giovedì 20 gennaio 2022

I CONSIGLI ALLA LETTURA 18: DYLAN DOG 424 - CANDIWEB

Bentornati cari amici e lettori di fumetti!
Siamo nuovamente qui per voi, per consigliarvi, attraverso la recensione del nostro Presidente, una nuova interessante pubblicazione fumettistica.

"DYLAN DOG #424 - CANDIWEB"





Una pubblicazione Sergio Bonelli Editore.
Ideazione e supervisione di Tiziano Sclavi, soggetto e sceneggiatura di Rita Porretto e Silvia Mericone, disegni di Emiliano Tanzillo, copertina di Gianluca e Raul Cestaro.
Brossurato, 96 pagine in bianco e nero, prezzo di copertina €4,40.

Un incubo inquietante quello che si presenta, questo mese, al lettore di Dylan Dog e che tiene banco per tutto l'albo, brillantemente scritto da Rita Porretto e Silvia Mericone.
L'Indagatore dell'Incubo è alle prese in prima persona, in uno di quei particolari casi dove lui stesso è vittima degli eventi o del pericolo d'affrontare, con alcuni dei tormenti della nostra quotidianità, dagli odiosi marketing telefonici e pubblicitari che sembrano raggiungerti in ogni dove e in ogni quando, all'incredibile bisogno di essere costantemente collegati alla rete digitale.
Quante volte veniamo tormentati dai call center elettronici o da operatori umani fin troppo insistenti, spesso e volentieri in orari bizzarri?
Quanto è disturbante la pubblicità portata allo sfinimento, e quanto è straniante veder come i social networks e, più in generale, internet, ti "inseguano" per venderti qualcosa di cui hai parlato e/o discusso?
Per non parlare del fatto di essere connessi, praticamente a vita, alla rete digitale, come se non potessimo farne a meno, come se ne venissimo consumati.
Son proprio questi pretesti narrativi che accendono la miccia di una storia originale, intrigante, angosciante, spiazzante e che porta tra le mani del lettore accanito di Dylan Dog un nuovo grande classico, un fumetto come i "primi cento", dove non è importante la continuity narrativa del personaggio, bensì la sua essenza e, cosa più importante, dove tutto si muove attorno ad un incubo ben preciso e chiaro agli occhi di chi sfoglia l'albo.
E' lampante, pagina dopo pagina, che Porretto e Mericone abbiano fatto bene i loro compiti, tessendo un racconto immersivo, dove il lettore è portato sin da subito ad immedesimarsi in Dylan, a vivere i suoi tormenti.
Si respira aria fresca in questo fumetto, c'è tutto quello che amiamo di Dylan Dog (o quasi).
Spiazzante poi come l'Incubo riesca ad inseguirci senza lasciarci mai un attimo, sino ad un finale che lascia a bocca aperta e che, idealmente (ma forse è un caso) si collega ad un'altra opera contemporanea di casa Bonelli, "10 Ottobre" di Paola Barbato (una delle firme di punta di Dylan Dog tra l'altro).
Ad ogni modo, impossibile non cogliere come "Candiweb" sia una metafora di come, pian piano, la rete digitale si sia insinuata nelle nostre vite, dapprima attraverso semplici proposte pubblicitarie e commerciali di noti call center, per poi andare ad insinuarsi dentro le nostre case, nelle vite di chi ci circonda, sino a diventare parte integrale della nostra quotidianità.
La rete ha bisogno di noi e noi di lei, un legame biunivoco che viene pienamente e, per certi versi, gravemente sottolineato in questo albo.
Ancora una volta viene mostrato, in modo brillante, come la Nona Arte possa parlare ed affrontare temi di attualità e dai risvolti molto profondi.
Per chi ama Dylan Dog non sarà difficile notare come i contenuti del racconto rispecchino la sua avversione per la tecnologia, mettendo il protagonista davvero in gioco, portandolo addirittura allo sfinimento, all'interno dell'albo.
Ai disegni troviamo Emiliano Tanzillo, un artista d'impronta realistica, il cui tratto e la cui visione registica conferiscono un'incisiva dinamicità alle immagini e alla narrazione che da esse ne deriva.
E' una corsa non stop, Tanzillo riesce ad imprimere nelle sue tavole l'ansia del momento, i suoi disegni sono fortemente emotivi ed empatici, permettono al lettore di rafforzare legame ed immedesimazione con Dylan Dog.
Tanzillo ci permette non solo di vivere l'avventura di Dylan ma, addirittura in diverse situazioni, vedere lo sviluppo degli eventi attraverso i suoi stessi occhi.
Notare poi come l'artista focalizzi molto l'attenzione sulla recitazione dei personaggi, dalle loro anatomie e dai loro volti.
Particolarmente curati risultano poi gli elementi scenici della storia, dai luoghi chiusi ai luoghi aperti, dagli interni domestici e lavorativi, agli edifici.
Davvero delle belle tavole quelle che compongono questo albo.
La copertina è firmata dai fratelli Gianluca e Raul Cestaro (io li ho conosciuti anni fa sulle pagine del mensile "Tex" e li ho amati dal principio) e rispecchia appieno contenuti ed atmosfera del fumetto.
Impossibile non adorare l'espressione di diffidenza e timore dell'indagatore dell'incubo nei confronti delle figure che lo circondano, come è altrettanto impossibile non percepire il senso di alienazione derivante dalle icone di connessione che sostituiscono i volti delle persone, membri di una società che per usi e costumi pare conformata.
Dylan nell'illustrazione di copertina, come nell'albo, afferma la sua volontà di non conformarsi alla società, alla moda, mantenendo la sua identità unica e la sua indipendenza.
Nel complesso quindi una bella lettura, un bel fumetto, che consiglio caldamente, dall'ottimo rapporto qualità/prezzo, sia per contenuti che per caratteristiche.
Potete trovarlo ancora per pochi giorni in tutte le edicole d'Italia.

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