I CONSIGLI ALLA LETTURA 37: SAMUEL STERN #27 - IL QUINTO COMANDAMENTO

Bentornati cari lettori di fumetti e followers di Bergomix ad una nuova puntata della vostra rubrica preferita!

Anche oggi, attraverso la recensione del nostro Presidente, andremo a proporvi una lettura fumettistica molto interessante.

"SAMUEL STERN #27 - IL QUINTO COMANDAMENTO"

Una pubblicazione Bugs Comics.

Sceneggiatura di Andrea Guglielmino, disegni di Annapaola Martello, copertina di Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo, Emiliano Tanzillo.

Brossurato bonellide, 96 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina €4,00.

Un albo decisamente interessante e profondo quello di "Samuel Stern" di questo mese e che presenta al lettore molteplici livelli di lettura.

Sfruttando il meccanismo, ormai consolidato, della serie, Andrea Guglielmino ci propopone un racconto che ha radici nella Storia violenta contemporanea dell'Irlanda, dando così modo ai lettori di scoprire una parte del passato dei protagonisti di "Samuel Stern", Padre Duncan.

Vittima degli eventi e, naturalmente, della possessione demoniaca di questo numero, un vecchio amico di gioventù di Padre Duncan, il cui legame nasce ai tempi dei movimenti terroristici dell'IRA.

Ed è proprio durante uno degli avvenimenti più sanguinosi e tragici di quel periodo, perfettamente ritratto nella canzone "Bloody Sunday" degli U2 che suona anche da colonna sonora perfetta dell'albo, che si accende il focus dell'albo.

Andrea Guglielmino, seppur brevemente, riesce perfettamente a delineare le atmosfere e la Storia del periodo, ponendo delle domande su cosa sia giusto o sbagliato, sul confine tra Bene e Male, tra Ragione e Torto.

Quesiti questi che si rispecchiano brillantemente anche nell'altro livello di lettura dell'albo.

Il titolo "Il Quinto Comandamento" si rifà ovviamente al noto comandamento di "non uccidere" e viene in questo caso indagato nell'ambito del suicidio assistito.

Ho trovato brillante come Guglielmino sia riuscito a sindacare in maniera approfondita tutti i dubbi etici, morali e religiosi attorno al concetto di "morte assistita".

Ma il fumetto di oggi non è solo questo.

E' un racconto di volontà, non tanto testamentaria quanto decisionale dell'essere umano, è un racconto sull'amicizia vera, è un racconto di padri e figlie e sulle difficoltà nell'accettare determinate situazioni.

Un racconto davvero complesso, con diverse stratificazioni che vanno meravigliosamente ad incastrarsi le une con le altre.

Il lettore rimane fortemente coinvolto, sente la necessità di leggere tutta d'un fiato l'intera storia, non distogliendo mai lo sguardo e provando una immensa e forte emotività empatica con i personaggi del racconto.

Ai disegni di questo numero un gradito ritorno, una straordinaria artista che ha già avuto modo di farsi amare e conoscere sia a livello nazionale che internazionale, Annapaola Martello.

Personalmente ho avuto modo di conoscere Annapaola, sia personalmente che artisticamente, qualche anno fa, ai tempi della miniserie prequel al film Marvel Studios "Black Panther".

Già allora le sue tavole risultavano coinvolgenti e ben equilibrate, ma non  vi nascondo l'immensa gioia nel vedere come il suo tratto sia risultato, dopo questa lettura, in continua evoluzione, proponendoci per questo numero di "Samuel Stern"  dei veri e propri gioiellini.

Partendo da un'impronta prettamente realistica, Annapaola è riuscita a strutturare una narrazione visiva molto dinamica, incentrata tanto sulla recitazione anatomica ed "ambientale" dei personaggi, quanto focalizzando la parte prettamente emotiva ed empatica sullo sguardo, sul taglio degli occhi.

Ci sono momenti dove i baloons potrebbero risultare addirittura superflui per l'eccellente resa recitativa artistica delle tavole.

Gli occhi dei personaggi parlano direttamente al cuore del lettore, andando ad acuire quei momenti già per loro toccanti.

Grande cura poi è riservata ovviamente anche ai dettagli scenici, dalle scenografie ai costumi.

Ho trovato molto ben resi i momenti di azione frenetica, così come ho particolarmente apprezzato un utilizzo sapiente dei retini, elementi artistici che ormai in pochi sanno ancora ben usare.

Lo storytelling delle tavole di Annapaola risulta ottimamente fluido, la strutturazione grammaticale della gabbia è straordinariamente redatta, arrivando a proporre anche tutta una serie di vignette d'impatto senza sfociare necessariamente in splash page all'americana.

La copertina di Valerio Piccioni, Maurizio Di Vincenzo, Emiliano Tanzillo, risulta di forte impatto e per quanto possa sembrare meno complessa rispetto a diverse altre illustrazioni sinora proposte, pone l'accento sui quesiti sollevati dalla sceneggiatura dell'albo, sul confine tra Bene e Male, tra Ragione e Torto, ponendo difatti il demone o posseduto che di si voglia, in una posizione dove va perfettamente a sovrapporsi alla luce del Sole, assumendo addirittura un connotato visivo di semitrasparenza.

Trovo molto significativa questa rappresentazione, che vede tra l'altro contrapporsi lo stupore di Samuel Stern alla nervosa incredulità, maschera forse di una rabbia ben più recondita, di Padre Duncan.

Un albo molto bello, un bell'esempio di Fumetto popolare italiano, di come la Nona Arte sia uno straordinario media di comunicazione e di analisi delle tematiche che affrontiamo tutti i giorni.

Lettura caldamente consigliata!

Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia, fidatevi se vi dico che sono 4 € ben spesi!

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Vi abbiamo solleticato l'interesse?

A presto per ulteriori consigli alla lettura!
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