domenica 11 aprile 2021

FUMETTI: I CONSIGLI DELLA SETTIMANA 15

Cari amanti della Nona Arte ed instancabili followers di Bergomix ben ritrovati al nostro consueto appuntamento settimanale dedicato alle nostre letture fumettistiche più particolari tra le centinaia che il mercato del fumetto in Italia offre tutti i giorni.

Attraverso le recensioni del nostro Presidente vi porteremo a scoprire incredibili titoli, ognuno particolare e tutti diversi tra loro.

"DRAGONERO IL RIBELLE #18" 

Soggetto e sceneggiatura di Stefano Vietti, disegni di Cristiano Cucina, Vincenzo Riccardi, Fabio Babich e Ludovica Ceregatti, copertina di Gianluca Pagliarani e Paolo Francescutto, edito da Sergio Bonelli Editore.

È uscito in edicola il nuovo numero di Dragonero, un albo che si presenta a noi lettori con una formula antologica di 3 racconti brevi collegati tra loro da un quarto racconto di intermezzi di collage.
È una lettura adatta sia ai fans hardcore della serie quanto ai lettori occasionali per lo meno consci della linea narrativa generale.
Un Gmor anziano accompagna il lettore in un viaggio attraverso i ricordi di brevi episodi, alquanto singolari, collaterali alla Ribellione che sta prendendo piede in tutto l'Erondar.
Da alleati impazienti di prendere d'assalto la capitale dell'impero allo sguardo sul futuro della magia, sino ad una minaccia sotterranea che potrebbe sconvolgere e ribaltare i fronti di battaglia dell'attuale conflitto.
In tutto questo cogliamo l'occasione per dare uno sguardo più approfondito al futuro in cui un vecchio orco a noi caro si muove, un futuro che pare non più così tranquillo come potevamo immaginarlo.
Ai disegni si alternano quattro firme importanti che, sebbene siano diverse tra loro, hanno in comune diversi aspetti.
Dalla ritmica dinamicità delle tavole alla cura dei dettagli, da una visione registica colma d'azione ad inquadrature che enfatizzano gli scenari in cui si svolgono gli eventi narrati negli albi.
Bianco e nero, luce e oscurità, emozioni contrastanti emergono dalle tavole della storia.
Una bella lettura, di puro intrattenimento, che scorre via piacevolmente.
La serie a fumetti di Dragonero si conferma tra quelle di maggior qualità, narrativa ed artistica, nella scuderia Bonelli.
La copertina di Gianluca Pagliarani, arricchita dai colori di Paolo Francescutto, immortala Ian, il nostro intrepido eroe, in tutta la sua epicità.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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"X-MEN: THE CLASSIC COLLECTION" 

Cofanetto edito da Panini Comics, contiene "X-Men: Dio Ama, l'Uomo Uccide - Edizione Estesa" e "Giant-Size X-Men 1: Tributo Wein & Cockrum".

