sabato 1 gennaio 2022

IL CONSIGLIO DEL GIORNO 00: SPECIALE - LE MIGLIORI LETTURE DISNEYANE DELLE FESTE

Cari followers, Anno Nuovo, Nuova Partenza!
Ci siamo presi una piccola ma meritata pausa dopo il grande evento della sesta edizione dello "Spider-Man Tribute Day" che, come sempre, è stato accolto calorosamente da tutti voi.
Dopo un anno, non sempre facile, di ripartenza, siamo qui da voi con nuovi progetti e nuove visioni.
A tal proposito abbiamo pensato di rendere ancor maggiore l'interazione tra il nostro blog e la nostra pagina Facebook, trasformando in quotidiano (o quasi), l'appuntamento di consigli alla lettura che, proprio su questa pagina web, avranno modo di esservi proposti in anteprima, per poi alimentare gli altri nostri canali social.
Iniziamo l'anno quindi con una bella proposta, il meglio delle letture da noi fatte in queste giorni di festa e legate ai fumetti disneyani che, impossibile nasconderlo, il nostro Presidente tanto ama.

"ASSO DI PAPERI - STORIE DI CUORI, QUADRI, FIORI E PICCHE"


Una pubblicazione Panini Comics.
Contiene "Zio Paperone e le Carte Disney" sceneggiatura di Fabio Michelini, disegni di Giorgio Cavazzano, "Paperino & Paperoga in Poker d'Assi!" sceneggiatura e disegni di Enrico Faccini, "Topolino e lo Strano Caso di Jack Due di Cuori" sceneggiatura di Tito Faraci e disegni di Giorgio Cavazzano.
Copertina di Corrado Mastantuono.
Brossurato 96 pagine a colori, carta usomano, prezzo di copertina 6,90€.

