domenica 19 settembre 2021

FUMETTI: I CONSIGLI DELLA SETTIMANA 37

Buona domenica cari followers e ben trovati al vostro e nostro appuntamento settimanale preferito, dove andiamo a consigliarvi alcuni dei tantissimi titoli fumettistici che potete trovare in edicola, fumetteria e libreria.
Attraverso le recensioni del nostro Presidente, andremo a proporvi alcuni fumetti davvero interessanti!

"FREAKY MOUSE" 

Un'opera di Alexandre Arlène, Gyom e Mista Blatte, edita da Edizioni Npe.

Un volumetto che regala momenti di pura risata, un'opera antologica che prende i personaggi che tanto amiamo dei cartoni e dei film Disney e li dissacra con un umorismo talvolta macabro, talvolta di puro no-sense.
Non nascondo che alcuni punti mi sono fatto grasse risate.
Un insieme di tavole dalla composizione semplice, con personaggi che si scambiano brevi ma incisive battute, in grado di sfruttare e rendere bene il tempo comico.
Sinceramente non ho idea di come una produzione parodica simile sia sfuggita dalle maglie della rete dell'impero di Topolino, ma da amante del fumetto umoristico, della parodia e della satira, son davvero contento di averlo potuto leggere.
I protagonisti sono tra i più disparati dell'animazione disneyana (e non solo), gli autori (perché è un perfetto lavoro sinergico di testi e disegni) colgono appieno le caratteristiche e i punti deboli su cui fare forza di queste icone, confezionando un efficace spettacolo comico.
Lo stile di disegno richiama quello giapponese dei chibi, rispettando comunque tutti i canoni del personaggio umoristico disneyano.
Una piccola eccezione vien fatta per la resa di Paperi e Topi, ma il motivo è abbastanza evidente.
Una lettura spassosa, di puro intrattenimento umoristico.
L'edizione proposta è quella di un brossurato dalla buona consistenza, di 126 pagine a colori a 16,90€ di prezzo di copertina.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"DANTE ALIGHIERI RACCONTATO DA TOPOLINO" 

Edito da Panini Comics Italia.