Un'edizione prestigiosa, al contempo di lusso e celebrativa quella dedicata a questi due gioielli MARVEL, uno il remake tributo al grande classico che lanciò gli X-Men nell'Olimpo dei fumetti americani, l'altro un vero e proprio fumetto speciale, definito da noi grandi appassionati una graphic novel, che sviscera le tematiche delle serie mutanti della Casa delle Idee.
"Giant-Size X-Men 1: Tributo a Wein & Cockrum" è un'opera che celebra il primo numero che riplasmò gli X-Men di Stan Lee, ponendoli dapprima nelle mani di Len Wein e poi, subito dopo in quelle di Chris Claremont.
Dai semplici studenti studenti dello Xavier Institute, la scelta di Wein ricade sul proporre un team dall'ampio respiro internazionale, con personaggi totalmente differenti tra loro e caratterizzati da un fascino maturo.
Non si tratta di un gruppo che va d'accordo, anzi, semmai sono ancor più divisi e litigiosi di quanto lo fossero gli Avengers degli inizi.
Eppure anche così rappresentano appieno l'emarginazione, il diverso verso cui si nutre una forte diffidenza, punto narrativo cardine della serie.
Non c'è lo spazio per lo scontro di dottrine filosofiche tipico della serie originale, il nuovo gruppo deve buttarsi immediatamente a capofitto in una missione di salvataggio e di recupero sull'isola di Krakoa, meta che si rivelerà essere molto più di una palla di fango in mezzo all'oceano.
Questa pubblicazione conserva i testi di Len Wein ed affida a ben 61 disegnatori, tra cui le eccellenze italiane Valeria Schiti, Mattia Iacono, Matteo Lolli, Emanuela Lupacchino, Roberto Poggi, Marco D'Alfonso e Marco Checchetto, il privilegio di rielaborare la visione originale di Dave Cockrum realizzando tavole nuove di zecca.
In alcuni casi si tratta di un vero e proprio omaggio all'originale, in altri casi di tavole con inquadrature da prospettive differenti.
Il volume contiene, per la gioia di noi lettori, anche la versione originale, la Storia con la S maiuscola dei mutanti Marvel.
"X-Men: Dio Ama, l'Uomo Uccide - Edizione Estesa" è un volume che ripropone la, forse più grande, graphic novel intimista dedicata agli X-Men, un racconto che a quasi 40 anni dal suo debutto continua ad essere, nel corso dei decenni, di un'attualità disarmante, tanto da essere stata fonte d'ispirazione una ventina di anni fa per lo spettacolare "X-Men 2" del regista Bryan Singer.
Perfettamente inquadrata, anche grazie all'apporto artistico (disegni e filtri colore) di Brent Anderson, nel contesto degli Anni 80, la storia tratta della piaga del razzismo, del fenomeno dei predicatori televisivi, della rottura e sospensione di rivalità tra la corrente filosofica di Xavier e di Magneto, della crudeltà umana che non si ferma neppure innanzi all'innocenza dei fanciulli.
Al di là dei poteri o dei costumi degli X-Men o ancora delle armi dei Purificatori, è proprio il crudo realismo delle tematiche di odio e tolleranza, di paura e fanatismo, di pace e guerra, ad essere in perno della narrazione, mai così intima, mai così complessa in un fumetto.
È inaspettatamente anche una storia di figli e genitori, di mentori e allievi, di decisioni che possono influenzare il futuro di diverse generazioni.
Quanto di attuale c'è nelle movenze e nelle parole populiste, apparentemente bigotte, del Revendo William Stryker?
E quanto c'è di vero nel discorso finale di Ciclope, un momento che forse, più della Saga di Fenice Nera, segna definitivamente il passaggio dall'adolescenza all'età adulta della squadra degli X-Men!
Questa edizione presenta ulteriori tavole realizzate appositamente dallo stesso Brent Anderson, che ricollega la storia al moderno racconto "X-Men: Nero - Magneto", una serie di inserti speciali di approfondimento tra cui anche la proposta originale, poi mai concretizzata, del disegnatore Neal Adams.
Un vero spettacolo un gioiello che da Marvel Fan di vecchia data ho amato alla follia!
L'edizione proposta da Panini Comics è quella di un robusto cofanetto contenente i due volumi cartonati di lusso, con una qualità di stampa sopraffina.
Il rapporto qualità/prezzo è ottimo, 36 Euro è un ottimo spendere per un prodotto di questo tipo, una pubblicazione che un vero True Believer, come ci chiamava Stan Lee, non può farsi sfuggire.
Potete trovare l'opera a fumetti in libreria e in fumetteria.

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"HIMORTA - LA CARTA DEL FUOCO" 

Sceneggiatura di Angela Silleni, disegni di ChocoArtist, promosso dalla cosplayer-influencer Antonella Arpa in arte Himorta, edito da Mondadori Electa.

