domenica 3 gennaio 2021

FUMETTI: I CONSIGLI ALLA LETTURA DELLA SETTIMANA

Cari followers, cari amanti del fumetto, come anticipato dal discorso di fine anno del nostro Presidente, inauguriamo oggi una nuova rubrica a cadenza settimanale che riassumerà per voi, attraverso le parole e le recensioni del nostro Presidente, le nostre migliori letture della settimana. 
Si tratta di veri e propri consigli alla lettura, che spazieranno da pubblicazioni italiane a quelle straniere.

"IRON MAN - IL RITORNO DEGLI EROI" 


Sceneggiatura di Kurt Busiek e Roger Stern, disegni di Sean Chen e Patrick Zircher, contiene anche il crossover completo "La Vendetta dei Kree", edito da Panini Comics.

Iron Man è stato il secondo personaggio Marvel di cui ho iniziato a leggere e collezionare i fumetti, era il periodo post "La Traversata", poco prima del crossover Marvel per eccellenza "Onslaught" che avrebbe portato esattamente un anno dopo a questo grandissimo ciclo targato "Il Ritorno degli Eroi".
Alle sceneggiature della serie principale ritroviamo quello stesso Kurt Busiek a cui era stato chiesto un miracolo: rilanciare gli Avengers (allora li chiamavamo ancora I Vendicatori).
Un miracolo questo che negli anni, assieme a George Perez e Alan Davis, ha portato a compimento facendo riscoprire e rinnamorare i lettori degli più potenti Eroi della Terra.
Lo stesso risultato è avvenuto con Iron Man, portando Tony Stark a livelli glamour che non si vedevano da anni.
Non a caso i Marvel Studios si sono ispirati a questa versione del personaggio per l'interpretazione di Downey Jr., soprattutto in termini visivi, per forgiare la lunga saga del Testa di Ferro cinematografico.
La missione di Tony in questo lungo ciclo narrativo è una sola: trovare una soluzione, sia che i problemi siano di natura personale sia che siano legati a minacce verso amici, clienti e vecchie conoscenze.
Iron Man diventa un faro di speranza in tutto il mondo industriale Marvel e le sue avventure lo spingono in lungo e in largo per il globo e persino sulla luna!
Con il crossover "La Vendetta dei Kree" che pone le basi del ritorno della "Suprema Intelligenza Kree", Busiek segna un punto nella caratterizzazione di Captain Marvel, all'epoca Warbird, caduta nella spirale dell'alcolismo per la perdita dei propri poteri cosmici.
Sarà proprio Tony Stark, che anni addietro era afflitto dallo stesso demone, ad aiutarla a porre una soluzione spingendola sulla strada che l'ha portata oggi ad essere una dei più importanti personaggi Marvel di oggi.
Altro personaggio che trova riscossa a fianco di Iron Man nella gestione di Busiek è Black Widow (Vedova Nera), che dopo la tragedia di Onslaught era stata posta nel dimenticatoio.
La sua strada incrocia quella di Tony Stark poco prima del ritorno della più grande nemesi di Testa di Ferro, il Mandarino, potente e letale come non mai.
Un'avventura questa, con una minaccia tale da richiedere in aiuto di Iron Man sia il team degli Avengers che la controparte russa, la cosiddetta Guardia d'Inverno.
Che storia coinvolgente questa, con Iron Man portato al limite fisico estremo!
Altro elemento importante della gestione di Busiek è la love story tra Tony Stark e la giovane ricca ereditiera Rumiko Fujikawa.
La loro storia, che ha sconvolto anche gli equilibri industriali del colosso imprenditoriale Stark-Fujikawa, ha uno sviluppo lungo e ben particolareggiato, che non si fermerà a questo volume.
Dal punto di vista dei disegni per me Sean Chen rimane tutt'oggi uno dei migliori disegnatori ad aver avuto modo di illustrare e segnare Iron Man.
Con una impronta realistica per me migliore di quella di Adi Granov e una conoscenza delle architetture moderne incredibili, il tratto di Sean Chen ha imposto alla serie, persino nelle scene mondane, una dinamicità e un ritmo narrativo che ben si confà alla serie.
È riuscito a ritrarre Tony in tutta la sua ricchezza economica, senza renderlo mai vomitevole, semmai trasformandolo un personaggio che oggi diremmo fashion.
Una lettura questa, nel suo complesso, imperdibile e irrinunciabile per ogni vero Marvel Fan!
L'edizione italiana di questa ristampa proposta dalla linea Marvel Italia, è quella di un pregiato cartonato, su carta di lusso e una risoluzione tale da far sentire visivamente fresca la lettura.
Un incredibile rapporto qualità/prezzo di 41€ per questa pubblicazione di oltre 500 pagine (un balenottero meraviglioso), che li merita tutti!
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria!

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"TOPOLINO EXTRA - FOGLIE ROSSE" 


Soggetto-sceneggiatura-disegni-color correction di Claudio Sciarrone, edito da Panini Comics.

