente pippide.
È una sorta di seguito, a livello spirituale, di "Topolino e la casa dei fantasmi" dove il sense of wonder verso il sovrannaturale viene sovrastato dall'elemento dell'incredulità.
L'umorismo dilaga a gogò, ripercorrendo quasi le tappe di una puntata di Scooby Doo.
A livello visivo davvero dinamica, scoppiettante, il tratto di Malgeri è davvero portentoso.
Non c'è tavola che non trasudi azione e plasticità!
La sesta storia di questa settimana rispolvera un grande classico!
Avente titolo "Zio Paperone e il profumo del tempo", soggetto-sceneggiatura di Fabio Michelini e disegni di Andrea Ferraris, è un classico racconto delle strambe idee, divenute realtà di Zio Paperone, grazie all'apporto di Archimede pitagorico.
È anche una storia filosofica sul tempo dove lo stile di Ferraris, per forma e contenuti, appare come una commistione tra classico e supereroico.
Anche qui è la recitazione dei personaggi, lo sfruttamento dei loro occhi a farla da padrone.
Chiude l'albo una tavola autoconclusiva di Nicola Tosolini che ripesca i paperi preistorici e la loro peculiare vis comica.
Nel complesso un altro bell'albo a fumetti disneyani Made in Italy, ad un prezzo che più popolare non si può!
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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"L'OMBRA DI BATGIRL" 

Sceneggiatura di Sarah Kuhn, disegni di Nicole Goux, edito in Italia da Editrice Il Castoro.

Quarto volume della collana "DC Graphic Novels for Young Adult" dedicato in questo caso al personaggio di Batgirl.
Si tratta di una libera interpretazione della versione di Cassandra Cain, che ne conserva la drammaticità ma restituisce il personaggio in una chiava più vicina agli adolescenti di oggi.
È essenzialmente un viaggio psicologico attraverso l'adolescenza, un passaggio obbligatorio dove capire chi si è, dove si vuole andare e quale è il proprio posto nel mondo.
È il momento in cui si viene a contatto con la mortalità, il momento in cui ci si stacca dal legame coi genitori per trovare dei riferimenti.
Per Cassandra è una vera rivoluzione che sconvolge il suo mondo e la costringe a cercare rifugio in luoghi e in persone a lei inizialmente estranei.
Sotto certi aspetti è possibile scorgervi una chiave di lettura dedicata alla persone disabili, per le quali anche la più semplice delle azioni può divenire il più complicato dei problemi.
D'altronde sia Cassandra Cain che Barbara Gordon sono personaggi simbolo di tale peculiarità, persino nell'universo fumettistico principale del Multiverso DC.
È interessante la scelta scenografica principale della biblioteca, un posto che diversi giovani di oggi tendono a rifuggire, un luogo colmo di sapere, di possibili incontri e custode di segreti pronti per essere dischiusi.
Dal punto di vista artistico il tratto di Nicole Goux ricorda tantissimo quello del nostrano Capitan Artiglio, con quella vena di autorialità alla Charles Burns contaminata dagli elementi decorativi del Sol Levante.
I suoi personaggi sono lunghi e stretti, come la visione di Eiichirō Oda, recitano tanto con il corpo sfruttando le direzioni che la tavola offre.
Le sue tavole, pur conservando un'impronta base tipica americana, tendono in diverse occasioni a rompere le regole grammaticali e strutturali, riuscendo a sfruttare in toto le capacità del media.
Ci sono un paio di occasioni dove i personaggi si muovono così liberamente nella pagina da creare situazioni narrative al limite del metafumettistico, alla "Imbattibile" per intenderci.
La dinamicità è uno dei perni visivi e tangibili di quest'opera, velocità e narrazione vanno perfettamente a braccetto!
La libertà di adattamento e la mancanza del peso di una continuità narrativa permettono di plasmare un mondo attrattivo agli occhi del lettore più giovane, così vicino al nostro ma anche così aperto alle infinite declinazioni del Fantastico.
Nel complesso una bella lettura, un fumetto che, commercialmente parlando, come suggerisce il marchio della collana, possiamo liberamente etichettare come graphic novel.
L'edizione proposta dall'editore è quella di un corposo brossurato rilegato, con un rapporto qualità/prezzo davvero squisito (15,50€ per circa 200 pagine a colori).
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.

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"LA TOMBA DI BATMAN VOL.2" 

Sceneggiatura di Warren Ellis, disegni e copertina di Bryan Hitch, edito in Italia da Panini Comics.