Con un media come il Fumetto, le possibilità narrative ed artistiche sono infinite, ed è così che alcuni editori iniziano a guardarsi intorno, trovando e proponendo talvolta prodotti transmediatici.
"Himorta- La Carta del Fuoco" ne è un chiaro esempio, una pubblicazione a fumetti legata al fenomeno non tanto del cosplay quanto degli influencer sui social media, in particolare in questo caso di Instagram.
La protagonista è ispirata ad una delle più note cosplayers italiane, Antonella Arpa, conosciuta a livello televisivo con l'alias "La Manga" nel programma televisivo "Avanti un Altro" di Canale 5 Mediaset, a livello cosplay e Instagram con lo pseudonimo di "Himorta".
La storia è un racconto che strizza l'occhio al Fantastico giapponese, in particolare al genere majokko.
Non sfuggiranno al lettore più attento i rimandi narrativo visivi alla classica serie animata di Sailor Moon (diversa assai dal manga d'origine), o all'opera Magic Knight Rayearth delle Clamp o ancora al fenomeno di Yu-Gi-Oh di Kazuki Takahashi.
C'è un po' di innocenza da Sense of Wonder della Silver Age in queste pagine, ci sono rimandi a episodi di vita vissuta di Himorta come il rapporto tra lei e il proprio fandom.
Trovo interessante la scelta di far svolgere parte della storia a Lucca Comics, il palcoscenico del Fantastico (non solo fumetti e cosplay) più importante d'Italia.
Forse pecca talvolta in ingenuità, in un già detto che oggigiorno potrebbe stonare a seconda dei punti di vista, mentre il cliffanger finale compie decisamente un passo troppo lungo.
A livello artistico trovo l'operato di ChocoArtist interessante, una prova a tratti forse un poco acerba a tratti ben congegnata nelle tavole interne, ma con diversi punti interessanti, che ricerca il giusto equilibrio tra una visione orientale ed una occidentale.
Certo è che lo stile dell'artista promette bene e potrebbe esplodere ancor più!
La costruzione anatomica, il senso di movimento sono ben saldi e incisi su carta.
Siamo lontani ovviamente dal livello qualitativo di opere come W.I.T.C.H. o LYS o WINX a cui forse si dovrebbe fare riferimento per questo genere di prodotti, ma comunque c'è una visione d'insieme che si fa apprezzare.
A parte poche tavole, la mancanza scenografica rischia di giocare a sfavore della fruibilità della tavola, dell'incanto tra opera e lettore.
L'attenzione è tutta incentrata sui personaggi, che ben rispecchiano il target a cui il volume si rivolge.
La copertina è affascinante, intrigante e di puro impatto, decisamente ben costruita e con sfumature colorate ben fatte.
Un'operazione nel complesso curiosa, particolare, certamente una celebrazione della nota Instagram Influencer, ai cui fans è indirizzato questo volume estremamente di nicchia.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria.

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"TOPOLINO #3411" 

Edito da Panini Comics, copertina di Francesco D'Ippolito, direzione editoriale di Alex Bertani.