Uno splendido ed elegante volume cartonato, ricco di extra tecnici, che ristampa una delle più recenti saghe di "Topolino", questo e molto altro è il volume che ho tra le mani, una magistrale impresa autoriale completa dell'artista Claudio Sciarrone, che in questi anni ha dato prova di sapersi mettere in gioco in più occasioni, tanto sulle pagine del settimanale Disney per eccellenza, quanto su numerose altre opere.
"FOGLIE ROSSE" è una storia che trova origine nella rinata riscoperta delle atmosfere misteriose Anni 80, iniziata con il "Super 8" di J.J. Abrams e continuata con la serie "Stranger Things" di Matt e Ross Duffer e i due film di "IT" di Andy Muschietti, dove i veri protagonisti della vicenda sono i nipoti di Topolino, Tip e Tap, e i loro compagni di classe, personaggi con cui il lettore più giovane, il vero target di Topolino, possa facilmente identificarsi.
Con questo cast di personaggi, Sciarrone ha fatto il medesimo lavoro di svecchiamento fatto con il cast di Paperopoli.
Ogni personaggio ha una sua caratteristica particolare che viene espressa tanto nell'abbigliamento quanto nel modo di agire e parlare.
C'è un'incredibile ricerca di fashion look, di oggettistica, di parlato che non bisogna sottovalutare, necessaria se il pubblico col quale vuoi interloquire è quello nato dopo il 2010.
In un misto tra fantascienza e commedia giovanile, il lettore entra in empatia con i protagonisti del racconto divenendone parte integrante sino al tutt'altro che scontato finale.
Dal punto di vista artistico, Sciarrone ha potuto con quest'opera trasmettere tutto il suo bagaglio culturale, narrare con una grande regia figlia delle più svariate influenze visive, che rompe forse la tipica gabbia tradizionale di Topolino ma che trasmette al lettore un dinamismo, un avvicendarsi, a cui ci hanno ormai abituato le più note serie televisive americane.
Per quanto riguarda la strutturazione anatomica dei personaggi, sebbene vengano rispettati i dictat tradizionali di Casa Disney, Claudio Sciarrone riesce ad adattarla ai gusti moderni, conferendo quel tocco contrasto, di dinamicità, figlio delle più recenti serie animate americane (persino quelle disneyane).
Parte integrante del disegno è il colore che l'artista ha indicato nelle fasi iniziali e corretto per questa versione "director's cut".
La copertina, settata in una splendida cornice autunnale, suggerisce quella sensazione di mistero che incombe sui nostri eroi e che solo aprendo il volume si può scoprire.
Nel complesso una splendida lettura che piace sia al lettore disneyano più giovane che a quello più scafato (come il sottoscritto).
L'edizione è senza dubbio di enorme pregio, un bel cartonato oversize che mette in risalto anche il più minuscolo tratto dell'autore, con una qualità di stampa che conferisce giustizia all'incredibile colorazione della storia.
Il costo di 12,90€ è senza dubbio un buon rapporto qualità/prezzo per un volume di queste caratteristiche, ricco di un polposo apparato redazionale tecnico in cui l'autore ci guida, passo dopo passo, nel suo operato e nelle modifiche apportate dalla versione originale apparsa su Topolino a questa che è la definitiva.
Potete trovare il fumetto in edicola e in fumetteria.

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"SENTIENT" 

Sceneggiatura di Jeff Lemire, disegni di Gabriel Walta, edito in Italia da Panini Comics

Un avvincente racconto sci-fi e un viaggio (seppur accelerato) di formazione, dove l'infanzia cede bruscamente spazio all'età adolescenziale e per certi versi adulta.
Una caratteristica questa che avevamo già ampliamente visto in Italia qualche anno fa con la serie "Orfani" della Sergio Bonelli Editore, seppur narrata in modi più crudi e tempi più dilatati.
Lemire firma i testi di un convincente fumetto fantascientifico legato al filone a cui appartengono capolavori della cinematografia come Star Trek, Alien, Elysium ed Interstellar, rispolverando in parte, per quanto riguarda la caratterizzazione dei bambini, una formula già sfruttata sul suo "Sweet Tooth".
Rispetto a diversi fumetti contemporanei, questa miniserie si prende i suoi tempi, rallenta o corre a seconda della funzionalità della narrazione.
Seppur in minima parte, viene anche affrontato il tema del terrorismo, dell'estremismo dettato dell'inevitabile avvicinarsi della fine della culla dell'umanità.
Un altro aspetto da sottolineare è quello relativo alle intelligenze artificiali, elemento importante della trama, la cui capacità di evolvere emotivamente si contrappone all'insensibilità sviluppata dall'umanità, anche questo altro aspetto già visto in opere letterarie, cinematografiche e fumettistiche.
I disegni di Walta, che per certi versi mostrano un imprinting romitiano, sono realistici e pittorici, restituiscono appieno quelle sensazioni di paura e disperazione alla Alien che in realtà altro non sono, in questo caso, che una metafora della paura del buio che abbiamo da piccoli e il dolore e le ansie che maturiamo alla morte dei nostri genitori.
I suoi colori, acquarelli dalle tinte tenui ed opache, arricchiti da spruzzate di scolorina e dall'oscurità della china, sono funzionali alla narrazione, si scaldano o si raffreddano alla perfezione a seconda dei momenti raccontati.
La copertina esprime al contempo lo stupore fantascientifico dell'ambientazione e la cripticità del racconto, la U.S.S. Montgomery diviene un guscio dentro il quale si celano le vicende contenute nel volume, l'unico modo per scoprirle è salire a bordo (leggere).
Nel complesso una lettura interessante, un bel volume cartonato stampato con cura e qualità sebbene sia un poco costoso (23€) rispetto a pubblicazioni simili presenti sul mercato italiano, anche ad opera dello stesso editore.
A suo favore c'è da dire però che qualitativamente parlando è migliore per contenuti di molte altre pubblicazioni, confermando ciò che vado a dire da diverso tempo, ovvero che buona parte delle migliori letture fumettistiche americane non sono quelle dei supereroi.
Lettura consigliata, potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"DORMY WEST, DEVY CROCK E GLI ALTRI - IL WESTERN DI PIERLUIGI SANGALLI" 



Storie e disegni di Pierluigi Sangalli, edito da Allagalla Editore.