Si tratta di una pubblicazione che per me è stata una vera sorpresa, un regalo di Natale inaspettato che mi ha riportato indietro la mente all'estate del 1994, quando ho avuto il mio primo incontro, la mia prima infatuazione, per il media fumetto, in questo caso con il fumetto Disney.
Questo albo, che ripropone alcune storie già apparse anni fa sul settimanale Topolino, esordisce con una saga a puntate che, per me, rimane il simbolo del legame tra il mondo Disney e il mondo delle Carte da Gioco.
"Zio Paperone e le Carte Disney", è una storia a capitoli che spazia in lungo e in largo per le città di Paperopoli e Topolinia, arrivando quasi a sfiorare, in alcuni frangenti, i confini del metafumettistico.
Quando un'idea imprenditoriale di Zio Paperone incontra il genio di Archimede Pitagorico, ecco che i principali personaggi delle storie Disney che tanto amiamo, si ritrovano coinvolti in una grande avventura che gira attorno ai semi delle carte da gioco.
Un piccolo errore, una semplice e banale dimenticanza, portano gli eventi a ritorcersi contro i piani di Zio Paperone, costretto a rivolgersi all'unico asso nella manica che conosce, Topolino, per indagare sulle cause dell'improvvisa sfortuna.
Paperi e Topi incrociano le proprie strade sino alla naturale e, per certi versi alquanto atipica ed inaspettata, conclusione dell'avventura.
L'idea di Fabio Michelini si è rivelata alquanto intrigante e di successo, riuscendo a prendere la simbologia delle carte da gioco e renderla elemento centrale della narrazione, facendo sì che la caratterizzazione di ogni personaggio mostri con sguardo diverso, l'importanza della storia e degli oggetti attorno alla quale ruota.
Questo elemento risulta ancor più interessante se pensiamo che, in origine, ad ogni storia che appariva su Topolino, veniva rilasciato anche parte di un mazzo di carte.
Il lettore si sentiva così ancor più coinvolto, tanto nel collezionare il mazzo completo quanto nello scoprire l'evolversi del racconto.
Era un'epoca editoriale e narrativa diversa da quella di oggi, eppure una storia simile mi è rimasta nel cuore e la ritengo ancora uno, tra i migliori, esempi di crossover tra le famiglie disneyane.
Nel rileggere ho rivissuto la medesima emozione del me stesso di dieci anni, ho rivisto con gli occhi di allora e l'esperienza di oggi, quei personaggi che ho imparato a conoscere ed amare.
Ai disegni un Giorgio Cavazzano più giovane di oggi, con un tratto ancora in continua evoluzione, splendidamente spettacolare sotto certi punti di vista, ma che ancora è distante da fasti di "Topo Maltese", opera che ritengo al momento il culmine artistico del grande disegnatore veneziano.
Ciò che più colpisce l'occhio del lettore è senza dubbio il taglio registico di Cavazzano, il suo riuscire a trovare un equilibrio, per niente semplice, nella gestione d'insieme dei personaggi, nella realizzazione dei dettagli di sceneggiatura e nella recitazione dei personaggi.
Cavazzano senza dubbio è uno di quegli artisti che ha fatto scuola, dimostrando, sperimentando, pre-visualizzando l'importanza della recitazione dei personaggi disneyani, eccezionali dal punto di vista plastico, dinamico ed espressivo.
Notiamo ad esempio come alle smorfie dei volti, spesso e volentieri, il Maestro Cavazzano mostri la necessità di far corrispondere la gestualità del corpo dei personaggi e, talvolta, persino la dinamicità scenografica.
Nella tavola di Giorgio Cavazzano tutto si muove, tutto è dinamico e, per quanto messo semplicemente ad osservare, persino il lettore viene coinvolto come personaggio passivo della storia.
"Paperino & Paperoga in Poker d'Assi!" è un racconto da artista completo di Enrico Faccini, un autore umoristico prestato alla narrazione disneyana.
In passato ho già avuto modo di soffermarmi sulle strabilianti doti narrative di Enrico Faccini, uno dei pochi autori di fumetti al mondo, e non sto scherzando, in grado di realizzare una coerente e trascinante storia muta, dove la recitazione è dettata tanto dalla recitazione della smorfia facciale quanto dalle pose dinamiche dei personaggi.
La storia ripubblicata su questo albo è un chiaro esempio di come il miglior fumetto sia quello dove le immagini prendano il sopravvento sulla narrazione letteraria.
Questo racconto è un gioco di puro umorismo, una vera e propria lezione di fumetto che sarebbe da far studiare a chi vuole tentare ed esplorare la strada professionale del fumettista.
Il surrealismo degli eventi narrati è forse l'elemento che più colpisce il lettore, trascinato come personaggio passivo e d'osservazione all'interno della storia.
E' interessante anche la scelta dei personaggi, Paperino e Paperoga, qui frapposti come rivali in una partita di carte, dove il succo della narrazione è incentrata sull'importanza del gioco a scapito di possibili trucchi e sotterfugi.
Un vero e proprio sketch teatrale di altri tempi, delle comiche fumettistiche surreali, dove il barare porta a conseguenze nefaste.
Pur essendo una storia del 2012, l'occhio più attento del lettore noterà come il taglio artistico di Enrico Faccini si sposi bene con i gusti della nuova generazione di lettori, abituati a prodotti intrattenitivi più legati all'essenziale e alla dinamicità.
"Topolino e lo Strano Caso di Jack Due di Cuori" è la storia di chiusura dell'albo, a livello artistico forse la più recente, ben vedendo anche la maturazione ulteriore del tratto del Maestro Cavazzano.
Il racconto rientra nella parentesi comico poliziesca del periodo narrativo dei Topi ad opera di Tito Faraci.
Faraci è riuscito con storie come questa a proporre sul settimanale di Topolino dei veri e propri racconti noir, avventure a sfondo poliziesco ma, in questo caso, farcite di elementi Comedy che non pregiudicano la riuscita della storia, andando semmai a limare alcuni spigoli che potrebbero risultare troppo forti per il target di lettori a cui ci si rivolge.
In questo caso Tito Faraci tesse un racconto avvincente, una vera e propria caccia all'uomo dove fortuna e amore, frustrazione e grinta si avvicendano l'una con l'altra.
Topolino si ritrova a far coppia con Rock Sassi, un personaggio molto particolare della polizia di Topolinia, un poco ebete eppure ligio al proprio dovere.
Questa atipica accoppiata porta a risvolti narrativi inattesi proponendo così al lettore una storia fresca ed originale.
Faraci pone sempre molta attenzione ad ogni elemento del proprio racconto, disseminando indizi, coinvolgendo a livello narrativo ogni parte che ritiene opportuna. 
Ecco quindi che scenari ed elementi scenografici divengono punti chiave per la risoluzione del mistero.
A livello artistico possiamo ammirare un tratto ancor più evoluto del Maestro Cavazzano.
Guardiamo alle linee e alle curve dei disegni, guardiamo al potenziamento della sua visione d'insieme, all'accento della dinamicità grafico narrativa.
Nel complesso quindi un trittico di storie d'eccezione, dove narrazione e disegni raggiungono alti livelli qualitativi.
Una lettura, o una rilettura se siete lettori della vecchia guardia come me, davvero consigliata.
Tra l'altro, abbinato all'albo, trovate anche un mazzo di carte illustrato dal grande Maestro disneyano contemporaneo Paolo Mottura.
Potete trovare il fumetto in edicola o ordinarlo in fumetteria.

