sabato 5 febbraio 2022

I CONSIGLI ALLA LETTURA 31: DIABOLIK 900°EPISODIO!

Ben ritrovati carissimi amici ed amanti della Nona Arte!
Anche oggi, attraverso la recensione del nostro Presidente, siamo a proporvi un nuovo interessante fumetto!

"DIABOLIK - ANNO LXI N.2 - 900°EPISODIO - NOVECENTO MINUTI DI FURORE"





Una pubblicazione di Astorina.
Soggetto di Mario Gomboli e Andrea Pasini, sceneggiatura di Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro, disegni di Sandro Giordano (matite), Jacopo Brandi (chine) e Giuseppe Palumbo (matite e chine), copertina di Matteo Buffagni
Brossurato, 130 pagine bianco e nero, prezzo di copertina 2,80 Euro.

Un albo speciale per festeggiare l'episodio numero 900 dell'inedito mensile e che rientra a pieno titolo tra i gioielli, i must have, dei 60 Anni della serie.
Una storia che si ricollega alla continuity formativa della serie a fumetti, un racconto che pesca a piene mani dal passato, per proporre al lettore una svolta raccontata nel presente che va a colpire duramente il Re del Terrore e la sua storica partner in crime Eva Kant.
"Novecento Minuti di Furore" è un episodio che coinvolge emotivamente il lettore e riesce a trascinare sia il fan più accanito che il lettore neofita spinto dalla curiosità.
Come dico sempre, alcune delle migliori storie d'intrattenimento di Diabolik, sono quelle che mettono in seria difficoltà il suo protagonista, e questa non fa eccezione.
Vi dirò di più, forse per la prima volta da diverso tempo, il racconto proposto a noi lettori mette davvero in crisi il nostro amato Re del Terrore, andando a colpirlo laddove è più vulnerabile, decostruendolo, spingendolo in una sorta di caverna dalla quale uscire solo una volta abbracciato tutta la sua essenza.
Diabolik qui rivive, per certi versi, un breve ritorno alle origini, riproponendo anche in chiave di puro omaggio, un passaggio trasposto persino a livello cinematografico.
Un numero che forse soffre dell'obbligata mancanza di Ginko, suo storico rivale, e che mette un pelo da parte Eva Kant, concentrandosi tantissimo su Diabolik, sulla sua anima, sulla sua storia, giocando molto con quel suo celare le emozioni in un momento di rabbia e tensione pura e di porsi in perenne sfida con l'avversario.
E' un intrigo molto particolare quello che prende piede tra queste pagine, che emoziona, che non stanca, e che, con un pò di stupore, non si rivela mai banale nella propria risoluzione.
Uno dei passaggi che più colpiscono, che rende manifeste le intenzioni degli autori, è quello che vede per protagonista la sua storica vettura la Jaguar E-Type.
L'avversario che lancia una sfida ardua a Diabolik viene presentato e descritto come un archetipo villain Anni 50-60, con quel suo charme dovuto anche ad un colorato costume in maschera d'altri tempi.
Un vero cattivo, malvagio sino al midollo, privo di scrupoli e senza remora alcuna.
Una vera sfida per Diabolik, che sino alla fine, in quella che pare un'interminabile e ritmicamente serrata partita a scacchi di mosse e contromosse, fatica a trovare una soluzione che lo metta in una posizione di vantaggio.
Ecco, se c'è una cosa che ho trovato davvero interessante e ben resa, è la costante ricerca nel trovare un punto d'appoggio per trasformare un palese svantaggio in un vantaggio.
E' l'essenza stessa della sfida, che trasuda di pagina in pagina.
Ai disegni troviamo due firme molto note della serie, il leggendario Giuseppe Palumbo, che non poteva assolutamente mancare in un albo celebrativo simile, e l'incredibile Sandro Giordano.
Due stili, i loro, totalmente differenti l'uno dall'altro.
Quello di Palumbo, dai toni moderni e dallo storytelling fluido, dinamico e molto accentuato sul dualismo del chiaro scuro, di luci ed ombre, in grado di donare all'impostazione classica della gabbia di Diabolik, una seducente e rinnovata prospettiva.
Quello di Giordano, dal respiro più ampio e dallo storytelling chiaro, si focalizza molto sulla recitazione dei personaggi, sugli sguardi che parlano anche nel cuore del silenzio, sulla resa ottimale di costumi e scenografie, elementi importantissimi per la storia.
Il loro avvicendarsi è intelligente e ben dosato, necessario all'economia narrativa ed artistico visiva del racconto, ponendosi su due piani temporali differenti.
La copertina di Matteo Buffagni è un ottimo biglietto da visita, con uno schema al contempo semplice ed efficace, regala un'illustrazione d'impatto che attira l'attenzione, anche grazie alla grafica celebrativa dell'albo.
Molto bella anche la quarta di copertina, che ritrae le due infallibili ed inseparabili partners di Diabolik, la Jaguar E-Type e Eva Kant.
Ribadisco quanto detto e ripetuto in passato, Matteo Buffagni è il copertinista giusto, di grido, per una serie come Diabolik!
Nel complesso un bell'albo celebrativo, una bella ed intrigante lettura, un gran bell'esempio di fumetto popolare italiano dall'ottimo rapporto qualità prezzo.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia.

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