Inutile nasconderlo, negli ultimi tempi c'è una grande richiesta, da parte degli estimatori della Nona Arte, di fumetto umoristico.
Mai come negli ultimi due anni, tra ristampe e nuove proposte, abbiamo visto fioccare tanti titoli, alcuni dei quali provenienti dalla cosiddetta Era Bianconiana, quando le Edizioni Bianconi spopolavano nelle edicole d'Italia, proponendo tantissimi personaggi.
Allagalla Editore ha pensato bene di riproporne alcuni, ideati e realizzati dalla leggenda Pierluigi Sangalli, un artista che assieme allo straordinario Sandro Dossi e al compianto Alberico Motta andava a formare le tre colonne del Fumetto Umoristico italiano extra Disney.
Il volume è declinato al genere western, tanto caro agli italiani sia per via degli acclamati film di genere, sia per tutti quei personaggi che ne popolavano l'immaginario fumettistico, dal celebre "Tex" a "Il Piccolo Ranger", da "Yuma Kid" a "Il Grande Blek" e tantissimi altri.
Non a caso la grafica di copertina ricorda, per colori e potenza comico dinamica, uno dei poster del famoso film d'animazione "West and Soda" di Bruno Bozzetto, altra importante opera di quegli anni che sottolinea l'affetto italiano per il genere western.
Il personaggio di "Dormy West", il primo che incontriamo nel volume, risulta ai miei occhi forse il più riuscito, personaggio ganzo ma non privo di difetti, con una linea artistica essenziale ma che incredibilmente lo rende affascinante anche agli occhi del lettore più distratto.
Dotato della stessa simpatia di personaggi come Mister Magoo e Capitan Cavey, viene ritratto con lineamenti e abbigliamento buffi e una perenne sonnolenza.
A seguire troviamo il personaggio di "Giannina Calamity", una pestifera bimba coraggiosa, che se vogliamo è coetanea e forse ispirata al "Gian Burrasca" di Rita Pavone.
È interessante notare, soprattutto nei nomi presenti nei dialoghi, il work in progress di questa serie dove la figlia del capo tribù pellerossa si chiama dapprima "Chiar di Luna" per poi prender il nome definitivo "Raggio di Luna".
Giannina Calamity è forse da considerare una antesignana delle principesse Disney, per il suo indomito spirito combattivo e il volersi ribellare al proprio destino.
"Caporale Pignatta" è il terzo personaggio rispolverato per questo volume, una parodia de "Il Piccolo Ranger" il cui appetito può rivaleggiare con quello di Ciccio di Nonna Papera, ma che anticipa nei tempi, per la sua pingue vis comica, il Commissario Winchester de "I Simpson".
Tra le diverse riproposte del volume è forse quella visivamente più anacronistica dove la rivoluzione tecnologica degli Anni 70 si fonde con uno scenario western in cui ancora non vi è totale pace tra pellerossa e uomo bianco.
Chiude il volume un tris di avventure di "Devy Crock", uno sceriffo il cui aspetto è ispirato ai leggendari trapper americani, in senso di esploratori (Nota informativa per i Giovani), e il cui nome non può non ricordarci quello del popolare militare ed avventuriero americano David Crockett.
Da sottolineare in queste storie la presenza fissa di un pard pellerossa, proprio come sulle pagine di Tex.
Ed è proprio grazie a queste pubblicazioni che riusciamo forse a capire il successo nel tempo di una serie come "Tex", proprio perché per via delle tematiche comuni creavano quella situazione di passaggio del testimone tra generazioni di lettori che oggi sta andando purtroppo a scemare.
Dal punto di vista artistico questo genere di pubblicazioni, ristampe preziosissime e necessarie, servono anche per dare una vera e propria lezione di fumetto alle nuove generazioni che si vogliono approcciare, lavorativamente parlando, al media.
Non può non stupire come la semplicità del tratto di Sangalli, e più in generale quello bianconiano, fatto di morbide curve ed angoli spigolosi, di netto contrasto tra bianco e nero, riesca a comporre storie avvincenti e in grado di parlare al lettore anche qualora fossero prive di baloons.
Si dice sempre, ed io lo ripeto spesso, che il miglior fumetto è quello che ti racconta la storia solo attraverso i disegni, ebbene questo ne è un esempio lampante.
Le caratterizzazioni visive dei singoli personaggi, i loro movimenti precisi, le loro chiare espressioni facciali, le scenografie minime ma al contempo sufficientemente ricche, accompagnano e stregano il lettore nel suo viaggio tra le tavole alla ricerca di una storia che lo intrattenga.
Nel complesso uno splendido volume, una bella lettura (o rilettura se si è lettori di vecchia data), in un formato che per dimensioni non è dissimile dall'edizione originale ma con una qualità cartacea migliore.
Il costo di 15€ per 190 pagine di storie è, dal mio punto di vista, un buono spendere.
Trovate il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie.

"MARVEL COLLECTION - YONDU" 

Sceneggiatura di Zac Thompson e Lonnie Nadler, disegni di John McCrea, colori di Mike Spicer, copertina di Cully Hamner, edito in Italia da Panini Comics.