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"A CHRISTMAS COOT"



Una pubblicazione Panini Comics, apparsa originariamente su Topolino #3448.
Sceneggiatura di Marco Nucci, disegni di Paolo Mottura.
Il 2021 è stato un anno particolare per il settimanale Topolino, ha presentato storie molto importanti a livello qualitativo, sia per narrazione che per disegni.
Uno degli ultimi racconti che eccelle e si distingue per qualità è stato "A CHRISTMAS COOT" un racconto natalizio incentrato sulla figura di Nonna Papera e che rivisita, in maniera geniale, il mito de "Il Canto di Natale". 
Non sfugge certamente il gioco di rimandi nel titolo, "A Christmas Carol" diviene "A Christmas Coot" portando all'attenzione il cognome di Elvira, ultima discendente del fondatore di Paperopoli, Cornelius Coot.
Marco Nucci tesse un racconto intrigante, che perfettamente ricalca il capolavoro tradizionale natalizio di Charles Dickens, e che pone l'accento sull'importanza tanto del personaggio di Nonna Papera quanto della Fattoria.
Se per la cara e vecchia Elvira il peso del cognome è davvero importante, ancor più simbolica diviene la fattoria, luogo di convivialità, cuore degli incontri di famiglia dove i problemi della quotidianità cessano di esistere, culla della formazione di Paperino.
Il racconto si svolge su due livelli narrativi.
Da una parte abbiamo una storia che segue le regole della "Parodia Disney", dedicata al target canonico del settimanale, incentrata sull'importanza del Natale come momento di riunione della Famiglia.
Dall'altra parte un racconto indirizzato a noi "Disney Addicted", dove la magia della Dinastia dei Paperi la fa da padrona.
Non è un caso che questa storia riproponga uno Zio Paperone molto più filo Scrooge, ben ancorato alle sue origini da "Natale sul Monte Orso", una figura molto più indirizzata sull'imprenditoria capitalistica che sulla famiglia e le cui decisioni agiscono pesantemente sul personaggio di Nonna Papera.
Quella che ad una semplice lettura può passare per una storia natalizia, in realtà è un racconto molto maturo che scava nel profondo uno dei personaggi secondari ma non meno importanti della Calisota.
Per come Marco Nucci ha strutturato il racconto, il lettore soffre con Nonna Papera, si strugge per lei, per le sue delusioni, rendendo ben consolidato il legame empatico.
Ad affiancare i testi di Marco Nucci, troviamo un Maestro contemporaneo dell'arte disneyana, Paolo Mottura che ben interpreta la sceneggiatura, plasmando artisticamente un racconto dalle tinte dark natalizie.
Mottura riesce non solo a creare ambientazioni ed atmosfere emotive perfette, ma a rendere viva la recitazione dei personaggi.
Pensiamo alla delusione di Nonna Papera, al nervosismo di Zio Paperone, all'inadeguatezza di Paperoga, o ancora agli spiriti del Natale, splendidamente resi dalla performance recitativa dei personaggi tramite il tratto fortemente emotivo di Mottura. 
Il tratto morbido e curvilineo di Mottura incide tavole immortali, fatte di dinamicità, storytelling fluido e dal ritmo incalzante, ricche nella definizione dei dettagli.
Mamma mia, da brividi, originale e geniale l'idea di rappresentare lo spirito dei Natali futuri con il terribile spaventapasseri del campo della fattoria, così burtoniano e segnante.
"A Christmas Coot" è una di quelle storie dove sceneggiatura, disegni e colore vanno a fondersi tra di loro, realizzando un vero e proprio gioiello.
Gli equilibri si rispettano tra di loro, plasmando una storia che dovrebbe avere, a pieno merito, ancor più risalto.
E' una storia di famiglia, una storia di Natale e d'amore, una lezione per i lettori giovanissimi e meno giovani sull'importanza di non arrendersi nei propri obiettivi e, soprattutto, sul significato meno religioso è più profondo del Natale. 
Veramente da applausi, spero che il prossimo anno questa storia possa conquistarsi un'edizione più prestigiosa, un bel cartonato oversized d'autore.
Potete recuperare la lettura della storia e l'albo di Topolino dove compare sia attraverso il servizio arretrati sia tramite la vostra fumetteria di fiducia.