Un libretto cartonato prezioso, che rientra a pieno titolo tra le pubblicazioni celebrative dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta fiorentino.
Al suo interno ben 4 racconti a fumetti originalmente pubblicati su Topolino Magazine, rispettivamente nel 1950 e nel corso degli Anni 80 del secolo scorso.
Le prime due storie che leggiamo sono "L'INFERNO DI TOPOLINO" e "L'INFERNO DI PAPERINO"
Il primo è il tentativo più famoso ed amato di trasferire nel fumetto il capolavoro dantesco, avvenuto nell'ormai lontano 1949, "L'Inferno di Topolino" di Guido Martina e Angelo Bioletto, primo riuscitismo esempio di Parodia Disney, una chiave di lettura delle opere letterarie (ma non solo) ideata proprio in Italia.
Guido Martina, insegnante di lettere e filosofia abbandona la cattedra per dedicarsi alle sceneggiature di "Topolino", mentre Angelo Bioletto è il disegnatore dell'album di figurine "I Quattri Moschettieri" ispirato all'omonima trasmissione radiofonica.
"L'INFERNO DI TOPOLINO", oltre che per l'atipica ambientazione tra diavoli e dannati, è importante per l'intenzione istruttiva di parapedagogia.
Ispirandosi a "Pinocchio", Martina vuole con quest'opera ammonire, impressionandoli, i giovani lettori del settimanale sulla sorte che potrebbe esser loro riservata a seguito delle marachelle commesse in ambito scolastico.
Lo sceneggiatore si sbizzarrisce nel dar vita ad una serie di pene per punire gli scansafatiche, ambientando addirittura una lezione con tanto di aule, studenti ed insegnanti direttamente agli inferi.
Argomenti e scene decisamente forti per il target di lettura del settimanale, tanto da risultare ahimè un unicum mai più replicato.
Nonostante questo, nel 1987, l'artista Giulio Chierchini decide di proporre nuovamente una storia simile, la seconda presente in questo volume, "L'INFERNO DI PAPERINO".
Il canovaccio utilizzato dagli autori per trasportare Paperino e Topolino nell'inferno dantesco è pressapoco simile, seppur con le dovute differenti peculiarità.
Entrambi i protagonisti si addormentano leggendo proprio la divin commedia del sommo poeta, ritrovandosi nella dimensione dell'Oltretomba.
Se ne "L'Inferno di Topolino" troviamo la riproposizione di numerosi personaggi disneyani (pippo ad esempio assume il ruolo di Virgilio), persino cinematografici, ne "L'Inferno di Paperino" è presente solo un secondo personaggio Disney, Archimede Pitagorico che indossa anche lui le veci dello scrittore mantovano.
Entrambe le opere sono un pretesto per fare bonaria satira del proprio tempo, nell'opera di Martina si possono scorgere riferimenti alla fermente Italia del dopoguerra, mentre l'opera di Chierchini non nasconde critiche alla società consumistica sfrenata di fine Anni 80.
Gli artisti di ambo le parodie compiono un arduo lavoro compositivo, Bioletto trae ispirazione dai capolavori del Gustave Doré, Martina compone terzine rimate sulla falsariga del celebre poeta fiorentino, Chierchini omaggia lo stesso Bioletto usando un timbro non dissimile da quel capolavoro di animazione conosciuto come "Fantasia" o dalla celebre saga bianconiana di Geppo.
Due produzioni fumettistiche esemplari che tutt'oggi, a distanza di decenni, vengono acclamate e rilette da lettori di ogni generazione.
La terza storia presente nel libretto è "MESSER PAPERO E IL GHIBELLIN FUGGIASCO".
Oltre alle celebri parodie dell'Inferno di Dante, nel Marzo del 1983 sulle pagine di "Topolino #1425", Guido Martina torna a scrivere del sommo poeta con una storia assai particolare illustrata da Giovan Battista Carpi, la prima puntata della saga fumettistica di Messer Papero, una serie di racconti disneyani che, attraverso l'utilizzo della chiave parodica, propongono al lettore un'analisi della storia toscana del Milletrecento.
Questo racconto in particolare vede Zio Paperone e Paperino in viaggio a Firenze, spinti dalla ricerca di una nuova fonte di ricchezza per lo zione.
Appena arrivati s'imbattono in un ragazzo, lettore di Topolino, che riconoscendoli decide di far loro da guida per le strade della città toscana.
Ed è proprio in questo tour guidato che a Zio Paperone viene in mente di comporre un inedito poema che vede per protagonisti Messer Papero De Paperi, suo nipote Paperino e per l'appunto Dante Alighieri, quest'ultimo in fuga dalla città che tanto ama.
Martina non perde occasione per dare una lezione di storia, lo scontro tra Guelfi e Ghibellini, e di letteratura classica ai lettori del settimanale, citando una celebre vicenda dell'Odissea di Omero.
La quarta ed ultima storia è un vero e proprio raro gioiellino "PAOLINO POCATESTA E LA BELLA FRANCESCHINA".
Ancora una volta il leggendario Guido De Martina tesse una storia pescando a piene mani dalla mitologia infernale dantesca, mettendo in scena un episodio parodico sulla tragedia di Paolo e Francesca, i due noti amanti descritti da Alighieri le cui anime sono condannate ad essere sballonzollate da impetuosi venti per l'eternità.
L'opera potrebbe a tutti gli effetti esser oggi considerata un prequel a "L'INFERNO DI PAPERINO" dato che Dante Alighieri è sempre interpretato da Archimede Pitagorico.
Ecco allora Paperino e Paperina interpretare i due amanti, in una situazione per nulla bucolica e parecchio triste.
Un racconto a tratti crudo che oggi purtroppo faticherebbe a trovare luogo se creato ex novo.
Con il suo consueto estro disneyano, Giovan Battista Carpi ci regala tavole le cui atmosfere trascendono i limiti della carta e colpiscono il lettore.
La furia e la rabbia di Zio Paperone, come la sofferenza di Paperina/Franceschina si sentono prepotentemente.
La plasticità dei movimenti dei Paperi disneyani è da sempre, a livelli artistico narrativi, eccezionale, Giovan Battista Carpi riesce a rendere esplicita l'emotività dei personaggi sia attraverso la recitazione anatomica che quella del volto.
Impressionante il finale dove Paperone manda letteralmente all'inferno, a gesti e parole, i due "amanti".
Una bellissima e consigliata rilettura, ad un prezzo popolare.
Un volumetto di ben 210 pagine a soli 6,90€, un eccezionale rapporto qualità/prezzo!
Il volume lo potete trovare in fumetteria, oppure in abbinamento a Topolino in edicola.