Personaggio tornato alla ribalta grazie ai due film dei "Guardiani della Galassia", Yondu in centauriano è il protagonista di questo particolare volume Marvel.
In realtà i protagonisti sono due, lo Yondu Udonta classico, che i lettori di vecchia data hanno conosciuto sulle pagine dei futuribili Guardiani della Galassia, e la sua versione più moderna, figlia dell'influenza dei Marvel Studios sui fumetti, idealizzato come antenato nel presente del centauriano che noi Veri Credenti abbiamo conosciuto decenni fa.
La storia è un'imprevedibile avventura sci-fi, dai toni anche un filo estremi, non è il classico racconto di eroi cosmici a cui la Marvel ci ha abituati, è qualcosa di diverso che, seppur conservando la propria identità individuale, non perde l'occasione d'incastrarsi nel susseguirsi cronologico degli eventi galattici di questo incredibile universo fumettistico.
Riesce pure a ripresentare la cultura del popolo dei Centauriani, in un incredibile flashback.
In particolare, e devo dire che mi ha fatto davvero piacere, viene fatto un riferimento esplicito ed importante ad Annihilation.
Assistiamo ad un doppio viaggio, quello temporale e del destino del classico Yondu e quello nella fede, non solo in senso religioso, del nuovo Yondu in cerca del proprio posto nel cosmo.
Per quest'ultimo è un percorso davvero sentito, per certi versi inatteso, un personaggio che inizialmente troviamo allo sbando, un mero mercenario senza sapore, e che alla fine viene ridefinito dagli eventi conscio di aver appena posto i primi passi verso la propria leggenda.
A rendere unica e spettacolare questa pubblicazione sono i disegni di John McCrea, un grande artista inglese che non ha mai nascosto il proprio amore per la Casa delle Idee e che in questa ambientazione spaziale estrema ha avuto modo di esprimersi alla grande.
Ancora conservo nel cuore il suo operato su "Hit-Man" e "The Boys: Herogasm".
Le sue tavole sono sempre di facile lettura e talvolta adotta alcune composizioni che ne potenziano tanto la dinamicità quanto la velocità.
Altro elemento interessante è rappresentato da alcuni gruppi di vignette che, nel susseguirsi e nel rappresentare semplici silhouette in combattimento, rendono ancor maggiormente fruibili le sensazioni e le azioni dei personaggi.
Da sottolineare la presenza nella storia di una stupefacente scazzottata tra i due Yondu, la cui dinamica resa vivisa merita di rientrare nella Top Ten dei migliori cazzotti ritratti nella storia dei fumetti.
Uno dei villain della storia, uno Skrull iperpotenziato (tanto per non allontanarci dai classici cattivoni spaziali della Marvel) è magnificamente ritratto da McCrea in una resa ipertrofica alla Ranxerox, potente e disgustoso, tanto temibile quanto irascibile, un bell'avversario adatto a contrapporsi allo Yondu del presente.
Encomiabile il lavoro visivo fatto nel quarto capitolo del volume dove i due Yondu sono protagonisti di due flashback, artisticamente rappresentati nel disegno e nel colore, come se fossero vecchi fumetti di qualche decennio fa.
Per quanto riguarda il colore è giusto spendere due parole sul lavoro fatto da Mike Spicer.
Per chi come me segue da diverso tempo l'opera artistica di McCrea, sa quanto la sua narrazione visiva sia già molto efficace nel bianco e nero.
Proprio per questo trovare il giusto colorista da abbinargli non è impresa facile.
Spicer è riuscito a trovare la giusta gamma di colori che ha arricchito e potenziato il lavoro di McCrea, regalandoci di fatto un'incredibile esperienza visiva.
Nel complesso una bella ma soprattutto interessante lettura, inedita nel suo aspetto per quanto conservi il dictat Marvel, supereroi con superproblemi.
L'edizione italiana proposta dalla linea editoriale Marvel Italia è quella accattivante del volume cartonato della linea Marvel Collection che col suo ottimo rapporto qualità/prezzo (canoniche 16€) consente a noi lettori una pubblicazione ben curata, di qualità, ideale per un collezionista.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"DISNEY DUCKTALES VOL.2"

Sceneggiatura di Joe Caramagna, Steve Behling, Alessandro Ferrari e Joey Cavalieri, disegni di Luca Usai, Emilio Urbano, Andrea Greppi, Manuela Razzi, Danilo Loizzeda, Cristina Stella, Ciro Cangialosi, Gianfranco Florio, Cristina Giorgilli, Michela Frare, Antonello Dalena, e Danilo Loizzeda, edito in Italia da Panini Comics.

Secondo imperdibile volume della linea a fumetti DUCKTALES che si inserisce perfettamente nella continuity narrativa della serie animata.
Permeata dal medesimo spirito d'avventura del reboot animato e di una straordinaria vis comica, la proposta di storie presente nel volume si rivela vincente e convincente, dedicando attenzione sia al cast principale della serie ma anche a personaggi secondari come Gastone, il Cavallo senza Testa e il Consiglio di Amministrazione delle industrie De Paperoni.
Ho particolarmente apprezzato la capacità di coinvolgere anche i singoli protagonisti come Qui, Quo, Gaia e Tata in racconti in grado di metterne in risalto le loro principali caratteristiche.
Altra caratteristica narrativa secondo me non da sottovalutare è stato l'inserimento di interessanti avversari ex novo come la discendente della versione papera di Edgar Allan Poe, gli animali custodi dell'Ade e Somnambulo.
Dal punto di vista artistico (disegni e colori), tutti gli autori coinvolti sono riusciti a rendere appieno la stessa visione del cartone animato, un lavoro davvero encomiabile.
Come prima lettura del 2021 mi ritengo davvero soddisfatto!
L'edizione proposta da Panini Comics è sempre quella di un cartonato di pregio formato comicbook americano con un buon rapporto qualità/prezzo (9,90€ ben spese).
Potete trovare il fumetto in edicola e in fumetteria.