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"PAPERINIK IN MISSIONE NATALE"



Una pubblicazione Panini Comics, apparsa originariamente su Topolino #3448.
Sceneggiatura di Marco Gervasio, disegni di Ivan Bigarella.
Non è la prima volta, come indicato anche nel corso di questo racconto, che Paperinik salva il Natale, ma è senz'altro la prima volta a cui assistiamo ad un racconto natalizio, con co-protagonista il diabolico vendicatore, di questa risma.
Marco Gervasio continua con la sua proposta di revisione della figura di Paperinik, meno supereroe e più vigilante, qui coinvolto volente/nolente in un brutto pasticcio natalizio.
Protagonista della storia è infatti l'elfo Zimpy, aiutante di Babbo Natale e stanco del proprio ruolo nell'economia dei festeggiamenti natalizi.
Quella che sembra una semplice bravata si trasforma in un potenziale disastro, ma a Natale non tutto è perduto ed ecco che interviene il deus ex machina Paperinik a risolvere le cose.
Con uno sguardo molto attento, si può notare come la narrazione di Gervasio spinga sempre Paperinik sui limiti della legalità, rendendolo un vendicatore di torti subiti, esattamente come nelle storie originali.
Il suo confronto con Rockerduck, così come quello con la polizia di Paperopoli, è più vicino alle atmosfere del Batman di Year One di Frank Miller che al colorato e scanzonato Batman '66.
La storia mostra senza alcun dubbio un ritmo altamente incalzante, trascinando il lettore dalla prima all'ultima pagina, senza risparmiarsi nei particolari, creando così un cerchio narrativo perfetto.
Ciliegina sulla torta, questa avventura natalizia si interseca a livello narrativo con un'altra storia dell'albo "A Christmas Coot".
Quella che ritengo la vera sorpresa di questa storia è senza dubbio il tratto del disegnatore Ivan Bigarella che si dimostra intrigante, iperdinamico, in grado di ben sfruttare gli elementi compositivi delle linee umoristiche disneyane.
Il suo Paperinik risulta estremamente plastico nelle sue pose, la cura ai dettagli scenografici è encomiabile, così come la sintesi recitativa dei personaggi, sia attraverso i volti che i movimenti dei corpi.
Bigarella realizza delle tavoli spettacolri e ben equilibrate, dimostrando un'ottimo storytelling e un'influenza artistica disneyana tanto moderna quanto classica.
Un artista senza dubbio da tenere d'occhio nell'anno che verrà e che su questa tipologia di storie potrebbe regalare grandi sorprese.
Potete recuperare la lettura della storia e l'albo di Topolino dove compare sia attraverso il servizio arretrati sia tramite la vostra fumetteria di fiducia.