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"VENOM COLLECTION: AGENTE VENOM - IL CIRCOLO DEI QUATTRO" 

Sceneggiatura di Rick Remender, Jeff Parker, Rob Williams, disegni di Tony Moore, Lan Medina, Julian Totino Tedesco, Lee Garbett, Kev Walker, Declan Shalvey e Sana Takeda, edito in Italia da Panini Comics Italia.

Secondo volume della saga di Agent Venom, l'incarnazione dell'iconico personaggio che vede il simbionte fuso a Flash Thompson.
A seguito degli eventi narrati nel primo volume, Flash Thompson è in fuga, braccato tanto dall'esercito quanto dagli Avengers, in particolare Hulk Rosso.
È un confronto accesso, infuocato, quello tra Thunderbolt Ross e Flash/Venom, entrambi membri delle forze armate americane ma con visioni differenti sul comportamento da tenere.
In questo volume però assistiamo anche a molto altro, come la minaccia infernale di Cuorenero che, in sfida al padre Mefisto, prova a portare l'inferno sulla Terra.
Innanzi a lui si trovano gioco forza ad ergersi Agent Venom, Red Hulk, X-23 e la nuova Ghost Rider allieva di Johnny Blaze, una moderna e più dark versione dei Nuovi Fantastici Quattro di simonsoniana memoria.
Un'idea interessante che permette al team creativo di Rick Remender, Jeff Parker e Rob Williams, di esplorare maggiormente l'anima e l'essenza dei personaggi, sfruttando appieno la formula Marvel "supereroi con superproblemi".
I tormenti di Flash Thompson, posto innanzi ai suoi demoni interiori e ai peccati passati della famiglia, quelli del Generale Ross che in cuor suo spera di poter aspirare a rappresentare qualcosa di più, quelli di X-23 che si trova a porsi la domanda "può un Clone modificato come lei avere un'anima?" sembrano quasi rendere esemplare il detto "La strada per l'inferno è lastricata da buone intenzioni".
Personaggi tormentati, profondamente umani, non si può non provare empatia nei loro confronti.
Il racconto si pone inoltre come un tassello ulteriore al mito moderno di Ghost Rider e delle sue storiche nemesi.
Sempre nel volume risulta convincente e coinvolgente il confronto/scontro tra Agent Venom e Jack Lanterna, in queste pagine incoronato come villain per eccellenza del nostro eroe.
A livello artistico ci troviamo di fronte ad un amalgama di stili interessanti, diversi tra loro.
Se, ad esempio, quello di Sana Takeda tende ad estraniarsi dai suoi colleghi inquadrando in maniera particolare e mangheggiante X-23, gli altri premono l'acceleratore sull'aspetto grottesco ed action.
Tra tutti, quelli che colpiscono in maniera incisiva sono Tony Moore e Lan Medina.
Una lettura nel complesso di puro intrattenimento, una versione, all'epoca inedita del personaggio, che si è dimostrata davvero interessante, con sviluppi narrativi, oserei dire, ben azzeccati.
L'edizione proposta si conferma quella della collection composta da corposi volumi cartonati.
Un tomo di ben 264 pagine a colori ad un prezzo di copertina di 28€.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"HOKUSAI - L'ANIMA DEL GIAPPONE" 

Sceneggiatura di Francesco Matteuzzi, disegni di Giuseppe Latanza, pubblicato da Mondadori Electa.