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"DYLAN DOG #412 - UNA PESSIMA ANNATA" 

Soggetto e sceneggiatura di Alessandro Bilotta, disegni di Luca Casalanguida, copertina di Gigi Cavenago, edito da Sergio Bonelli Editore.

Nonostante, come suggerito dal titolo dell'albo, quella appena trascorsa non sia stata un'annata positiva, il 2020 si conclude con un buon albo di Dylan Dog, dedicato ad una tematica che mai avrei pensato di leggere sulle pagine dell'indagatore dell'incubo, la vinicoltura.
Non preoccupatevi, ovviamente Dylan non ha rinnegato la sua promessa di rimanere astemio, semmai la rafforza ulteriormente in questo racconto.
In un ben dosato alternarsi tra presente, passato prossimo e passato remoto, vediamo come le preoccupazioni di una giovane imprenditrice vinicola prendono forma in un terribile incubo legato tanto al sangue quanto alla terra.
Nonostante la presenza, seppur minima, di soprannaturale, ancora una volta il fumetto di Dylan Dog mostra come i veri mostri che popolano i nostri incubi non siano riconducibili alla superstizione, semmai al lato oscuro dell'essere umano.
Con rimandi, impossibili da non fare, al cinema di genere, dal mostro omicida mascherato al sesso come panacea per allentare la tensione, la lettura dell'albo scorre via davvero piacevolmente.
E non è tutto, perché tra l'altro questa storia sfrutta la potenza del media fumetto per trasmettere nozioni legate alla vinicoltura che moltissimi ignorano.
Dal punto artistico le tavole di Luca Casalanguida sono un vero spettacolo!
Un realismo dinamico rafforzato da un'anima di bianco e nero dai confini netti e precisi, vignette che non sono solo ricche di particolari ma che nella loro impostazione grammaticale scandiscono il tempo e la velocità di lettura, scelte registiche che, ignorando quanto siano frutto del disegnatore o dello sceneggiatore, rendono avvincente lo svolgersi della trama.
Per non parlare di come rende affascinanti ed intriganti, per certi versi persino empatici, tutti i personaggi della storia.
La copertina, realizzata come sempre da Gigi Cavenago, rende appieno sia l'atmosfera di fine anno in cui ci troviamo, sia i contenuti dell'albo.
Da Dylan legato in una cantina vinicola al brindisi dove il rosso del vino si fonde al rosso del sangue, in una compenetrazione che richiama appieno il filone soprannaturale della storia.
Dal punto di vista del colore la copertina è uno spettacolo di raffronto e fusione dei colori primari e secondari!
Insomma una bella lettura e un buon albo per concludere questo 2020!
Trovate il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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"PICOSAURI!" 

Sceneggiatura e testi di Pino Pace, tavole-illustrazioni-copertina di Giorgio Sommacal, colori di Ciro Cangialosi, edito da Libreria Geografica.

Da buon amante del mondo preistorico, non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di leggere quest'opera che intreccia sapientemente l'arte del fumetto al romanzo epistolare illustrato, facendo esplodere qualcosa di cui noi adulti spesso dimentichiamo, la fantasia.
La pubblicazione infatti, il cui target principale è quello dai 6 ai 12 anni, da corpo a quella tipica fantasia senza limiti che abbiamo da bambini, plasmando forme e ambienti.
Non a caso il titolo e il focus non sono semplici dinosauri ma picosauri, esseri preistorici mai visti e studiati dalle scienze, che hanno vissuto in un'era geologica di cui non se ne è mai sentito il nome.
Il viaggio inizia sotto forma di fumetto con gli esploratori pronti a viaggiare nel tempo alla scoperta di meraviglie ancora a divenire ma, come tradizione vuole, qualcosa non funziona per il verso giusto e si ritrovano in un'epoca preistorica di cui non hanno memoria.
Ed è qui che il fumetto cede il passo al romanzo epistolare illustrato, mantenendo si il ritmo comico della vicenda ma rallentando invece il tempo di svolgimento, facendo assaporare al lettore ogni singolare (in tutti i sensi) scoperta.
Quando il viaggio esplorativo si conclude ed è tempo di ritornare al presente viene nuovamente sfruttato il linguaggio del fumetto.
A rendere ancor più avvincente l'opera è lo stile umoristico di Giorgio Sommacal che realizza meravigliose e particolareggiate tavole ed illustrazioni.
I suoi picosauri bucano il confine della pagina ed entrano nel cuore e nella mente del lettore, soprattutto perché caratterizzati da una incontenibile verve comica.
Certo, a rendere così potente la loro resa sono anche l'apporto di colore di Ciro Cangialosi e la nomenclatura di Jacopo Ciravegna.
Nel complesso una bella, singolare ed umoristica lettura, in un'edizione brossurata davvero prestigiosa per un buon rapporto qualità/prezzo (15€ sono un buon spendere soprattutto per un regalo ai fanciulli).
Trovate l'opera in libreria.

