giovedì 13 gennaio 2022

IL CONSIGLIO DEL GIORNO 11: MICKEY HORRIFIKLAND

Cari divoratori di fumetti ben ritrovati!
Anche oggi siamo qui per proporvi, attraverso la recensione del nostro Presidente, un nuovo interessante fumetto.

"MICKEY HORRIFIKLAND"





Una pubblicazione Panini Comics.
Sceneggiatura di Lewis Trondheim, disegni, copertina e colorazione di Alexis Nesme.
Cartonato 48 pagine a colori, prezzo di copertina 14,90€

Un fumetto senza dubbio particolare, sia a livello narrativo che artistico.
La storia ripercorre i passi dei grandi classici d'animazione disneyana, quelle prime ed immortali avventure dell'inossidabile trio formato da Topolino, Paperino e Pippo, dove con un pò d'ingenuità e un pò di "cattiveria" prende forma un racconto affascinante che incatena il lettore dalla prima all'ultima pagina.
C'è chi definirebbe questo fumetto un "seguito" o un "remake" del gioiello di Gottfredsoniana memoria "Topolino nella Casa dei Fantasmi".
In effetti ha diversi punti in comune, ma, se vogliamo, questa nuova pubblicazione riesce ad allontanarsi dal grande classico, proponendosi come un ottimo racconto di paura disneyano.
E' una storia che spinge il lettore più giovane, il target classico di questo genere di opere, ad affrontare con raziocinio le proprie paure, a non lasciarsi impressionare da cose e fatti apparentemente senza una logica spiegazione.
La storia intessuta da Lewis Trondheim scorre via liscia, a forte ritmo incalzante, rispettando appieno le caratteristiche dei personaggi.
Topolino è il classico eroe della situazione, pronto a gettarsi nell'azione per risolvere misteri, il suo pane quotidiano, sottovalutando però il parere o le conseguenze a cui possono andare incontro i suoi fidi compagni d'avventura.
Paperino è un fifone, forse tra tutti è colui che più si lascia prendere dallo stupore, una figura con cui il lettore più giovane si può identificare.
Pippo è una scheggia imprevedibile, con la sua visione particolare, il suo essere spassoso e talvolta illogico.
Gambadilegno è un criminale, non si fa problemi a sporcarsi le mani all'occorrenza, eppure in questa storia interpreta anche un ruolo inconsueto, quello della figura buffa e sfortunata.
Stupisce come Trondheim riesca, dando indizi che spingono sempre più verso un risvolto sovrannaturale delle indagini, ad architettare una soluzione "ingenuamente inaspettata" e diametralmente opposta alle aspettative.
Ai disegni troviamo Alexis Nesme, un artista atipico se vogliamo, ma che attira parecchio l'attenzione perché in grado di unire un timbro umoristico, quasi perfetto nell'animo disneyano, ad uno stile pittorico.
E' difficile che i pittorici riescano ad attribuire alle proprie tavole una forte spinta dinamica, una plasticità, solitamente le loro opere sono più d'impatto che fluide (poi ci sono eccezioni ovviamente), eppure Nesme mostra peculiarità non indifferenti.
Lo storytelling risulta molto scorrevole, la cura dei dettagli scenici è eccellente, come pure la recitazione anatomica dei personaggi.
Per certi versi sembra di vedere un tocco d'influenza burtoniana nella visione orrifica dell'opera.
Ai più attenti non sfuggirà un rimando scenico al primo IT cinematografico di Andy Muschietti.
Risulta molto interessante anche la colorazione, una sorta di via di mezzo tra i dipinti ad olio di Carl Barks, di cui sembrano conservarne e celebrarne luci ed ombre, e l'impressionismo di Vincent Van Gogh.
Nel complesso una bella lettura, interessante, particolare, anche sperimentalmente autoriale se vogliamo.
L'edizione proposta per il mercato italiano è quella di un cartonato di buona fattura e consistenza, dal forte imprinting francese.
Personalmente avrei preferito un formato ancora più grande nelle dimensioni per non perdermi alcun dettaglio delle tavole di Nesme, come ad esempio il cameo di Tin Tin, ben nascosto, ma che un amante della Nona Arte come me non poteva non cogliere.
Potete trovare il fumetto ancora in qualche edicola e nelle fumetterie.

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