sabato 8 gennaio 2022

IL CONSIGLIO DEL GIORNO 07: DAMPYR N.262 - SCHIAVI DEL KROKODIL

Bentornati cari amici e divoratori di fumetti!
Attraverso la recensione del nostro Presidente andremo ora a proporvi una lettura interessante, un bell'esempio di fumetto popolare italiano che, siamo certi, vi piacerà.

"DAMPYR N.262 - SCHIAVI DEL KROKODIL"





Una pubblicazione Sergio Bonelli Editore.
Sceneggiatura di Davide Barzi, disegni di Fabiano Ambu, copertina di Enea Riboldi.
Brossurato, carta usomano, 96 pagine bianco e nero, prezzo di copertina €4,40.

L'edicola è, da sempre, fioriera di straordinarie opportunità di lettura.
Una di queste è senza dubbio l'ultimissimo numero della serie a fumetti "Dampyr", per me, assieme a "Dragonero il Ribelle", "Dylan Dog" e "Tex Willer",  una delle più interessanti proposte seriali da edicola del fumetto italiano, sia per qualità narrativa che artistica.
L'albo, che apre le danze dell'intenso programma di pubblicazioni dell'anno, è realizzato da un duo per nulla inedito nel panorama fumettistico italiano.
Ai testi troviamo Davide Barzi che, oltre ad essere il demiurgo della straordinaria opera seriale "Don Camillo a fumetti", ha all'attivo per Sergio Bonelli Editore diverse e numerose pubblicazioni.
Davide Barzi tesse, in questa occasione, una trama d'intensa azione, portando il nostro amato trio d'avventurieri ammazza succhiasangue in terra armena, alle prese con un mistero che ha, apparentemente origine, con una strage in un orfanotrofio.
La storia è una sorta di "seguito" dell'albo numero 124, ma è davvero godibile a se stante.
Davide sviluppa sapientemente il racconto su due livelli temporali, incentrati sulla vita di due inediti personaggi, Hagop e Sirihui.
I due, fratello e sorella le cui strade ad un certo punto si dividono, vivono dopo l'adolescenza due vite lontane, ma all'insaputa reciproca, parallele nella propria condanna.
Al culmine della loro storia, fatta d'amore famigliare ma anche di vendetta, incrociano la strada con Dampyr, Tesla e Kurjak che, inconsapevolmente, permetteranno ai due di rincontrarsi ed avere un finale dolce amaro. 
Ciò che più colpisce del racconto è senza dubbio il forte legame tra fratello e sorella che diviene, di pagina in pagina, sempre più palpitante.
Il lettore diviene, nell'intrigante indagine condotta da Harlan Draka e soci, un personaggio silente che, man a mano che scorrono le tavole, acquisisce un senso d'impotenza nel marasma degli eventi, sino al non così scontato finale.
Fa riflettere poi l'elemento narrativo realistico introdotto da Davide Barzi per questo numero, ovvero il dilagare, e l'abuso, di una pericolosa droga che, nella realtà di tutti i giorni e in tutto il mondo, sta mietendo vittime, ovvero il krokodil.
Questa terribile droga, perfettamente spiegata nel titolo dell'albo, oltre a dare immediata assuefazione alle proprie vittime, le scarnifica sino a renderle visivamente dei mostri, dei veri e propri "morti viventi".
A rendere viva e scalpitante la storia, sono i disegni di Fabiano Ambu, artista veterano della serie, che pare aver impresso in queste tavole l'esperienza maturata nelle proprie serie creator-owned per It Comics.
Notiamo infatti come il suo stile, partendo da un timbro realistico, abbia trovato una deriva a tratti quasi grottesca/caricaturale ed una maggiore focalizzazione sulla recitazione anatomica e visiva dei personaggi.
Fabiano Ambu riesce a dare forte risalto tanto all'emotività del racconto, molto forte in alcune pagine, quanto alle adrenaliniche scene d'azione.
In particolare quelle che ne escono in maniera stratosferica sono le scene di lotta di Tesla, Sirihui e di Hagop, che rubano la scena al nostro caro Dampyr.
Altro elemento visivo che colpisce l'occhio del lettore è senza dubbio il sapiente uso del chiaroscuro delle tavole di Ambu, dove luci ed ombre divengono uno degli elementi visivi portanti.
Trovo, senza alcun dubbio, fluido ed ritmico il suo storytelling, la sua capacità di staccare i personaggi dalle scenografie di sfondo, infondendo loro energia, vita e movimento.
Ciliegina sulla torta, ho apprezzato l'idea dell'inserimento di una favola "gotica" molto rivoluzionaria.
Fabiano l'ha davvero resa splendida, così diversa dall'umoristico a cui siamo abituati eppure così splendidamente fluida, chiara e d'impatto, che culmina con una citazione all'opera "L'Isola dei Morti" di Böcklin.
Far recitare dei pupazzi non è affatto facile!
Si tratta di un lavoro ancor più complesso se pensiamo che la loro storia rispecchia in realtà i sentimenti, le emozioni e la vita di personaggi sfaccettati come gli inediti Hagop e Sirihui.
Nel complesso una bella lettura, un bell'esempio di fumetto popolare italiano.
Narrazione intrigante, di puro intrattenimento, disegni che colpiscono e lasciano il segno, trasformando un racconto fantastico in un qualcosa di tangibile e reale.
Potete trovare il fumetto in tutte le edicole d'Italia o ordinarlo in fumetteria.

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