Un nuovo numero di TOPOLINO è approdato in edicola, con un gran carico di storie all'insegna dell'intrattenimento.
La copertina, realizzata da Francesco D'Ippolito con i colori di Mario Perrotta, è estremamente plastica nel ritrarre uno Zio Paperone preoccupato in un deposito preso d'assalto dai Bassotti.
Un'illustrazione tanto semplice quanto perfetta, estremamente equilibrata.
Apre l'albo la consueta illustrazione umoristica di Silvia Ziche, dedicata una volta tanto alla Banda Bassotti.
Ed è sempre l'artista Silvia Ziche a firmare sceneggiatura e disegni del racconto d'apertura "La Banda Bassotti e il Furto quasi perfetto", la storia che segna il ritorno della grande firma umoristica italiana sulle pagine del settimanale.
Un racconto all'insegna del puro humor che gioca tanto sull'avidità di Zio Paperone e che introduce un nuovo personaggio della famiglia dei Bassotti, Belinda Bassotta, ricalcata sull'immagine iconica della donna moderna e grintosa delle opere della Ziche.
Il tratto dell'artista gioca moltissimo sulla plasticità recitativa del viso dei protagonisti, conferendo anima alle vignette.
La seconda storia "Mai più limousine", sceneggiata da Vito Stabile e disegnata da Marco e Stefano Rota è un'avventura dal sapore di altri tempi incentrata sul legame tra un maschio e la propria auto.
Un cambiamento inaspettato nella vita di Zio Paperone che lo riporterà sui propri passi, intraprendendo persino un viaggio all'insegna con la sua antica nemesi Cuor di Pietra Famedoro.
Seppure di stampo classico, lo stile "old school" di Marco e Stefano Rota ben si addice a questo racconto.
La terza storia dell'albo ci fa voltare pagina, portandoci a Topolinia.
"Pippo e la Tettoia Indispensabile" soggetto e sceneggiatura di Rudy Salvagnini, disegni di Cristian Canfailla, porta in scena la pressoché totale e dominante pazzia no-sense di Pippo, regalandoci momenti di pura ilarità.
Ancor più quando la stramberia del nostro pippesco amico si dimostra un caso non unico in quel di Topolinia!
La costruzione della tavola e dei disegni di questa storia si dimostrano essere un classico esempio di scuola disneyana, con rotondità e morbidezza dei personaggi e la cura ai dettagli scenografici.
La quarta storia dell'albo è incentrata su Paperino, la sua tenacia e la sua pigrizia.
"Paperino e la poltrona dei poltroni", soggetto-sceneggiatura di Sisto Nigro e disegni di Mattia Surroz parte dal tema delle pubblicità martellanti che ci assillano in televisione, radio e social networks, per confezionare una storia attorno a Zio Paperino.
Un racconto che da una situazione di riposo ci lancia in una corsa disperata, sino al gran finale.
I disegni di Surroz sono davvero encomiabili, rispecchiano il timbro di Zanchi, Freccero e D'Ippolito, sono morbidissimi e dinamici, perfetti per il mondo dei paperi.
La quinta storia "Gambadilegno in: dove non osano le aquile" fa già sorridere dal titolo.
Gabriele Mazzoleni ai testi e Sergio Cabella ai disegni ci divertono con un racconto dove l'amichevole villain Gambadilegno, accompagnato dal fidato ma non troppo Sgrinfia, è impegnato a recuperare un bottino.
La fortuna, come suo solito, non è dalla parte del vecchio Pietro, e da qui ne nasce una serie di tentativi infruttuosi uno più comico dell'altro.
I disegni di Cabella sono sempre un bel vedere, ricchi di dettagli, con personaggi dinamici che recitano con viso e corpo.
Sesta storia un ghiotto antipasto della nuova saga di "Area 15".
"La Combo perfetta", soggetto-sceneggiatura-disegni di Claudio Sciarrone ci riporta nel mondo dei videogiochi e vede per protagonisti Quo, Qua e i membri dell'esclusivo club AREA 15.
Un tema per più generazioni quello dei videogiochi, adatto al tratto moderno ed iperdinamico di Sciarrone.
Poche tavole ma sufficienti per sconvolgere positivamente lo sguardo del lettore.
Chiude l'albo una tavola autoconclusiva de "I Primi-tonti" di Nicola Tosolini all'insegna dello humor dei paperi preistorici.
Una lettura nel complesso divertente e che aiuta a staccare la spina dalla routine quotidiana.
TOPOLINO si conferma, un numero dopo l'altro, una delle pubblicazioni italiane più fresche adatta a tutte le età.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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"CONOSCERE IL VINO - MANUALE A FUMETTI PER BERE CON GUSTO" 


Un'opera di Francesco Scalettaris
 e Gio Di Qual, edita da BeccoGiallo Editore.

