mercoledì 14 settembre 2022

NUOVI CONSIGLI ALLA LETTURA 02: 7 CRIMINI VOL.3 - L'ESTORSIONE

Carissimi amici amanti della Nona Arte bentornati sul nostro blog.
Come promesso continua la nostra agenda di consigli alla lettura e recensioni, nella sua formula rivista e, dobbiamo essere sinceri, già apprezzata da diversi di voi.
Il nostro Presidente, quest'oggi, vi consiglia il nuovo volume di una serie a fumetti, totalmente italiana, che potete trovare facilmente in libreria o nella vostra fumetteria di fiducia.
Dedicato al mondo del crimine, in particolare dei sette delitti esemplari considerati tra i più efferati, il volume non presenta solo un'avvincente storia a fumetti, ma vanta anche un ventaglio di ricchi ed approfonditi redazionali curati, tra gli altri, dall'esimio criminologo Massimo Picozzi.

"7 CRIMINI VOL.3 - L'ESTORSIONE"





Editore: Tunué
Sceneggiatura: Katja Centomo ed Emanuele Sciarretta
Disegni: Bruno Cannucciari ed Emilio Lecce
Copertina: Marco Caselli
Formato brossurato, 96 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina 14,50€

L'ho subito pensato e non l'ho mai nascosto, "7 CRIMINI" è una serie a fumetti davvero spettacolare, una delle poche pubblicazioni seriali italiane la cui uscita aspetto sempre con trepidazione.
L'idea, partorita, strutturata e sceneggiata da Katja Centomo ed Emanuele Sciarretta colpisce nel centro del bersaglio, proponendo una lettura in grado di affascinare non solo gli appassionati del genere crime, ma anche i lettori di buoni fumetti.
Prendendo forse ispirazione dal filone boccaccesco, gli scrittori prendono e propongono un gruppo di persone che non si conoscono, estraniandoli dal contesto del quotidiano e rinchiudendoli, complice il tempo avverso in alta montagna, in un rifugio.
Qui, tra le pareti di una zona sicura, uno degli escursionisti si rivela essere un giudice, in grado d'incantare con la propria arte oratoria, tutto il gruppo, raccontando, di volta in volta, un caso simbolo dei cosiddetti sette crimini esemplari.
Dopo la truffa e la violenza è la volta dell'estorsione.
Il racconto prende il via con una scioltezza ed un ritmo che ti incantano di pagina in pagina, proponendo al lettore un mistero tutto da scoprire.
Non si può non empatizzare con le emozioni dei personaggi coinvolti, tutte vittime di un grave crimine il cui movente viene, come tradizione vuole, rivelato solo alla fine.
Uno dei motivi che mi spingono a dire che la serie è fenomenale, è la capacità di rendere reali e concreti gli scenari di fondo, proponendo inoltre personaggi che possono tranquillamente essere persone comunissime, nostri parenti, vicini o amici di vecchia data.
La caratterizzazione dei personaggi, delle vittime quanto dei criminali, è senza dubbio perfetta, rendendoli ognuno diverso dall'altro, originale ed affascinante.
Trovo inoltre ben equilibrato il salto narrativo dalla "platea" del rifugio al "palcoscenico" degli eventi.
Ogni personaggio viene intelligentemente mosso su una scacchiera ben preparata, ogni mossa e contro mossa sono ben studiate e di facile comprensione anche da chi, come il lettore, può non masticare il linguaggio e le procedure giuridiche.
Ai disegni troviamo due autori, Bruno Cannucciari che si occupa del preambolo introduttivo e dei diversi interludi, e Emilio Lecce a cui è spettato illustrare il racconto attorno al quale si regge il volume stesso.
Entrambi di stampo prettamente realistico, trovano, come i migliori talenti italiani, nel bianco e nero la loro completezza narrativo visiva.
Uno storytelling ben ritmato e trainante in ambo i casi, ben consci dei limiti a cui possono portare la narrazione per immagini.
Ma le loro somiglianze finiscono qui, in quanto il loro tratto risulta deliziosamente diverso.
Bruno Cannucciari ha un'impostazione della tavola a tratti più sperimentale, in grado di scegliere con saggezza quando sfruttare i canoni classici della gabbia e quando usare una regia più ampia e dai toni serial televisivi.
Le sue tavole, come del resto le vignette, risultano belle ricche, con scenografie curate ad hoc, costumi ben portati dai personaggi e un'ottima resa emotiva di quest'ultimi.
Potrebbe suonare strano, ma il suo tratto, estremamente vivo, mi sembra un ottimo compromesso tra le visioni di Stano e Mastantuono.
C'è tanta energia nelle sue vignette, che permette alla lettura di mantenersi su alti ritmi.
Emilio Lecce ha un'impostazione più autoriale, che mostra notevole cura sulla rappresentazione anatomica e gestuale dei personaggi.
La sua visione sfrutta una gabbia classica, arricchita da un tratteggio dove i bianchi vengono modellati col nero.
Ogni singolo delineamento, ogni contorno, è come un preciso colpo di bisturi che va a scolpire un piccolo capolavoro.
Sguardi e recitazione anatomica risultano provvidenziali per la riuscita della sua narrazione visiva, proponendo così tavole di immediata comprensione e facile fruizione.
Il suo è un tocco magico, soprattutto nei momenti più tragici e tristi del racconto, riuscendo a portare al lettore l'immagine giusta, al fine di delineare l'atmosfera del momento.
Nel complesso una splendida lettura, come già detto, davvero affascinante.
Un bell'esempio di ottimo fumetto italiano, un progetto che numero dopo numero, conferma le ottime impressioni iniziali.
L'editore ha scelto, per me, un'ottima soluzione grafico visiva, un bel tomo brossurato di qualità ma, al contempo, non troppo ricercato, così da riuscire a mantenere il prezzo di vendita sugli standard del genere, mantenendo un valido rapporto qualità/prezzo.
Potete trovare il fumetto e recuperare i due volumi arretrati in tutte le librerie e nelle migliori fumetterie.
Datemi retta, è una serie ben pensata ed ottimamente realizzata, sulla quale vale la pena spendere tempo di lettura.

Che ne pensate cari followers? Vi abbiamo solleticato la curiosità? 
Prossimamente nuovi consigli alla lettura nel fantastico mondo della Nona Arte.
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LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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