Si conclude con questo volume la miniserie "La Tomba di Batman", un racconto extra continuity narrativa, che fornisce un ritratto umano dell'Uomo Pipistrello, ponendo l'accento sul lato detective del personaggio.
Warren Ellis dimostra di conoscere bene Batman e ne sfrutta tutte le principali caratteristiche, mostrando un uomo sposato con la sua missione, fisicamente provato, che può contare solo sui due pilastri della sua doppia vita, Gordon e Alfred.
Il commissario Gordon è ritratto come l'uomo tutto d'un pezzo, ligio alla Legge, che noi tutti conosciamo, sempre pronto a fidarsi del Cavaliere Oscuro, in cui ripone una fede al limite del religioso.
Alfred in questo racconto è ben più di un semplice maggiordomo, è un confidente, un padre putativo, una persona che ha cura di Bruce a 360 gradi, si tratti delle ferite fisiche, di assistere o supervisionare le missioni supereroiche o di risolvere impacci e grattacapi.
Rimasto misterioso nel primo volume, qui viene finalmente mostrato in tutto il suo cacofonico splendore il villain, un personaggio inedito che si rifà al passato del nostro eroe.
Se vogliamo essere sinceri, lui e Batman non sono così distanti a livello filosofico, sebbene il Cavaliere Oscuro riesca a reggere il peso delle proprie responsabilità senza rischiare di prenotare un soggiorno all'Arkham Asylum.
A proposito di Arkham, c'è un passaggio in questo volume, che non vi spoilero, dove Batman ci strappa un sorriso facendo una delle sue rare spacconerie umoristiche.
Interessante il finale scelto, che fornisce una possibile spiegazione al titolo, e lascia smarrito, quasi in sospeso, il lettore.
I disegni di Bryan Hitch sono sempre spettacolari, dotati di un realismo cinematografico e dinamico.
In questo caso trova libero sfogo una vena esplosiva alla Michael Bay, che spettacolarizza la tavola, ovviamente senza lederne la leggibilità.
La cura nel dettaglio è come sempre un elemento importante nella sua enfatizzazione della composizione, così pure la definizione dei volti è fondamentale per delineare le atmosfere narrative e creare empatia con il lettore.
Nel complesso la miniserie si è rivelata una bella lettura, intrigante, coinvolgente ed intelligente.
L'edizione proposta per la linea editoriale Panini DC Italia è quella della serializzazione in prestigiosi volumi cartonati, con una buona qualità/prezzo, 160 pagine a colori per un prezzo di copertina di 19€.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"KILLMONGER - A OGNI COSTO" 

Sceneggiatura di Bryan Hill, disegni e copertina di Juan Ferreyra, colori di Juan e Eduardo Ferreyra, edito in Italia da Panini Comics.

Un volume davvero particolare per la linea Panini Marvel Italia, che ci presenta un'interessante racconto di ret-con dedicato al personaggio di Killmonger, il villain wakandiano divenuto noto alle folle grazie all'interpretazione di Michael B. Jordan nel film di Black Panther.
La storia ha l'arduo, ma ben riuscito, compito di coinvolgere sia i lettori più hardcore di Pantera Nera, sia coloro che si sono avvicinati alle avventure del re del Wakanda grazie ai Marvel Studios.
È un affresco tosto quello realizzato da Bryan Hill, dove ci viene presentato l'inferno che ha forgiato N'Jadaka, l'influenza negativa che Klaw ha avuto su di lui e la strada che l'ha portato a scatenare la sua vendetta sul Wakanda.
Permeata di forte realismo tra operazioni mercenarie e complotti spionistici, la storia trova spazio anche per il lato divino wakandiano e per l'umanità del personaggio.
Non si può non empatizzare con la sofferenza di Killmonger e il suo desiderio di vivere secondo i propri desideri e di primeggiare.
Ha un fascino irresistibile, un gran bel villain!
I disegni di Ferreyra, di stampo prettamente realistico e pittorico, mostrano un'impronta visiva degna del miglior action thriller, da cui emergono lineamenti che rimandano ad un segno romitiano e ad un impatto distopico alla Corben, complici anche le tinte di colore.
Ogni tavola mostra un perfetto equilibrio tra disegno e colore, come se fossero un unico elemento imprescindibile alla narrazione.
Di facile leggibilità, è il personaggio il focus dell'attenzione e dell'azione nelle tavole, secondo la visione di Ferreyra.
L'edizione proposta da Panini Comics è quella del vincente formato Marvel Collection, un bel volume cartonato con una ricercata qualità di carta e stampa, per un complessivo ottimo rapporto qualità/prezzo (16€ per 128 pagine a colori).
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"ALIENS #43 + #43 SUPPL." 

Contiene "Alien: the original screenplay", Sceneggiatura di Dan O'Bannon, disegni e copertine di Guilherme Balbi, edito in Italia da saldaPress.