Il Fumetto è un potente media di comunicazione e di intrattenimento, alla stregua di un mantra lo ripeto da quasi due decenni.
L'opera che ho letto è un classico esempio di come la Nona Arte unisca narrazione letteraria e visiva per snocciolare nozioni d'apprendimento, in questo caso in campo enoculturale, comunicando con il lettore, coinvolgendolo in un'esplorazione cognitiva sensoriale.
Il fumetto di Scalettaris e Di Qual è un viaggio "from zero to hero" di un giovane alla scoperta del mondo del vino, dalla coltivazione della vite nei secoli alla vendemmia, sino alla creazione e distinzione dei diversi marchi e alla loro degustazione.
È una lezione culturale, dove ci si sofferma su metodi, strumenti e tecniche, su momenti storici ed, ovviamente, sulla distinzione tra vini.
A tal proposito ho trovato davvero ben fatta l'applicazione dell'uso del colore per aiutare a comprendere la diversità di età e di tipologia di prodotti vinicoli.
Il disegno, di derivazione umoristica, è, nella sua semplicità lineare, a tratti emotivo nelle riflessioni dei personaggi umani e a tratti ricercato nella cura ai dettagli tecnici.
È essenzialmente, come suggerisce il sottotitolo, un manuale per apprendere l'arte della degustazione del vino e uno strumento notevole per aumentare il proprio bagaglio culturale.
Una piacevole ed intrigante lettura, che può trovare posto in libreria anche nel settore culinario oltre che fumettistico.
L'edizione proposta da Beccogiallo Editore è quella di un brossurato importante, con una consistenza cartacea delle pagine interne decisamente notevole.
Il rapporto qualità/prezzo è decisamente discreto (144 pagine a fronte di 18€ di prezzo di copertina), considerando comunque che si tratta di una pubblicazione di nicchia, ricercata, realizzata ex novo e non d'importazione.
Potete trovare il fumetto in libreria e nelle migliori fumetterie, oppure richiederlo in prestito presso la vostra biblioteca civica di riferimento.
Se proprio non lo trovate potete acquistarlo direttamente anche sul sito dell'editore al link: https://www.beccogiallo.it/prodotto/conoscere-il-vino/

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"DYLAN DOG MAGAZINE 2021" 


Contiene due storie, "Il Gioco dell'Amore e dell'Odio" sceneggiatura di Paola Barbato e disegni di Alessandro Baggi, "Charles non vuole andare" sceneggiatura di Andrea Cavaletto e disegni di Franco Saudelli, copertina di Bruno Brindisi, edito da Sergio Bonelli Editore.

Due racconti, uno dai toni classici e l'altro sperimentale, che consacrano questo numero speciale del magazine di Dylan Dog.
"Il Gioco dell'Amore e dell'Odio" è una storia di mistero con una deriva splatter, un racconto intrigante che sconvolge e coinvolge tanto l'indagatore dell'incubo quanto il lettore, sfociando poi in una macabra commedia degli equivoci.
Il lettore uomo si immedesima facilmente in Dylan Dog, qui presentato come un boyfriend in affanno, sull'orlo di interrompere una relazione per mancanza di vedute e feeling comuni con la propria partner.
Interessante il quesito sollevato, la colpa di chi è?
Quante volte, siate sinceri, vi siete ritrovati nella vostra vita in situazioni simili?
Certo, nessuno ha poi intrapreso un'odissea senza tregua per salvare chi pensavamo perduto, o perlomeno non come Dylan che si ritrova letteralmente in un incubo al confine tra l'assurdo e il macabro.
Ai disegni troviamo un Alessandro Baggi in stato di grazia, con un tratto sinuoso, una cura per i particolari esemplare.
Scenografie ben strutturate si riempiono di un cast di personaggi enorme, dai protagonisti ai ruoli secondari sino alle comparse, nulla è tirato via.
Per non parlare di uno stile registico degno dei miglior film di Hollywood, con quell'accentuazione sulle dinamiche splatter che, nella loro semplicità, sono sconvolgenti.
Una lettura di puro gusto, lo stile di Baggi ha perfettamente tradotto il racconto di Paola Barbato, lo ha plasmato in uno spettacolo artistico visivo.
Pop Art e Romanticismo si fondono in un unico segno, rendendo l'esperienza viva e tangibile.
"Charles non vuole andare" è un racconto breve che cita lo stile de "Ai confini della Realtà", dove il sovrannaturale si palesa pian piano sino all'incredibile finale.
Una storia sperimentale, non tanto nel racconto di Cavaletto, che omaggia grandi come Dickens e Allan Poe, quanto nel tratto autoriale e meno popolare di Saudelli e nel trinomio di colore a tinte puatte bianco, nero e rosso.
Dylan ai confini dell'impossibile, alle prese con un poltergeist atipico, non malvagio, non perduto, ma terribilmente spaventato dal trapasso.
In un certo senso è forse lo scomparso qui a dover accettare le fasi del lutto, ignaro che le sue azioni influiscano negativamente sui propri cari.
Un altro lato dell'incubo a cui in nostro Dylan non si sottrae.
Sono particolarmente colpito come, sia in questo albo, che nell'ultimo numero della serie mensile, non vi sia traccia di Groucho (tranne un breve e alquanto intangibile cameo nella storia di Cavaletto e Saudelli), figura che in questi racconti in effetti stonerebbe.
Ad ogni modo, un bell'acquisto, una lettura consigliata, che intrattiene ed aiuta a staccare la spina dall'ordinaria routine.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia.