Un'opera affascinante, circoscrivibile all'area commerciale delle graphic novel, che con la scusa di parlare in maniera biografica dell'artista giapponese conosciuto dai più come Hokusai, trascina il lettore in un fantastico viaggio alla scoperta delle radici culturali e storiche del Sol Levante.
Ripercorrendo la vita e la carriera di Hokusai, veniamo a conoscenza di diverse particolarità della società giapponese, dai suoi sviluppi storici, in particolare quelli della città di Edo conosciuta oggi come Tokyo, a quelli culturali, soprattutto in ambito artistico.
L'isolamento del Giappone, perdurato sino al periodo storico conosciuto da noi occidentali come l'Età Vittoriana, ha permesso ai propri artisti di sviluppare un'identità ed una serie di metodi affascinanti.
Colpisce molto come in realtà, seppur in età e modalità differenti, Occidente ed Oriente abbiano avuto intuiti e percorsi non troppo dissimili.
Ad esempio ciò che noi conosciamo come botteghe rinascimentali, in Giappone era un fenomeno molto radicato che portava gli allievi più meritevoli ad abbracciare ed incarnare il nome del proprio sensei, creando difatto una eredità, spesso immutabile, nel tempo.
Hokusai viene giustamente dipinto per il genio artistico che era, mai seduto sugli allori e sempre alla costante ricerca di arricchimento del metodo, persino in tarda età.
Si può tranquillamente affermare che sia uno di quegli artisti morti con il pennello in mano, sempre dediti all'arte sino al loro ultimo respiro.
Mi ha fatto sorridere il periodo della sua vita dove si trova a collaborare con scrittori che non gli vanno a genio, con l'editore che cerca di mediare soluzioni e compromessi.
Non è poi così dissimile da come può accadere oggi in ambito fumettistico o in quello dei libri illustrati.
Altro elemento, esplorato verso la fine del volume, è l'influenza reciproca tra arte europea e giapponese, divenuta biunivoca nel momento in cui il Giappone è stato costretto ad aprire commercialmente le proprie porte.
Non ero a conoscenza delle dichiarazioni di stima dei più celebri esponenti dell'Impressionismo in merito all'arte di Hokusai, son rimasto particolarmente colpito.
Senza dubbio un'opera che incuriosisce il lettore affamato di queste nozioni.
I disegni di Giuseppe Latanza sono davvero curiosi.
Premesso che attraverso un'impostazione di gabbia che varia tra il classico e la splash page, dimostra di avere uno storytelling fluido, ciò che più colpisce l'occhio sono la ricerca e il tentativo di coniugare una narrazione popolare allo stile morbido di Hokusai, realizzando così una serie di vignette ed illustrazioni, che con la mente ti riportano subito a quelle atmosfere.
Un giusto compromesso narrativo visivo, volumizzato ed animato da quelle tonalità piatte e vive, delineate da luci ed ombre, che possiamo ammirare anche in copertina.
Latanza dimostra di aver fatto un enorme lavoro di ricerca e di omaggio, davvero ammirevole.
Nel complesso una bella e curiosa lettura, altamente consigliata.
L'edizione proposta è quella di un cartonato di buona consistenza e rilegatura, 126 pagine a colori ad un prezzo di copertina di 19,90€.
Potete trovare ed ordinare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie, oppure richiederlo in prestito presso la vostra biblioteca civica di riferimento qualora l'opera rientri nel piano di acquisizione titoli del circuito bibliotecario urbano/extraurbano.

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"ABSOLUTE CARNAGE" 

Sceneggiatura di Donny Cates, disegni di Ryan Stegman, edito da Panini Comics Italia.