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"CRONACHE DEGLI ANTICHI REGNI"



Una pubblicazione Panini Comics, apparsa originariamente su Topolino #3449.
Da un'idea di Alex Bertani, soggetto e sceneggiatura di Alessandro Sisti, disegni e supervisione colori di Francesco D'ippolito.
L'anno 2021 delle produzioni fumettistiche disneyane si conclude con un grande lancio, una nuova e promettente saga a puntate avente titolo "Cronache degli Antichi Regni", una storia dai sapori miyazakiani che prende i Paperi e i Topi di Casa Disney e li proietta in un mondo distante, dove il fantasy e lo steampunk si influenzano tra loro, se vogliamo, ma non solo, dove possono vivere nuove e straordinarie avventure.
Pur conservando le basi compositive delle parodie disneyane, come ad esempio l'adattamento nomi, la storia prende pieghe diverse dal solito, facendo si che una semplice missione commerciale si trasformi all'improvviso in una missione di salvataggio. 
Il personaggio che ne risulta poi salvato crea l'occasione per poter raccontare al lettore parte dell'impostazione narrativa di questo nuovo mondo.
Ad arricchire ulteriormente la storia il conflitto e i rapporti non affatto facili tra gli abitanti di territori opposti.
Da una parte il mondo dei Paperi e del commercio, dall'altra il mondo dei Topi e dell'energia, nel mezzo un susseguirsi di eventi cataclismatici che affliggono ambo le parti, senza però spingerle, almeno per ora, a far fronte comune per risolvere il problema.
Quello che ci viene proposto è l'inizio di un fantastico viaggio in terre inesplorate, dove il dubbio e la diffidenza sembrano farla da padrone.
Un mondo particolare dove la visione cordiale dei giovani (Qui,Quo,Qua e Gilberto) si frappone a quella più severa degli adulti (Zio Paperone, Topolinda, Topolino e Paperino).
Un ottimo primo capitolo, reso affascinante anche dal lavoro artistico di Francesco D'Ippolito, uno tra gli artisti di Casa Disney che, dal mio punto di vista, più si è fatto notare quest'anno.
D'Ippolito ha curato disegni e colorazione di questa saga, un gran bel lavoro che ha tenuto, in questo primo capitolo, il medesimo alto livello qualitativo di "Ducktopia".
D'Ippolito parte da una base umoristica disneyana per poi lanciarsi in definizioni dinamiche ed accuratamente dettagliate, mostrando un tratto fresco e d'impatto, che non lesina nello storytelling della tavola.
Scenografie ed elementi compositivi scenografici fanno da teatro alla recitazione emotiva dei personaggi, con un taglio focalizzato tanto sulla comunicazione empatica delle smorfie dei volti, quanto sulla plasticità delle movenze dei corpi. 
Ho molto apprezzato anche la cura nella realizzazione dei personaggi secondari, creati ex novo e dotati, a livello strutturale, di uno slancio verticale.
Mi è anche sembrato di percepire un piccolo omaggio alla serie anime "Le Avventure di Peter Pan", ma è probabilmente una mia impressione.
Anche la colorazione gioca un ruolo fondamentale nella resa delle tavole, con colori accessi, vivi, dove luci ed ombre contribuiscono a dettare l'atmosfera e la visione di questo mondo totalmente nuovo.
All'occhio più attento non sfuggiranno i rimandi, in talune vignette alla corrente post impressionista van goghiana. 
Una lettura nel suo complesso davvero consigliata, che unisce lettori di adesso e la vecchia guardia e  che potete recuperare nell'albo di Topolino attualmente in edicola.

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E queste sono solo le prime recensioni che vi proponiamo in questo nuovo anno, ad opera del nostro Presidente, grande estimatore della Nona Arte.
Ci auguriamo di poter mantenere, nei limiti del possibile, la cadenza giornaliera con questa nostra rubrica.
Nel frattempo non dimenticate di seguirci anche sulla nostra pagina di Facebook "ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX" e sulla nostra pagina di Instagram "BERGOMIX OFFICIAL".
Appena possibile, già a Febbraio confidiamo, riprenderemo anche con i nostri appuntamenti dal vivo!

LO STAFF DI ASSOCIAZIONE CULTURALE BERGOMIX

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