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"NONOSTANTE TUTTO" 


Un'opera di Jordi Lafebre, edita in Italia da Bao Publishing.

Tempo e sentimento sono i cardini di questo racconto a fumetti, dove due vite si toccano, si distanziano, viaggiano parallele sino a rincrociarsi definitivamente.
Jordi Lafebre compone quello che, commercialmente parlando, etichetteremmo come una graphic novel dai toni romantici dove il tempo non procede lineare ma scorre all'indietro per poi ricominciare in senso opposto.
L'autore ne spiega il motivo per bocca di uno dei suoi stessi personaggi, lo fa con toni scientifici ed umanistici, arrivando persino a rompere le barriere dello spazio tempo nel Capitolo 7.
L'Amore diviene una delle forze principali dell'universo, nella narrazione è un elemento così forte da permeare ogni accadimento, quasi ci trovassimo innanzi ad un'evoluzione del dolce stilnovo.
I personaggi sono così umani, così empatici, lettori e lettrici ci si possono facilmente immedesimare.
Le ambientazioni sono tra le più svariate e incredibili, divengono parte essenziale del racconto ed affascinano tanto quanto i protagonisti del racconto.
Passato, presente, futuro, progresso e macerie si intersecano, plasmano plasticamente e dinamicamente lo svolgersi degli eventi.
A livello artistico la sintesi visiva di Lafrebre ricorda un'impronta non molto distante da quella di Stefano Turconi, dove il realismo si inclina e si deforma sotto un'influenza stilistica prettamente umoristica.
Le sue tavole di facile leggibilità, avvolgono lo sguardo del lettore con la cura al dettaglio scenografico ed anatomico e dei toni accesi di tinte pastello piatte eppure così variegate.
Un racconto che dire emozionante è dir poco, coinvolgente dalla fine all'inizio e viceversa.
È incredibile come la singolare idea temporalnarrativa di Lafrebre spalanchi scenari e tecniche totalmente inediti.
Sicuramente una delle più belle letture da me fatte in questo ultimo semestre.
L'edizione proposta da Bao Publishing è quella di un corposo volume cartonato, con una qualità di stampa e consistenza cartacea davvero pregiate, per un incredibile rapporto qualità/prezzo.
Per come la vedo io, 20€ di prezzo di copertina per oltre 150 pagine a colori in siffatta qualità è un buon spendere.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria, oppure richiederlo in prestito alla vostra biblioteca civica di riferimento.

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"DR. STRANGE - CHIRURGO SUPREMO" 


Sceneggiatura Mark Waid, disegni di Kev Walker, copertina di Phil Noto, edito in Italia da Panini Comics.