Solido volume cartonato della linea Marvel Collection che ripropone la miniserie evento "ABSOLUTE CARNAGE", una saga "spin-off" della serie "Venom" orchestrata da Donny Cates e che vede il nostro amato V-Man confrontarsi, assieme a Spider-Man e agli Avengers, con un Carnage più scatenato e letale che mai.
Cates dimostra ancora una volta una grande passione nei confronti dei simbionti e lascia trapelare la crucialità di questa storia nel maxi piano della sua gestione cosmica marvelliana.
Si respira un pò d'influenza della maxiserie di Mike Perkins, legando ancor più i simbionti in una sfera, oserei dire, quasi sovrannaturale.
Scienza e magia si incrociano nella narrazione, creando atmosfere al cardiopalma, dove l'abilità e la malvagità di Carnage prende spesso contropiede i nostro eroi.
Eddie Brock è un uomo tormentato, in un percorso di redenzione accidentato, ritrovatosi improvvisamente padre e costretto ad una scelta personale che ci porterà dritti a King in Black.
È un personaggio in costante evoluzione, siamo ormai lontani dal personaggio statico e puramente vittimista del passato.
Per certi versi la versione cinematografica di Venom non è così distante dalla visione di Cates del personaggio.
Dal punto di vista di Carnage questa saga non aggiunge molto al personaggio, ormai negli anni la sua letalità come villain è stata ben espressa.
Una parte da gigante la fa il lato artistico dell'opera.
Ryan Stegman è forse uno degli autori più adatti ad illustrare le storie con protagonisti I simbionti, vuoi per la sua impronta realistico dinamica, vuoi per la propensione a rendere fluido un tratto filogrottesco.
Le sue tavole mostrano un timbro fortemente influenzato dal dictat Image, ponendo il disegnatore come uno degli eredi della scuola McFarlane-Capullo-Medina.
Molto d'impatto la ridefinizione visiva di Carnage e del suo esercito di simbionti che ricordano in parte demoni di cult dell'orrore Anni 90.
Carnage in particolare è un vero e proprio demonio, elemento che sottolinea la deriva horror sovrannaturale che Cates, e prima di lui Conway e Tieri, hanno impresso ai simbionti.
L'edizione di questa ristampa è sicuramente di pregio, con una qualità di consistenza del prodotto sopraffina, un tomo di 192 pagine ad un prezzo di copertina di 23€.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria oppure richiederlo in prestito presso la vostra biblioteca civica di riferimento qualora l'opera rientri nel piano di acquisizione titoli del circuito bibliotecario urbano/extraurbano.

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"L'INFERNO DI DANTE" 

Un'opera illustrata da Paolo Barbieri (PAOLO BARBIERI ART), edita da Sergio Bonelli Editore.

Una nuova e ben congegnata edizione quella proposta da Sergio Bonelli Editore per "L'INFERNO DI DANTE" illustrato da Paolo Barbieri, un meraviglioso e, per certi versi visionario, artbook che omaggia una delle più note opere del Sommo Poeta.
Arricchita da nuove illustrazioni e da uno sfizioso e ricco speciale dietro le quinte sulla lavorazione di Barbieri, questa pubblicazione si inserisce a pieno titolo tra i maggiori ed imprescindibili tributi celebrativi in occasione dei 700 anni della scomparsa di Dante.
Quasi ogni pagina si presenta con una mirata scelta di versi maestosamente illustrati.
C'è il dubbio di dove finisca il testo ed inizi l'illustrazione, dato che i due elementi compositivi si compenetrano tra loro.
La visione infernale di Barbieri è qualcosa di sopraffino, come se una deriva fantasy dark avesse trovato una vena inesplorata, mettendosi in netta competizione con un altro grande visionario del genere, Guillermo Del Toro.
Solamente le definizioni visive di Dante, Virgilio e Beatrice sfuggono all'oscura lente del panorama infernale dipinta da Barbieri.
Il suo tocco pittorico parte da elementi realistici per poi farsi trainare dalle forze di una corrente liberty impressionista, dove colore e forma si fondono tra loro divenendo un tutt'uno.
Anche la scelta dei toni di colore usati è encomiabile, andando perfettamente a volumizzare le atmosfere dei diversi gironi o l'epicità e tragicità delle figure incontrate da Dante.
Un bellissimo acquisto che consiglio caldamente.
L'edizione proposta da Sergio Bonelli Editore per questa ristampa è quella di un bel cartonato di notevoli dimensioni e di una qualità e rilegatura di pregio.
Un tomo di 160 pagine ad un prezzo di copertina di 24€.
Potete trovare il volume in libreria e fumetteria oppure richiederlo in prestito presso la vostra biblioteca civica di riferimento qualora l'opera rientri nel piano di acquisizione titoli del circuito bibliotecario urbano/extraurbano.