"STORIA DI UN ERRORE" 

Soggetto, sceneggiatura, disegni di Rosa Puglisi, edito da It Comics.

Non sapevo cosa aspettarmi da questa pubblicazione, l'autrice Rosa Puglisi ha più volte dimostrato di poter realizzare opere di diversa fattura, spesso con un filo conduttore poetico, legato al significato della vita.
Se "Sladky" era l'innocente alla scoperta del mondo e dei suoi colori, "L'Uomo con la Valigia" era invece un'opera dedicata ai giovani in viaggio per la propria strada, che devono trovare, in mezzo al periglio, un modo di imbrigliare il proprio Destino.
Con "Storia di un Errore" ci troviamo di fronte ad un'altra opera, molto più delicata e dalle diverse interpretazioni.
Quella più tecnica è una vera e propria lezione di fumetto.
L'autrice dimostra come un fumetto, seppur disegnato in maniera semplice e non particolarmente ricercata possa evolvere, trovando equilibri narrativi, geometrici, sfruttando i mille aspetti del media.
La gabbia narrativa viene rotta più volte, diviene malleabile ai fini della storia, c'è un momento dove Rosa Puglisi fa ciò che solo pochi grandi artisti hanno fatto, rompe gli schemi per rieditarli a seconda dello sviluppo narrativo.
L'ho visto fare a Maurizio Rosenzweig con "Zigo Stella", a Michele Carminati con "Flauer", a Pascal Jousselin con "Imbattibile", comprendere il media e le sue potenzialità talmente a fondo da riuscire a farlo proprio.
Un altro livello di lettura è vedere il piccolo errore non come un essere buffo e fantasioso, ma come una chiave interpretativa di chi nella vita ha più difficoltà di altri, sto pensando in particolare a chi è affetto da dislessia o particolari handicap che non gli permettono di avere una vita comunitaria e sociale che i più definirebbero normale.
Eppure anche con questa storia si dimostra come persino chi è speciale può trovare un proprio equilibrio e convivere nel medesimo mondo di chi questi problemi non li ha.
Un'altra chiave di lettura è vedere l'intera opera come uno spettacolo teatrale sul proprio percorso di vita, sui mille errori che commettiamo, sui tanti tentativi che vanno a vuoto per poi trovare la propria affermazione e coglierne i frutti.
Personalmente ci ho anche rivisto un po' della poesia de "Il Principe Felice" di Oscar Wilde, soprattutto alla fine del racconto dove, col passaggio al colore armonico pastellato dal bianco della scolorina e nero dell'inchiostro, mi è parso di scorgere anche un messaggio più prettamente legato all'amore cristiano.
L'edizione in cui viene proposta questa storia appartiene alla collana "I Quadri", quindi un formato quadrato un po' atipico per le opere fumettistiche, con una qualità del prodotto veramente ricercata.
Dalla copertina alla tipologia di carta scelta, passando anche per una risoluzione di stampa notevole, l'intero volume trasuda della passione e dell'impegno dell'artista Puglisi, sembra quasi di accarezzarne gli originali.
Tratteggi, inchiostrature, spugnature, spruzzi di china e di sbianchetto emergono prepotentemente nella lettura, conferendo all'intero volumetto quell'aura di autoriale ricercatezza da artist edition che merita.
Proprio per questo motivo mi viene da dire che il rapporto qualità/prezzo del prodotto è più che giusto e che i suoi 25€ li vale tutti.
Ovvio non è un prodotto per tutti, si tratta di una pubblicazione che commercialmente parlando etichetteremmo come graphic novel, destinata ad un pubblico forse più di nicchia che però ama realmente la Nona Arte.

Potete seguire l'artista sulla sua pagina Facebook Vorticerosa Art mentre il fumetto potete recuperarlo sul sito dell'editore al link: https://www.it-comics.com/.../storia.../storia-di-un-errore/

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"SENZANIMA - VITTIME"

Soggetto e sceneggiatura di Stefano Vietti, disegni di Alessandro Vitti, copertina di Mario Alberti, edito da Sergio Bonelli Editore.

Non so voi, ma l'uscita di un nuovo numero di "Senzanima" è diventato un appuntamento imperdibile per la qualità e la tipologia che questa pubblicazione presenta, con ogni volume godibile a sé stante perché privo del peso di un'ingombrante continuity narrativa.
Tra tutti i numeri sinora letti, "Vittime" si pone forse come uno dei più crudi per il tema trattato, quello delle vittime di guerra collaterali.
Si parte da un difficoltoso e sanguinolento assedio e si arriva ad inghiottire un rospo amaro che pone forse le prime crepe tra Ian e la compagnia dei Senzanima.
La storia scorre via piacevolmente, una corsa veloce dalla prima all'ultima pagina dove il lettore diventa testimone passivo dei tragici eventi, conscio di non poter far nulla per fermarli.
A rendere ancora più grave e cupo il tono della storia lo splendido tratto realistico di Alessandro Vitti, con quel suo tratteggio sporco, l'impostazione della gabbia americana e quella ricercatezza dei particolari che lascia a bocca aperta anche un lettore scafato come me.
Ci sono tavole senza parlato, senza didascalie, dove a narrare è la potenza visiva del disegno, accompagnata ed arricchita dai colori di Paolo Francescutto.
Non è facile esaltare l'anima del tratto bianco e nero di Vitti (chi come me ha un suo originale sa di che parlo), ma devo dire che i colori di Francescutto hanno fatto un ottimo lavoro.
La copertina di Mario Alberti riprende una delle scene di apertura della storia e con quel tono scuro ombroso anticipa il tono grave dei contenuti della storia.
La composizione dell'illustrazione di copertina rispecchia i classici equilibri compositivi che lo hanno sinora contraddistinto sui diversi volumi della serie, ponendo una particolare attenzione in questo caso alle difficoltà che il buon Ian sta iniziando ad affrontare.
Nel complesso una lettura interessante, ricercata, d'autore che rende chiaro quanto possa essere vario e ben realizzato un fumetto italiano.
Questa serie spin-off di Dragonero si conferma essere una delle migliori pubblicazioni italiane da libreria/fumetteria.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"PK: UR - EVRON" 