Mark Waid amplia la magica formula Marvel, supereroi con superproblemi, mostrandoci un Dottor Strange alle prese sia col suo ruolo di Stregone Supremo sia col ruolo di medico chirurgo!
Dopo aver recentemente recuperato l'uso delle mani, Stephen Strange ha deciso di mettere a disposizione del prossimo le sue capacità mediche per casi estremi dove tutti gli altri gettano la spugna.
Un ruolo non facile che complica la vita del caro Stephen, messo a dura prova nei suoi intenti.
E come se non bastasse si trova tra le mani un altro bel mistero: chi lo sta derubando?
Mark Waid ci porta in uno strabiliante viaggio sulle montagne russe tra corsie di ospedale, sale operatorie, combattimenti con metaumani e mondi magici.
Il lettore si trova innanzi ad intrattenimento e spettacolo puro, alimentato da un Sense of Wonder che non si vedeva da tanto tempo.
Vengono stabilite ulteriori regole magiche, vengono affrontate sfide al di là dell'umana comprensione, si dischiudono mondi nei mondi, scienza e magia si compenetrano con una logica pazzesca.
Non si poteva trovare disegnatore migliore di Kev Walker che ci regala tavole bellissime, che uniscono dinamicità e soluzioni moderne alla Dan Mora con le visioni psichedeliche di Steve Dikto.
Personaggi e scenografie sono curati nei minimi dettagli, la recitazione è affidata tanto alle espressioni del volto quanto al linguaggio del corpo.
Walker coinvolge il lettore, rende empatiche le fatiche di Strange, ci trascina letteralmente in questa avventura con una potenza artistico visiva non dissimile da un blockbuster hollywoodiano.
Tavole di immediata leggibilità scorrono fluide innanzi ai nostri occhi, con un ritmo sostenuto ma mai a scapito della trama.
Nel complesso una bella lettura, forse tra le migliori fatte nell'ultimo paio d'anni targate "Doctor Strange", ma d'altronde non c'è da stupirsi, se trovi un team creativo che ama e conosce bene il personaggio, può uscirne fuori un vero gioiello.
L'edizione proposta dall'editore Panini Comics è quella del classico e ben rodato formato Marvel Collection, un cartonato di eccelsa qualità ad un prezzo vantaggioso.
Il rapporto qualità/prezzo è come sempre all'altezza delle aspettative, 17€ di prezzo di copertina per 136 pagine a colori in questo formato è per me un buon spendere.
Potete trovare il fumetto in libreria e in fumetteria oppure richiederlo in prestito alla vostra biblioteca civica di riferimento.

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"DYLAN DOG #415" 


Sceneggiatura di Gabriella Contu, disegni di Andrea Chella, edito da Sergio Bonelli Editore.
È un numero particolare quello di DYLAN DOG che ho appena letto, dove l'indagatore dell'incubo si trova alle prese con un caso molto più terreno che "metafisico", una vera e propria indagine per omicidio, un thriller moderno dove "Arancia Meccanica" incontra il romanzo "Le Avventure di Oliver Twist" di Charles Dickens.
È una storia di denuncia della povertà moderna, di emarginati, di potenti che sfruttano i deboli, di bullismo, un vero e proprio turbinio di situazioni atipiche per Dylan Dog, che lo coinvolgono, al pari del lettore, dall'inizio alla fine.
Seppur con toni diversi, avevo già letto una storia simile, ormai di parecchi anni fa, quando J.Michael Straczyski scriveva "Amazing Spider-Man" e trattava tematiche simili, dalla piaga della povertà al bullismo e della comunità di giovani poveri per le strade di New York costretti talvolta a rubare.
In questo albo l'ambientazione è contemporanea londinese, eppure fa male vedere come, col passare del tempo, certi fenomeni non siano stati arginati e curati, come la rabbia continui a crescere ed alimentare violenza, arrivando a sfociare i situazioni estreme.
Un racconto, ribadisco, atipico per la serie ma che mi ha coinvolto dalla prima all'ultima tavola.
Ai disegni troviamo il talento di Andrea Chella, il cui tratto ha sposato la corrente artistica di autori come il copertinista Gigi Cavenago o Emiliano Mammucari e Davide Gianfelice.
Uno stile realistico ma dinamicamente fluido, dove bianco e nero si compenetrano sino a delineare i confini delle vignette, dove essenziale e dettaglio si alternano equilibratamente.
Nel complesso quindi una bella lettura, dal ritmo serrato, che intrattiene il lettore tenendolo incollato dalla prima all'ultima pagina.
Mi è davvero piaciuta per quanto, sarò ripetitivo, fuori dalle corde della serie eppure al contempo così convincente.
La copertina è firmata come sempre da Gigi Cavenago, che colpisce l'occhio del lettore con un'inquadratura che mi riporta alla mente le "visioni" della banda dei giovanissimi fuorilegge della foresta di Sherwood nel "Robin Hood" di Ridley Scott.
Le tinte rosse, come il sangue delle vittime versati, sfumano ed arricchiscono un'illustrazione perfettamente equilibrata nella composizione.
Lo sguardo di Dylan nei confronti dei personaggi mascherati rende appieno l'effetto sorprendente dell'albo.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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"DAMPYR #253" 