Gli ultimi due numeri, il gran finale della serie da edicola e fumetteria "ALIENS" di saldaPress presentano nelle loro pagine un esperimento fumettistico interessante, ovvero l'adattamento a fumetti della primissima versione del leggendario ALIEN.
Come già avvenuto per altre opere, da "Alien 3" a "Robocop II", passando persino per "Star Wars" la Nona Arte permette di prendere in mano i progetti originali, dando loro corpo esattamente per come erano stati originariamente concepiti.
Senza dubbio per i fans è una vera chicca, una versione della storia simile ma al contempo con una serie di sostanziali differenze.
La storia rispecchia il dictat di genere, sulla falsariga per intenderci di "Prometheus" e "Alien", con un equipaggiamento spaziale che si ritrova, grazie al fato, ad esplorare un pianeta alieno.
Come tradizione vuole le cose non vanno affatto per il verso giusto e il viaggio narrativo di una missione di esplorazione spaziale diventa una missione di sopravvivenza umana estrema.
A differenza del film, gli elementi differenti che spiccano maggiormente sono la rappresentazione visiva dello face hugger e dello xenomorpho, e la mancanza di un vero e proprio personaggio di punta, di riferimento se vogliamo, tra l'equipaggio della nave spaziale.
Per intenderci non c'è la Ripley che tutti i fans amano, cosa questa che lascia spazio di empatia nei confronti di tutti i membri della crew.
Fino alla fine non sappiamo chi sopravvivrà e chi no.
Le tavole di Guilherme Balbi sono di facile lettura, molto scenografiche e ben curate, arricchite dai colori di Candice Han che aiutano notevolmente l'immersione del lettore.
Il suo tratto prettamente realistico e dinamico detta un ritmo serrato di narrazione.
Persino nei momenti in cui la narrazione tende a lasciare spazio al Sense of Wonder dell'esplorazione di un mondo alieno, l'azione non abbandona le vignette di Balbi.
Nel complesso una bella lettura che mischia gli elementi vincenti della Nona e Settima Arte e ci regala un'esperienza intrattenitiva degna di nota, in grado di aiutarci a staccare per breve tempo la spina dalle tribolazioni quotidiane.
Potete trovare i fumetti ancora in edicola e nelle fumetterie di tutta Italia, nonché sul sito dell'editore.
Vi ricordiamo inoltre che fino a fine Marzo potete trovate, sempre sul sito di saldaPress una bellissima promozione riguardante i titoli di Aliens e Predator.
Maggiori informazioni al link: https://www.saldapress.com/.../1037-aliens-a-predator...

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"DIABOLIK ANNO LX N.3" 

Soggetto di Mario Gomboli e Andrea Pasini, sceneggiatura di Roberto Altariva, disegni di Antonio Muscatiello, copertina di Matteo Buffagni, edito da Astorina.

Un numero pieno di intrighi, un albo le cui vicende mettono in seria difficoltà un colpo apparentemente semplice per Diabolik ed Eva Kant.
Il Re del Terrore trova un avversario tenace, senza scrupoli, quasi alla sua altezza, pronto a sporcarsi le mani senza se e senza ma.
È un match senza esclusione di colpi in trasferta e sino alla fine il risultato finale rimane in bilico.
Non vi nascondo che un po' mi son divertito a vedere Diabolik così in difficoltà, è un personaggio che ha molto da dire e da dare, soprattutto se lo si pone al di fuori delle sue certezze, come avvenuto anche nel mese scorso.
Il titolo "Tre Detective" si riferisce a tre figure che hanno un ruolo importante nella partita tra Diabolik e il suo misterioso avversario, tre persone tanto diverse quanto affini tra loro nel modo di agire.
Avere a che fare con il Re del Terrore pone una spada di Damocle sulla loro testa e quanto avviene rende ancor più intrigante il racconto.
Il disegnatore di questo numero, Antonio Muscatiello, mostra un timbro moderno nel dileneare personaggi e scenografie, e pone un interessante impronta iper realistica, quasi fotografica alla Bryan Hitch per intenderci, nella realizzazione del volto dei personaggi inediti.
Sfrutta appieno la potenza dei lineamenti del viso, la recitazione facciale dei personaggi per dettare il clima emotivo delle tavole.
L'illustrazione di copertina di Matteo Buffagni torna a mostrare una spettacolare sperimentazione.
I livelli di composizione si intrecciano con il titolo e i contenuti dell'albo, mostrando Diabolik rivelarsi dall'ombra, pronto a muovere sulla scacchiera i propri inconsapevoli pedoni.
Davvero una bella copertina!
Nel complesso una lettura più che piacevole, intrigante e complessa, in grado di uscire fuori dai canonici schemi narrativi.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia.

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E anche per questa settimana siamo giunti alla fine del nostro spazio dedicato ai consigli alla lettura a fumetti.
Speriamo che le nostre recensioni vi abbiano sollecitato curiosità, spingendovi ad approfondire con un bel fumetto!
Vi ricordiamo che sulla nostra pagina Facebook "Associazione Culturale Bergomix" potete trovare quotidianamente in anteprima i nostri consigli fumettistici, succulente anticipazioni dedicate al mondo della Nona Arte e tante fantastiche sorprese!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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