Soggetto e sceneggiatura di Roberto Gagnor, disegni di Roberto Vian, copertina di Fabio Celoni, colori di Max Monteduro, edito da Panini Comics.

Continua la pubblicazione dei Topolino Fuori Serie dedicati all'iconico PK, con una storia stratosferica e dai toni adulti.
Sarò sincero, questo nuovo corso di PK non mi aveva particolarmente colpito dal punto di vista narrativo, mi era sembrato un po' confuso, senza una direzione ben precisa, al contrario dal punto di vista artistico si era rivelato da subito molto appetibile.
Con questo terzo albo però qualcosa è cambiato, la storia ha ingranato la marcia giusta, anzi direi più di una marcia perché, oltre a proporsi come un nuovo classico della saga, ha assunto degli imprevedibili toni dark.
Una rivoluzione questa che si poteva già intuire dalla copertina di Fabio Celoni, decisamente diversa dalle precedenti due, epica nei toni che esaltano lo scontro tra il nostro eroe e il villain, dove il secondo sovrasta fisicamente il primo ma non la sua tenacia.
Il supereroico incontra e si scontra con il grottesco in una splendida e morbida illustrazione dalla composizione chiara e precisa.
Altrettanto spettacolari sono le tavole di Roberto Vian, dalla composizione visiva tipica americana, molto distanti dalla consueta gabbia narrativa di "Topolino", con quella giusta libertà registica necessaria ad un fumetto simile.
Questa visione rivoluzionaria la si denota anche nel tratto, nella rappresentazione dei personaggi (eccezion fatta per PK tutti nettamente ipertrofici) e delle scenografie degne del miglior immaginario fantascientifico.
Sono rimasto davvero sbalordito, come se l'immaginario di Alan Moore e di Howard Phillips Lovecraft si fosse prepotentemente spinto nell'universo disneyano.
Sebbene il ritmo narrativo spinga a divorare una pagina dopo l'altra, è impossibile non soffermarsi ad ammirare questo capolavoro della Nona Arte, visivamente parlando una delle più belle pubblicazioni dell'anno.
Il tocco di colore di Monteduro è come sempre sublime, ma sorprendente è l'atmosfera dark che riesce a conferire all'ottimo lavoro delle tavole di Vian.
Nel complesso una bella lettura, una delle pubblicazioni di PK, per me, più belle della saga, con uno degli scontri tra PK e gli Evroniani più sentiti di sempre.
E c'è una splash Page che mette i brividi, forse seriamente, per la prima volta, un fumetto disneyano dedicato agli adulti!
L'edizione proposta continua sulla qualità del cartonato fuori serie disneyano, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare il fumetto in edicola e in fumetteria.

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"HARLEY QUINN E LE BIRDS OF PREY - LIBRO UNO"

Sceneggiatura di Amanda Conner & Jimmy Palmiotti, disegni e copertina di Amanda Conner, edito in Italia da Panini Comics.

Continuano le pubblicazioni della linea Panini DC Italia sotto l'etichetta "DC Black Label", in questo caso si tratta del primo albo della nuova serie il cui titolo è ispirato ad uno dei meno riusciti film cinecomics di sempre, ma con una potenza di fuoco che solo la vera essenza DC Comics poteva conferirgli.
Settato sia come perfetto primo albo per coloro che sono stati attratti dal DC Universe cinematografico, sia come eccezionale lettura per chi i fumetti DC e in particolare di Harley Quinn li mastica da anni, il racconto vede Harley Quinn intraprendere un viaggio di vendetta e rincontrare sulla propria strada alcune vecchie conoscenze.
Conner e Palmiotti dimostrano ancora una volta che se si segue la via del fumetto il risultato che si ottiene è una perfetta miscela esplosiva intrigante.
Ogni volta che penso di aver letto di tutto su Harley Quinn rimango piacevolmente stupito di come il personaggio, se scritto con passione, abbia ancora molto da raccontare.
Anche grazie al tratto di Amanda Conner, un giusto compromesso tra la via realistica e l'estro umoristico, Harley e le sue colleghe sono proposte all'ennesima potenza.
C'è tanto humor, tanta carica sessuale, una forte sorellanza tra i personaggi femminili.
Tutto fila via liscio, il formato extralarge permette di creare tavole ad amplio respiro che tengono gli occhi del lettore incollato dalla prima all'ultima pagina.
Nel complesso una bella lettura di puro intrattenimento che aiuta a staccare la spina per un po'.
Il rapporto qualità/prezzo proposto dall'edizione italiana è ormai un classico marchio di fabbrica della Panini Comics.
Potete trovare il fumetto in fumetteria.