Sceneggiatura di Mirko Perniola, disegni di Paolo Raffaelli, copertina di Enea Riboldi, edito da Sergio Bonelli Editore.

Uscito fresco fresco in edicola, il nuovo numero di DAMPYR, appartiene a quegli albi celebrativi degli 80 Anni della Bonelli e si presenta al lettore con quella caratteristica che mi stregò sin dal mio primo approccio con la serie, un albo autoconclusivo con ambientazione italiana.
Ed è proprio con quella mia prima lettura dampyriana "Il Grande Fiume", che in parte si ricollega questa nuova storia, ambientata nella bassa ferrarese, con un ascendente horror davvero forte.
Perniola tesse e ci regala un racconto che estrania dalla continuity narrativa principale, riportando Harlan in Italia sulle tracce di un mortale mistero spettrale legato ad un ospedale psichiatrico abbandonato del paesello di Pontemorto.
Il lato sovrannaturale, dapprima tenue come una leggenda urbana, si afferma sempre più di pagina in pagina, sino all'incredibile finale.
Dampyr stavolta non è accompagnato dai fidi compari Tesla e Kurjack, ma può avvalersi di una vecchia e sensuale conoscenza e un gruppetto di abitanti del paesello ferrarese, pedine essenziali per lo svolgersi della trama.
È un'indagine sovrannaturale davvero coinvolgente, che ti sorprende dietro ogni curva senza farti intuire quale potrebbe essere il finale.
Ai disegni troviamo Paolo Raffaelli, un artista di stampo prettamente realistico, in grado di sposare il tradizionale stile popolare bonelliano con un impronta autoriale non troppo distante, se vogliamo, da quella di Marco Turini e Alberto Ponticelli.
Un tratto "sporco" che non preme o grava sulla resa di vignette e tavole, in grado di fornirci scenografie straordinariamente dettagliate e personaggi reali e vivi.
Ci sono delle vignette in cui i dettagli delle persone ricordano addirittura lo stile del Mantegna nella cura delle parti anatomiche!
Non so voi ma nel leggere la storia mi sono sentito trasportato in quella realtà ferrarese.
La copertina è firmata ancora una volta da Enea Riboldi, che ci regala un bel ritratto dell'eroico protagonista della serie, con una definizione secondo me più curata rispetto al solito.
Nel complesso una bella storia, con un canovaccio magari non originale ma che sicuramente fa mangiare la polvere a storie di genere più note, ad esempio la pellicola "Esp" di Minihan e Ortiz.
Una lettura che mi ha soddisfatto ed intrattenuto, ad un prezzo popolare, spendere 4,40€ per 93 tavole realizzate ex novo ad hoc è un vero e proprio regalo agli amanti della Nona Arte come me.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia!

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E anche per questo appuntamento è tutto, speriamo di avervi incuriosito con una delle nostre recensioni!
I nostri consigli alla lettura tornano puntuali settimana prossima.
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Lo Staff di Associazione Culturale Bergomix

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