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"MARVEL DELUXE: CARNAGE-MASSACRO" 

Sceneggiatura Gerry Conway, disegni di Mike Perkins, copertina di Michael Del Mundo, edito in Italia da Panini Comics Italia.

Panini Comics ripropone, in volume unico, una delle più belle storie di Carnage dai tempi d'esordio del personaggio.
Un racconto crudo e dai toni dark, vagamente ispirato al Dracula di Bram Stoker e all'immaginario di H.P.Lovecraft, con protagonisti non solo Kletus Cassady e il suo letale simbionte ma anche un team che da loro la caccia, formato tra gli altri da Eddie Brock/Toxin e John Jameson/Uomo Lupo.
Una storia che mixa brillantemente i toni di un horror sovrannaturale alla dinamicità di momenti di pura azione.
Conway tesse una storia mozzafiato che scorre molto piacevolmente, mostrando profonda conoscenza dei personaggi, raccontandoli in maniera tale da farli sembrare reali.
Un viaggio alla scoperta di radici antiche e che, in un certo senso, fa da preludio alla recente run di Donny Coates su Venom, mostrando come tutto ciò che concerne i simbionti e il loro contesto narrativo abbia fondate e salde origini nelle profondità dell'universo Marvel.
Tutto è collegato, come dimostra la presenza di un sacro graal narrativo quale è il Darkhold.
Notevole l'approfondimento emotivo e psicologico dei personaggi, in particolare quelli di Kletus Cassady e di John Jameson.
La sofferenza della "maledizione" che ha colpito Jameson è palpabile, il lettore riesce a creare un forte legame empatico ed emotivo col personaggio.
Piacevole anche la resa di Eddie Brock, spaccone, deus ex machina delle situazioni più scottanti, inserito in un personale percorso di redenzione.
I disegni di Mike Perkins, artista dall'impronta realistica, vengono perfettamente volumizzati dai colori di Andy Troy che forniscono al fumetto quel tono dark horror di cui ha bisogno.
Le tavole di Perkins mostrano uno sfruttamento ed una costruzione della gabbia molto interessanti.
Se ci fate caso l'artista ha uno schema "ripetitivo", con situazioni centrali ben focalizzate e una serie di vignette collaterali che vanno ad approfondire alcuni punti salienti della narrazione.
La cura con la quale sviluppa dettagli e recitazione dei personaggi è encomiabile, c'è un'ottica precisa dietro la resa dei simbionti, non vengono costruiti a caso nei loro slanci dinamici.
Sbalorditive e psichedeliche le copertine realizzate da Michael Del Mundo.
Nel complesso una bellissima e consigliata rilettura.
Un bell'esempio di fumetto Marvel dai toni maturi.
L'edizione proposta per questa ristampa è quella del rodato formato Marvel Deluxe, un bel balenottero cartonato di pregio, ben rilegato e ben stampato.
Un tomo di ben 368 pagine a colori ad un prezzo di copertina di 36€.
Personalmente li vale tutti.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria oppure richiederlo in prestito presso la vostra biblioteca civica di riferimento qualora l'opera rientri nel piano di acquisizione titoli del circuito bibliotecario urbano/extraurbano.

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E anche per questa settimana lo spazio  della nostra rubrica finisce qui, ma non preoccupatevi, ci risentiamo esattamente tra 7 giorni con tante nuove recensioni!
Nel frattempo tenete d'occhio il nostro blog e, soprattutto, la nostra pagina Facebook Associazione Culturale Bergomix, per rimanere aggiornati sui nostri imperdibili appuntamenti dal vivo e le novità dal mondo della Nona Arte.

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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