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"IRON MAN #1 - EDIZIONE VARIANT FORTNITE"

Sceneggiatura di Christopher Cantwell, disegni di Cafu, edito in Italia da Panini Comics.

Un'operazione di "back to the basic" con un Tony Stark più filomeccanico che filotecnologico, in procinto di affrontare un viaggio interiore per ritrovare se stesso.
Per certi versi mi ha ricordato la versione del cartone animato Anni 90, non solo dal punto di vista visivo e della rappresentazione dei personaggi, ma anche dall'impostazione della storia.
Non nascondo che mi ha intrigato questa nuova visione del personaggio che, nonostante i decenni di continuity e i processi di svecchiamento adoperati, dimostra di aver tutt'oggi molto da dire nonché un cast di comprimari sempre interessante.
I disegni di Cafu sono estremamente realistici, mi verrebbe quasi di definirlo come il nuovo Adi Granov.
La sua armatura di Iron Man, la nuova Mark di Tony, è un bel compromesso visivo tra il classico e l'idea di innovare con rispetto, non mi dispiace affatto, trasmette appieno la pesantezza del metallo.
Le sue tavole rispettano la moderna impostazione di pagina, permettono una facile lettura, consentita ed arricchita anche dai colori di Frank D'Armata che conferiscono dinamicità e senso di movimento.
Nel complesso quindi una buona lettura, un perfetto starting point per nuovi ma anche vecchi lettori.
La copertina dell'edizione in mio possesso è una variant realizzata dall'artista Marco Checchetto dedicata al crossover transmediale tra Marvel e Fortnite.
Non ho idea di chi siano i personaggi di Fortnite rappresentati, sono indietro di due decenni in ambito videoludico, ma non posso non celebrare la spettacolarizzazione dell'illustrazione di Checchetto, così ben equilibrata, dinamica, scenograficamente d'impatto tanto quanto lo sono le pose dei personaggi ritratti.
L'edizione proposta dalla linea editoriale Panini Marvel Italia rientra nel nuovo stile spillato ormai in voga da un annetto, con una particolare alla qualità di stampa e della carta.
Io personalmente continuo a preferite i TP e i cartonati che propongono più albi, ma è proprio un caso di "de gustibus".
Potete trovare il fumetto nella sua edizione regolare in edicola mentre le variant in fumetteria.

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"THE FLASH/ZAGOR - LA SCURE E IL FULMINE"

Soggetto e sceneggiatura Giovanni Masi e Mauro Uzzeo, disegni di Davide Gianfelice, copertina di Carmine Di Giandomenico, edito da Sergio Bonelli Editore.

Il tanto atteso crossover tra il velocista scarlatto (Flash) e lo spirito con la scure (Zagor) prende piede con questo primo esaltante albo.
Le copertine delle due edizioni, dividono perfettamente a metà una magnifica illustrazione di Carmine Di Giandomenico che rispecchia appieno l'essenza di questo crossover dove le barriere multiversali tra Central City e la Foresta di Darkwood si infrangono grazie a un misterioso personaggio che vediamo raffigurato in ombra di spalle.
Un bellissimo rimando al grande classico "Il Flash dei due Mondi" dove disegno e colore si compenetrano in un meraviglioso arricchirsi l'un con l'altro.
Che spettacolo gente!
La storia rispetta il dictat classico dell'incontro tra personaggi di case editrici differenti, in particolare c'è una spettacolarizzazione tale e l'inserimento di un personaggio chiave da ricordare il famoso crossover Anni 90 "Marvel vs DC".
Flash e Zagor, i loro mondi, sono perfettamente equilibrati e presentati all'occhio del lettore, sia esso un fan hardcore o un neofita di questo genere di letture.
Se l'incipit dedicato a Zagor ricorda alcune delle sue più recenti produzioni extraseriali, quello di Flash rammenta invece la serie tv.
È anche interessante la carrellata dei nemici di ambo gli eroi, da ambo le parti son bizzarri, colorati e tenaci nei loro obiettivi.
La storia ha un unico difetto, finisce troppo presto lasciando il lettore in fermente attesa per il proseguio.
I disegni di Gianfelice sono come sempre sensazionali e dinamici, un bel compromesso tra la narrazione popolare italiana e quella supereroica americana, con una impostazione di tavola non solo di facile fruibilità ma anche di ausilio nei tempi di lettura.
Secondo me quando la serie arriverà negli USA lascerà i lettori americani a bocca aperta!
Encomiabile ed importantissimo l'apporto del colore con la mano di Luca Saponti e la supervisione di Emiliano Mammucari.
Sinceramente ho trovato una migliore colorazione su queste pagine rispetto che su tantissime e famose serie americane.
Gli italiani sono bravi e secondi a nessuno in tutte le arti fumettistiche.
Nel complesso, vale la pena ribadirlo, un grandissimo e spettacolare numero d'inizio, forse addirittura più affascinante dell'equivalente dedicato al crossover tra Batman e Dylan Dog.
In ambo i casi comunque, ciò che più mi ha lasciato piacevolmente colpito è riuscire ad usare ed avvicinare dei personaggi apparentemente distanti tra di loro ma che in realtà hanno in comune molte caratteristiche ed atmosfere narrative.
A quando i nuovi albi? Ne ho bisogno!
Trovate l'albo a fumetti in tutte le fumetterie!

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Per questa settimana è tutto, l'appunto si rinnova Domenica prossima!
Speriamo di aver stuzzicato la vostra curiosità con qualche lettura!
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Lo Staff di Associazione Culturale Bergomix

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